LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 8 ottobre 2008

RICERCA: BRUNETTA, PROBLEMA PRECARI AFFRONTATO SUL SERIO PER PRIMA VOLTA

(ASCA) - Roma, 8 ott - Il ministro Renato Brunetta si dichiara molto soddisfatto della riunione sul problema del precariato tenutasi questa sera a Palazzo Vidoni con i Presidenti dei 28 Enti di ricerca. ''Per la prima volta - afferma in una nota - si affronta in maniera seria e non demagogica il problema del precariato negli Enti di ricerca. I presidenti mi hanno assicurato tutta la loro collaborazione per monitorare il fenomeno e cercare di trovare gli strumenti idonei a individuare un percorso per garantire la funzionalita' degli istituti e il rispetto della professionalita' dei ricercatori. A tal fine ho chiesto loro la costituzione di un gruppo di lavoro che incontrero' con i miei uffici gia' dalla prossima settimana. In linea con l'Operazione Trasparenza da tempo avviata daro' conto, con la pubblicazione sul sito del Ministero (www.innovazionepa.it), di tutta la documentazione ricevuta dai singoli Enti affinche' tutti possano conoscere, e senza alcun filtro, le reali dimensioni del fenomeno. Al termine dello screening faro' una relazione ai Presidenti di Camera e Senato''. ''Dalla riunione - spiega poi Brunetta - e' emerso che i numerosi problemi sul precariato derivano principalmente dalla normativa in vigore. Da parte mia ho dichiarato la disponibilita' del Dipartimento a velocizzare tutte quelle procedure, ovviamente quelle previste dalla legge vigente, che possano permettere agli enti di assumere il personale che ne ha i requisiti''.

Roma, ricercatori in piazza proteste contro Brunetta

Roma, proteste sotto il Miur dei precari degli enti pubblici contro l'emendamento che sopprime le stabilizzazioni - Damiano (Pd): "Sono sessantamila i posti a rischio. Vulcanologia a rischio chiusura" Cerimonia al Cnr per l'insediamento del nuovo cda. Nominati i vertici

LA REPUBBLICA.IT - (8 ottobre 2008) - ROMA - Ricercatori di nuovo in piazza. I precari degli enti pubblici di ricerca protestano contro l'emendamento che sopprime di fatto le stabilizzazioni. E il vice ministro ombra Cesare Damiano lancia l'allarme: sono circa 60 mila i posti a rischio se dovesse scattare "la tagliola di Brunetta". E stamane al Cnr cerimonia per l'insediamento del nuovo cda.
La protesta. Dopo una settimana di agitazione, oltre mille persone si sono ritrovate questa mattina sotto il ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca (Miur). Numerosi gli enti rappresentanti, fra i quali Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Istituto Superiore di Sanità (Iss), Istituto superiore di statistica (Istat), Istituto Nazionale per le ricerche sulla nutrizione (Inran).
I ricercatori. "Protestiamo contro gli ultimi provvedimenti del governo mirati a spazzare via una fascia di ricercatori dai 30 ai 45 anni. La ricerca italiana si regge su questi lavoratori e questi provvedimenti, insieme a quelli che colpiscono duramente scuola e università pubbliche, priveranno il Paese di un'essenziale risorsa per lo sviluppo economico culturale e sociale italiano", hanno detto alcuni rappresentanti dei precari di Cnr e Inaf, dell'area di ricerca di Roma Tor Vergata.
Ricevuti in tarda mattinata da un funzionario del Miur, i precari si sono spostati sotto Palazzo Vidoni, dove nel pomeriggio il ministro della Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, incontrerà i presidenti degli enti di ricerca.
"A rischio 60 mila posti". Secondo il vice ministro ombra Cesare Damiano, sono circa 60 mila i posti a rischio nella pubblica amministrazione se dovesse scattare "la tagliola di Brunetta". La norma del ministro cancella la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione voluta dal governo Prodi e questo avrà, ha sottolineato Damiano, conseguenze sociali "pesanti". Basti pensare, ha aggiunto Damiano, che la maggior parte dei ricercatori ha il contratto a termine, compreso il settore medico, e, tra le tante cose, "l'istituto di vulcanologia sarebbe nell'impossibilità di proseguire il suo lavoro aggiungendo una nuova paura a quelle che già circolano nel paese".
Il Cnr. Intanto oggi, alla presenza del ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, si è insediato il cda del Consiglio nazionale delle ricerche. Nel corso della seduta, su proposta del presidente, il professor Luciano Maiani, ha nominato vice presidente il professor Roberto de Mattei.

