LA PETIZIONE DA FIRMARE

giovedì 6 novembre 2008

Relazione dell’incontro tra i lavoratori dell’ISPRA e i funzionari del MEF del 6 novembre 2008


Il giorno 6 novembre 2008, in occasione del presidio organizzato dai lavoratori dell’ISPRA sotto il Ministero dell’Economia e delle Finanze, una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta da due funzionari del Ministero, la dott.ssa Pastore (competente per il comparto Ricerca) della Ragioneria e il dott. Lorenco del gabinetto del Ministro.

La delegazione ha esposto le ragioni della mobilitazione e ha riassunto tutte le problematiche presenti nell’Istituto, in relazione alla condizione dei lavoratori precari; ha quindi espresso le seguenti richieste dei lavoratori:

lo stralcio degli Enti Pubblici di Ricerca dai provvedimenti del Governo che prevedono la riduzione del 10% della Pianta Organica;

la possibilità di rideterminare la Pianta Organica dell’ISPRA, attraverso il Decreto Ministeriale che ne deve definire struttura e funzioni, includendo in essa tutti i lavoratori precari;

le risorse economiche sufficienti ad attuare le misure sopracitate.

Nel corso del confronto sono stati dibattuti tutti i dettagli relativi alla attuale situazione del precariato in ISPRA e ai possibili sviluppi futuri; ne è emerso un quadro che induce a dubitare fortemente delle soluzioni finora prospettate dalla struttura commissariale, in particolare per quanto riguarda la riserva del 70% dei posti nella procedura concorsuale.

I funzionari del Ministero hanno espresso la disponibilità del MEF ad accogliere le istanze esposte qualora il MATTM avanzi formalmente la richiesta di continuare ad avvalersi della professionalità dei lavoratori precari in servizio presso l’ISPRA. Hanno inoltre invitato a presentare all’attenzione del Ministro un promemoria (da inoltrare anche al Ministro dell’Ambiente) contenente tutte le informazioni e le richieste esposte nel corso dell’incontro.

AMBIENTE: CGIL, PRIMO INCONTRO SINDACATI CON PRESTIGIACOMO

(ANSA) - ROMA, 6 NOV - E' previsto per oggi, nel tardo pomeriggio, il primo incontro dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, con il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Al di la' della semplice presentazione, ''l'idea e' quella di proporre al ministro dell'Ambiente di istituire una serie di tavoli monotematici - spiega Antonio Granata, responsabile Ambiente della Cgil - dal clima alla politica energetica, all'acqua, ma anche bonifiche di siti inquinati e ricerca''. Alla luce delle proteste dei lavoratori precari, come quella in corso dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra, che ha accorpato Apat, Icram e Infs) ''se ci sara' l'opportunita' - conclude Granata - vorremmo sollevare anche la questione dei precari''.

AMBIENTE:PROTESTA PRECARI ISPRA,RISCHIO STOP ENTE DA GENNAIO

(ANSA) - ROMA, 6 NOV - Protesta oggi a Roma di un centinaio di precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), il cui contratto scade a dicembre, insieme a colleghi dell'Istituto per lo Sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (Isfol) e dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Secondo i manifestanti ''l'Ispra rischia di bloccare la sua attivita' da gennaio del 2009, visto che i precari sono quasi la meta', cioe' circa 700 (meta' a tempo determinato e meta' con contratti atipici), mentre i lavoratori a tempo indeterminato circa 900''. I lavoratori adesso sono davanti alla sede del ministero dell'Economia, in via XX Settembre, e chiedono un incontro con qualche rappresentante. ''Manifestiamo contro l'articolo 37 bis del ddl 1141 quater - spiega la portavoce dei precari dell'Ispra - in discussione al Senato, che prevede il blocco della stabilizzazione del personale del pubblico impiego''. Ad oggi poi ''a 150 lavoratori con contratto a tempo determinato - spiega la portavoce - inseriti nella graduatoria di stabilizzazione contenuta nella Finanziaria 2007, e' stato comunicato l'annullamento della graduatoria''.

Lettera al Ministro Prestigiacomo




PRESIDIO DEI LAVORATORI DEGLI ENTI DI RICERCA

Mobilitazione per il ritiro dell'emendamento ammazza – precari

presso la sede ISPRA di Roma e presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze


Giovedì 6 novembre 2008


Salvaguardare i livelli occupazionali e tutelare i precari degli Enti di Ricerca: è quanto chiede il personale dell'ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ricordando che i precari sono indispensabili per lo svolgimento delle attività dell'Istituto.

