LA PETIZIONE DA FIRMARE

domenica 22 febbraio 2009

Tempo di crisi, ma non per tutti


Faccio alcune mie considerazioni e riflessioni, sulla crisi economica e sociale del nostro paese l’Italia.
Io dico che quando c’è in corso una crisi, il paese dovrebbe chiamare a raccolta, tutte le sue forze e tutti i suoi cittadini, a collaborare per superarla. Il governo che ha le maggiori responsabilità, dovrebbe, riunire e consultare tutte le forze del paese, non escluderne nessuna, dovrebbe cercare di unire per fare fronte meglio alle difficoltà esistenti, non dividere come purtroppo sta avvenendo nei confronti dell’opposizione e di alcune organizzazioni sindacali. In questo momento delicato e difficile, c’è veramente bisogno delle idee e energie di tutti, lasciando da parte gli interessi di particolari, ma guardare quelli generali del paese. C’è bisogno di una grande collaborazione di responsabilità, di trasparenza, per trovare tutti insieme,le strategie migliori, per fare fronte ai problemi, e per fare ripartire l’economia italiana e superare le difficoltà sociali. Le istituzioni a qualunque livello, sia nazionale che locale, rendersi più efficienti, sulla produttività ma anche sulla qualità dei servizi, eliminare gli sprechi, fare la propria parte per combattere l’evasione fiscale, una maggiore attenzione ai cittadini più bisognosi. Anche alle società ed organizzazioni sportive, agli enti pubblici e privati, dalla rai a mediaset, alle aziende, darsi una calmata, e gestire gli stipendi con maggiore responsabilità. Per dirigenti, presentatori, allenatori, calciatori, conduttori di programmi televisivi, la crisi economica sicuramente non la sentono, con i loro stipendi d’oro, neanche per quei personaggi che hanno ville lussuose sparse per l’Italia. Non è possibile cari cittadini stare a guardare e stare zitti su queste cose, e in una crisi economica e sociale, seria come quella che stiamo vivendo in Italia, ci siano tanti allenatori, giocatori di calcio, piloti di automobili, di motocicletta, dirigenti, presentatori, personaggi dello spettacolo, che prendono fior di milioni di euro l’anno, poi ci siano lavoratori dipendenti, magari anche precari, che non arrivano a mille euro al mese di stipendio. Poi la cosa che mi fa veramente star male, vedere tantissimi pensionati che prendono dai 500 ai 600 euro al mese di pensione, veramente da fame. Mi chiedo dove è la serietà, la responsabilità, la coscienza civile e sociale, del nostro paese. Io dico che quando c’è in atto una crisi cosi seria, c’è bisogno della responsabilità e del contributo di tutti, proporzionata al proprio reddito. Siccome dicono gli esperti di economia che la crisi non è arrivata al suo massimo di gravità, direi che dobbiamo imboccarci tutti le maniche. A partire dal governo in carica, consultare subito tutte le forze sociali del nostro paese, ed elaborare un piano straordinario anticrisi, dove ci dovrebbero essere più stanziamenti per gli ammortizzatori sociali, disoccupazione, cassa integrazione, per il precariato, aumento delle pensioni e dei salari per i lavoratori dipendenti, aumentare le detrazioni fiscali, lotta seria all’evasione fiscale, (per pagare meno e pagare tutti) e per ricuperare soldi e diminuire le tasse. Per dirigenti salari più contenuti, diminuzione delle tasse a partire dai ceti medi a quelli più in basso, maggior investimento nella sicurezza, sul territorio, sui posti di lavoro, sulle strade, investire di più anche nelle energie pulite alternative al petrolio, per la salvaguardia del ambiente. Per quanto riguarda le società sportive, aziende di ogni genere, diminuzione dei mega stipendi, per i giocatori, allenatori, presentatori, conduttori di programmi televisivi, dirigenti. Ora un invito tutti insieme diamoci da fare con molto più impegno, prendersi ognuno la propria responsabilità, da protagonisti non da spettatori, con le nostre proposte, le nostre idee, i nostri suggerimenti, se ci metteremo al servizio del paese, con coscienza e responsabilità, contribuiremo sicuramente a superare la crisi, ma anche costruire una società, più sicura, più equa, più solidale, più giusta, nell'interesse del bene comune.

Draghi: il peggio deve venire


Tremonti: abbiamo fatto il possibile


Il peggio deve ancora arrivare, l'impatto della crisi sull'occupazione «non si è ancora pienamente manifestato». Ma si farà sentire a stretto giro con un aumento della cassa integrazione e la perdita di posti di lavoro.

