LA PETIZIONE DA FIRMARE

martedì 29 settembre 2009

Precari Ispra - La Prestigiacomo fa confusione

Da Villaggio Globale

Scarica sui governi precedenti le responsabilità quando il merito della stabilizzazione è del governo Prodi e la creazione dei precari è di Matteoli

«A giugno sono stati stabilizzati 200 dei 400 precari dell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Alcuni sono rimasti fuori. Purtroppo non sono stata io a creare delle illusioni. Si tratta delle uniche stabilizzazioni fatte da questo governo». È quanto ha dichiarato il ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo, intervenendo oggi in Campidoglio al convegno «Verso Copenaghen: come cambia il clima». «Vorrei potere dare una speranza anche agli altri - ha proseguito la Prestigiacomo -. Ho fatto tutto quello che potevo fare. Non siamo stati noi a creare questi precari. Non è una mia responsabilità».

È ormai un leit motiv di questo governo quando si tratta di venir fuori da responsabilità, e la colpa è sempre del precedente. Ma la risposta dei precari Ispra è stata puntuale e rapida. Ecco il testo.

«In riferimento alle dichiarazioni di oggi del Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, a proposito dei precari Ispra, l'assemblea dei lavoratori atipici dell'Istituto deve purtroppo registrare che ancora una volta la titolare del dicastero vigilante dimostra di non avere buona memoria né per gli eventi né per i numeri.

«I 200 lavoratori che, come dice la Prestigiacomo, sono stati stabilizzati a giugno, hanno avuto il contratto a tempo indeterminato grazie a una norma contenuta nelle due Finanziarie del Governo Prodi (2007 e 2008), subito cancellata dall'attuale esecutivo, che non può quindi assumersi nessun merito a riguardo, anzi si è limitato ad applicare una legge vincolante.

«Riguardo ai "400 precari" di cui parla il Ministro, si dimentica che in realtà a giugno 2009 erano in servizio all'Ispra un totale di 630 lavoratori atipici, tra tempi determinati, collaboratori e assegni di ricerca: contestualmente alle stabilizzazioni di cui parla la Prestigiacomo, l'Istituto ha poi allontanato altri 200 precari, senza che lei abbia fatto nulla per ottenere il rinnovo dei loro contratti, per i quali tra l'altro l'Ispra aveva già messo a bilancio i fondi. Le scadenze di contratto hanno decimato molti dei dipartimenti dell'Ispra, mettendo a repentaglio le attività di controllo e ricerca ambientale dell'ente, e di conseguenza a rischio la salute dei cittadini e della natura, creando una situazione che peggiorerà ulteriormente con la scadenza di altri 230 contratti entro la fine dell'anno.

«Quanto al fatto che non sia stata la Prestigiacomo a creare il precariato, anche qui la Ministro sembra non ricordare che la maggior parte dei lavoratori atipici sono stati assunti nel periodo tra 2001 e 2006, quando a governare era sempre lo schieramento di centrodestra e Ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, suo compagno di partito e attuale collega ai trasporti. In ogni caso, dal ministro vigilante ci si aspetterebbe che faccia una valutazione nel merito dell'attività svolta dal personale precario, sempre altamente qualificato e spesso in servizio da molti anni (in alcuni casi oltre dieci), invece di rimuovere il problema scaricando la responsabilità sui governi precedenti, che peraltro lei ha quasi sempre sostenuto e di cui ha perfino fatto parte come Ministro delle pari opportunità.

Precari Ispra contro Prestigiacomo, assunti non per merito suo

Da Rassegna.it

I precari dell'Ispra bacchettano il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, colpevole a loro dire "ancora una volta di non avere buona memoria né per gli eventi né per i numeri". L'assemblea dei lavoratori atipici dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, risponde così alle dichiarazioni fatte oggi dalla titolare del dicastero di via Cristoforo Colombo.

