LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 31 ottobre 2008

Gruppi di lavoro - Cliccare immagine


Mozione approvata dall'assemblea dei lavoratori precari dell'ISPRA del 31 ottobre 2008

I lavoratori dell'ISPRA riuniti in assemblea il giorno 31 ottobre 2008:

esprimono la propria preoccupazione per le intenzioni manifestate dal Ministro dell’Ambiente e dal Commissario dell’ISPRA in relazione ai percorsi di stabilizzazione;

contestano le cifre fornite dal Ministro durante l’audizione alla Camera;

manifestano il proprio dissenso verso le vaghe proposte dell’Amministrazione e delle Istituzioni che non configurano soluzioni certe;

condannano l’intenzione dell’Amministrazione di arrivare all’annullamento di parte della graduatoria relativa alla procedura di stabilizzazione 2007;

sottolineano come questo sia il primo caso in cui vengono messe in discussione le stabilizzazioni;

pertanto invitano tutti i lavoratori degli Enti Pubblici di Ricerca:

a sostenere e a partecipare al presidio indetto per il giorno 6 novembre 2008 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 presso la sede dell’ISPRA di via Curtatone a tutela dei precari, del processo di stabilizzazione, dell’Istituto e delle funzioni che svolge;

a partecipare al successivo presidio indetto per il giorno 6 novembre 2008 dalle ore 13.00 alle ore 17.00 presso la sede di via XX settembre del Ministero dell’Economia e delle Finanze per chiedere che siano garantiti i finanziamenti necessari a mantenere in servizio tutti i precari (inclusi assegnisti, borsisti e co.co.co.) e a procedere con i processi di stabilizzazione ai sensi delle norme contenute nella Finanziaria 2007 e ad avviare e concludere rapidamente i processi di stabilizzazione ai sensi delle norme contenute nella Finanziaria 2008.

Mozione approvata all'unanimità

La risposta in "burocratese" di Menia su ISPRA

Leggete la discussione avuta ieri in occasione della risposta all'interpellanza urgente sulla situazione dei "precari" in ISPRA. Nessuna certezza nonostante qualche apertura del Ministro Prestigiacomo. Ancora una volta politica degli annunci e , per il momento, nessun fatto concreto. Si continua a giocare sulla pelle delle persone....

(Iniziative per garantire la regolare prosecuzione delle attività dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale con riferimento alla dotazione organica - n. 2-00155)
PRESIDENTE. L'onorevole Bratti ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00155, concernente iniziative per garantire la regolare prosecuzione delle attività dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale con riferimentoalla dotazione organica (vedi l'allegato
A - Interpellanze urgenti).
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, vorrei brevemente illustrare la mia interpellanza, anche perché nel momento in cui è stata presentata lo si è fatto mettendo sotto la lente di ingrandimento il provvedimento che era allora in discussione in Aula, il disegno di legge n. 1441- quater che abbiamo già approvato. Nel frattempo, è successo che ieri si è svolta un'audizione con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dove si è parlato dell'ISPRA, cioè dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e quindi rispetto ad un mese fa disponiamo di qualche elemento in più per ragionare. Vorrei rivolgere alcune domande al sottosegretario, che ovviamente ringrazio per la sua presenza. Rileggendo la relazione che ha svolto ieri il Ministro, mi è venuta qualche perplessità rispetto alla sistemazione e al percorso di stabilizzazione dei numerosi precari che sono presenti all'interno di ISPRA. Apro una breve parentesi relativa ad ISPRA: non siamo stati d'accordo sul percorso di costituzione di questo istituto superiore che deriva dalla fusione di altri tre istituti. Lo abbiamo detto e speriamo che ci sia la possibilità di arrivare ad un confronto. Però, è curioso che oggi ci troviamo a discutere di pianta organica quando non è ancora stata focalizzata e delineata la funzione di questo istituto superiore. Al momento attuale, vi è qualche idea che ieri è emersa dalle parole del Ministro, ma in realtà, vi è ancora, a mio avviso, qualche elemento di confusione su cosa deve essere questo istituto. Comunque, prendiamo i dati per quello che sono: vi sono circa 700 dipendenti atipici, chiamiamoli così, perché, tra l'altro, non sono neanche collocati nell'ambito di un analogo inquadramento giuridico, Infatti, abbiamo dipendenti a tempo determinato, Co.co.co. e Co.co.pro; vi è tutta una tipologia che, in questi anni, purtroppo, è venuta a crearsi. Il numero è imponente all'interno di questo ente. Ad oggi, esso riesce ad espletare una serie di funzioni assolutamente fondamentali e basilari per la sicurezza ambientale di questo Paese grazie anche e soprattutto a questo personale che oggi è in agitazione. Infatti, - fra l'altro, ieri lo avevo sottolineato - il percorso che è stato delineato o quanto meno presentato dai commissari straordinari non è così chiaro. Ieri l'ho detto, ma ovviamente non avevo occasione di rispondere alla replica del Ministro.
Da un lato, si dice di annullare una parte dei concorsi, dall'altro, dall'ultima dichiarazione del 23 e 24 ottobre del commissario Grimaldi - e la voglio leggere perché ritengo debba rimanere agli atti - emerge che egli prenderà le seguenti iniziative:
in primo luogo, apertura del procedimento di verifica della graduatoria di stabilizzazione ai sensi della legge finanziaria 2007 ed eventuale rettifica della graduatoria in esito ai rilievi formulati dal Ministero della funzione pubblica al Ministero dell'ambiente. Ciò si riferisce ad un concorso che, probabilmente, è stato eseguito in maniera non corretta. Però, qui non si parla di annullamento, bensì di verifiche, che è cosa diversa. In secondo luogo, si parla di contestuale apertura di una procedura di inte- Atti Parlamentari - 110 - Camera dei Deputati XVI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 30 OTTOBRE 2008 - N. 75 grazione della graduatoria per la stabilizzazione, ai sensi della legge finanziaria 2008, sulle disponibilità derivanti dal turn over, nonché di proroga iniziale al 31 dicembre 2008 del personale con contratto a tempo determinato e dei Co.co.co. in scadenza. Inoltre, si parla di redazione della dotazione organica provvisoria (questo, a onor del vero, c'è stato confermato anche ieri da parte del Ministro), di redazione del documento di programmazione del fabbisogno triennale e, infine, di attivazione delle procedure concorsuali entro dicembre 2008. Dalle parole che, invece, ieri ha pronunciato il Ministro in replica e che non si trovano nella relazione, pare che, rispetto alla graduatoria provvisoria, dall'attuale numero delle unità (che, se non sbaglio, sono circa 1492, forse mi sbaglio di qualche unità), la pianta organica provvisoria dovrebbe diventare di circa 1326 persone. Il Ministro ci ha, peraltro, assicurato che per circa 400 unità è stato definito comunque un percorso di stabilizzazione (vorrei, tuttavia, esserne certo). Rimarrebbero, alla fine, 170 posizioni indeterminate, nel senso che non si sa se verranno riconfermate o meno. Quindi, con questa interpellanza, si cercava di chiedere semplicemente - mi rendo conto anche delle difficoltà - cosa sarà di questo personale e come questo ente potrà mai funzionare se questo personale o una parte di esso non verrà in qualche modo stabilizzato.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia, ha facoltà di rispondere.
ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, come peraltro diceva l'onorevole Bratti, molte delle questioni che vengono poste in questa interpellanza hanno, di fatto, trovato risposta nell'intervento di ieri del Ministro Prestigiacomo in un'audizione presso la Commissione ambiente. Per tale motivo mi auguro che gli ulteriori elementi che fornirò rispondendo questa sera possano essere considerati integrativi e migliorativi di un quadro che, comunque, mi pare sia stato sufficientemente delineato anche ieri in sede di audizione. Partiamo dalla situazione del personale. L'attuale situazione di personale all'interno dell'Ispra, ottenuta, come si ricordava, dalla sommatoria delle tre realtà preesistenti, l'APAT, l'Icram e l'Infs, fa registrare un organico di 1.494 ed una presenza di 1.544 unità lavorative, di cui, è opportuno specificare, solo 926 a tempo indeterminato. In vista della realizzazione del nuovo Istituto superiore, la legge 25 agosto 2008, n. 133, impone, inoltre, ai sensi dell'articolo 74, un ridimensionamento degli organici di tutte le pubbliche amministrazioni, secondo i parametri prestabiliti per le qualifiche dirigenziali di prima e seconda fascia e per il personale non dirigenziale. L'Ispra evidentemente non potrà che attenersi a tutte le disposizioni di legge vigenti in materia di personale e, ove previsto, ad avvalersi ai sensi dell'articolo 28, comma 4 della legge 133 del 2008, delle disposizioni di favore esistenti per l'APAT, l'Icram e l'Infs. In questo quadro l'istituto, da un lato, si accinge a porre in essere iniziative volte a ristabilire una corretta interpretazione delle disposizioni di legge in materia di personale, anche suffragate da autorevoli indicazioni del Dipartimento della funzione pubblica; dall'altro lato, porrà in essere tutti gli adempimenti previsti per poter disporre delle disposizioni di favore prescritte in materia concorsuale per l'ex APAT, nonché per individuare percorsi di trasformazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato in tempo indeterminato, nel rispetto, come è ovvio, del principio costituzionale di cui all'articolo 97 della Costituzione. A tale ultimo scopo, la prima misura che si impone è la definizione, ai sensi dell'articolo 74, della dotazione organica del nuovo organismo, ferme restando le successive indicazioni che scaturiranno. Atti Parlamentari - 111 - Camera dei Deputati XVI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 30 OTTOBRE 2008 - N. 75 dall'adozione dei provvedimenti previsti dall'articolo 28, comma 3, della legge n. 133 del 2008, le eventuali nuove disposizioni di legge e, comunque, in coerenza con gli obiettivi ivi contenuti. Nella consapevolezza della necessità di non privarsi di professionalità di elevato livello formatesi all'interno dell'istituto, le operazioni sul personale non potranno, tuttavia, non tenere in considerazione il fabbisogno finanziario che per Ispra, per il 2009, è stato fissato in circa 90 milioni di euro. Ciò imporrà una razionalizzazione nell'utilizzo del personale all'interno dell'istituto facendo in modo che la stipula di accordi o convenzioni sia realmente finalizzata ad attività di studio e ricerca e non finisca per diventare un modo surrettizio di finanziamento delle spese di personale, con conseguente lievitazione del numero del personale precario impiegato. Su ogni operazione si intende comunque comunicare ai sindacati le strategie poste in essere per assicurare il funzionamento dell'istituto e per garantire i diritti dei lavoratori precari che scaturiscono da disposizioni normative.
PRESIDENTE. L'onorevole Bratti ha facoltà di replicare.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Menia perché so che segue con particolare attenzione la situazione, ma non mi posso definire soddisfatto. Infatti, sia dalle dichiarazioni del Ministro, ma anche dalle precisazioni, oltre ad aver capito che c'è un ridimensionamento dell'ente, che c'è un taglio di quasi il 15, 20 per cento del bilancio dell'ente, che sono bravi, però ci sono delle situazioni più generali che non consentiranno - forse, o meglio non si sa come - di procedere ad una stabilizzazione, credo che non ci siano degli elementi di certezza. Ieri mi sembrava di aver capito - forse ho compreso male ma ho chiesto una copia del resoconto stenografico relativo alla replica del Ministro - che su questo monte di settecento precari vi fosse, per almeno quattrocento di loro, la possibilità di addivenire ad un futuro certo. Lo spero. Mi piacerebbe, tuttavia, che ciò venisse dichiarato in qualche modo dal Governo, perché altrimenti questo stato di agitazione all'interno dell'ente permarrà e non avrà fine, anzi tenderà ad avere qualche recrudescenza. Una tale recrudescenza sicuramente avverrà nei prossimi giorni, e probabilmente accadrà comunque, perché è chiaro ed evidente che tutti chiederanno, in qualche modo, il riconoscimento del lavoro che hanno svolto in passato. Tuttavia, se almeno vi fosse una prima indicazione certa, per una parte consistente di questo personale vi sarebbe la possibilità di vedere, in un certo senso, la fine di un tunnel. Ciò sarebbe, a mio avviso, un fatto estremamente positivo, in un momento in cui anche, lo ricordo, si parla del controllo ambientale. Sebbene non abbiamo ancora iniziato a discutere il tema dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sappiamo, tuttavia, che una parte consistente di questo personale che oggi è in Ispra costituirà il nocciolo intorno a cui verrà costruita la nuova Agenzia per la sicurezza nucleare. Ricordo, tra l'altro, che gran parte di questo personale è precario, perché i dipendenti a tempo indeterminato sono molto vicini alla pensione, come potete ben capire, in quanto si occupavano di energia nucleare vent'anni fa. Pertanto, è evidente che siamo di fronte, a mio avviso, ad una sorta di corto circuito, da un punto di vista politico. Dunque, i dubbi rimangono tutti. Come ho già detto, non mi dichiaro soddisfatto ma, comunque, ringrazio e spero che, pur con tutte le difficoltà che abbiamo, potremo continuare insieme a cercare anche di capire come costituire, in maniera più razionale ed efficiente, questo nuovo istituto, cercando anche di salvaguardare questi giovani e queste professionalità che sono un patrimonio da non perdere. Li abbiamo formati, sono anni che lavorano, sono competenti, e mi sembrerebbe veramente un peccato perdere queste professionalità. Atti Parlamentari - 112 - Camera dei Deputati XVI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 30 OTTOBRE 2008

