LA PETIZIONE DA FIRMARE

lunedì 27 ottobre 2008

Mozione approvata dall'assemblea dei lavoratori precari dell'ISPRA del 27 ottobre 2008

L'assemblea dei lavoratori dell'ISPRA:

respinge le proposte del Commissario relative alle strategie per affrontare il problema del precariato, giudicandole lesive dei diritti dei lavoratori e non suffragate da specifici elementi normativi;

ribadisce la propria determinazione a conseguire l'estensione della Pianta Organica dell'ISPRA e l'assunzione a Tempo Indeterminato, secondo percorsi e scadenze certi, per tutti i lavoratori precari dell'ISPRA, utilizzando gli strumenti normativi già esistenti che lo consentono;

apprezza e accoglie il sostegno manifestato dai rappresentanti di CGIL e USI RdB alle iniziative intraprese dai lavoratori;

condanna l'attacco del Governo agli Enti Pubblici di Ricerca (EPR), ai precari, che ne costituiscono una componente fondamentale per assicurarne il corretto funzionamento, e alle politiche ambientali;

delibera di continuare la mobilitazione, pianificando le iniziative, che saranno comunicate e pubblicizzate adeguatamente, e individuando gli opportuni interlocutori;

indice un presidio dell'ISPRA per il giorno martedì 4 novembre 2008 presso la sede di via Curtatone, invitando tutti i lavoratori degli EPR, dell'università e il movimento degli studenti a partecipare al presidio all'ISPRA e successivamente al Ministero dell'Economia e delle Finanze in via XX settembre, per ottenere risposte che garantiscano adeguate risorse economiche per la stabilizzazione di tutti i precari;

si riconvoca per il giorno venerdì 31 ottobre 2008 alle ore 11.00 presso la sala Fazzini della sede di via Curtatone.

Mozione approvata all'unanimità

Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: stabilizziamo i precari non mandiamoli a casa