Il governo degli slogan manda a casa i precari

E anche i sindacati spagnoli criticano Brunetta

''L'impostazione del ministro Brunetta è propagandistica ed ideologica''. Per una riforma vera della
Pubblica amministrazione da cui far partire la modernizzazione del Paese,''serve intervenire con il cesello e non con la clava, altrimenti si fa una operazione di distruzione di valore''.
E' critico il giudizio del ministro-ombra del PD per la Funzione pubblica, Linda Lanzillotta durante la conferenza stampa, insieme al viceministro-ombra del Lavoro Cesare Damiano ed ai senatori Tiziano Treu e Paolo Nerozzi, per la presentazione delle proposte e del pacchetto di emendamenti PD anti-Brunetta ai provvedimenti 1441 bis e quater all'esame della Camera.

Il PD si dice disponibile a collaborare alla riforma della pubblica amministrazione ma il ministro Renato Brunetta deve abbandonare "un approccio propagandistico e ideologico". Perchè la riforma della PA ''deve riguardare tutto il parlamento e coinvolgere maggioranza ed opposizione”. “E' una riforma istituzionale che va condivisa'' ripete la Lanzillotta, che ha anche precisato come da parte del PD non c’è un atteggiamento pregiudiziale anche perché all’inizio guardava “con interesse ed attenzione all'impegno profuso dal ministro Brunetta nel mettere al centro dell'agenda la valorizzazione e la riforma della Pa”. Secondo Lanzillotta occorre coinvolgere "le persone perchè c'e' la disponibilità al cambiamento", ma deve esserci "un progetto che valorizzi e metta al centro le persone".

Il PD in particolare si oppone alla ''rappresentazione negativa, caricaturale e falsa di tutto il settore'' innescata dal capitolo fannulloni nel mirino delle politiche del ministro Brunetta, mentre in realtà il ministro ombra ripete che sono altre le questioni su cui puntare per innovare la P.A.. Il PD pensa infatti alla necessità di un ''sistema di valutazione obiettivo e severo'' e a una ''vera rivoluzione della trasparenza'' con la creazione di ''un’Autorità indipendente'' dall'esecutivo. ''Solo con una valutazione seria della PA - ha aggiunto il senatore PD Treu - si può applicare il principio di premiare i migliori e questo è possibile solo attraverso un organismo indipendente''.

Non solo ma in ballo c’è anche la questione dei precari che come denuncia Cesare Damiano se dovesse scattare "la tagliola di Brunetta" in 60 mila rischiano di perdere il posto di lavoro. La norma del ministro Brunetta infatti cancella la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione voluta dal governo Prodi e questo avrà conseguenze sociali "pesanti". “Basti pensare - ha aggiunto Damiano - che la maggior parte dei ricercatori ha il contratto a termine, compreso il settore medico, e, tra le tante cose, "l'istituto di vulcanologia sarebbe nell'impossibilità di proseguire il suo lavoro aggiungendo una nuova paura a quelle che già circolano nel Paese".

La riforma per il PD passa anche per un abbandono da parte della politica di “alcune forme di occupazione'' che si sono ''perpetuate specie attraverso la nomina della dirigenza pubblica con criteri di fedeltà piuttosto che di professionalità e competenza'': in primis c’è la questione dello spoil system, al quale bisogna “mettere un freno”.