giovedì 30 ottobre 2008

RICERCA: TOMASSINI A BRUNETTA, SBAGLIATO LASCIARE A CASA PRECARI

Roma, 30 ott. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Non sono d'accordo con le posizioni del ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, sui precari, soprattutto quando si parla della ricerca". Lo afferma il presidente della commissione Sanita' del Senato, Antonio Tomassini (Pdl), durante il suo intervento al convegno sugli emoderivati, che si e' svolto questo pomeriggio a Roma nella Biblioteca di Palazzo Madama. "I precari rappresentano la forza migliore per la ricerca italiana. Dunque - conclude - non possiamo lasciarli a casa".

PRECARIATO. ISPRA, DELLA SETA (PD): DA PRESTIGIACOMO PRIMO PASSO VA IN DIREZIONE DA NOI AUSPICATA, MONITOREREMO SITUAZIONE

Ora della seta si prende pure il merito... mah

(DIRE) Roma, 30 ott. - "Il percorso di stabilizzazione dei ricercatori precari dell'Ispra annunciato dal ministro Prestigiacomo e' un primo passo nella direzione auspicata dal Pd e una prima concreta risposta alla mobilitazione di migliaia di lavoratori delle agenzie di ricerca pubbliche". Lo dichiara il senatore Roberto Della Seta del Partito democratico, capogruppo in commissione Ambiente. "Il governo- continua il parlamentare democratico- di fronte all'opposizione parlamentare del Pd e alle proteste di centinaia di ricercatori ha rinunciato all'incomprensibile operazione di tagli che avrebbe reso impossibile la fondamentale attivita' di controllo ambientale di settori critici come quelli dei rifiuti, del nucleare e della difesa del suolo". Sara' impegno del Pd "monitorare con attenzione l'evoluzione del progetto annunciato dal ministro dell'Ambiente- conclude Della Seta- affinche' sia approntato compiutamente il piano di stabilizzazione dei ricercatori precari e vengano definite con chiarezza le funzioni dell'Ispra".

Audizione del Ministro dell'ambiente

A questo link potete entire l'audizione della Prestigiacomo
buon ascolto.... http://www.radioradicale.it/scheda/265582/commissione-ambiente-della-camera

Audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, sulle linee di azione del Governo in tema di politiche ambientali, cambiamenti climatici e riordino delle strutture di ricerca e protezione ambientale

ASSEMBLEA DEI PRECARI ISPRA

VENERDÌ 31 OTTOBRE 2008

ore 11:00

Sala Fazzini di Via Curtatone

ASSEMBLEA

indetta dai precari ISPRA

e

APERTA A TUTTI

per

proporre strumenti per la stabilizzazione

e

concordare le prossime iniziative di mobilitazione

PARTECIPARE E’ IMPORTANTE

C'è una speranza per i controllori (precari) dell'ambiente

ROMA - Si apre una speranza per chi, in Italia, vigila su frane, terremoti e centrali nucleari, oltre agli eventi naturali in genere, in gran parte precari dell'Ispra. All'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, infatti, "l'organico complessivo si attesta a 1.494 unita', con una presenza di 1.544 unita' lavorative di cui 926 a tempo indeterminato. Le rimanenti 618 sono piu' o meno equamente suddivise tra personale a tempo determinato (320) e Co.co.co. (298)". Sono dati che diffonde Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente, nella sua audizione alla commissione Ambiente della Camera. "Stiamo vagliando misure per il trattenimento temporaneo del personale precario e per l'attuazione delle norme", aggiunge Prestigiacomo, in particolare per quanto riguarda l'Agenzia per la protezione dell'ambiente, Apat. Misure "che già hanno autorizzato l'agenzia a bandire concorsi anche ai fini della stabilizzazione per il completamento della dotazione organica".

Mobbing, il ricatto della precarietà

Depositati in Parlamento quattro disegni di legge: secondo l’Ispesl il fenomeno coinvolge in Italia un milione e mezzo di lavoratori, soprattutto donne e pubblici dipendenti