Quanto agli interventi, è vero che il governo ha esteso gli ammortizzatori sociali a categorie che prima non li avevano, ma non basta, bisogna fare di più. Al congreso del Forex, il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, traccia un quadro a tinte fosche e non risparmia frecciate al governo. Parlando a banchieri e operatori finanziari, dice che tutti gli indicatori «prefigurano un netto deterioramento» della situazione. Anche le imprese «si attendono una flessione dell'occupazione nei prossimi mesi» dice Draghi e prefigura che il calo della produzione industriale porterà «all'aumento della cassa integrazione». La crisi colpirà soprattutto le categorie più deboli «quelle meno protette come i precari, i giovani e le famiglie a basso reddito». Nel terzo trimestre 2008 i lavoratori a termine, interinali e a progetto erano quasi tre milioni e per circa quattro quinti di loro il contratto scade entro un anno. Sono questi che rischiano di più. Draghi riconosce al governo di aver «esteso ai lavoratori atipici la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali» ma va fatto di più. Ovvero «una riforma organica che copra tutti i lavoratori dal rischio della disoccupazione, favorendone il rientro nell'attività produttiva». Per il Governatore è essenziale, come antidoto alla recessione, che si ristabilisca la fiducia. Non solo. Occorre ripulire i bilanci bancari dai titoli tossici, pensare a forme nuove di ricapitalizzazione anche con garanzie pubbliche e ricorrere senza remore al salvagente offerto dai Tremonti bond. L'obiettivo è di rafforzare le banche italiane, che pure sono messe meglio di quelle estere, ed evitare strette sul credito alle imprese. Draghi propone garanzie pubbliche non solo sui titoli tossici esistenti, ma anche sulle nuovi emissioni così da ridurre il rischio e permettere alla banche di collocarle sul mercato per finanziarsi. Al governo chiede sgravi fiscali sulle perdite sui crediti. Immediata la replica di Tremonti. Il ministro dell'Economia propone di trasferire a enti separati, le cosiddette bad banks, i titoli più rischiosi e lancia una frecciata a Draghi ricordandogli che spettava alla Banca d'Italia la vigilanza sulle banche. Quanto alle misure sull'occupazione, Tremonti sottolinea che «è stato fatto il possibile» a cominciare da un accordo con le Regioni sugli ammortizzatori sociali. Sull'uso dei Tremonti bond è intervenuto anche l'ad di Unicredit Alessandro Profumo. «Per il governo sono un buon investimento, per noi un'assicurazione. Non vanno però visti come un'attività salvabanche, ma servono a dare capitali per far crescere gli impieghi». L'allarme occupazione ha scatenato la reazione dei sindacati. Per Angeletti, leader della Uil, «con gli allarmismi non si salvano i posti di lavoro» mentre per Bonanni (Cisl) occorre uno sforzo congiunto di governo e parti sociali.

Crisi, Draghi: «La disoccupazione aumenterà»

Per il governatore di Bankitalia la crisi deve innescare riforme strutturali

Fasce deboli, lavoratori precari, giovani e famiglie a basso reddito: sono le categorie che, nell'analisi del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, risentiranno di più della caduta della domanda. Per uscire in tempi rapidi dalla crisi occorre ridare fiducia nelle prospettive di lavoro e di reddito, adottare azioni forti di sostegno all'economia e consolidare il sistema finanziario. Botta e risposta con il governo. Draghi: «Tutti gli indicatori prefigurano un netto deterioramento». Tremonti: «Fatto tutto il possibile». La disoccupazione aumenterà. L’allarme arriva dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, intervenuto sabato a Milano al quindicesimo congresso del Forex. Parlando a una platea di banchieri e operatori finanziari, Draghi ha avvertito che «le ripercussioni sull’occupazione non si sono ancora pienamente manifestate» e che «gli indicatori disponibili per i mesi più recenti prefigurano un netto deterioramento». A risentire di più della caduta della domanda saranno «le fasce deboli e meno protette, i lavoratori precari, i giovani, le famiglie a basso reddito». La categoria maggiormente a rischio è quella dei quasi tre milioni di lavoratori a termine, interinali e a progetto che vedono il loro contratto in scadenza. Il futuro dunque non è roseo. Per questo il governatore della Banca d’Italia detta la strategia da seguire nei prossimi mesi. L’uscita dalla recessione potrà verificarsi in tempi brevi soltanto se gli interventi saranno «globali, di ampia portata, il più possibile coordinati» e se il governo saprà sfruttare la crisi per adottare riforme strutturali, capaci di far crescere l’Italia di più e meglio. «L’uscita dalla recessione sarà tanto più rapida quanto prima si ristabilirà la fiducia nelle prospettive di lavoro e di reddito, nel ritorno a una crescita equilibrata, nella solidità del sistema finanziario». Il messaggio di Draghi è chiaro: no al pessimismo di chi vede soltanto nubi nere all’orizzonte e al contempo un invito a fare di più in materia di interventi pubblici e di politiche economiche, soprattutto per le fasce deboli le cui capacità di consumo vanno sostenute. La frecciata diretta al governo ha innescato subito la replica del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che si difende: «Il governo ha da tempo gestito nei termini che poteva e doveva questo fenomeno. Pochi giorni fa abbiamo siglato con le Regioni un importante accordo sugli ammortizzatori sociali. Noi siamo convinti di aver visto per tempo i fenomeni e di averli gestiti nel modo migliore». Dal canto suo, Draghi riconosce al governo di avere esteso ai lavoratori atipici la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali ma chiede che la riforma tuteli tutti i lavoratori dal rischio della disoccupazione, facendoli rientrare nel ciclo produttivo. Il numero uno della Banca d’Italia ha inoltre approvato il ricorso ai Tremonti bond in un’ottica di nuove forme di ricapitalizzazione, di rafforzamento delle banche italiane e di pulizia dei bilanci bancari dai titoli tossici. «Se i fondi messi a disposizione dallo Stato – ha spiegato Draghi – sono di dimensione adeguata, se le condizioni che accompagnano gli interventi sono ragionevoli e concrete, senza ingerenze amministrative nelle scelte imprenditoriali, non si esiti a utilizzarli». Nel sottolineare l’esigenza di una forte azione per sostenere l’economia, il governatore di Bankitalia ha parlato anche di misure protezionistiche, i cui effetti sono a lungo andare negativi. Pur riconoscendo che il ricorso a queste politiche è naturale in tempi di crisi e che nell’immediato può offrire qualche beneficio, il protezionismo ha una natura «certamente illusoria e distruttiva nel medio periodo» e un suo impiego esagerato «potrebbe avere effetti deleteri, innescando un ciclo di ritorsioni commerciali».