A questa interrogazione sono stati invitati a rispondere il Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Presidente dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) Enzo Boschi in una lettera al Governo fa notare che l'Istituto si avvale dell'apporto di numerose unità di personale con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, assegni di ricerca e, in qualche caso, contratti di collaborazione coordinata e continuativa al fine di soddisfare i crescenti impegni istituzionali inclusi quelli relativi alla sorveglianza (anche tramite la tenuta in funzione di tre sale operative presidiate 24 ore per 365 giorni l'anno) della sismicità del territorio nazionale e di sette vulcani attivi in zone fortemente antropizzate;
in particolare, allo stato attuale, a fronte di 556 unità di personale con contratto a tempo indeterminato sono in servizio:
282 titolari di contratti di lavoro dipendente a tempo determinato;
68 titolari di assegni di ricerca;
7 titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa in settori tecnico-scientifici;
per un totale di 357 unità di personale «precario»;
i 282 contrattisti risultano così distribuiti tra i profili professionali:
n. 108 ricercatori;
n. 59 tecnologi;
n. 76 collaboratori tecnici enti di ricerca (tecnici specializzati);
n. 39 addetti ai servizi amministrativi e di supporto;
di essi, circa 175 sono inseriti nelle graduatorie degli «stabilizzandi» 2007 (sono risultati in possesso dei requisiti previsti dalla legge finanziaria 2007 ma non sono rientrati nei contingenti autorizzati dal Governo). Nelle more della stabilizzazione, l'Ente si era attrezzato per continuare ad avvalersi di loro, come previsto dalle norme;
altri 45 «precari» hanno risposto all'avviso pubblico emanato in applicazione dell'articolo 3, comma 90, della legge finanziaria 2008 e presumibilmente sarebbero entrati nelle graduatorie 2008;
in tutti i casi si tratta di personale altamente specializzato che ha contribuito fortemente ai risultati scientifici conseguiti dall'Istituto nei settori tradizionali di attività (sismologia, vulcanologia, geomagnetismo e aeronomia) ma anche in nuovi campi di attività quali la climatologia dinamica e la oceanografia operativa; risultati particolarmente positivi come si evince dal fatto che l'Ente che ha ricevuto sul piano nazionale una ottima valutazione da parte del CIVR (http://vtr2006.cineca.it/php4/vtr rel civr-menu x area.php?info) e ha conseguito diversi importanti riconoscimenti sul piano internazionale (si veda ad esempio la notizia riportata dal sito http://sciencewatch.com/inter/ins/08/08jul-INGV/);
la forte incidenza del personale precario sul totale degli occupati non è dovuta ad abusi nel ricorso al lavoro flessibile ma è dovuto essenzialmente al fatto che l'Istituto, essendo nato nel 2001, ha operato quasi esclusivamente in regime di divieto di assunzioni;
in questi anni, nella quasi totale impossibilità di reclutare addetti alla ricerca con contratti di lavoro a tempo indeterminato, l'Ente si è sforzato di migliorare la propria competitività sul mercato della ricerca nazionale, comunitaria e internazionale, ottenendo crescenti finanziamenti sui quali attivare e rinnovare contratti di lavoro flessibile; il personale - scrive ancora il Presidente dell'INGV - è diventato così parte integrante delle sorse organiche dell'Ente e ha consentito soprattutto all'Istituto di onorare gli impegni internazionali;
sarebbe intenzione del Governo che non si debba procedere a simili stabilizzazioni;
ciò cancellerebbe le aspettative di stabilizzazione del personale inserito già da alcuni mesi nelle graduatorie degli «stabilizzandi» 2007 (abrogazione dell'articolo 1, comma 519, della legge finanziaria 2007);
annullerebbe la procedura di stabilizzazione prevista dalla legge finanziaria 2008 che all'INGV è in avanzato stato di completamento (abrogazione dell'articolo 3, comma 90, della legge finanziaria 2008);
vanificherebbe lo sforzo realizzato dall'Ente per onorare i rinnovi «ope legis» dei contratti degli stabilizzandi 2007 e quello in programma per gli «stabilizzandi» 2008 (abrogazione dell'articolo 1, comma 519, della legge finanziaria 2007 e dell'articolo 3, comma 92, della legge finanziaria 2008);
costringerebbe l'Istituto a rinunciare a unità di personale sul cui impiego aveva commisurato i propri programmi di attività senza contare che quelle contenute nella legge n. 133 del 2008 bloccano ogni forma di sviluppo dell'Ente, dal momento che il taglio della dotazione organica di cui all'articolo 74 della legge n. 133 del 2008, cancella tutti i posti attualmente vacanti presso l'INGV (n. 28 posti su 584), comportando, quindi, la totale saturazione dell'organico -:
quali iniziative, il Governo intenda assumere, per consentire all'Istituto nazionale di geofisca e vulcanologia di salvaguardare e poi, con la dovuta gradualità e previa rigorosa verifica del possesso dei requisiti professionali e dell'attività svolta, assorbire i propri lavoratori precari che costituiscono ormai uno strumento irrinunciabile per le attività dell'Ente e un patrimonio per il Paese.

E su Facebook si combatte per la "causa"