Poi il PD critica fortemente il Ddl delega perché ''per molti aspetti rappresenta un pericoloso ritorno al passato rispetto alle conquiste legate alla privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego'', ritorno che va ''scongiurato'' sottolinea la Lanzillotta. Inoltre, la riforma della PA passa anche attraverso la “semplificazione delle procedure della contrattazione pubblica'', E attraverso ''una profonda rivisitazione dell'Aran''. Inoltre il PD segnala l'importanza dell'innovazione tecnologica e della formazione perché se si vogliono “eliminare in modo strutturale e non demagogico le consulenze, è necessario aggiornare in modo permanente le professionalità".

E insieme alle critiche del PD, il ministro Brunetta deve incassare anche le dure critiche dei sindacati spagnoli dopo il suo intervento al 'Foro Nueva Economia' a Madrid. In due messaggi divulgati dalla Cgil Funzione Pubblica i principali sindacati spagnoli del lavoro pubblico (Fsap Comisiones Obreras e Fsp Ugt) espirmono solidarietà ai colleghi italiani e osservano che "in un momento in cui i diritti dei lavoratori sono minacciati in tutta Europa, il ministro Brunetta ha ancora una volta attaccato i sindacati e la pubblica amministrazione e ha cercato di accusare i lavoratori pubblici di essere fannulloni e disonesti". La Fsp Ugt "manifesta il proprio disappunto per le dichiarazioni del ministro italiano Renato Brunetta che valuta i lavoratori pubblici come un costo piuttosto che come un valore della pubblica amministrazione e che intende risolvere il problema con la riforma della pubblica amministrazione del Governo Berlusconi, nella quale non è previsto il dialogo sociale. Nel suo intervento il ministro non ha risparmiato critiche ai sindacati che, secondo lui, non hanno mai capito la situazione e i problemi strutturali del paese".

L'ex commissario per la stabilizzazione dei precari

La vertenza all'Ispra - Una lettera alla Prestigiacomo ne ricorda il ruolo «fondamentale per i controlli sull'ambiente»

(Villaggio Globale) - Occorre stabilizzare i precari dell'Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale), anche attraverso un intervento ad hoc che eviti la sua paralisi e quella, conseguente, dei controlli e della vigilanza sull'ambiente. È il contenuto di una lettera inviata al ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e per conoscenza a quello della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, oltre che al commissario straordinario dell'ente di ricerca, Vincenzo Grimaldi, da Renato Angelo Ricci, presidente dell'associazione scientifica Galileo 2001 e già commissario dell'agenzia ambientale nel 2001-2002, nominato dal governo Berlusconi.
«Fin dal mio insediamento all'allora Anpa (poi Apat e oggi Ispra) ebbi il modo di conoscere (e la responsabilità di gestire) il problema del personale precario dell'Agenzia oggi posta sotto la Sua alta vigilanza. All'epoca – scrive Ricci - fu mia cura condurre una approfondita analisi delle professionalità presenti all'interno dell'Agenzia. Ne emerse l'elevato livello di qualificazione tecnico-scientifica del personale, incluso quello precario, con particolare riferimento al personale più giovane. Per questo mi sono adoperato proponendo soluzioni adeguate per la sua definitiva stabilizzazione». Ricci, nominato dalla destra, ricorda che le procedure di stabilizzazione non sono state portate a compimento, nonostante «i ripetuti tentativi di intervento» che hanno fatto seguito al suo, dunque «il problema è rimasto sostanzialmente irrisolto, al punto che oggi presso l'Apat-Ispra operano (alcuni di loro da quasi quindici anni!) circa 200 dipendenti assunti con contratto a termine (dopo concorso) e altrettanti precari a diverso titolo».
«Data l'elevata qualificazione del personale in oggetto, e considerato il ruolo fondamentale che esso ha svolto e continua a svolgere per l'operatività di un'Agenzia che ha funzioni insostituibili – continua l'ex commissario - mi permetto di rappresentarLe la necessità di risolvere stabilmente questo problema attraverso un'iniziativa politica specifica, qualora non fossero percorribili soluzioni di tipo gestionale e amministrativo nell'ambito del presente ordinamento. Si tratta a mio avviso di un atto di giustizia sostanziale che non mancherà di mettere nella dovuta evidenza la capacità operativa del Governo in carica», conclude Ricci.
Oggi, i sindacati dell'Ispra hanno incontrato il commissario Grimaldi, per affrontare i problemi derivati dalla presentazione di un emendamento al Disegno di legge sullo sviluppo, che a partire da giugno dell'anno prossimo annullerebbe le stabilizzazioni e impedirebbe le proroghe dei contratti in essere.
All'Istituto lavorano attualmente 1.629 persone, con 689 precari (tra co.co.co e tempi determinati) di cui 400 rischiano di andare a casa entro dicembre. Un emendamento che ha rappresentato una vera «doccia scozzese», come ha ricordato lo stesso commissario, il quale ha anche rappresentato ai sindacati il problema di una disponibilità finanziaria dell'ente che per i contratti «arriva solo fino al 31 dicembre». Domani il commissario, insieme agli altri direttori degli enti di ricerca, incontrerà il ministro Brunetta, contemporaneamente alla manifestazione di lavoratori e organizzazioni sindacali che partirà alle 10 dal ministero dell'Istruzione per arrivare sotto la sede della Funzione Pubblica.

