LA PETIZIONE DA FIRMARE

martedì 10 marzo 2009

Nel Lazio via libera al reddito minimo garantito

“Portiamo nella nostra regione un modello di tutela presente in tutti i Paesi europei più avanzati, la Francia, l'Austria, il Belgio, l’Olanda, i Paesi scandinavi e anglosassoni'', ha annunciato il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, aprendo il 4 marzo il dibattito del Consiglio regionale sulla legge per il reddito minimo di cittadinanza. La legge approvata riguarda disoccupati, precari e soggetti in cerca di primo lavoro. “Siamo la prima grande regione italiana che si dota di uno strumento fondamentale che non ha nulla a che fare con la vecchia logica assistenzialista”, ha detto Marrazzo. “La legge regionale sul reddito minimo - ha aggiunto - è un passaggio decisivo per la nostra comunità. La Regione non lascia soli lavoratori, famiglie e imprese in un momento di eccezionale crisi. I dati del Pil 2008 ci riportano indietro alla crisi petrolifera di 30 anni fa e nel 2009 la stima è che 50mila persone rischiano il posto di lavoro nel Lazio. Per questo si deve intervenire con misure straordinarie: il nostro obiettivo è di raggiungere 20mila cittadini fino ad oggi privi di tutele sociali". Il presidente ha poi assicurato il suo impegno sugli investimenti per finanziare la legge, e ha chiesto “all'assessore al Bilancio Luigi Nieri e al Consiglio regionale di aumentare le risorse destinate a sostenere il reddito minimo garantito in occasion dell'assestamento di bilancio. "L'obiettivo - ha concluso Marrazzo - è raggiungere circa 20 mila cittadini del Lazio''. L'assessore regionale al Lavoro Alessandra Tibaldi ha sottolineato che la legge sul reddito minimo assicura settemila euro a persona per un anno. “Daremo circa 530 euro al mese per disoccupati, inoccupati e precari residenti nella regione Lazio. Avevamo pensato a una cifra di 5.400 euro all'anno - ha detto l’assessore - ma abbiamo dato parere positivo a un emendamento del Crel che ci chiedeva di aumentare la somma al minimo della pensione sociale, ovvero 7mila euro".


Arriva il censimento dei precari statali


da Rebubblica.it 10/03/09 - MILANO - Vuole sapere quanti sono i precari annidati in ogni angolo della pubblica amministrazione, Renato Brunetta. E così durante un incontro alla Bocconi il ministro ha annunciato di aver preso carta e penna per promuovere un vero e proprio censimento. L'obiettivo: consegnare entro un mese un report al Parlamento che dovrà decidere assieme al governo cosa fare. Precisa: "Per quella data dirò quanti sono i precari, da quanto sono assunti e in quale modo. