LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 7 novembre 2008

Sanità, Usi RdB: 500 precari hanno manifestato all’Iss


Roma, 7 nov (Velino) - Oltre 500 lavoratori hanno manifestato questa mattina a Roma con l’Usi RdB Ricerca davanti all’Istituto superiore di sanità ottenendo un incontro con il professor Garaci, componente della commissione nominata dal ministro Brunetta e presidente del Comitato di settore degli Enti di ricerca. “Al professor Garaci - riferisce Claudio Argentini della segreteria nazionale dell’Usi RdB Ricerca - abbiamo presentato una piattaforma chiara. Oltre alla prosecuzione del processo di stabilizzazione dei 2 mila contrattisti a tempo determinato, ottenuta grazie alla lotta di Usi RdB Ricerca, abbiamo chiesto l’immediata conversione a tempo determinato di tutti i Co.co.co, gli assegnisti di ricerca, i borsisti e gli esternalizzati, e un piano assunzioni straordinario da attuarsi attraverso la valutazione prevista dall’articolo 5 del Ccnl”.
“Tutto questo personale di altissima professionalità (circa 10 mila unità), insieme a circa 4 mila a tempo determinato non inseriti nella stabilizzazione, rappresenta una risorsa indispensabile per la ricerca pubblica italiana che non può andare perduta. Finora il governo e gli Enti di ricerca hanno risposto con piccoli miglioramenti che riguardano un precario su sette – prosegue Argentini - ma adesso gli Enti devono fare un passo in avanti: va abolito il lavoro nero che si cela dietro ai contratti atipici e bisogna passare a un piano assunzioni graduale ma generale. Non accetteremo - conclude il dirigente Usi RdB - concorsi clientelari né il mantenimento dello stato attuale di precarietà che pervade gli Enti pubblici di ricerca”. A causa “dell’incompletezza delle norme sinora predisposte e dell’inerzia degli Enti di Ricerca”, l’USI RdB conferma lo sciopero del 5 dicembre, l’unico sciopero la cui piattaforma è totalmente imperniata sul precariato.

Ricerca/ Roma, oltre 500 precari manifestano davanti all'Iss

Roma, 7 nov. (Apcom) - Oltre 500 lavoratori precari hanno manifestato questa mattina a Roma con l'Usi RdB Ricerca davanti all'Istituto Superiore di Sanità. I manifestanti hanno ottenuto un incontro con il Enrico Garaci, componente della commissione nominata dal ministro Brunetta e presidente del comitato di settore degli enti di ricerca. Ma "a causa dell'incompletezza delle norme sinora predisposte e dell'inerzia degli enti di ricerca, l'Usi RdB conferma lo sciopero del 5 dicembre, l'unico sciopero la cui piattaforma è totalmente imperniata sul precariato". "Al professor Garaci abbiamo presentato una piattaforma chiara", ha dichiarato Claudio Argentini della Segreteria nazionale dell'Usi RdB Ricerca, ovvero otre alla prosecuzione del processo di stabilizzazione dei 2000 contrattisti a tempo determinato, i manifestanti hanno chiesto l'immediata conversione a tempo determinato di tutti i Co.co.co, gli assegnisti di ricerca, i borsisti e gli esternalizzati, ed un piano assunzioni straordinario da attuarsi attraverso la valutazione prevista dall'articolo 5 del Ccnl. "Tutto questo personale di altissima professionalità (circa 10000 unità), insieme a circa 4000 a Tempo Determinato non inseriti nella stabilizzazione, rappresenta una risorsa indispensabile per la ricerca pubblica italiana che non può andare perduta", ha sottolineato Argentini. "Finora il governo e gli enti di ricerca hanno risposto con piccoli miglioramenti che riguardano 1 precario su 7 - prosegue Argentini - ma adesso gli enti devono fare un passo in avanti: va abolito il lavoro nero che si cela dietro ai contratti atipici e bisogna passare ad un piano assunzioni graduale ma generale". "Non accetteremo - ha concluso il dirigente Usi RdB - concorsi clientelari né il mantenimento dello stato attuale di precarietà che pervade gli Enti pubblici di ricerca".

Ricerca: Sindacati, 13 /11 notte bianca precariato

Nella sede dell'Istituto superiore di sanità (Iss) di Roma i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil hanno organizzata per il 13 novembre una 'notte bianca' della Ricerca e del precariato. La manifestazione sarà aperta a ricercatori, lavoratori precari e scienziati , "con dibattiti e iniziative per accendere i riflettori sul problema degli scarsi finanziamenti al settore". L'iniziativa si svolgera' alla vigilia dello sciopero generale della Ricerca ed Universita' e, spiegano i sindacati in una nota, 'ha lo scopo di
richiamare l'attenzione sulla buona ricerca pubblica che si fa nel nostro Paese, con poche risorse, poche persone e tanti precari, ora anche a rischio di licenziamento'.
La grave situazione in cui versa la ricerca, sottolineano i sindacati, 'e' sintetizzata da alcuni dati Ocse: le risorse finanziarie impegnate in attivita' di ricerca e sviluppo, pari al'1.1% del Pil, presentano livelli tipici delle economie in via di sviluppo, piu' che di un Paese membro del G8. Il numero di ricercatori (3 su 1000 occupati) e' ancora lontano da quello degli altri paesi Ocse: l'Italia e' seguita solo da Turchia, Cina e Messico'. La Notte Bianca si articolera' in vari momenti, tra i quali una tavola rotonda cui parteciperanno presidenti di Enti di Ricerca, esponenti sindacali, scienziati. Verra' anche presentato, con stand e filmati, l'impatto sociale del lavoro svolto dagli Enti di Ricerca affinche', concludono i sindacati, 'l'opinione pubblica possa comprendere la inadeguatezza e la gravita' dei recenti provvedimenti governativi'.

Come sarà l'incontro Berlusconi-Obama



RICERCA: PRECARI ISS, PRESIDIO DI PROTESTA DAVANTI ALL'ISTITUTO


(ASCA) - Roma, 7 nov - La mobilitazione dei precari della ricerca ha indotto il Ministro Brunetta a costituire una commissione composta da cinque Presidenti degli Enti di Ricerca a cui e' stato affidato il compito di approfondire le peculiarita' del lavoro precario nel mondo della ricerca. Lo ricorda in una nota Cristiano Fiorentini della Direzione Nazionale di RdB-CUB Pubblico Impiego, specificando pero' che ''le notizie che ci arrivano sui lavori di questa Commissione sono tutt'altro che rassicuranti'' .
''Per coloro che hanno i requisiti per la stabilizzazione - spiega - si parla di concorsi, e noi riteniamo intollerabile ed offensivo che questi lavoratori che hanno gia' superato una selezione pubblica e lavorano negli Enti in media da 10 anni debbano sottoporsi ad un nuovo concorso.
Inoltre - prosegue Fiorentini - si continua ad ignorare la stragrande maggioranza dei precari della ricerca, che ha contratti di varia natura, dai Co.co.co agli assegnisti fino agli esternalizzati. Tutte forme contrattuali che nascondono un rapporto di lavoro subordinato e che sono escluse dai processi di stabilizzazione''. Questi i motivi del presidio organizzato oggi davanti all'ISS a partire dalle 11.00. I precari chiedono il confronto su questi temi con il Prof.
Garaci, Presidente del Comitato di Settore degli Enti di Ricerca nonche' membro della commissione istituita da Brunetta.
''Si tratta di capire'' conclude il dirigente sindacale ''se si vuole davvero superare la precarieta' o se si vuole mantenere il precariato cosi' com'e', una situazione che fa comodo a tanti''.

Comunicato CGIL del 7 novembre 2008


Si è svolto il 6 novembre un incontro tra le Confederazioni CGIL, CISL e UIL ed il Ministro dell’ambiente On. Prestigiacomo per l’illustrazione del programma del Governo sulla politica ambientale.


Nella delegazione CGIL era presente un segretario Nazionale della FLC per le problematiche relative all’ISPRA.

Il Ministro ha toccato, anche se solo per titoli, molti aspetti e, tra questi, quelli relativi all’ISPRA.

A tale riguardo ha precisato che l’ente, nato dalla fusione di APAT, ICRAM e INFS allo scopo di razionalizzarli, è stato voluto per essere insieme ente di ricerca e presidio ambientale e che non dovrà essere solo la sommatoria dei tre enti precedenti, ma organizzarsi per comparti con specifiche competenze. Il suo principale problema allo stato attuale, come del resto per tutto il Ministero, è quello del precariato. Per affrontare tale problema occorre muoversi nel rispetto delle norme vigenti e per questo a giorni dovranno essere varate specifiche norme. E’ già stata avviata la procedura per i concorsi che entro fine anno dovrebbero dare una risposta alla maggior parte dei precari e fino ad allora tutti saranno prorogati. Sarà garantita assoluta equità, in particolare rispetto ai vincitori di concorsi che dovranno avere la precedenza, e garantendo anche posti alle categorie protette. I co.co.co., assunti nell’ambito di progetti, rimarranno per la durata di questi, ma ci saranno comunque altri progetti in futuro. L’attività deve comunque andare avanti e non vi sono pregiudizi sulle persone sulla base delle posizioni politiche. Il quadro così presentato, oltre a non essere rassicurante, è apparso molto vago e privo di garanzie precise. Troppo poco è stato detto sul ruolo e la missione di ISPRA e nulla sulla sua organizzazione. Per tutti questi motivi sono stati chiesti tavoli specifici per le diverse tematiche. In particolare è stata chiesta la convocazione in tempi estremamente veloci di un tavolo con il Ministro o un suo delegato per le organizzazioni di categoria per tutte le tematiche dell’ISPRA e sono stati citati i due temi più importanti: la terzietà dell’ente e gli strumenti concreti per la risoluzione di tutto il problema del precariato. Non è infatti rispondente a verità che i Commissari hanno operato in accordo con le OO.SS. e non comprendiamo affermazioni del Ministro su problemi che potrebbero esistere per l’appartenenza dell’ente al comparto degli enti pubblici di ricerca a causa dei diversi compiti che gli sono affidati. Restiamo quindi in attesa di una rapida convocazione, senza però abbassare la guardia né ridurre la mobilitazione. Per noi la terzietà dell’ente è un patrimonio per il Paese e può essere garantita solo da una sua autorevolezza tecnica e scientifica e questa richiede un personale numeroso, di elevata professionalità e stabile. Ciò significa che occorre risolvere completamente il problema del precariato.

Le mobilitazioni di questi giorni e lo sciopero del 14 continuano ad essere quindi assolutamente necessari.

Comunicato Usi/RdB-Ricerca del 7 novembre 2008


La mobilitazione dei lavoratori degli enti di ricerca ha prodotto un primo importante effetto.
Il decreto legge varato ieri dal governo contiene una norma (l'art. 3) in base alla quale gli enti di ricerca non dovranno più ridurre del 10% le piante organiche.
Inoltre, lo stesso decreto stabilisce che gli enti pubblici di ricerca, per il triennio 2009-2011, continuano ad avvalersi del personale in possesso dei requisiti per la stabilizzazione.