Innanzitutto, è bene definire il fenomeno: viene chiamato ‘mobbing’ “il comportamento di violenza e di discriminazione che avviene sul luogo di lavoro e che ha conseguenze sulla sua organizzazione”. Fenomeno diffusissimo eppure sottovalutato anche da tanti ‘mobbizzati’, convinti che nell’era della precarietà quasi tutto sia concesso al datore di lavoro. In Parlamento sono depositati quattro disegni di legge (n. 62, Tomassini; n. 434, Costa; n. 453, Pedica, n. 856, Mongiello ed altri) in materia “di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dalla persecuzione psicologica (mobbing)”: da pochi giorni è iniziato l’esame congiunto in Commissione Lavoro al Senato. La sen. Ghedini (Pd), relatrice del provvedimento, intervenendo in via preliminare sulla questione, l’ha presa da lontano: è partita dagli studi pioneristici sul fenomeno, avviati in Svezia negli anni ’80 sulla base delle ricerche dello psicologo Leymann, e sulla risoluzione adottata nel 2001 dal Parlamento Europeo, con la quale gli Stati membri erano esortati a rivedere e, se del caso, a completare la legislazione vigente sotto il profilo della lotta contro il mobbing e le molestie sessuali sul posto di lavoro, nonché a verificare ed uniformare la definizione della fattispecie del mobbing. Ghedini ha ricordato inoltre gli studi effettuati nel 2003 dall’OMS e dall’ILO, volti a definire il fenomeno ed a suggerire misure per la prevenzione ed il contrasto, nonché alcune recenti iniziative assunte a livello comunitario dalle parti sociali accanto all’istituzione, due anni prima, in Italia, di un Comitato scientifico (per iniziativa dell’INAIL) su malattie psichiche e psicosomatiche da stress e disagio lavorativo. Da qui si partì per arrivare al decreto ministeriale 27 aprile 2004, che ha incluso tra le malattie per le quali è obbligatoria la denuncia, “il disturbo dell’adattamento cronico ed il disturbo post traumatico cronico da stress derivanti da disfunzioni dell’organizzazione del lavoro”. Secondo un monitoraggio effettuato dall’ISPESL, sarebbero circa un milione e mezzo i lavoratori italiani vittime di mobbing su 21 milioni di occupati, in maggior misura le donne e gli addetti della pubblica amministrazione, e con una maggiore diffusione del fenomeno nel Nord Italia. La giurisprudenza, per quanto possibile, ha fatto la sua parte, considerando che in Italia non esiste una legislazione specifica. Una recentissima sentenza (la n. 24293) della Sezione Lavoro della Cassazione ha capovolto l’orientamento prevalente, in base al quale ai fini del diritto al risarcimento, era ritenuta necessaria la sussistenza di un danno di natura psico-fisica, pur se non implicante la menomazione dell’idoneità a produrre reddito, ed ha sostenuto invece che possa essere configurata come mobbing, e dare dunque luogo al diritto al risarcimento del danno, anche la violazione di diritti del lavoratore, fra cui quello alla valorizzazione della professionalità ed alla progressione di carriera. Uscendo per un attimo dal ‘seminato’ parlamentare si può azzardare qualche altra considerazione. Di questi tempi, accanto alle smanie di efficientamento della pubblica amministrazione (magari sulla pelle dei precari ammansiti fino a poco tempo prima da spezzoni di classe politica) una parte del sistema delle imprese tende ad immaginare il superamento del fordismo-taylorismo (il sistema alla base della fabbrica tradizionale, rimasto in piedi per oltre un secolo) attraverso la proposizione di una giungla che prevede “spezzatini” produttivi e varie forme di dequalificazione professionale. Basti pensare all’organizzazione del lavoro nei call center, tenuti in piedi da lavoratori dipendenti camuffati da autonomi per consentire l’abbattimento del costo del lavoro. Per quanto più di uno studioso del settore si sia domandato come sia possibile che grandi imprese del terziario cosiddetto ‘avanzato’ scelgano di appaltare all’esterno la funzione di comunicazione con i propri utenti (perdendo il controllo sulle informazioni in merito alla qualità dei propri servizi) ciò accade non di rado. Forse, determinate scelte sono miopi solo in apparenza: vale a dire che la decantata “innovazione di prodotto” è solo uno slogan, e al di fuori del cosiddetto “core business” le aziende continueranno a disfarsi di tutto ciò che costa troppo. E pazienza se qualche milione di essere umani finirà precario e ‘mobbizzato’.

mercoledì 29 ottobre 2008

AMBIENTE: ISPRA; PRESTIGIACOMO, MISURE CONTRO PRECARIATO

(ANSA) - ROMA, 29 OTT - ''Stiamo vagliando misure per il trattenimento temporaneo del personale precario e per l'attuazione delle norme'', relativamente all'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in particolare per quanto riguarda l'Agenzia per la protezione dell'ambiente, Apat. Norme che hanno gia' autorizzato l'Agenzia ''a bandire concorsi anche ai fini della stabilizzazione per il completamento della dotazione organica''. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo in un'audizione in Commissione Ambiente della Camera. La questione del precariato, ha riferito Prestigiacomo, affonda le sue radici nella situazione ereditata dall'Ispra, l'Istituto che ha riunito Apat, Icram (Istituto per la ricerca marina) e Infs (Istituto fauna selvatica). ''L'organico complessivo si attesta a 1.494 unita', con una presenza - ha riferito il ministro - di 1.544 unita' lavorative di cui 926 a tempo indeterminato. Le rimanenti 618 sono piu' o meno equamente suddivise tra personale a tempo determinato (320) e co.co.co. (298)''. Prestigiacomo ha quindi sottolineato la necessita' di fare una distinzione tra i tre enti. Per Apat e Infs ''e' riscontrabile una situazione di vacanza sui posti in organico, anche rispetto al contingente di personale precario attualmente in servizio''. Per l'Icram, invece, ''e' dato registrare un numero di unita' superiore a quello della dotazione organica'', con una lievitazione, a fronte di un finanziamento statale annuo intorno ai 7 milioni di euro, di quasi cinque volte.

Domani 'catena umana' precari dell'Iss a Roma

"Per resistere all'ondata Brunetta"

Roma, 29 ott. (Apcom) - Non solo la scuola. Domani presso gli uffici della direzione provinciale del lavoro di Roma, scendono in piazza anche i circa 300 lavoratori precari dell'Istituto superiore di sanità che formeranno una 'catena umana' davanti all'Iss chiedendo che venga loro riconosciuta la qualità di lavoro subordinato per il servizio svolto con contratti Co.co.co ed altre forme atipiche.

L'Iss, spiegano le Rdb Cub in una nota, si avvale ormai da anni di questi lavoratori che, "contrariamente a quanto previsto dai loro contratti, sono perfettamente interni all'organizzazione del lavoro dell'Istituto e svolgono le normali attività al pari dei loro colleghi di ruolo. Grazie a questi lavoratori l'Iss è infatti in grado di affrontare i compiti previsti dalla sua missione, comprese le attività istituzionali: dal controllo dei vaccini al controllo ambientale, le emergenze sanitarie e le ricerche di rilievo internazionale".

Per l'Usi-RdB questi lavoratori sono a pieno titolo dipendenti dell'ISS e devono pertanto avere un contratto che li restituisca alla legalità e garantisca i loro diritti finora negati. A sostegno della vertenza dei precari ISS l'Usi-RdB ha organizzato per domani, dalle 11.00, una catena umana che partirà dalla sede dell'Iss, in Viale Regina Elena 299, e raggiungerà la direzione provinciale del lavoro di Roma, in via Cesare De Lollis 12, dove si terrà un presidio dei lavoratori.

LAVORO: DAMIANO "IN ATTO CONTRORIFORMA"

(IRIS) - ROMA, 29 OTT - "Il Governo, in commissione lavoro, ha respinto la risoluzione presentata dal Pd sul tema della stabilizzazione del lavoro a partire dalla positiva esperienza fatta la scorsa legislatura per i call center" Cesare Damiano del Partito democratico critica le decisioni della maggioranza in merito ai precari. "In questo modo si conferma una linea di profonda controriforma del mercato del lavoro e di totale discontinuità rispetto all'esperienza del precedente governo di centro sinistra che aveva puntato le sue carte sulla lotta al lavoro nero, alla precarietà e per la stabilizzazione dei lavoratori" conclude il viceministro ombra del Lavoro.

INGV - Governo battuto alla Camera

da "Il Messaggero" del 28 ottobre 2008
(...) Governo battuto alla Camera su un ordine del giorno al ddl lavoro collegato alla manovra economica. Il testo, firmato da Mario Pepe del Pdl, non era stato accolto dal governo, ma è stato ugualmente approvato dall'Assemblea, ed è relativo all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). L'ordine del giorno Pepe è passato con 258 voti a favore, 235 contrari e tre astensioni. «Ancora una volta - commenta Erminio Quartiani del Pd - il governo è stato battuto in Aula. E' la settima da inizio legislatura ed è la quarta settimana di seguito in cui le sconfitte si ripetono. La maggioranza, di cui fra l'altro è esponente il firmatario dell'ordine del giorno in questione, che il governo non ha voluto accogliere, offre un'altra prova di fragilità, nonostante la forza di cui, sulla carta, dispone». Il testo impegna il governo «ad assumere le opportune iniziative dirette a garantire la necessaria continuità all'azione amministrativa dell'ente, anche consentendone un ampliamento della pianta organica, che renda possibile l'avvio urgente delle procedure concorsuali necessario per lo svolgimento delle delicate indispensabili funzioni professionali di carattere tecnico-scientifico attualmente espletate da personale con contratto a tempo determinato, di collaborazione coordinata e continuativa o con assegni di ricerca».

Stenografico discussione su Odg INGV

Godetevi come ho fatto io il resconto stenografico del ministro Brunetta sbeffeggiato da parlamentari anche della maggioranza, che va sotto sull'odg relativo all'INGV.
Allora non è così popolare e imbattibile!!!!!

MARIO PEPE (PdL). Signor Presidente vorrei tentare, in un minuto, di convincere sua eccellenza il Ministro Brunetta a rivedere il suo parere, dato che, signor Ministro, diceva Einaudi che non c'è cosa più bella che essere costretti dai ragionamenti altrui ad ammettere di avere in tutto, o in parte, torto.
Devo dare atto al coraggio delle sue parole pronunciate davanti alla conferenza dei presidenti degli istituti di ricerca scientifica, con cui lei ha sancito il suo impegno a non «licenziare» la ricerca, perché gli istituti di ricerca scientifica sono gli unici ormai, dopo la crisi dell'università, a fare ricerca. Tuttavia, devo dire che i Governi, tutti i Governi, nei confronti degli istituti di ricerca scientifica, hanno avuto un atteggiamento bizzarro, sono stati avari nei confronti di alcuni istituti importanti per la sicurezza della nazione e sono stati prodighi nei confronti di altri istituti come, per esempio, l'agenzia spaziale italiana che ogni anno brucia centinaia di milioni come un Moloc.
Signor Ministro, se lei non allarga la pianta organica dell'istituto nazionale di geofisica - e lo può fare con una semplice ordinanza della protezione civile - l'articolo 37-ter a che cosa serve? Non si possono fare i concorsi. Concludo chiedendo all'onorevole Cazzola, con cui ho parlato, di aggiungere la sua firma al mio ordine del giorno affinché il Ministro si senta meno solo (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).

RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Signor Presidente, confermo quanto già espresso dal collega Viespoli, rassicurando, però, i colleghi che sugli enti di ricerca stiamo lavorando, assieme alla collega Gelmini, per trovare una soluzione (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori) tale da non riguardare questo, o quell'ente, ma l'insieme degli enti di ricerca, nel rispetto delle compatibilità finanziarie e, soprattutto, nel rispetto della continuità dell'azione amministrativa degli enti ricercatori.

MARIO PEPE (PdL). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIO PEPE (PdL). Signor Ministro, l'istituto nazionale di geofisica sorveglia ventiquattr'ore su ventiquattro su tutto il territorio nazionale, è membro della protezione civile, è un istituto importante per la sicurezza dello Stato: non abbiamo tempo da perdere, signor rappresentante del Governo esprima il suo parere favorevole, altrimenti chiedo...

PRESIDENTE. Onorevole Mario Pepe, accede all'invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 9/1441-quater/14?

MARIO PEPE (PdL). No e chiedo che venga posto in votazione.

MAURIZIO TURCO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MAURIZIO TURCO. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Mario Pepe (PdL) n. 9/1441-quater/14.

GIANCARLO LEHNER. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANCARLO LEHNER. Signor Presidente, al fine di non far rimanere da solo il Ministro Brunetta vorrei apporre la mia firma sull'ordine del giorno in esame.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mario Pepe (PdL) n. 9/1441- quater/14, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Unione di Centro e Italia dei Valori - Vedi votazioni).

(Presenti 496
Votanti 493
Astenuti 3
Maggioranza 247
Hanno votato
258
Hanno votato
no 235).

Ordine del giorno su INGV

Ieri la Camera dei deputati ha votato a favore di un Ordine del giorno, presentato da un parlamentare della maggioranza, per ampliare la pianta organica dell'INGV e tutelarne il personale, nonostante il Governo avesse dato parere contrario.
Gli "amici" politici dell'ISPRA non potrebbero pensare a una cosa simile anche per noi?
attivate tutti i contatti!
ecco di seguito il testo dell'odg:

La Camera,
premesso che:
l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è, ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, componente del Servizio Nazionale di Protezione Civile, assicurando un prezioso contributo alla sicurezza nazionale in occasione di eventi sismici;
esso provvede al monitoraggio dei fenomeni geofisici del territorio nazionale e di sette vulcani attivi in zone fortemente antropizzate, attraverso tre sale operative (Roma, Napoli e Catania), dove personale specializzato elabora i segnali acquisiti per ottenere i parametri dell'evento in atto per 365 giorni l'anno e per 24 ore al giorno;
l'istituto attualmente si avvale, per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali, di un consistente numero di personale con contratto a termine, di collaborazionecoordinata e continuativa o con assegni di ricerca,

impegna il Governo

ad assumere le opportune iniziative dirette a garantire la necessaria continuità all'azione amministrativa dell'ente, anche consentendo un ampliamento della pianta organica del predetto ente, che renda possibile l'avvio urgente delle procedure concorsuali necessario per lo svolgimento delle delicate indispensabili funzioni professionali di carattere tecnico-scientifico attualmente espletate da personale con contratto a tempo determinato, di collaborazione coordinata e continuativa o con assegni di ricerca.


SCUOLA, IL SENATO HA VOTATO: E' LEGGE IL DL GELMINI

ROMA - E' legge il decreto Gelmini di riforma della Scuola,votato stamane dal Senato. il decreto e' stato approvato in via definitiva con 162 a favore, 134 contrari e tre astenuti. Il provvedimento, votato il 9 ottobre dalla Camera, non è stato modificato dai senatori e ora e' legge. Domani a Roma lo sciopero generale del mondo della scuola e dell'università, la cui macchina organizzativa (fra l'altro sono previsti 9 treni speciali e 1.000 pullman) si è già messa in moto. Anche oggi iniziative di protesta in varie scuole e atenei e nuovo assembramento di studenti attorno a Palazzo Madama in coincidenza con il voto dei senatori.
GELMINI: SI CAMBIA E SI TORNA ALLA SERIETA'
"La scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà, del merito e dell'educazione". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, dopo l'approvazione del Dl da parte del Senato.
Il ministro ha ricordato che "provvedimenti come il voto in condotta contro il bullismo, l'introduzione dell'educazione civica, dei voti al posto dei giudizi, il contenimento del costo dei libri per le famiglie e l'introduzione del maestro unico sono condivisi dalla gran parte degli italiani". "Ringrazio il governo e la maggioranza parlamentare per il sostegno al provvedimento", ha concluso Gelmini.
"Entro una settimana presenterò il piano sull'università". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, commentando l'approvazione del decreto sulla "riforma" della scuola da parte del Senato.
OPPOSIZIONE DA STUDENTI, PROPOSTO REFERENDUM
Non appena l'Aula di Palazzo Madama ha approvato la riforma Gelmini sulla scuola, i senatori del Pd e dell'Idv sono scesi a Corso Rinascimento per parlare con gli studenti che stanno manifestando da ieri contro il provvedimento del governo. Non appena i parlamentari dell'Idv alzano lo striscione con scritto: "Se passa la Gelmini: referendum", i manifestanti gridano in coro: "Referendum! Referendum!". Il dipietrista Stefano Pedica scavalca la doppia transenna che separa gli studenti dal Senato e comincia a dialogare con alcuni di loro. Il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro aggira la transenna, ma anche lei si ferma a lungo con i ragazzi. Gli studenti ascoltano e battono le mani gridando slogan
FINOCCHIARO, BENE REFERENDUM CONTRO DIKTAT GOVERNO
"Il referendum è una buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta a questo governo che si tappa orecchie e bocca". Lo ha affermato il capogruppo in Senato del Pd, Anna Finocchiaro, che dopo l'approvazione del decreto Gelmini sulla scuola, è uscita da Palazzo Madama per incontrare gli studenti. "Il governo - ha proseguito - deve fare proposte e non diktat su temi come la scuola su cui si dovrebbe invece aprire un confronto ampio nel Paese". Secondo l'esponente del Pd, il decreto Gelmini "presenta profili di incostituzionalità e lo dimostra anche il fatto che sei regioni faranno ricorso alla Consulta". Finocchiaro, allontanandosi da Palazzo Madama, ha concluso affermando che "per le famiglie italiane si annunciano tempi duri".
ARRIVANO I CORTEI, FORZE DELL'ORDINE PRESIDIANO PALAZZO MADAMA
Blindati di polizia e carabinieri presidiano le zone di accesso a Palazzo Madama. Vicino al Senato, a Piazza Navona, sono arrivati parte dei cortei partiti stamani da molti punti della città. "Noi la crisi non la paghiamo", questo lo slogan scandito dagli studenti in attesa del voto finale al Senato sulla riforma Gelmini.
Applausi degli studenti in piazza Montecitorio a Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica stava uscendo dalla Camera, dove aveva assistito all'apertura di un convegno sul 4 Novembre. Se ne sono accorti gli studenti di un liceo che stavano facendo lezione in piazza contro il decreto Gelmini e i tagli a scuola e università: subito è partito un applauso, che Napolitano ha ricambiato salutando con la mano, prima di entrare nell'auto presidenziale. E qualcuno ha urlato in un megafono: "Presidente, non ci lasci soli!".
UNIONE STUDENTI,ANCORA PROTESTA IN TUTTA ITALIA
"Tutti gli studenti, uniti nella battaglia comune per la difesa del sistema formativo pubblico, proseguiranno nelle loro proteste, come sempre pacifiche e non violente, contro lo smantellamento del sistema formativo pubblico italiano". E' quanto afferma l'Unione degli Universitari ricordando che le proteste continueranno in tutta Italia, oltre al sit-in sotto Palazzo Madama. Ecco l'elenco delle iniziative odierne. Ancona, dove l'"Assemblea No 133" continua la pacifica occupazione dela Facoltà di Ingegneria; Brescia, dove è previsto un sit-in con volantinaggio in piazza S. Faustino da parte del "Comitato universitaglia: 133 passi indietro nessuno avanti"; Cagliari, in cui nella Facoltà di Lettere a Piazza del Carmine ci sarà un Laboratorio di approfondimento, sul futuro dell'università italiana; Lecce, nelle cui Facoltà di Lettere e di Economia sono previste Assemblee studentesche; Pavia, dove hanno luogo le proteste alternative di lezioni di Geometri e Fisica in piazza; Padova, dove una fiaccolata di protesta contro la Legge 133, sfilerà per le vie della città; A Macerata gli studenti, che hanno ieri occupato il Rettorato improvvisando un corteo nella città, oggi si sono nuovamente organizzati per ulteriori forme di protesta; Urbino, Ateneo in cui gli studenti, dopo la partecipazione di circa 1000 persone all'Assemblea d'Ateneo di ieri, si sono dati appuntamento per oggi pomeriggio per una nuova mobilitazione. Infine, nell'Ateneo di Chieti-Pescara il Movimento studentesco Chieti-Pescara ha organizzato un'Assemblea d'Ateneo a Pescara e delle lezioni all'aperto a Chieti.