Draghi: crisi colpisce piu' deboli, bene Governo su precari

Resta esigenza riforma organica ammortizzatori sociali

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 21 feb - Proteggere le
fasce piu' deboli e meno protette della popolazione, come i
lavoratori precari, i giovani e le famiglie a baso reddito,
che rischiano di essere colpite piu' duramente dalla crisi:
e' il messaggio lanciato dl Governatore di Bankitalia, Mario
Draghi, al Forex di Milano. In questa direzione, dice
Draghi, e' andato il provvedimento del Governo che ha esteso
ai lavoratori atipici la possibilita' di accedere agli
ammortizzatori sociali. Tuttavia, ha aggiunto Draghi, resta
"l'esigenza di una riforma organica, che copra l'insieme dei
lavoratori tutelandoli dal rischio della disoccupazione,
favorendone il rientro nell'attivita' produttiva".

DRAGHI: ALLARME OCCUPAZIONE, PARTICOLARMENTE A RISCHIO I LAVORATORI PRECARI


La caduta della domanda puo' colpire con particolare intensita' le fasce deboli e meno protette e in particolare i lavoratori precari: e' il governatore Draghi a lanciare l'allarme occupazione nel suo intervento al 15* congresso Aiaf Assiom Atic Forex. ''Per piu' di dieci anni - ha detto - l'occupazione e' cresciuta in Italia a ritmi sostenuti. Tra il 1995 ed il 2008 si erano creati tre milioni e mezzo di posti di lavoro, sopratutto grazie all'andamento moderato delle retribuzioni e alla maggiore flessibilita' del lavoro. Sono piu' che raddoppiate - ha proseguito Draghi - le posizioni temporanee: nel terzo trimestre del 2008 l'insieme dei lavoratori a termine, interinali e a progetto sfiorava i tre milioni. Per circa quattro quinti di questi lavoratori il contratto giunge a scadenza entro un anno. Su di loro grava un rischio particolare''.

Ricominciamo noi! lunedì a Casalotti per riunione preliminare GdL statuto ISPRA


La lotta per la difesa del nostro lavoro e delle nostre professionalità, a questo punto, deve necessariamente assumere altre forme oltre alla protesta. Ai nostri "NO" è ora di affiancare anche delle proposte concrete e la nostra visione dell'ISPRA. L'intenzione è di concretizzare e realizzare la proposta lanciata all'inizio della settimana scorsa, ed emersa anche dal confronto con
tanti colleghi, che consiste nel promuovere un'assemblea di tutto il personale dell'ISPRA per organizzare dei gruppi di lavoro che elaborino bozze di statuto, struttura, funzioni e organizzazione del nuovo ente da presentare all'amministrazione, prima che nel silenzio generale venga elaborata un'idea ritagliata a posteriori sui "superstiti" dello sfoltimento delle "risorse umane"." Per far questo serve il contributo dei lavoratori di tutti e tre gli ex-enti APAT, ICRAM e INFS, oltre a motivazione ed energie. L'idea è stata già abbracciata anche da alcuni colleghi strutturati che hanno dato la loro disponibilità a collaborare. La riunione preliminare si terrà a Casalotti martedì 24 febbraio la mattina verso le 10.30. Per gli altri incontri si pensa alla sede di Brancati. Se abbiamo già idee e proposte non esitiamo a portare documenti e quant'altro possa rappresentare già una base di partenza per i lavori, così da guadagnare tempo prezioso. Per raggiungere l'istituto:
http://www.icram.org/cometrovarci.htm


Ai fini organizzativi sarebbe utile capire l'adesione all'iniziativa. Ci vediamo martedì a Casalotti!!!!

Francesca Assennato, Andrea Fiorentino, Michela Mannozzi.