Mentre il presidente del Consiglio Berlusconi continua a definire la protesta universitaria una rivolta dei soliti comunisti e il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini solo «un rito», i ricercatori universitari si mobiliano anche su Facebook con la pagina web dedicata alle «Cause». Sono più di centomila sul social network - che in Italia in tutto conta un milione di iscritti - e sono tutti amici «a favore dell’istruzione e della ricerca contro la L.133/08» che hanno trovato «luoghi e modi finora inediti per esprimere il proprio dissenso» .
Ma la notizia è che su Facebook non ci si limita a fare gruppo, ma si agisce secondo quel «rito» del passaparola che più volte ha dato prova di funzionare. E il passaparola in questo caso si fa con una mail che da sabato gli amici della causa stanno inviando a più di 400 indirizzi mail di rappresentanti delle istituzioni politiche europee ed internazionali. Il testo della mail in inglese, francese, tedesco, spagnolo e catalano fa sentire la voce del dissenso di ricercatori, professori, studenti e cittadini italiani che vogliono «salvaguardare i loro diritti fondamentali». «Come avrete ormai saputo, in questi giorni, in Italia, si sta decidendo il futuro assetto delle istituzioni scolastiche ed universitarie di questo Paese – è l’incipit della missiva – istituzioni che sono alla base della struttura sociale, civile e culturale di ogni paese democratico. Sono – continua il testo – gli strumenti chiave per il progresso economico e la mobilità sociale, elementi fondamentali per la competitività internazionale nel mondo globalizzato».
Ma i ricercatori non ci stanno ai cambiamenti messi in atto dal governo e pur sentendo in prima persona «l’esigenza di una riforma che impedisca sprechi e favoritismi personali, premi il merito, favorisca la ricerca, gratifichi gli insegnanti che si impegnano con passione e competenza nel proprio lavoro», non apprezzano i provvedimenti «imposti dal governo all’opposizione parlamentare e alla sua stessa maggioranza politica» che «non hanno niente delle riforme di largo respiro di cui queste istituzioni hanno bisogno. Sono meri tagli di bilancio a fondi già esigui e mettono a rischio non solo il futuro dei ricercatori e degli insegnanti già precari, ma delle istituzioni stesse, creando le condizioni per un loro declino irreversibile» spiegano. E nonostante la «pacifica protesta», questa generazione di cittadini «è costretta persino a sentirsi minacciata di violenza fisica dalle dichiarazioni dal Presidente del Consiglio in carica».
E date le smentite successive di Berlusconi, i membri del social network nella lettera aggiungono tanto di link a Youtube che ha registrato, postato e diffuso il discorso del presidente del Consiglio in conferenza stampa. Dopo la testimonianza l’appello riprende: «Per chiedere l’attenzione e la solidarietà degli studenti, dei docenti, dei ricercatori, dell’opinione pubblica, dei rappresentanti politici degli altri paesi europei ed extraeuropei per la salvaguardia della libertà di pensiero, parola ed espressione in Italia, per la salvaguardia delle sue regole costituzionali di democrazia parlamentare e perché – a partire dalle istituzioni scolastiche ed universitarie – si assicuri un futuro degno a questo Paese e a tutti i suoi cittadini».

BRUNETTA VERRA' DENUNCIATO DAI DIPENDENTI DEL SETTORE GIUSTIZIA

Di Antonio Rispoli

I dipendenti del settore Giustizia stanno studiando il modo per presentare una denuncia collettiva contro il Ministro della Funzione Pubblica, Roberto Brunetta, per diffamazione. La decisione è stata presa dopo le affermazioni fatte ieri dal Ministro, in cui accusava i magistrati di lavorare poco, perchè stanno due o tre giorni e due o tre pomeriggi a settimana al lavoro; tanto che ha proposto di mettere i tornelli nei tribunali italiani. In effetti il rilievo del Ministro è profondamente ingiusto. La maggior parte dei giudici lavorano ben oltre quelli che sono i limiti contrattuali di orario. I giudici che lavorano di pomeriggio, o a casa, magari anche il sabato e la domenica sono la stragrande maggioranza, perchè sono sovraccarichi di lavoro. Se si limitassero a fare le 40 ore settimanali, dovrebbero scegliere se fare le indagini o prepararsi le udienze del giorno successivo.