"I 200 lavoratori che, come dice Prestigiacomo, sono stati stabilizzati a giugno, hanno avuto il contratto a tempo indeterminato grazie a una norma contenuta nelle due Finanziarie del governo Prodi (2007 e 2008)", sottolineano in una nota i precari Ispra. La norma, tra l'altro, "è stata subito cancellata dall'attuale esecutivo, che non può quindi assumersi nessun merito a riguardo, anzi si è limitato ad applicare una legge vincolante", aggiungono i lavoratori dell'istituto.

Inoltre l'assemblea attacca il ministro anche su un altro fronte: "Contestualmente alle stabilizzazioni di cui parla Prestigiacomo - si legge infatti nel comunicato - l'istituto ha poi allontanato altri 200 precari, senza che lei abbia fatto nulla per ottenere il rinnovo dei loro contratti, per i quali tra l'altro l'Ispra aveva già messo a bilancio i fondi".

PRECARI ISPRA A PRESTIGIACOMO: ASSUNTI GRAZIE A PRODI

AMBIENTE. PRECARI ISPRA A PRESTIGIACOMO: ASSUNTI GRAZIE A PRODI NON E' STATA LEI A REGOLARIZZARNE 200. NORMA POI CANCELLATA

(DIRE) Roma, 28 set. - Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, "ancora una volta dimostra di non avere buona memoria ne' per gli eventi ne' per i numeri". Lo afferma l'assemblea dei lavoratori atipici dell'Ispra, rispondendo alle dichiarazioni di oggi della titolare del dicastero di via Cristoforo Colombo. "I 200 lavoratori che, come dice Prestigiacomo, sono stati stabilizzati a giugno, hanno avuto il contratto a tempo indeterminato grazie a una norma contenuta nelle due Finanziarie del governo Prodi (2007 e 2008)", sottolineano in una nota i precari Ispra. La norma, sottolinea, "e' stata subito cancellata dall'attuale esecutivo, che non puo'
quindi assumersi nessun merito a riguardo, anzi si e' limitato ad applicare una legge vincolante".
Inoltre, "riguardo ai '400 precari' di cui parla il ministro, Prestigiacomo si dimentica che in realta' a giugno 2009 erano in servizio all'Ispra un totale di 630 lavoratori atipici, tra tempi determinati, collaboratori e assegni di ricerca". L'assemblea dei precari Ispra sottolinea che "contestualmente alle stabilizzazioni di cui parla Prestigiacomo, l'istituto ha poi allontanato altri 200 precari, senza che lei abbia fatto nulla per ottenere il rinnovo dei loro contratti, per i quali tra l'altro l'Ispra aveva gia' messo a bilancio i fondi".
Le scadenze di contratto, lamentano i precari, "hanno decimato molti dei dipartimenti dell'Ispra, mettendo a repentaglio le attivita' di controllo e ricerca ambientale dell'ente, e di conseguenza a rischio la salute dei cittadini e della natura, creando una situazione che peggiorera' ulteriormente con la scadenza di altri 230 contratti entro la fine dell'anno".
Quanto al fatto che non sia stata il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo a 'creare' il precariato, l'assemblea dei lavoratori atipici dell'Ispra ritiene che "anche qui il ministro sembra non ricordare che la maggior parte dei lavoratori atipici sono stati assunti nel periodo tra
2001 e 2006, quando a governare era sempre lo schieramento di centrodestra e ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, suo compagno di partito e attuale collega ai trasporti".
In ogni caso, continuano i precari dell'Ispra, "dal ministro vigilante ci si aspetterebbe che faccia una valutazione nel merito dell'attivita' svolta dal personale precario, sempre altamente qualificato e spesso in servizio da molti anni (in alcuni casi oltre dieci)", invece di "rimuovere il problema scaricando la responsabilita' sui governi precedenti, che- conclude la nota- peraltro lei ha quasi sempre sostenuto e di cui ha perfino fatto parte come ministro delle pari opportunita'".

(Com/Ebo/ Dire)
17:42 28-09-09

Precari Ispra: La Prestigiacomo ha la memoria corta

E i precari rispondono...