Precariato: Il licenziamento dei precari? Per Rotondi dato ininfluente

29 ottobre 2008 - dp
Ieri Rotondi a Ballarò ha ribadito che il governo non licenzierà nessun docente. Per Rotondi (il ministro per l'attuazione del programma) le 87.000 cattedre in meno sono sedie vuote. Questa è disonestà intellettuale

150.000 precari gettati al macero. Ieri a Ballarò i rappresentanti del Governo hanno ribadito con la menzogna del "nessuno sarà licenziato". Lo stesso Floris resta allibito, " ... ma se bloccate il turn over ... ", Rotondi incalza " ... l'occupazione non subirà inflessione ...". Al Ministro per l'attuazione del programma va di scherzare. Bersani ricorda che si parla di persone fisiche.

Noi ricordiamo che si tratta di persone che lavorano da decenni nella scuola e che grazie ai tagli dell'attuale esecutivo resteranno fuori per un tempo incalcolabile, troppo per chi conta nello stipendio per pagare l'affitto o il mutuo

Dentro la maggioranza ci sono persone che sanno, conoscono approfonditamente le problematiche del precariato perchè se ne sono occupate e se ne occupano. Ad esempio il Presidente della VII commissione cultura, che di recente ha dichiarato necessari i tagli. Crediamo sia necessario sapere anche che fine faranno i precari della scuola e consideriamo disonestà intellettuale considerare il "licenziamento" di 87.000 persone solo come dato ininfluente nelle percentuali sull'occupazione

Via libera della Camera al ddl Lavoro

Tra le novità principali: ammortizzatori sociali anche alle grandi aziende, ritocchi al processo del lavoro, stretta sui permessi per chi assiste i disabili, stop alla stabilizzazione dei precari. Ora il testo passa all'esame del Senato

La Camera ha approvato il ddl Lavoro collegato alla manovra finanziaria. Hanno votato a favore 269 deputati, i contrari sono stati 201, mentre i 30 parlamentari dell’Udc si sono astenuti. Tra le novità principali, ammortizzatori sociali anche alle grandi aziende, ritocchi al processo del lavoro, stretta sui permessi per chi assiste i disabili, stop alla stabilizzazione dei precari. Ora il provvedimento passa all’esame del Senato, dove sono annunciate alcune modifiche.
Quanto agli ammortizzatori sociali, il fondo per ora si ferma a quota 450 milioni: l'ulteriore aumento di 150 milioni (previsto in un emendamento dei giorni scorsi) è infatti stato rinviato. Approvate invece le proposte dell’opposizione per garantire anche alle grandi imprese (le quali già per legge hanno la cassa integrazione) di usufruire delle risorse per la cassa in deroga. Restano i ritocchi al processo del lavoro: con le modiche della Camera si favorisce infatti il ricorso all’arbitrato privato, riducendo così gli spazi di sindacabilità del giudice le cui funzioni, denunciano molti giuslavoristi, rischiano di essere drasticamente ridimensionate.
Confermato lo stop alla stabilizzazione dei precari: le nuove regole entreranno in vigore dal primo luglio del prossimo anno, e da quella data chi non ha un contratto a tempo indeterminato potrà essere regolarizzato solo per concorso. In tema di pensioni, resta in bilico la delega al governo sui lavori usuranti, che è stata dimezzata e portata da sei a soli tre mesi.
Assistenza ai disabili. Modifiche, anche se meno nette di quella previste dal governo all’inizio della discussione, pure sulla “104”, la legge che garantisce i permessi per assistere i familiari disabili. In base al nuovo testo, ne potranno usufruire i parenti fino al terzo grado (e non più solo fino al secondo). I nomi dei beneficiari dei permessi, per evitare duplicazioni, dovranno essere trasmessi a un'apposita banca dati.
Sommerso. In arrivo sanzioni amministrative più dure per i datori (tranne quelli di lavoro domestico) che impiegano personale senza avere dato la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. La sanzione andrà da 1.500 a 12 mila euro per ciascun lavoratore, maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo.
Altre misure. Dal primo gennaio 2009 il certificato medico per le assenze per malattia, sia nel settore pubblico sia in quello privato, dovrà essere inviato all'Inps per via telematica. Quanto alle forze dell'ordine e vigili del fuoco, viene riconosciuta la loro specificità ai fini della definizione degli ordinamenti, delle carriere e dei contenuti del rapporto di impiego e della tutela economica, pensionistica e previdenziale. Gli organismi di rappresentanza dei militari (Cocer) potranno partecipare alle trattative sul trattamento economico e previdenziale. Infine, torna in vigore la norma sul riposo domenicale e settimanale, norma che era stata cancellata dal 'taglia-leggi' approvato prima dell'estate con la manovra triennale.

ROMA: CAVALLARI INCONTRA I LAVORATORI PRECARI DEL COMUNE

(ASCA) - Roma, 28 ott - ''Sono gia' oltre duecento gli appuntamenti fissati, ad oggi, dall'assessorato al Personale con i gruppi dei precari del Comune di Roma. Questo dato rappresenta un indice che fa riflettere sulla necessita' dei lavoratori di avere delle risposte chiare sull'iter procedurale del percorso di stabilizzazione. In un momento di grande difficolta' economica delle casse capitoline, con il passaggio dalla fase commissariale al piano di rientro, i lavoratori stanno dimostrando un grande senso di responsabilita' e di collaborazione con gli amministratori.
Per questo bisognera' studiare anche in futuro un modello di partecipazione dei lavoratori alla vita amministrativa che sia piu' diretta e immediata''.
E' quanto dichiara l'assessore alle Risorse umane del Comune di Roma Enrico Cavallari.
I lavoratori precari possono fissare un appuntamento con l'assessore chiamando al numero 06.67104982. Le informazioni si potranno richiedere anche scrivendo una email all'indirizzo: precariscrivete@comune.roma.it. L'assessorato al Personale si trova in via del Tempio di Giove, 3.

martedì 28 ottobre 2008

Il Ministro Brunetta/Crozza




LA RICETTA OTTOCENTESCA DI BRUNETTA IL "FANTUTTONE"

Da "LA REPUBBLICA" di martedì 28 ottobre 2008

Che cosa nasconde la campagna contro i fannulloni La ricetta ottocentesca di Brunetta il "fantuttone" FRANCESCO MERLO LE PIAGHE del lavoro italiano non sono "i fannulloni", che non esistono come categoria determinante, ma "i fantuttoni" alla Brunetta. Non quelli che "fanno nulla" ma quelli che "fanno tutto" meglio di tutti: economia, scuola, cancelli, tornelli, lucchetti, giustizia... E difatti non è più un caso di agitatissima demagogia ma di psicopatologia politica l`idea che il lavoro possa essere regolato dal cartellino e dai chiavistelli. Dalla robotizzazione dei Fantozzi e dalla fantozzizzazione degli impiegati, dei dirigenti, dei ricercatori, degli scienziati, degli in- tellettuali, dei giudici, tutti, come i cinesi di Prato, inchiodati sulla sedia a cucire le borse. Al posto dell`operaio di Jiinger, soldato (al soldo) della Tecnica, l`Italia del 2008 ha dunque il Brunetta di Berlusconi, soldato del Lavoro Forzato. Il professore Brunetta, pur gonfio di rancore, rimane infatti, come egli stesso ama scandire, un so-cia-li-sta, con intesta l`operaio ottocentesco della grande tradizione. Perciò scambia il lavoro con la maledizione biblica e l`ufficio con il campo rieducativo alla Pol Poi, in un mondo dove, al contrario, illavoro cerca di farsi creativo, divertente, ubiquo. Com`è ubiquo il lavoro del procuratore che nello stesso giorno, senza mettere piedi in ufficio, incontra la polizia in questura, interroga un detenuto in galera, indaga sul luogo del delitto e, a casa, studia i fascicoli, scrive una richiesta di archiviazione, attraverso il computer si confronta con la giurisprudenza. Ci pare roba da fantuttoni assatanati che un professore di economia pretenda di risolvere i problemi di economia del lavoro con metodi da secondino, da chiavistello, da tornello. Si sa che D`Alema gli ha dato dell"`energumeno tascabile" e Brunetta si è risentito accusandolo di razzismo. Ebbene, politicamente Brunetta è un energumeno e basta. Non tascabile, ma oversize. E lo diciamo anche per rispetto dei tanti altri brevilinei italiani (i tascabili appunto) che cercarono di riscattare l`avarizia della Natura con l`iperdinamismo, e basta ricordare Fanfani e Longanesi, il quale per esempio diceva di essere nato «nel secolo decimo nano», e di «passeggiare avanti e indietro...sotto il letto». La differenza non è tra longilinei e brevilinei, ma tra permalosi e ironici; non tra giganti e nani, ma tra intelligenti saggi e intelligenti fanatici. Il punto è che l`Italia non è il luogo dove si sono dati convegno tutti i fannulloni del mondo. Ma è purtroppo il Paese dell`oltranzismo rancoroso e ideologico che confonde la parte con il tutto. Sono esagerazioni, totalitarismi e paradossi che hanno fatto identificare l`Italia ora con il Paese dei papi omicidi ora con quello degli arlecchinie, via via, dei traditori e delle pagliette, dei Romeo e deicastrati, dei maschi virili e dei cicisbei. Oggi c`è Brunetta che, con occhio spietato e lucido, avrebbe finalmente scoperto che l`Italia realizza l`utopia rovesciata del riposo che nobilital`uomo, l`Eden del non fare nulla. Ancora una volta lontani dai primati reali, qualcuno inventa per noi primati verbali. Eravamo nullanelmondo come nazione eMussolini inventò il nazionalismo fascista. Eravamo nulla come storia moderna e ci siamo inventati l`astuzia e la forza machiavellica. Siamo nulla come governo della produttività e Brunetta si inventa la galera ai fannulloni, l`inquisizione del lavoratore, l`ufficio come espiazione e rieducazione. Eppure tutti sanno che il lavoro moderno è delocalizzato dall`informatica. Qualche anno fa JeremyRifkin spiegò in un famoso libro che come il cavallo sparì dalle strade, dalle campa- gne e dal paesaggio sociale così anche il lavoratore sparirà dagli spazi produttivi. E infatti i paesi avanzati fanno esperimenti delocalizzando, grazie a Internet, lavori qualificati: costano meno e sono più produttivi. Invece Brunetta vorrebbe inchiodarci alla scrivania forse perché, gonfio di rancore, sogna di mortificare tutti i mondi dove secondo lui ancora si annida la sinistra: gli statali, i professori, imagistrati, i giornalisti, i disabili, i donatori di sangue. Una specie di parodia all`italiana della rivoluzione culturale cinese. Ieri sul Giornale Mario Cervi, che Dure è un signore d`altri tempi, ha amplificato ni? Parla d`altro la Gelmini che invece di strazione,parla difannulloni. Chi dice che l`idea difensiva molto cara a Brunetta, secondo la quale ogni volta che egli attacca i fannulloni questi gli rispondono che "il problema è ben altro": «Il benaltrismo è un espediente dialettico grazie al quale si elude ogni questione». Saràpure vero, ma cosa dire del "parlar-altrismo", del parlare d`altro per nascondere le vere questiotagli alla scuola dibatte di grembiule e di voto in condotta. E Brunetta, anziché del cattivo governo della pubblica amminiil «problema è un altro» non ha molti argomenti, chi "parla d`altro" ha molti argomenti dentro cui nascondersi. Il primo è uno sprovveduto, il secondo è in malafede. Il primo è pavido, il secondo è arrogante. Ecco un pessimo modo di governare, fare una cosa e parlare d`altro: banche, giustizia, sicurezza... E non si illuda Brunetta perché qualche sondaggio l`ha premiato come nuovo eroe dei fantuttoni che, all`ora del caffè, riempiono i bar d`Italia, personaggi che la sanno lunga: «eh, se ci fossi stato io, quel gol l`avrei segnato», «io Bin Loden l`avrei già preso» ... Rientrati negli uffici, i fantuttoni risolvono i problemi domestici dei colleghi, senzamai marcare un`assenza. Ricordo un centralinista che aggiustava ferri da stiro, resuscitava vecchi trasformatori, riaccendeva lampade rotte. Stava sempre al suo posto e riusciva persino a rispondere al telefono. Nessuno ha mai scoperto che vendeva patacche e orologi rubati. Come Brunetta, era lui il re dei "fantuttoni", che in fondo sono solo fannulloni indaffarati.