BRUNETTA, CON PRODI STABILIZZAZIONE PRECARI NON ERA GARANTITA

Roma, 8 ott. - (Adnkronos) - "Il processo di stabilizzazione previsto dalle norme del Governo Prodi era niente affatto garantito". E' il Ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, a rispondere cosi' alle "informazioni fatte circolare da esponenti dell'opposizione" sui precari nella pubblica amministrazione. "Nella circolare del 18 aprile 2008 firmata dal mio predecessore, l'onorevole Nicolais del partito Democratico, si legge infatti: nell'art. 3, comma 90, della legge 244/2007 (legge finanziaria per il 2008) e' espressa una chiara volonta' di racchiudere in un ambito temporale definito la parentesi 'stabilizzazione' come reclutamento speciale nel settore Pubblico. La possibilita' di ammettere a procedure di stabilizzazione il personale in possesso dei prescritti requisiti e' circoscritta agli anni 2008 e 2009..'', ricorda il ministro che aggiunge:"inviterei i rappresentanti dell'opposizione e delle organizzazioni sindacali di leggere con attenzione questa circolare prima di dare giudizi su una proposta normativa che vuole fare chiarezza sul fenomeno e che di fatto anticiperebbe solo di 6 mesi quello che la normativa vigente definisce come termine ultimo".

PRECARI: GARACI (ISS),LEGGE DELEGA AD HOC PER ISTITUTI RICERCA

(AGI) - Roma, 8 ott. - Una legge delega per trattare a parte i ricercatori precari degli istituti di ricerca, evitando che finiscano nel 'calderone' del decreto Brunetta con lo stop delle assunzioni entro il prossimo giugno. E' la proposta che il presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' Enrico Garaci, insieme agli altri presidenti degli istituti di ricerca, sottoporra' al ministro Brunetta. 'Le problematiche della ricerca - ha sottolineato Garaci, a margine del convegno 'Quale Welfare per la Salute?' promosso dalla Cei e dall'Istituto Superiore di Sanita' - meritano una trattazione separata rispetto al resto della Pubblica Amministrazione. Si tratta di un personale selezionato, che ha fatto concorsi, qualificato, che e' ancora precario perche' c'e' stato un blocco dei concorsi in passato che e' stato esiziale. In Italia - ha aggiunto - sono pochi gli addetti alla ricerca, 3,3 su 1.000 contro i 5,8 su mille in Europa. Senza i precari rischiamo di perdere i fondi della Comunita' Europea. Per questo chiederemo una legge delega ad hoc che affronti la questione'.

Damiano: con tagliola Brunetta rischiano 60 mila precari

(DIRE)- ROMA 8 ottobre 2008 - In una conferenza stampa nella sede del Pd presentando il pacchetto di emendamenti anti-Brunetta ai provvedimenti 1441 bis e quater all'esame della Camera, Damiano ricorda che la norma che cancella la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione voluta dal governo Prodi e' stata posticipata di 6 mesi e assicura che il Pd dara' battaglia per garantire i lavoratori dell'amministrazione pubblica.

Le conseguenze, insiste Damiano, avrebbero un impatto sociale molto pesante: l'Italia rischia di perdere la ricerca scientifica degli ultimi 15 anni visto che i ricercatori sono per la maggior parte assunti con contratti a tempo determinato. Il ministro ombra, continua, facendo un altro esempio: "L'istituto di vulcanologia sarebbe nell'impossibilita' di proseguire il suo lavoro" e quindi "tra le tante paure del Paese si aggiungerebbe anche questa".

Precari Ispra, a rischio certificazione ambientale

Roma, 8 ott (Velino) - “L’evento di oggi, il decennale dell’applicazione in Italia del marchio Ecolabel, oltre a fornirci l’occasione per riflettere sul ruolo degli strumenti di certificazione ambientale, sul loro stato di attuazione in Italia e sulle loro potenzialità di sviluppo, ci consente anche di porre l’attenzione sulle persone che all’interno dell’Ispra da anni si occupano con dedizione e professionalità a tali temi”. Così il comunicato che i precari del settore certificazione ambientale dell’Ispra hanno letto interrompendo il convegno per il decennale della certificazione ambientale, in corso all’auditorium dell’Istituto in via Curtatone a Roma. “I lavoratori precari del Settore Certificazione Ambientale dell’Ispra desiderano comunicare ai presenti il grave stato di crisi e di mobilitazione permanente che si sta verificando per effetto delle misure che il governo sta intraprendendo per ‘risolvere’ la questione del precariato nella Pa e in particolare negli enti di ricerca. L’emendamento Brunetta (all’art. 37 del disegno di legge A.C. 1441-quater) non solo annulla le procedure di stabilizzazione del personale precario ma addirittura interrompe i contratti mandando a casa il personale precario Ispra (700 precari)”.

In particolare, i precari del Servizio Certificazione Ambientale dell’Ispra rendono noto che, con l’approvazione dell’emendamento, nel 2009 la situazione sarebbe la seguente: riduzione dell’organico pari al 50 per cento (ad esempio per il settore Ecolabel sarebbero a rischio il 70 per cento del personale); impossibilità di garantire il supporto al Comitato Ecolabel - Ecoaudit (ai sensi del D.M. 413/95) e il supporto tecnico a circa 1.000 organizzazioni Registrate Emas e a un numero sempre crescente di aziende certificate Ecolabel, attualmente più di 200; mancata garanzia degli obblighi assunti dall’Italia in sede Europea per l’applicazione dei due Regolamenti Comunitari (Emas e Ecolabel) e le attività connesse, con il rischio dell’avvio di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea; consistente perdita, in termini economici, degli investimenti sostenuti da Ispra per la Formazione del personale altamente qualificato impiegato da anni con contratti T.D. e co.co.co (in media dai 3 agli 8 anni di servizio presso Apat - Ispra). Si vuole inoltre evidenziare - dice ancora il comunicato dei precari - che tali tagli sono tutti a carico di una generazione che da circa quindici anni ha avuto insufficienti possibilità di un ‘adeguato’ inserimento all’interno della Pa, nonostante la stessa per il suo corretto funzionamento, abbia dovuto comunque ricorrere a forme contrattuali a termine rendendo così precarie sia le loro vite, sia il servizio offerto alla collettività.

Precari. Si mobilitano i ricercatori contro Brunetta e Gelmini

I confederali della ricerca e della scuola si sono dati appuntamento questa mattina sotto il ministero della Pubblica Istruzione e della Ricerca. La protesta contro il decreto del ministro Renato Brunetta, e contro la votazione del maxi-emendamento sulla scuola, votato ieri sera alla Camera.