Roma, 28 SET (Velino) - In riferimento alle dichiarazioni di oggi del ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, a proposito dei precari Ispra, l'assemblea dei lavoratori atipici dell'Istituto "deve purtroppo registrare che ancora una volta la titolare del dicastero vigilante dimostra di non avere buona memoria ne' per gli eventi ne'
per i numeri. I 200 lavoratori che, come dice la Prestigiacomo, sono stati stabilizzati a giugno - sottolinea una nota dei precari dell'Ispra -, hanno avuto il contratto a tempo indeterminato grazie a una norma contenuta nelle due Finanziarie del Governo Prodi (2007 e 2008), subito cancellata dall'attuale esecutivo, che non puo' quindi assumersi nessun merito a riguardo, anzi si e' limitato ad applicare una legge vincolante". Riguardo ai "400 precari" di cui parla il ministro, aggiunge la nota, "si dimentica che in realta' a giugno 2009 erano in servizio all'Ispra un totale di 630 lavoratori atipici, tra tempi determinati, collaboratori e assegni di ricerca: contestualmente alle stabilizzazioni di cui parla la Prestigiacomo, l'Istituto ha poi allontanato altri 200 precari, senza che lei abbia fatto nulla per ottenere il rinnovo dei loro contratti, per i quali tra l'altro l'Ispra aveva gia' messo a bilancio i fondi. Le scadenze di contratto hanno decimato molti dei dipartimenti dell'Ispra, mettendo a repentaglio le attivita' di controllo e ricerca ambientale dell'ente, e di conseguenza a rischio la salute dei cittadini e della natura, creando una situazione che peggiorera' ulteriormente con la scadenza di altri 230 contratti entro la fine dell'anno. Quanto al fatto che non sia stata la Prestigiacomo a creare il precariato, anche qui la ministro sembra non ricordare che la maggior parte dei lavoratori atipici sono stati assunti nel periodo tra 2001 e 2006, quando a governare era sempre lo schieramento di centrodestra e ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, suo compagno di partito e attuale collega ai trasporti. In ogni caso, dal ministro vigilante ci si aspetterebbe che faccia una valutazione nel merito dell'attivita' svolta dal personale precario, sempre altamente qualificato e spesso in servizio da molti anni (in alcuni casi oltre dieci), invece di rimuovere il problema scaricando la responsabilita' sui governi precedenti, che peraltro lei ha quasi sempre sostenuto e di cui ha perfino fatto parte come ministro delle pari opportunita'", conclude la nota dell'assemblea dei precari dell'Ispra. (com/asp)
281728 SET 09 NNNN

PRESTIGIACOMO: STABILIZZATI 200 DEI 400 PRECARI ISPRA

La Prestigiacomo si vanta...

AMBIENTE. PRESTIGIACOMO: STABILIZZATI 200 DEI 400 PRECARI ISPRA ALCUNI RIMASTI FUORI, MA NON SONO STATA IO A CREARE ILLUSIONI.

(DIRE) Roma, 28 set. - "A giugno sono stati stabilizzati 200 dei 400 precari dell'Ispra", l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, protagonisti di una lunga protesta contro i tagli all'ente. Lo dice il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, intervenendo al convegno 'Verso Copenhagen- Come cambia il clima', organizzato a Roma in Campidoglio. "Alcuni sono rimasti fuori", prosegue Prestigiacomo: "purtroppo- rimarca il
ministro- non sono stata io a creare illusioni". D'altronde, segnala, "si tratta delle uniche stabilizzazioni fatte da questo governo".
Certo, dice Prestigiacomo, "vorrei potere dare una speranza anche agli altri", ma "ho fatto tutto quello che potevo fare".
Comunque, conclude il ministro dell'Ambiente, "non siamo stati noi a creare questi precari".