Dichiarazione d'impegno commissariale

Tra cassa e precari

PIETRO GARIBALDI
Mentre la Borsa continua a crollare, le preoccupazioni di tecnici e politici si spostano sull’economia reale. Dai mercati finanziari la crisi è infatti destinata a colpire le decisioni di imprese, consumatori e lavoratori. I primi segnali di crisi sono già evidenti, come testimoniato dal calo della produzione industriale e della forte riduzione della fiducia dei consumatori. Il repentino aumento del numero di imprese che accedono alla cassa integrazione, denunciato in questi giorni anche dal sindacato, rappresenta un ulteriore e significativo campanello d’allarme. Tra qualche mese inizieranno a vedersi i primi licenziamenti. Una priorità quasi assoluta dovrebbe quindi essere quella di riordinare gli ammortizzatori sociali.
Con l’arrivo dei licenziamenti, i primi a essere colpiti saranno i circa quattro milioni di lavoratori precari. È inevitabile. Quando un contratto è a tempo determinato, per interrompere un rapporto di lavoro non è necessario passare per il licenziamento. È sufficiente che un’impresa non rinnovi il contratto alla scadenza. Lo stesso discorso, addirittura amplificato, si applica ai lavoratori impiegati con un contratto a progetto.
Paradossalmente, i lavoratori che saranno più colpiti dall’arrivo della crisi appartengono a quella crescente fascia di lavoratori che già oggi hanno una retribuzione inferiore alla media e che non hanno accesso a ferie pagate e a maternità. Tutelare questi lavoratori dovrebbe essere una priorità. I lavoratori a tempo indeterminato delle grandi imprese sono in larga parte coperti. In caso di crisi aziendale, da una grande impresa si accede alla cassa integrazione straordinaria e, nel caso di licenziamento, si accede alle liste di mobilità, con protezione al reddito fino a tre anni. I sette anni di sostegno al reddito promessi ai lavoratori in esubero di Alitalia sono ancora sotto gli occhi di tutti.
Certamente le risorse a disposizione del governo sono poche. È comprensibile che il ministro Sacconi cerchi di rifinanziare la cassa integrazione straordinaria e i cosiddetti settori in deroga (quei settori industriali che il Ministero ritiene di dover proteggere). È anche comprensibile che il segretario della Cgil Guglielmo Epifani ricordi le poche risorse a disposizione della cassa integrazione (ma al tempo stesso non dovrebbe dimenticarsi dei lavoratori precari). Nel Paese circa 4 milioni di lavoratori rischiano di diventare dei disoccupati senza alcuna forma di sostegno, o con al più un sussidio di disoccupazione ordinario inferiore a sei mesi.
Non possiamo affrontare la recessione in arrivo con disoccupati di serie A e disoccupati di serie B, dove soltanto ai primi è concesso il privilegio di un sostegno al reddito. Il riordino degli ammortizzatori sociali dovrebbe quindi essere al centro dell’azione del governo. Agendo ora si può arrivare preparati in primavera, quando inevitabilmente arriveranno i primi licenziamenti. La legge delega per riformare gli ammortizzatori sociali esiste già e potrebbe diventare esecutiva in tempi brevi. L’Italia ha urgente bisogno di introdurre un sussidio unico di disoccupazione a cui si accede indipendentemente dal tipo di contratto con cui si è stati impiegati. Questo nuovo istituto dovrebbe ovviamente essere finanziato dai contributi versati da tutti i tipi di contratto, inclusi quelli a tempo determinato e a progetto. Si dovrebbe poi introdurre anche un meccanismo di bonus-malus, in modo da aumentare i contributi al fondo di disoccupazione per quelle imprese che lo utilizzano maggiormente. Si potrebbe inoltre anche decidere di aumentare i contributi assicurativi alle imprese che utilizzano i contratti a termine, in modo da disincentivarne l’uso generalizzato.
Battersi per riforme di questo tipo giustificherebbe manifestazioni e cortei. Se ne parla invece pochissimo, forse semplicemente perché i lavoratori precari sono poco organizzati e poco a contatto con Partiti politici e sindacati confederali.

lunedì 27 ottobre 2008

Mozione approvata dall'assemblea dei lavoratori precari dell'ISPRA del 27 ottobre 2008

L'assemblea dei lavoratori dell'ISPRA:

respinge le proposte del Commissario relative alle strategie per affrontare il problema del precariato, giudicandole lesive dei diritti dei lavoratori e non suffragate da specifici elementi normativi;

ribadisce la propria determinazione a conseguire l'estensione della Pianta Organica dell'ISPRA e l'assunzione a Tempo Indeterminato, secondo percorsi e scadenze certi, per tutti i lavoratori precari dell'ISPRA, utilizzando gli strumenti normativi già esistenti che lo consentono;

apprezza e accoglie il sostegno manifestato dai rappresentanti di CGIL e USI RdB alle iniziative intraprese dai lavoratori;

condanna l'attacco del Governo agli Enti Pubblici di Ricerca (EPR), ai precari, che ne costituiscono una componente fondamentale per assicurarne il corretto funzionamento, e alle politiche ambientali;

delibera di continuare la mobilitazione, pianificando le iniziative, che saranno comunicate e pubblicizzate adeguatamente, e individuando gli opportuni interlocutori;

indice un presidio dell'ISPRA per il giorno martedì 4 novembre 2008 presso la sede di via Curtatone, invitando tutti i lavoratori degli EPR, dell'università e il movimento degli studenti a partecipare al presidio all'ISPRA e successivamente al Ministero dell'Economia e delle Finanze in via XX settembre, per ottenere risposte che garantiscano adeguate risorse economiche per la stabilizzazione di tutti i precari;

si riconvoca per il giorno venerdì 31 ottobre 2008 alle ore 11.00 presso la sala Fazzini della sede di via Curtatone.