(AMI) - (08/10/2008) - I confederali della ricerca e della scuola si sono dati appuntamento questa mattina sotto il ministero dell'Istruzione e della Ricerca per protestare contro il decreto del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e la votazione del maxiemendamento sulla scuola, passato ieri sera alla Camera. Con il blocco del tournover degli insegnanti da una parte, e il decreto “ammazzaprecari” della pubblica amministrazione dall'altra, la vita di moltissimi lavoratori precari verrà modificata se non stravolta.

Nessuna prospettiva per il futuro per i più giovani, come racconta un lavoratore dell'Ispes «Se dovessi perdere il lavoro non potrei più accedere a un mutuo e di conseguenza non so cosa ne sarà del matrimonio che dovrei fare il prossimo anno – racconta- per me significherebbe rivedere tutto il mio futuro».

Anche per i meno giovani l'eventualità di un licenziamento per un mancato rinnovo del contratto significa potenzialmente uscire per sempre dal mercato del lavoro come ci racconta una precaria del Istituto imballaggio nell' Isituto Superiore di Sanità «secondo la legge Brunetta dopo altri due anni di questo tempo determinato dovrei andare a casa all'età di 48 anni, sempre precaria».

Precari pubblici: prossimo appuntamento lo sciopero generale del sindacalismo di base

Un partecipatissimo presidio davanti Palazzo Vidoni rilancia la manifestazione nazionale del 17 Ottobre a Roma

(pane-rose.it) - Roma, 7 ottobre 2008 - Oltre 1000 precari appartenenti a tutti i Comparti del Pubblico Impiego e della Ricerca hanno partecipato questa mattina a Roma al presidio davanti al Ministero della Funzione Pubblica, indetto dalla RdB-CUB e dalla Usi-RdB Ricerca per chiedere il ritiro di tutti i provvedimenti “ammazzaprecari” varati dal Governo e la stabilizzazione di tutte le tipologie di contratti precari.

Consistente la partecipazione dei precari della Ricerca, comparto fra i più colpiti dall’emendamento anti-stabilizzazioni, che hanno inscenato una “compravendita dei cervelli”, con tanto di spedizione ai centri di ricerca internazionali dei pacchi contenenti i cervelli dei ricercatori italiani.

Una delegazione sindacale è stata ricevuta a Palazzo Vidoni. Nel corso dell’incontro i rappresentanti RdB-CUB hanno sottolineato la necessità di un’inversione di rotta complessiva sulla questione precarietà nel Pubblico Impiego, ricordando la propria posizione già critica nei confronti dei provvedimenti adottati dal Governo Prodi, limitati per quantità e qualità. La delegazione ha chiesto di incontrare il Ministro in occasione dello sciopero generale del prossimo 17 ottobre, ai fini di avviare un confronto serio volto a eliminare il precariato dalla P.A. attraverso la stabilizzazione di tutti gli oltre 300.000 precari, la revisione a rialzo delle dotazioni organiche necessarie all’erogazione dei servizi pubblici, lo sblocco totale della copertura del turn-over ed un investimento in termini economici sul servizio pubblico.

Nell’incontro è emersa la volontà del Ministero di monitorare la situazione del precariato a partire dalla Ricerca. I rappresentati Usi-RdB, pur accogliendo positivamente l’intenzione di conoscere a fondo la situazione nei vari Enti, hanno ribadito che per dare certezze ai lavoratori servono atti concreti, volti superare gli ostacoli economici e quelli relativi alla dotazione organica.

Al termine dell’incontro tutte le delegazioni presenti al presidio si sono lasciate con l’impegno a continuare la mobilitazione fino al definitivo ritiro dei provvedimenti ammazzaprecari e ad organizzare una presenza di massa dei precari allo sciopero generale nazionale di 24 ore, indetto per il 17 ottobre da CUB Cobas Sdl, con manifestazione nazionale a Roma.