MERCATI: DAMIANO, GOVERNO SBAGLIA E ITALIANI PAGANO. CAMBIARE ROTTA

(ASCA) - Roma, 27 ott - ''Abbiamo a che fare con un governo che si dichiara infallibile e che per ogni decisione mostra i muscoli: nei fatti invece ha completamente sbagliato la manovra economica''. Lo afferma in una nota il vice ministro del Lavoro del governo ombra, Cesare Damiano, che sottolinea la necessita' di ''cambiare rotta'' con la finanziaria e i provvedimenti collegati. ''Nei mesi scorsi sono stati dispersi inutilmente miliardi per togliere l'Ici ai piu' ricchi, si e' enfatizzata una Robin Tax che ha, in realta', consentito a chi fissa le tariffe di recuperare in anticipo e piu' del necessario direttamente ai danni della famiglia. Inoltre si e' decantata una manovra di alleggerimento del costo degli straordinari quando stava per esplodere la cassa integrazione. Il colmo e' costituito dal fatto che gli stanziamenti per le casse integrazione sono stati inferiori a quelli decisi dal governo Prodi nella finanziaria del 2008. Adesso il governo corre maldestramente ai ripari - sostiene Damiano - con i suoi emendamenti per finanziare nuove risorse di fronte alla crescita impetuosa delle situazioni di crisi, dei licenziamenti e mobilita' e di cassa integrazione.
Licenziamenti ai quali contribuisce con la cancellazione della norma per la stabilizzazione dei precari della Pa., che avra' come primo risultato un impatto occupazionale di 60mila posti di lavoro persi, esclusa la scuola''.
''E' ora di cambiare rotta - conclude l'ex ministro del lavoro - e di adottare le indicazioni suggerite dal Pd: oltre a sostenere le banche si sostenga il reddito delle famiglie con minore pressione fiscale su pensioni e retribuzioni, si mettano risorse consistenti per gli ammortizzatori anche a tutela di chi ha lavori discontinui o e' impiegato nelle piccolissime imprese''.

Il Ministero del Lavoro non rinnova il contratto a 400 precari

Il 24 ottobre 2008 si è svolta una riunione tra le sigle sindacali e la direzione aziendale dove è stato comunicato che i collaboratori a progetto e i lavoratori assunti a tempo determinato non avranno il rinnovo del contratto.

Italia Lavoro spa l'agenzia del Ministero del Lavoro con sede a Roma in via Guidubaldo del Monte 60 – ha una forza lavoro tra Roma e le numerose sedi territoriali nazionali di 800 persone per i 3/4 precari o altri in minoranza con contratto a tempo determinato di 6 o 12 mesi.
Il 24 ottobre 2008 si è svolta una riunione tra le sigle sindacali e la direzione aziendale dove è stato comunicato che i collaboratori a progetto e i lavoratori assunti a tempo determinato non avranno il rinnovo del contratto.
I motivi di questi provvedimenti sono che nel modo del tutto unilaterale e negando fino all’ultimo le intenzioni, il Cda di Italia Lavoro ha inviato al ministero del Lavoro di via Fornovo a Roma una bozza di documento in cui viene spiegato che è intenzione dell’azienda fra poche settimane di adottare un regolamento di ingresso all’azienda aperto a chiunque lasciando morire man mano tutti i contratti dei collaboratori presenti in azienda da pochi mesi fino a 10 anni e che in tanti anni hanno contribuito alla crescita esponenziale dell’azienda. Ad es. io sono 38enne sposata con un figlio e un mutuo altissimo e il mio contratto a progetto che scade il 31 dicembre dopo 7 anni di servizio mentre al mio collega di stanza 40enne sposato con 3 figli e con mutuo il contratto scade a fine ottobre ovvero fra pochi giorni dopo 4 anni di eccellente servizio. Situazioni del genere riguardanti i miei colleghi ce ne sono a centinaia.
Per via del mancato coinvolgimento delle sigle sindacali nelle importantissime decisioni intraprese riguardanti 400 precari che si ritroveranno a breve fuori dell'azienda dopo che è stata inviata una bozza di proposta al Ministero in cui si accederà all'azienda per concorso o per punteggio sommato tra titolo di studio e anni di anzianità in azienda. L'assurdo è che riguardo l’anzianità che vale come punteggio di punti per anno è stato dato il limite massimo di 4 anni per il calcolo del punteggio mentre una grandissima parte come la sottoscritta arriva anche al doppio.
La cosa inconcepibile è che questa decisione è stata presa bypassando completamente tutte le figure sindacali presenti in azienda ovviamente interessate a negoziare questa importante decisione (sicuramente la più importante decisione della storia dell’azienda) per tutelare centinaia di collaboratori a progetto che grazie alla loro dedizione e professionalità hanno reso possibile l'acquisizione di un PON (finanziamento dallo Stato) multimiliardario di prossimo rilascio. I colleghi contrattualizzati sono solidali a questa causa. Anche loro hanno problemi con l’azienda per un rinnovo dei salari in ritardo di ben 6 anni. Ma questa è un'altra storia.
Altra cosa inconcepibile è che il documento di bozza consegnato al Ministero del Lavoro oltre a non essere stato comunicata l’esistenza non è stato consegnato ai sindacati nemmeno a seguito della loro richiesta. Incredibile oltre che anticostituzionale !
Oggi stesso quindi nella riunione con i lavoratori abbiamo messo ai voti la decisione di scioperare per martedì 28 ottobre 2008. Lo sciopero è unanime. Quindi vi saranno sit-in davanti la società da parte sia dei lavoratori precari che dei lavoratori stabilizzati. E’ la prima volta che la parola sciopero entra in questa azienda statale dopo tanti anni di attività.
Vi prego di essere portavoce di questa vicenda e mandare colleghi giornalisti e telecamere per documentare questa tanto grave quanto incredibile vicenda che inciderà su molte famiglie già in difficoltà vista l’attuale pessima congiuntura economica.