Mozione approvata all'unanimità

Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: stabilizziamo i precari non mandiamoli a casa

A questa interrogazione sono stati invitati a rispondere il Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Presidente dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) Enzo Boschi in una lettera al Governo fa notare che l'Istituto si avvale dell'apporto di numerose unità di personale con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, assegni di ricerca e, in qualche caso, contratti di collaborazione coordinata e continuativa al fine di soddisfare i crescenti impegni istituzionali inclusi quelli relativi alla sorveglianza (anche tramite la tenuta in funzione di tre sale operative presidiate 24 ore per 365 giorni l'anno) della sismicità del territorio nazionale e di sette vulcani attivi in zone fortemente antropizzate;
in particolare, allo stato attuale, a fronte di 556 unità di personale con contratto a tempo indeterminato sono in servizio:
282 titolari di contratti di lavoro dipendente a tempo determinato;
68 titolari di assegni di ricerca;
7 titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa in settori tecnico-scientifici;
per un totale di 357 unità di personale «precario»;
i 282 contrattisti risultano così distribuiti tra i profili professionali:
n. 108 ricercatori;
n. 59 tecnologi;
n. 76 collaboratori tecnici enti di ricerca (tecnici specializzati);
n. 39 addetti ai servizi amministrativi e di supporto;
di essi, circa 175 sono inseriti nelle graduatorie degli «stabilizzandi» 2007 (sono risultati in possesso dei requisiti previsti dalla legge finanziaria 2007 ma non sono rientrati nei contingenti autorizzati dal Governo). Nelle more della stabilizzazione, l'Ente si era attrezzato per continuare ad avvalersi di loro, come previsto dalle norme;
altri 45 «precari» hanno risposto all'avviso pubblico emanato in applicazione dell'articolo 3, comma 90, della legge finanziaria 2008 e presumibilmente sarebbero entrati nelle graduatorie 2008;
in tutti i casi si tratta di personale altamente specializzato che ha contribuito fortemente ai risultati scientifici conseguiti dall'Istituto nei settori tradizionali di attività (sismologia, vulcanologia, geomagnetismo e aeronomia) ma anche in nuovi campi di attività quali la climatologia dinamica e la oceanografia operativa; risultati particolarmente positivi come si evince dal fatto che l'Ente che ha ricevuto sul piano nazionale una ottima valutazione da parte del CIVR (http://vtr2006.cineca.it/php4/vtr rel civr-menu x area.php?info) e ha conseguito diversi importanti riconoscimenti sul piano internazionale (si veda ad esempio la notizia riportata dal sito http://sciencewatch.com/inter/ins/08/08jul-INGV/);
la forte incidenza del personale precario sul totale degli occupati non è dovuta ad abusi nel ricorso al lavoro flessibile ma è dovuto essenzialmente al fatto che l'Istituto, essendo nato nel 2001, ha operato quasi esclusivamente in regime di divieto di assunzioni;
in questi anni, nella quasi totale impossibilità di reclutare addetti alla ricerca con contratti di lavoro a tempo indeterminato, l'Ente si è sforzato di migliorare la propria competitività sul mercato della ricerca nazionale, comunitaria e internazionale, ottenendo crescenti finanziamenti sui quali attivare e rinnovare contratti di lavoro flessibile; il personale - scrive ancora il Presidente dell'INGV - è diventato così parte integrante delle sorse organiche dell'Ente e ha consentito soprattutto all'Istituto di onorare gli impegni internazionali;
sarebbe intenzione del Governo che non si debba procedere a simili stabilizzazioni;
ciò cancellerebbe le aspettative di stabilizzazione del personale inserito già da alcuni mesi nelle graduatorie degli «stabilizzandi» 2007 (abrogazione dell'articolo 1, comma 519, della legge finanziaria 2007);
annullerebbe la procedura di stabilizzazione prevista dalla legge finanziaria 2008 che all'INGV è in avanzato stato di completamento (abrogazione dell'articolo 3, comma 90, della legge finanziaria 2008);
vanificherebbe lo sforzo realizzato dall'Ente per onorare i rinnovi «ope legis» dei contratti degli stabilizzandi 2007 e quello in programma per gli «stabilizzandi» 2008 (abrogazione dell'articolo 1, comma 519, della legge finanziaria 2007 e dell'articolo 3, comma 92, della legge finanziaria 2008);
costringerebbe l'Istituto a rinunciare a unità di personale sul cui impiego aveva commisurato i propri programmi di attività senza contare che quelle contenute nella legge n. 133 del 2008 bloccano ogni forma di sviluppo dell'Ente, dal momento che il taglio della dotazione organica di cui all'articolo 74 della legge n. 133 del 2008, cancella tutti i posti attualmente vacanti presso l'INGV (n. 28 posti su 584), comportando, quindi, la totale saturazione dell'organico -:
quali iniziative, il Governo intenda assumere, per consentire all'Istituto nazionale di geofisca e vulcanologia di salvaguardare e poi, con la dovuta gradualità e previa rigorosa verifica del possesso dei requisiti professionali e dell'attività svolta, assorbire i propri lavoratori precari che costituiscono ormai uno strumento irrinunciabile per le attività dell'Ente e un patrimonio per il Paese.

E su Facebook si combatte per la "causa"

Mentre il presidente del Consiglio Berlusconi continua a definire la protesta universitaria una rivolta dei soliti comunisti e il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini solo «un rito», i ricercatori universitari si mobiliano anche su Facebook con la pagina web dedicata alle «Cause». Sono più di centomila sul social network - che in Italia in tutto conta un milione di iscritti - e sono tutti amici «a favore dell’istruzione e della ricerca contro la L.133/08» che hanno trovato «luoghi e modi finora inediti per esprimere il proprio dissenso» .
Ma la notizia è che su Facebook non ci si limita a fare gruppo, ma si agisce secondo quel «rito» del passaparola che più volte ha dato prova di funzionare. E il passaparola in questo caso si fa con una mail che da sabato gli amici della causa stanno inviando a più di 400 indirizzi mail di rappresentanti delle istituzioni politiche europee ed internazionali. Il testo della mail in inglese, francese, tedesco, spagnolo e catalano fa sentire la voce del dissenso di ricercatori, professori, studenti e cittadini italiani che vogliono «salvaguardare i loro diritti fondamentali». «Come avrete ormai saputo, in questi giorni, in Italia, si sta decidendo il futuro assetto delle istituzioni scolastiche ed universitarie di questo Paese – è l’incipit della missiva – istituzioni che sono alla base della struttura sociale, civile e culturale di ogni paese democratico. Sono – continua il testo – gli strumenti chiave per il progresso economico e la mobilità sociale, elementi fondamentali per la competitività internazionale nel mondo globalizzato».
Ma i ricercatori non ci stanno ai cambiamenti messi in atto dal governo e pur sentendo in prima persona «l’esigenza di una riforma che impedisca sprechi e favoritismi personali, premi il merito, favorisca la ricerca, gratifichi gli insegnanti che si impegnano con passione e competenza nel proprio lavoro», non apprezzano i provvedimenti «imposti dal governo all’opposizione parlamentare e alla sua stessa maggioranza politica» che «non hanno niente delle riforme di largo respiro di cui queste istituzioni hanno bisogno. Sono meri tagli di bilancio a fondi già esigui e mettono a rischio non solo il futuro dei ricercatori e degli insegnanti già precari, ma delle istituzioni stesse, creando le condizioni per un loro declino irreversibile» spiegano. E nonostante la «pacifica protesta», questa generazione di cittadini «è costretta persino a sentirsi minacciata di violenza fisica dalle dichiarazioni dal Presidente del Consiglio in carica».
E date le smentite successive di Berlusconi, i membri del social network nella lettera aggiungono tanto di link a Youtube che ha registrato, postato e diffuso il discorso del presidente del Consiglio in conferenza stampa. Dopo la testimonianza l’appello riprende: «Per chiedere l’attenzione e la solidarietà degli studenti, dei docenti, dei ricercatori, dell’opinione pubblica, dei rappresentanti politici degli altri paesi europei ed extraeuropei per la salvaguardia della libertà di pensiero, parola ed espressione in Italia, per la salvaguardia delle sue regole costituzionali di democrazia parlamentare e perché – a partire dalle istituzioni scolastiche ed universitarie – si assicuri un futuro degno a questo Paese e a tutti i suoi cittadini».

BRUNETTA VERRA' DENUNCIATO DAI DIPENDENTI DEL SETTORE GIUSTIZIA

Di Antonio Rispoli

I dipendenti del settore Giustizia stanno studiando il modo per presentare una denuncia collettiva contro il Ministro della Funzione Pubblica, Roberto Brunetta, per diffamazione. La decisione è stata presa dopo le affermazioni fatte ieri dal Ministro, in cui accusava i magistrati di lavorare poco, perchè stanno due o tre giorni e due o tre pomeriggi a settimana al lavoro; tanto che ha proposto di mettere i tornelli nei tribunali italiani. In effetti il rilievo del Ministro è profondamente ingiusto. La maggior parte dei giudici lavorano ben oltre quelli che sono i limiti contrattuali di orario. I giudici che lavorano di pomeriggio, o a casa, magari anche il sabato e la domenica sono la stragrande maggioranza, perchè sono sovraccarichi di lavoro. Se si limitassero a fare le 40 ore settimanali, dovrebbero scegliere se fare le indagini o prepararsi le udienze del giorno successivo.

MERCATI: DAMIANO, GOVERNO SBAGLIA E ITALIANI PAGANO. CAMBIARE ROTTA

(ASCA) - Roma, 27 ott - ''Abbiamo a che fare con un governo che si dichiara infallibile e che per ogni decisione mostra i muscoli: nei fatti invece ha completamente sbagliato la manovra economica''. Lo afferma in una nota il vice ministro del Lavoro del governo ombra, Cesare Damiano, che sottolinea la necessita' di ''cambiare rotta'' con la finanziaria e i provvedimenti collegati. ''Nei mesi scorsi sono stati dispersi inutilmente miliardi per togliere l'Ici ai piu' ricchi, si e' enfatizzata una Robin Tax che ha, in realta', consentito a chi fissa le tariffe di recuperare in anticipo e piu' del necessario direttamente ai danni della famiglia. Inoltre si e' decantata una manovra di alleggerimento del costo degli straordinari quando stava per esplodere la cassa integrazione. Il colmo e' costituito dal fatto che gli stanziamenti per le casse integrazione sono stati inferiori a quelli decisi dal governo Prodi nella finanziaria del 2008. Adesso il governo corre maldestramente ai ripari - sostiene Damiano - con i suoi emendamenti per finanziare nuove risorse di fronte alla crescita impetuosa delle situazioni di crisi, dei licenziamenti e mobilita' e di cassa integrazione.
Licenziamenti ai quali contribuisce con la cancellazione della norma per la stabilizzazione dei precari della Pa., che avra' come primo risultato un impatto occupazionale di 60mila posti di lavoro persi, esclusa la scuola''.
''E' ora di cambiare rotta - conclude l'ex ministro del lavoro - e di adottare le indicazioni suggerite dal Pd: oltre a sostenere le banche si sostenga il reddito delle famiglie con minore pressione fiscale su pensioni e retribuzioni, si mettano risorse consistenti per gli ammortizzatori anche a tutela di chi ha lavori discontinui o e' impiegato nelle piccolissime imprese''.

Il Ministero del Lavoro non rinnova il contratto a 400 precari

Il 24 ottobre 2008 si è svolta una riunione tra le sigle sindacali e la direzione aziendale dove è stato comunicato che i collaboratori a progetto e i lavoratori assunti a tempo determinato non avranno il rinnovo del contratto.

Italia Lavoro spa l'agenzia del Ministero del Lavoro con sede a Roma in via Guidubaldo del Monte 60 – ha una forza lavoro tra Roma e le numerose sedi territoriali nazionali di 800 persone per i 3/4 precari o altri in minoranza con contratto a tempo determinato di 6 o 12 mesi.
Il 24 ottobre 2008 si è svolta una riunione tra le sigle sindacali e la direzione aziendale dove è stato comunicato che i collaboratori a progetto e i lavoratori assunti a tempo determinato non avranno il rinnovo del contratto.
I motivi di questi provvedimenti sono che nel modo del tutto unilaterale e negando fino all’ultimo le intenzioni, il Cda di Italia Lavoro ha inviato al ministero del Lavoro di via Fornovo a Roma una bozza di documento in cui viene spiegato che è intenzione dell’azienda fra poche settimane di adottare un regolamento di ingresso all’azienda aperto a chiunque lasciando morire man mano tutti i contratti dei collaboratori presenti in azienda da pochi mesi fino a 10 anni e che in tanti anni hanno contribuito alla crescita esponenziale dell’azienda. Ad es. io sono 38enne sposata con un figlio e un mutuo altissimo e il mio contratto a progetto che scade il 31 dicembre dopo 7 anni di servizio mentre al mio collega di stanza 40enne sposato con 3 figli e con mutuo il contratto scade a fine ottobre ovvero fra pochi giorni dopo 4 anni di eccellente servizio. Situazioni del genere riguardanti i miei colleghi ce ne sono a centinaia.
Per via del mancato coinvolgimento delle sigle sindacali nelle importantissime decisioni intraprese riguardanti 400 precari che si ritroveranno a breve fuori dell'azienda dopo che è stata inviata una bozza di proposta al Ministero in cui si accederà all'azienda per concorso o per punteggio sommato tra titolo di studio e anni di anzianità in azienda. L'assurdo è che riguardo l’anzianità che vale come punteggio di punti per anno è stato dato il limite massimo di 4 anni per il calcolo del punteggio mentre una grandissima parte come la sottoscritta arriva anche al doppio.
La cosa inconcepibile è che questa decisione è stata presa bypassando completamente tutte le figure sindacali presenti in azienda ovviamente interessate a negoziare questa importante decisione (sicuramente la più importante decisione della storia dell’azienda) per tutelare centinaia di collaboratori a progetto che grazie alla loro dedizione e professionalità hanno reso possibile l'acquisizione di un PON (finanziamento dallo Stato) multimiliardario di prossimo rilascio. I colleghi contrattualizzati sono solidali a questa causa. Anche loro hanno problemi con l’azienda per un rinnovo dei salari in ritardo di ben 6 anni. Ma questa è un'altra storia.
Altra cosa inconcepibile è che il documento di bozza consegnato al Ministero del Lavoro oltre a non essere stato comunicata l’esistenza non è stato consegnato ai sindacati nemmeno a seguito della loro richiesta. Incredibile oltre che anticostituzionale !
Oggi stesso quindi nella riunione con i lavoratori abbiamo messo ai voti la decisione di scioperare per martedì 28 ottobre 2008. Lo sciopero è unanime. Quindi vi saranno sit-in davanti la società da parte sia dei lavoratori precari che dei lavoratori stabilizzati. E’ la prima volta che la parola sciopero entra in questa azienda statale dopo tanti anni di attività.
Vi prego di essere portavoce di questa vicenda e mandare colleghi giornalisti e telecamere per documentare questa tanto grave quanto incredibile vicenda che inciderà su molte famiglie già in difficoltà vista l’attuale pessima congiuntura economica.

Esito convocazione commissariale ISPRA del 24/10/2008

L’Amministrazione avvia le procedure di rettifica alla graduatoria delle stabilizzazioni 2007 ex APAT. Le rettifiche verranno eseguite anche alla luce della Finanziaria 2008 onde recuperare le unità escluse dalla suddetta graduatoria.

Viene considerata valida la graduatoria di stabilizzazione 2007 ex ICRAM a meno che non si intenda inserire eventuale personale che avesse i requisiti ai sensi della Finanziaria 2008.

Verranno reclutate a Tempo Indeterminato, in virtù del turn-over e dei dispositivi normativi riservati alle categorie protette, 79 unità di personale di cui:

- 25 tra cui i 14 dipendenti ex APAT già assunti con requisiti di stabilizzazione imperfetti;

- i 14 già vincitori di concorso pubblico nazionale a Tempo Indeterminato;

- 40 unità appartenenti alle categorie protette reclutate principalmente tra i precari già presenti nei tre Enti soppressi.

Verranno prorogati tutti i contratti TD in scadenza fino al 31/12/2008.

Attraverso l’emanazione di un dispositivo normativo ad hoc sarà possibile la proroga dei contratti di tipo COCOCO fino al 30/06/2009.

Lo stesso dispositivo normativo conterrà la nuova Pianta Organica che sarà numericamente la somma delle tre piante organiche dei tre Enti disciolti (decurtate del 10%) circa 1380, di cui 61 dirigenti di I e II fascia e al netto dei dipendenti di ruolo avrà 399 posti liberi. Nello stesso dispositivo sarà prevista l’emanazione di un concorso pubblico nazionale ai sensi dell’art. 347 Legge 244/2008 (dispositivo per l’assunzione nell’ex APAT).

Entro il 2009 saranno reclutati 289 lavoratori di cui 79 come specificato sopra e 210 con una riserva di posti del 60-70% (126-147) basata sui seguenti criteri:

- personale TD che abbia superato un concorso pubblico nazionale;

- personale con tre anni di TD nell’ultimo quinquennio.

Entro il 2010 saranno reclutati altre 110 unità e verrà considerato titolo preferenziale l’aver prestato servizio a qualunque titolo presso i tre Enti disciolti.

USI RdB Ricerca chiede rapidissime procedure di rettifica e pubblicazione di una nuova graduatoria di stabilizzazione unica per ISPRA con conseguenti stabilizzazioni entro il 2008.
Applicazione dell’art.5 del CCNL e attivazione di un concorso pubblico nazionale per l’assunzione dei precari che non rientrino nei processi di stabilizzazione.

Sottolinea, infine, che il totale dei precari a qualunque titolo presenti oggi in ISPRA è di circa 670 unità a fronte dei 399 posti liberi in pianta organica e individua come azione di lotta volta all’ampliamento della Pianta Organica la sospensione delle attività e il presidio continuativo sotto il Ministero dell'Ambiente a partire da lunedì 27 ottobre 2008

Cala il sipario sulla manifestazione del Pd e scatta ...

Cala il sipario sulla manifestazione del Pd e scatta l'usuale guerra dei numeri. Ma stavolta i numeri degli organizzatori sembrano davvero sparati a casaccio. Il Pd continua a dire che al Circo Massimo sabato c'erano 2 milioni e mezzo di persone. Per la Questura invece erano circa 250 mila.

La maggioranza smentisce la cifra e ribadisce che la manifestazione non è stata quel successo vantato da Walter Veltroni. Anzi, dopo il Circo Massimo, afferma il ministro Renato Brunetta, si conferma «l'impossibilità del dialogo». Il titolare della Funzione pubblica spiega infatti: «Non è possibile fare un tavolo di riforme in comune con questa opposizione, che non esiste e ha una credibilità ridotta ai minimi termini».
Ma veniamo ai numeri: le spiegazioni tecniche fornite dalla Questura non placano la polemica. «Sono stupefatto», dice Achille Passoni, responsabile dell'organizzazione, facendo riferimento ad altre manifestazioni celebrate sempre al Circo Massimo negli anni passati.
Se si torna indietro con la mente a qualche kermesse del passato, svolte sempre nella stessa zona, i conti però non tornano. Prendiamone due: festa per lo scudetto della Roma (24 giugno 2001), manifestazione Cgil contro il terrorismo (23 marzo 2002). La prima: chi non ricorda le immagini dei tifosi romanisti ammassati su tutti i lati del Circo Massimo, qualcuno era anche sui tetti. Dato finale: 1 milione di persone in piazza. La seconda: tutta la zona circostante il Palatino era bloccata, condistese di bandiere rosse ovunque. Dato finale: 700 mila persone. Confrontando le immagini delle 3 manifestazioni la differenza è evidente. Da qui le critiche del Pdl. Gli organizzatori hanno gonfiato i numeri almeno di «otto volte», dice il portavoce di Fi Daniele Capezzone. Mentre per Maurizio Gasparri «preoccupa che il maggior partito dell'opposizione si sia ridotto i questo stato», cioè «mentire sulle cifre».
Gia.Ron.