Giovedì 6 novembre il personale dell'ISPRA organizza due presidi: dalle 10.00 alle 12.00 presso la sede dell'Istituto di via Curtatone/ ang. piazza Indipendenza, per poi spostarsi dalle 13.00 alle 17.00 sotto il Ministero dell'Economia e delle Finanze in via XX Settembre 97 .

Nel momento in cui il Governo fa leva sulle divisioni e lo scoramento tra coloro che si oppongono ai provvedimenti di "macelleria sociale", i lavoratori della Ricerca vogliono dare un segnale di unità e mobilitazione.

L'esecutivo giura che "non sono previsti tagli alla ricerca", ma la Camera dei Deputati ha approvato di recente l'emendamento che taglierà 8000 lavoratori precari del settore, annullando di fatto le stabilizzazioni previste dalle Finanziarie 2007 e 2008. E mentre il Senato si appresta ad approvare la norma "ammazza – precari", le amministrazioni si fanno più "realiste del re": così quella dell'ISPRA, che ha deciso di annullare la graduatoria di stabilizzazione, basata sulla Legge di bilancio 2007, e di negare a 240 lavoratori il diritto ad un contratto a tempo indeterminato. In questa situazione le promesse di concorsi e leggi ad hoc per gli EPR, fino ad oggi ventilate ma senza alcun riscontro nella realtà, non possono tranquillizzare chi si occupa di ricerca.

Prolungare l'agonia dei lavoratori non sarà sufficiente al Ministro Brunetta per avere il consenso delle sue vittime!


Roma, 5 novembre 2008

I lavoratori precari dell'ISPRA

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Emendamento bipartisan al Ddl Alfano: mantenete le intercettazioni per incendi boschivi e rifiuti

LIVORNO. Il disegno di legge Alfano, in discussione alla Camera, esclude il traffico illecito di rifiuti e l´incendio boschivo doloso dalla lista dei reati per i quali è concesso l´uso delle intercettazioni e rischia così di azzerare il lavoro svolto dalla magistratura e delle forze dell´ordine contro due delitti che ogni anno danneggiano e gravemente vaste aree e mettendo a rischio l´incolumità e la salute delle persone.
Oggi in una conferenza stampa organizzata da Legambiente a Roma è stato presentato un emendamento bipartisan al Ddl Alfano che porta le firme di Ermete Realacci, ministro dell´ambiente del governo ombra del Pd e di Fabio Granata (Nella foto), capogruppo Pdl in commissione cultura della Camera.
Per Granata «E´ necessario non far venir meno strumenti indispensabili per il contrasto di reati gravissimi e per la repressione di uno dei fronti più avanzati delle politiche criminali ed economiche delle mafie».
Realacci spiega che «Non si può pensare di voler risolvere l´emergenza Campania da una parte e dall´altra aprire varchi all´azione delle ecomafie e indebolire l´azione di contrasto delle forze dell´Ordine. Il limite di 10 anni per le intercettazioni telefoniche è di fatto un regalo per Gomorra e per i traffici illeciti di rifiuti ed è veleno per quei territori e per l´Italia».
Secondo i dati dell´ex Apat (oggi Ispra) nel 2005 in Italia mancavano all´appello 19,7 milioni di tonnellate di rifiuti e le forze dell´ordine, grazie anche alle intercettazioni, spesso scoprono che vengono smaltiti illegalmente rifiuti pericolosi, che inquinato falde acquifere, terreni agricoli, parchi naturali, o che magari vanno a finire nelle infernali discariche o nei centri di "riciclo" dei Paesi in via di sviluppo.
Gli incendi boschivi sono stati 10 mila nel solo 2007 ed hanno divorato 225 mila ettari di vegetazione e ucciso 18 persone. Gli incendiari prendono di mira in particolare le aree protette e troppo spesso sono legati ad interessi economici: pastorizia, mantenimento di precari lavori forestali stagionali ed interessi criminali e mafiosi legati alla speculazione edilizia, spesso abusiva, vistio il divieto di costruire nelle aree percorse dal fuoco.
Enrico Fontana, responsabile dell´Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente, ha sottolineato che «La recente introduzione di sanzioni finalmente adeguate alla gravità di questi fenomeni ha permesso di raggiungere risultati che sono sotto gli occhi di tutti: grazie alla possibilità di svolgere indagini davvero penetranti sono stati individuati i responsabili di veri e propri disastri ambientali, si è fatta luce sui metodi di smaltimento illecito e sono state individuate collusioni nella pubblica amministrazione e connessioni con i clan. Anche la lotta ai piromani ha conosciuto risultati significativi, resi possibili grazie agli strumenti d´indagine di cui possono avvalersi forze dell´ordine e magistratura. Sarebbe davvero grave se ora, invece di inserire tutti i delitti contro l´ambiente nel Codice penale, come richiesto anche dall´Unione europea, Governo e Parlamento decidessero di azzerare di fatto l´efficacia delle sanzioni contro gli eco criminali».