(Zap/ Dire)
16:11 28-09-09

venerdì 25 settembre 2009

Precari sull'Astrea - Servizio del TG3

Per la nave dei veleni un'equipe di precari - L'Unità

«Ora qualcuno più forte di me non dovrebbe ignorare la realtà» - Terra

Vincenzo Mulè
RIFIUTI Bruno Giordano, procuratore capo di Paola, è stato ascoltato ieri in commissione Rifiuti: «Ho fatto più di quanto potevo fare». Le indagini passano ora alla Dda di Catanzaro, che entro breve interrogherà il pentito Fonti.

Sarà la Direzione distrettuale antimafia a condurre l’inchiesta sulla cosiddetta “nave dei veleni”. Lo ha annunciato il procuratore di Paola, Bruno Giordano dopo l’audizione di ieri in commissione bicamerale Rifiuti. Dietro la decisione, motivi funzionali e logistici. Uscendo da palazzo San Macuto, Giordano sembra liberarsi di un peso: «Io ritengo di aver fatto un po’ di più di quello che umanamente era pretendibile da me e dall’ufficio che dirigo, così come è ridotto. Io ho rubato la mela, nel senso che ora nessuno potrà dire che non c’è l’albero che le fa. Ora, per le altre mele, chi ha spalle più larghe delle mie dal punto di vista logistico e della competenza, deve scuotere l’albero e metterci la rete sotto, possibilmente».

Intanto, Francesco Fonti, legato per quasi trent’anni alle cosche della ’ndrangheta di San Luca, per le quali - secondo quanto ha raccontato - ha fatto affondare tre navi cariche di rifiuti tossici, ha dichiarato che non parlerà più con i giudici fintanto che non verrà riattivato nei suoi confronti il programma di protezione. La situazione potrebbe presto sbloccarsi perché, come ha rivelato il presidente della commissione Gaetano Pecorella, nel corso dei lavori è arrivata «una segnalazione politica». L’auspicio è che Fonti possa essere ascoltato «presto», perché, ha concluso Pecorella «ci sono molti punti da chiarire». Opinione condivisa dalla stessa Dda di Catanzaro, che conta di convocare quanto primo l’ex affiliato alla ’ndrina di San Luca. E, sempre a proposito di convocazioni, Alessandro Bratti, capogruppo del Pd in commissione ha dichiarato che l’organismo bicamerale intende sentire entro breve il ministro dell’Ambiente e quello della Giustizia, annunciando inoltre per ottobre una trasferta in Calabria. L’obiettivo è quello di sollecitare il recupero di vecchi filone d’indagine direttamente conducibili al traffico internazionale di rifiuti tossici.

«Il silenzio del governo su questa gravissima vicenda è assordante afferma Ermete Realacci, responsabile Ambiente del Pd -. Si tratta di una della pagine più buie del nostro Paese, su cui pesano quindici anni di omissioni, depistaggi, indagini chiuse spesso troppo frettolosamente. è sconcertante pensare che già nel 2004 l’allora ministro Giovanardi, in risposta a un’interrogazione che presentai sulle navi dei veleni, ammettesse l’esistenza di una rete internazionale per il traffico illecito di rifiuti pericolosi e radioattivi via mare e come in alcune vicende giudiziarie questa attività si sovrapponesse chiaramente con il traffico d’armi. Ma da allora poco o nulla è stato fatto, mentre la contaminazione di mare e terraferma proseguiva incessantemente minando la salute di migliaia di cittadini ».

Stenta, intanto, a entrare nel vivo l’attività della nave oceanografica Astrea, ieri ferma nel porto di Cetraro per le cattive condizioni del mare: «Ci sono onde alte due metri», ha raccontato Ezio Amato, biologo marino e coordinatore del Servizio emergenze ambientali in mare dell’Ispra. L’imbarcazione sta svolgendo una campagna esplorativa nella zona di mare antistante la Calabria. «Stiamo lavorando in condizioni anomale - continua Amato - perché è difficile prevedere quello che è successo nelle acque della Calabria. Si tratta di organizzare nuove modalità di lavoro. Ma sono fortunato perché posso contare su un gruppo di lavoro eccellente ». Un’equipe che ha dovuto fare i conti con pesanti tagli, che in due anni hanno ridotto da dodici a tre il gruppo di lavoro. Sull’Astrea operano anche sei tecnici dell’Ispra: «Misurano le radiazioni gamma di ciò che peschiamo». Secondo la denuncia dell’assemblea dei precari dell’istituto, «tre sono ricercatori in scadenza di contratto tra pochi mesi».

