LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 27 febbraio 2009

Breve resoconto della convocazione commissariale ISPRA del 26 u.s.


L’Amministrazione a seguito dell’ispezione effettuata sulle stabilizzazioni ex ICRAM darà avvio al bando di stabilizzazione ai sensi della finanziaria 2008 con modalità analoghe a quanto avvenuto per il bando 2008 ex Apat che è ancora consultabile sul sito ISPRA.

I risultati prevedibili saranno: 3 unità stabilizzabili 2007, 32 unità stabilizzabili 2008 più eventuali altre unità aventi diritto che erano state escluse dal bando di stabilizzazione 2007 ex ICRAM.

Il personale avente i requisiti di stabilizzazione, ad eccezione di 3 unità, sarà comunque sottoposto a nuova prova selettiva riservata perché la precedente è stata ritenuta non emulativa Alla fine della nuova procedura, prevista entro il mese di marzo, verrà stilata una nuova graduatoria.


Non sarà necessario stilare una graduatoria unica ISPRA poiché tutti gli aventi diritto saranno stabilizzati.


Immediatamente all’acquisizione definitiva del numero di personale da stabilizzare (circa 204 unità) potrà effettuarsi la rimodulazione e definitiva approvazione del piano dei fabbisogni, atto propedeutico all’assunzione dei 14 vincitori di concorso, alle stabilizzazioni e al concorso.

Per i primi di marzo saranno sul sito gli avvisi di reclutamento di COCOCO tendenti a recuperare le unità di personale licenziate il 31 dicembre e per le quali USI RdB Ricerca ha comunque avviato un ricorso legale tendente a dimostrare l’applicazione del comma 3 art 3 del DL 208 con l’immediata riassunzione e risarcimento economico.

Particolare allarme desta la condizione contrattuale delle 32 unità di personale ex ICRAM che verranno escluse dalla stabilizzazione. Insufficiente appare l’impegno dell’Amministrazione tendente a garantire la prosecuzione contrattuale dei suddetti lavoratori di elevata professionalità e specificità che probabilmente oggi pagano la loro pertinenza a Progetti di Ricerca e a convenzioni provenienti dal Ministero dell’Ambiente.


Per gli iscritti Usi RdB si stanno già avviando le necessarie istruttorie per garantire l’assistenza legale gratuita.


L’Amministrazione ha rigettato ogni richiesta di assunzione immediata dei 14 vincitori di concorso ex ICRAM e degli stabilizzandi ex Apat nelle more dell’approvazione del piano di fabbisogni come avvenuto in altri E.P.R.

In merito all’emanando concorso, l’Amministrazione ribadisce la volontà di considerare titolo preferenziale l’attività svolta in ISPRA e si impegna ad un confronto con il sindacato.


USI RdB ritiene che la ricognizione delle professionalità e relativa individuazione dei profili debba essere seguita direttamente dai commissari e non da responsabili di una struttura che verrà a breve modificata.


La finalità è il recupero delle professionalità esistenti che devono infatti trovare ricollocazione nella nuova mission istituzionale.


USI RdB Ricerca ribadisce la necessità di avviare selezioni a Tempo Determinato per consentire la protezione del personale con contratto atipico in scadenza soprattutto il 30 giugno. La copertura economica e normativa dei contratti può essere trovata su fondi esterni e grazie alle deroghe di cui godono gli E.P.R. Chiede inoltre una ricognizione puntuale delle scadenze contrattuali su programmi di ricerca e convenzioni in modo da avviare nuove selezioni prima della scadenza.


Infine viene consegnata alla struttura commissariale la lettera, in allegato, datata 25 febbraio 2009, inviata dall’Assessore Comunale alle politiche del lavoro Dario Bordoni sulla preoccupante situazione del precariato ISPRA a seguito dell’iniziativa USI RdB Ricerca.


Lo sciopero diventa virtuale



di Michel Paganini - Ci mancava solo lo sciopero virtuale. Il governo sembra avere una fantasia particolare per sfornare iniziative bizzarre. Recentemente è stata approvata dalla maggioranza la nuova norma sulle intercettazioni: d'ora in poi ai giornali sarà vietata la pubblicazione di ogni atto dell'indagine preliminare, anche se solo per riassunto, e di ogni altro atto che verrà "acquisito al fascicolo del Pm o del difensore, anche se non sussiste più il segreto, fino a che non siano concluse le indagini preliminari, ovvero fino al termine dell'udienza preliminare". In parole più semplici significa che i media potranno dire addio al dritto di cronaca. Ma mettere un bavaglio alla stampa non basta, ora si vuole fare la stessa cosa con i sindacati. E' questo il trend in cui si inserisce la nuova normativa per lo sciopero nei settori essenziali, in particolare quello dei trasporti. La delega al governo prevede "l'istituto dello sciopero virtuale, che può essere reso obbligatorio per determinate categorie professionali le quali, per le peculiarità della prestazione lavorativa e delle specifiche mansioni, determinino o possano determinare, in caso di astensione dal lavoro, la concreta impossibilità di erogare il servizio principale ed essenziale". Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sta lavorando allacremente alla bozza da presentare al Consiglio dei Ministri. Il nuovo progetto di regolamentazione prevede l'obbligo per i sindacati di una soglia del 50 per cento di rappresentatività per proclamare uno sciopero. Inoltre ci sarà per il lavoratore l'obbligo di comunicare anticipatamente la sua adesione allo sciopero così come delle sanzioni per chi viola le regole. Ma in cosa consiste esattamente lo sciopero virtuale? Chi aderisce allo sciopero trascorrerà una giornata lavorativa come tutte le altre, si recherà sul luogo di lavoro per svolgere la sua attività. L'unica differenza è che la remunerazione relativa alla giornata di sciopero sarà decurtata dallo stipendio e devoluta a un fondo speciale di solidarietà ancora tutto da specificare. Che ci sia un bisogno reale di modernizzare il diritto di sciopero non vi è alcun dubbio. Non è possibile che un gruppo di persone di un settore strategico possa bloccare l'intero Paese, ma molte sono le perplessità. Da sempre lo sciopero è stato un mezzo di pressione contro il datore di lavoro. Nello sciopero virtuale il lavoratore continua ad esercitare la sua attività senza ricevere nessun compenso. Per il datore di lavoro invece è un vero affare. Inoltre, per il momento la bozza del nuovo progetto riguarda solo il settore dei trasporti, ma non bisogna essere un fine analista politico per capire che è solo l'inizio. Chi ci dice che il governo dopo aver regolamentato il diritto di sciopero nel settore dei trasporti non passerà ad altri settori? Che ne pensi?