Lavoro/ Precari Ispra: Nessun consenso a Brunetta da sue vittime

Roma, 5 nov. (Apcom) - "Prolungare l'agonia dei lavoratori non sarà sufficiente al Ministro Brunetta per avere il consenso delle sue vittime!". Lo affermano con forza i precari Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che annunciano in un comunicato diffuso alla stampa una giornata di mobilitazione: "Giovedì 6 novembre - dice la nota - il personale dell'ISPRA organizza due presidi: dalle 10.00 alle 12.00 presso la sede dell'Istituto di via Curtatone/ ang. piazza Indipendenza, per poi spostarsi dalle 13.00 alle 17.00 sotto il Ministero dell'Economia e delle Finanze in via XX Settembre. Nel momento in cui il Governo fa leva sulle divisioni e lo scoramento tra coloro che si oppongono ai provvedimenti di "macelleria sociale", i lavoratori della Ricerca vogliono dare un segnale di unità e mobilitazione". "L'esecutivo giura che "non sono previsti tagli alla ricerca" - fanno osservare i lavoratori precari della ricerca - ma la Camera dei Deputati ha approvato di recente l'emendamento che taglierà 8000 lavoratori precari del settore, annullando di fatto le stabilizzazioni previste dalle Finanziarie 2007 e 2008. E mentre il Senato si appresta ad approvare la norma "ammazza - precari", le amministrazioni si fanno più "realiste del re": così quella dell'ISPRA, che ha deciso di annullare la graduatoria di stabilizzazione, basata sulla Legge di bilancio 2007, e di negare a 240 lavoratori il diritto ad un contratto a tempo indeterminato. In questa situazione le promesse di concorsi e leggi ad hoc per gli EPR, fino ad oggi ventilate ma senza alcun riscontro nella realtà, non possono tranquillizzare chi si occupa di ricerca. Obiettivo della manifestazione è salvaguardare i livelli occupazionali e tutelare i precari degli Enti di Ricerca, ricordando che i precari sono indispensabili per lo svolgimento delle attività dell'Istituto.

Precari Ispra, scatta domani la protesta contro i tagli

Roma, 5 nov (Velino) - “Salvaguardare i livelli occupazionali e tutelare i precari degli enti di ricerca”. È quanto chiede il personale dell'Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ricordando che i precari sono indispensabili per lo svolgimento delle attività dell'Istituto. Giovedì 6 novembre il personale dell'Ispra organizza due presidi: dalle 10 alle 12 alla sede dell'Istituto di via Curtatone angolo piazza Indipendenza, per poi spostarsi dalle 13 alle 17 sotto il ministero dell'Economia e delle finanze in via XX Settembre 97. “Nel momento in cui il Governo fa leva sulle divisioni e lo scoramento tra coloro che si oppongono ai provvedimenti di ‘macelleria sociale’, i lavoratori della Ricerca vogliono dare un segnale di unità e mobilitazione”.

“L'esecutivo – spiega la nota dei precari - giura che ‘non sono previsti tagli alla ricerca’, ma la Camera dei deputati ha approvato di recente l'emendamento che taglierà ottomila lavoratori precari del settore, annullando di fatto le stabilizzazioni previste dalle Finanziarie 2007 e 2008. E mentre il Senato si appresta ad approvare la norma ‘ammazza – precari’, le amministrazioni si fanno più ‘realiste del re’: così quella dell'Ispra, che ha deciso di annullare la graduatoria di stabilizzazione, basata sulla Legge di bilancio 2007, e di negare a 240 lavoratori il diritto ad un contratto a tempo indeterminato. In questa situazione le promesse di concorsi e leggi ad hoc per gli Epr, fino ad oggi ventilate ma senza alcun riscontro nella realtà, non possono tranquillizzare chi si occupa di ricerca. Prolungare l'agonia dei lavoratori non sarà sufficiente al ministro Brunetta per avere il consenso delle sue vittime”, conclude i precari in una nota.