Navi dei Veleni - La task force è dei precari Ispra (Il Velino)

Roma, 21 SET (Velino) - "La task force per i controlli
sulla 'nave dei veleni' affondata in Calabria e' appena nata
ed e' gia' precaria. Sulla nave Astrea, che come annunciato
oggi in una conferenza stampa alla Regione dovrebbe iniziare
a breve i controlli per verificare se il relitto rinvenuto
nel Tirreno cosentino sia carico di scorie nucleari e rifiuti
tossici e nocivi, ci sono soprattutto lavoratori a rischio
licenziamento". È quanto afferma una nota dell'assemblea dei
precari dell'Ispra. "Governo e istituzioni locali hanno
accreditato l'intervento Ispra come decisivo per capirne di
piu' sulla vicenda di Cetraro, ma su sei membri
dell'equipaggio provenienti dall'Istituto, ben tre sono
ricercatori precari in scadenza di contratto tra pochi mesi,
insieme a un esperto di nucleare dell'ex Apat e due dirigenti
tra cui il capo del settore Emergenze in mare ex Icram, che
ha subito pesantissimi tagli di personale negli ultimi mesi,
rimanendo con un solo ricercatore a tempo indeterminato. Il
ministero dell'Ambiente vanta a livello mediatico il suo
intervento tempestivo, ma c'e' da riflettere sulla distanza
tra realta' e propaganda, visto che finora non sono stati
fatti investimenti sul settore, e a catturare i pesci che
servono per rilevare la presenza di radioattivita' e azionare
le benne per campionare i sedimenti sul fondo del mare ci
penseranno esperti che tra due o tre mesi potrebbero essere
disoccupati. Proprio i limiti negli interventi che l'Astrea
potra' attuare rendono chiaro che, nonostante l'alta
professionalita' e competenza dei ricercatori Ispra, il loro
intervento in questo momento, senza fondi e personale
adeguato, e' una foglia di fico che copre l'impossibilita' di
un vero intervento di bonifica nell'area, almeno in tempi
brevi". All'Ispra, conclude la nota dei precari, "la
situazione generale e' drammatica, per quanto riguarda il
personale, visto che il 30 giugno circa 200 lavoratori hanno
visto scadere i loro contratti, non rinnovati, mentre altri
230 rischiano di andare a casa da qui a gennaio, senza che il
ministro Stefania Prestigiacomo abbia mai sentito il bisogno
di rispondere alle loro continue richieste di un incontro o
esprimere la sua opinione sull'argomento". (com/asp)
211721 SET 09 NNNN

mercoledì 16 settembre 2009

Precari Ispra a manifestazione su liberta' di stampa del 19/9 - Il Velino

Roma, 15 SET (Velino) - "Si comunica l'adesione alla
manifestazione di Roma del 19 settembre da parte
dell'Assemblea dei precari Ispra, la quale raggruppa 400
lavoratori temporanei che svolgono compiti fondamentali per
la sicurezza e la ricerca ambientale, una delegazione dei
quali partecipera' all'iniziativa".È quanto comunica una nota
dell'Assemblea dei precari dell'Ispra, che aggiunge:
"Riteniamo infatti, oltre alla solidarieta' nei confronti
della stampa libera tanto minacciata in questo paese, di
dover essere in piazza in quanto esempio di mala
informazione, visto che riteniamo fondamentale che i
cittadini siano a conoscenza dei rischi che l'ambiente e la
loro stessa salute corrono con il licenziamento dei
lavoratori precari in forza all'Istituto. Infatti, 200 di
loro sono gia' andati a casa il 30 giugno e gli altri li
seguiranno entro la fine di quest'anno, tutti ricercatori e
tecnici che si occupano di cambiamenti climatici, salute del
mare, fauna selvatica, emissioni in atmosfera, rifiuti e
tematiche simili", conclude la nota. (com/asp)
151627 SET 09 NNNN