Esito convocazione commissariale ISPRA del 24/10/2008

L’Amministrazione avvia le procedure di rettifica alla graduatoria delle stabilizzazioni 2007 ex APAT. Le rettifiche verranno eseguite anche alla luce della Finanziaria 2008 onde recuperare le unità escluse dalla suddetta graduatoria.

Viene considerata valida la graduatoria di stabilizzazione 2007 ex ICRAM a meno che non si intenda inserire eventuale personale che avesse i requisiti ai sensi della Finanziaria 2008.

Verranno reclutate a Tempo Indeterminato, in virtù del turn-over e dei dispositivi normativi riservati alle categorie protette, 79 unità di personale di cui:

- 25 tra cui i 14 dipendenti ex APAT già assunti con requisiti di stabilizzazione imperfetti;

- i 14 già vincitori di concorso pubblico nazionale a Tempo Indeterminato;

- 40 unità appartenenti alle categorie protette reclutate principalmente tra i precari già presenti nei tre Enti soppressi.

Verranno prorogati tutti i contratti TD in scadenza fino al 31/12/2008.

Attraverso l’emanazione di un dispositivo normativo ad hoc sarà possibile la proroga dei contratti di tipo COCOCO fino al 30/06/2009.

Lo stesso dispositivo normativo conterrà la nuova Pianta Organica che sarà numericamente la somma delle tre piante organiche dei tre Enti disciolti (decurtate del 10%) circa 1380, di cui 61 dirigenti di I e II fascia e al netto dei dipendenti di ruolo avrà 399 posti liberi. Nello stesso dispositivo sarà prevista l’emanazione di un concorso pubblico nazionale ai sensi dell’art. 347 Legge 244/2008 (dispositivo per l’assunzione nell’ex APAT).

Entro il 2009 saranno reclutati 289 lavoratori di cui 79 come specificato sopra e 210 con una riserva di posti del 60-70% (126-147) basata sui seguenti criteri:

- personale TD che abbia superato un concorso pubblico nazionale;

- personale con tre anni di TD nell’ultimo quinquennio.

Entro il 2010 saranno reclutati altre 110 unità e verrà considerato titolo preferenziale l’aver prestato servizio a qualunque titolo presso i tre Enti disciolti.

USI RdB Ricerca chiede rapidissime procedure di rettifica e pubblicazione di una nuova graduatoria di stabilizzazione unica per ISPRA con conseguenti stabilizzazioni entro il 2008.
Applicazione dell’art.5 del CCNL e attivazione di un concorso pubblico nazionale per l’assunzione dei precari che non rientrino nei processi di stabilizzazione.

Sottolinea, infine, che il totale dei precari a qualunque titolo presenti oggi in ISPRA è di circa 670 unità a fronte dei 399 posti liberi in pianta organica e individua come azione di lotta volta all’ampliamento della Pianta Organica la sospensione delle attività e il presidio continuativo sotto il Ministero dell'Ambiente a partire da lunedì 27 ottobre 2008

Cala il sipario sulla manifestazione del Pd e scatta ...

Cala il sipario sulla manifestazione del Pd e scatta l'usuale guerra dei numeri. Ma stavolta i numeri degli organizzatori sembrano davvero sparati a casaccio. Il Pd continua a dire che al Circo Massimo sabato c'erano 2 milioni e mezzo di persone. Per la Questura invece erano circa 250 mila.

La maggioranza smentisce la cifra e ribadisce che la manifestazione non è stata quel successo vantato da Walter Veltroni. Anzi, dopo il Circo Massimo, afferma il ministro Renato Brunetta, si conferma «l'impossibilità del dialogo». Il titolare della Funzione pubblica spiega infatti: «Non è possibile fare un tavolo di riforme in comune con questa opposizione, che non esiste e ha una credibilità ridotta ai minimi termini».
Ma veniamo ai numeri: le spiegazioni tecniche fornite dalla Questura non placano la polemica. «Sono stupefatto», dice Achille Passoni, responsabile dell'organizzazione, facendo riferimento ad altre manifestazioni celebrate sempre al Circo Massimo negli anni passati.
Se si torna indietro con la mente a qualche kermesse del passato, svolte sempre nella stessa zona, i conti però non tornano. Prendiamone due: festa per lo scudetto della Roma (24 giugno 2001), manifestazione Cgil contro il terrorismo (23 marzo 2002). La prima: chi non ricorda le immagini dei tifosi romanisti ammassati su tutti i lati del Circo Massimo, qualcuno era anche sui tetti. Dato finale: 1 milione di persone in piazza. La seconda: tutta la zona circostante il Palatino era bloccata, condistese di bandiere rosse ovunque. Dato finale: 700 mila persone. Confrontando le immagini delle 3 manifestazioni la differenza è evidente. Da qui le critiche del Pdl. Gli organizzatori hanno gonfiato i numeri almeno di «otto volte», dice il portavoce di Fi Daniele Capezzone. Mentre per Maurizio Gasparri «preoccupa che il maggior partito dell'opposizione si sia ridotto i questo stato», cioè «mentire sulle cifre».
Gia.Ron.

La Sinistra Europea a Bruxelles contro la precarietà

Oltre un migliaio di persone da vari paesi d'Europa hanno partecipato, sabato 25 ottobre 2008 a Bruxelles, al meeting internazionale "4 ore contro la precarietà", organizzato dal Partito della Sinistra Europea e dai suoi membri locali, nell'ambito della campagna "Reclaim Your Life - Fight Precariety!". Dopo un concentramento in piazza Saint-Josse e un corteo intorno alla Torre Madou - edificio simbolico della Commissione Europea -, un gran numero di rappresentanti di partiti, sindacati e associazioni, e di lavoratori precari, studenti, sans-papiers e tanta altra gente si sono riuniti presso la sala "Claridge" per parlare e dibattere della precarietà in Belgio e in Europa, delle ripercussioni dell'ennesima crisi del capitalismo, e delle risposte della sinistra comunista e alternativa e dei movimenti per un altro mondo e un altro sistema economico possibile, giusto e necessario. Erano presenti, tra gli altri, la vicepresidente della Sinistra Europea, Graziella Mascia (Rifondazione Comunista), il deputato europeo Miguel Portas (Bloco de Esquerda), Christine Mendelsohn del Parti Communiste Français, Halina Wawzyniak della Die Linke, Pierre Eyben del Parti Communiste Wallonie-Bruxelles, etc. Specialmente nutrita e variegata la partecipazione delle compagne e dei compagni di Rifondazione Comunista: oltre a Graziella Mascia, dall'Italia sono intervenuti Carlo Cartocci (responsabile Dipartimento Italiani nel Mondo) e Stefano Gallieni (responsabile Dipartimento Immigrazione) , mentre dall'Europa erano presenti delegazioni dalla Germania (Colonia), dalla Francia (Parigi), dalla Gran Bretagna (Londra) e naturalmente dal Belgio (Bruxelles e Mons-Charleroi) , con le loro bandiere e striscioni e uno stand insieme con le altre organizzazioni locali e internazionali che hanno cooperato nell'iniziativa. Una gran bella giornata di presenza e di lotta quindi, per mettere sempre più al centro dell'attenzione e dell'urgente azione politica il problema della precarietà e delle condizioni di vita e di lavoro di sempre più persone.