martedì 15 settembre 2009

I precari ISPRA alla manifestazione per la libertà di stampa del 19/9

L'assemblea dei precari ISPRA ha inviato una lettera di adesione alla FNSI (Federazione nazionale della stampa) per comunicare l'adesione alla manifestazione del 19 settembre sulla libertà di informazione, prevista dalle 16 in Piazza del Popolo.

Di seguito, il testo, già pubblicato sul sito della Federazione a questo indirizzo.

Si comunica l’adesione alla manifestazione di Roma del 19 settembre da parte dell’Assemblea dei precari ISPRA, la quale raggruppa 400 lavoratori temporanei che svolgono compiti fondamentali per la sicurezza e la ricerca ambientale, una delegazione dei quali parteciperà all’iniziativa.

Riteniamo infatti, oltre alla solidarietà nei confronti della stampa libera tanto minacciata in questo paese, di dover essere in piazza in quanto esempio di mala informazione, visto che riteniamo fondamentale che i cittadini siano a conoscenza dei rischi che l’ambiente e la loro stessa salute corrono con il licenziamento dei lavoratori precari in forza all’Istituto. Infatti, 200 di loro sono già andati a casa il 30 giugno e gli altri li seguiranno entro la fine di quest’anno, tutti ricercatori e tecnici che si occupano di cambiamenti climatici, salute del mare, fauna selvatica, emissioni in atmosfera, rifiuti e tematiche simili.

Grazie,
ASSEMBLEA DEI PRECARI ISPRA

Noi, precari dell'ISPRA

Lettera sulla situazione dei precari, pubblicata da "La nuova ecologia"



Jobless researchers in Italy

Articolo in inglese sui precari ISPRA, l'originale qui

By Gaetano Prisciantelli

It's time for holidays in Italy, but not for the over 400 environment researchers who are struggling to keep their jobs.

Protesters claim that Italy's Institute for Environmental Research and Protection (ISPRA) already left 200 researchers jobless last June. Another 230 are likely to follow the same fate as their contracts will expire at the end of this year.

On a hot August afternoon, in Piazza Navona in Rome, jobless researchers performed a theatre piece called "Non sparate alla ricerca" ("Do not shoot research"). The video, also available on YouTube, shows a black-masked politician in a dark suit who shoots at a crowd of people wearing white lab coats and white masks, representing the scientists who would be left jobless if the government continues to delay any decision. After the shooting, the fictitious politician walks away, leaving the boffins on the ground. Only after a few seconds do they stand up again one by one. They leave their coats on the floor and walk in the opposite direction

Promoters of the demonstration claim, in fact, that the value of public research itself is at risk, not just the livelihood of the people concerned. While more and more skilled Italian researchers should be able to look for a new job (most likely abroad), the value of public research in fields such as biodiversity, environmental monitoring, public health and nature conservation is suffering.

Of the tens of jobs already lost, many dealt with waste management, air pollution, nuclear waste management, or marine ecosystem monitoring. Nobody was replaced. After the end of their contract, claimed opposition MP Roberto della Seta, former employees have even been forbidden to return to their desks and collect their belongings. The researchers state in a letter that the government had repeatedly promised to deal with the issue by allocating funds for securing the jobs. Nothing happened, though, while the "precari" workers keep asking the Minister for the Environment, Stefania Prestigiacomo, to find a way to address the issue.

Before Prestigiacomo entered into office, as part of the centre-right government led by Silvio Berlusconi, three different agencies supervised research in areas related to the environment and conservation: APAT specialised in pollution research in general, ICRAM supervising marine biodiversity and conservation, and INFS focusing on fauna. A law passed last year merged the three agencies, who originally hired many of the researchers, into a new one, now called ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). This move was motivated by the idea of rationalising the research efforts. But, as the website of the Environment Ministry suggests, the budget and the personnel would not suffer from this change.

While workers are in turmoil, the minister is cautiously avoiding any comment. The protest gained solidarity from the environmental NGO Legambiente and the regional environment secretaries, who expressed their joint concern last July 23rd. Now, as the end of the year comes closer, many wonder how the ISPRA will deal with its priorities relying on just half of its original workforce.

mercoledì 9 settembre 2009

Montalcini, la nuova sede a Montelibretti


Da "Repubblica" - parla anche della situazione in ISPRA

Al collasso la ricerca nel Lazio: fondi tagliati, contratti non rinnovati e fuga di cervelli. Sette grandi realtà dall´Enea al Cnr in crisi per carenza di investimenti pubblici e privati
di Alessandra Paolini e Laura Serloni

Una nuova "casa" per provette, vetrini e ricercatori. La soluzione per risolvere i problemi dell´Ebri, la fondazione privata di Rita Levi Montalcini - sotto sfratto e per questo sotto il polverone di indignate proteste, è un trasloco nella sede del Cnr a Montelibretti. Campus all´avanguardia, dove già lavorano 400 scienziati. «L´accordo è già firamto - spiega l´assessore regionale alla Ricerca della Regione, Claudio Mancini. Per ottenere il trasferimento dell´Ebri manca solo l´approvazione al progetto del Consiglio del Cnr». E pronti, in assessorato, ci sono pure 15 milioni di euro da destinare ai vari laboratori, tra questi quelli dell´Ebri.

Emblematico e non isolato, il "caso Montalcini". Contratti dei precari che non vengono rinnovati, investimenti privati quasi inesistenti, contributo pubblico ridotto. Questo lo scenario della ricerca nel Lazio. «Siamo al collasso - ammette Claudio Argentini, ricercatore dell´Istituto Superiore di Sanità e sindacalista di base - il governo in modo progressivo ha diminuito i fondi anche del 15%. Così aumentano i precari e gli stipendi diventano sempre più bassi».

Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Istituto superiore di sanità (Iss), Istat, Ente nazionale per le energie alternative (Enea), Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) Istituto nazionale di astrofisica (Inaf): sono queste le sette grandi realtà della Regione, alle quali ruotano intorno altri 14 enti di ricerca di media grandezza. «La situazione si fa sempre più critica - precisa Argentini - Lo Stato non investe e poi il Lazio ha delle peculiarità che lo rendono ancora più singolare. Nelle altre regioni, esempio la Lombardia, le imprese private sono invogliate a finanziare i centri di ricerca per trovare innovazioni che possano migliorare la loro produzione, mentre Roma e il Lazio basano tutto sul terziario e il numero delle aziende è esiguo. La fuga dei cervelli non è che la punta dell´iceberg di un sistema che non funziona». Un dato per tutti: «In Francia c´è un ricercatore ogni mille abitanti, in Italia uno ogni tremila».

Un anno critico, il 2009. L´Ispra che ha tre sedi a Roma, 1000 dipendenti e 500 precari, ha mandato a casa a giugno 200 lavoratori e «altri 200 vedranno non rinnovato il contratto a Natale», dice Emma Persia, collaboratore tecnico della ricerca all´Ispra. E aggiunge: «L´Ispra nasce dalla fusione di Apat, Icram e Infs e queste ultime due realtà sono sull´orlo della crisi. Chi ha potuto se ne è andato all´estero, ma la maggior parte aspetta un concorso che non farà miracoli». E la crisi toccherà con ogni probabilità l´Enea, quella che sarà l´agenzia per il nucleare in Italia. «Il 70 % del personale non potrà fare il nucleare perché è stato assunto per altre mansioni e 200 precari sono a rischio».
(06 settembre 2009)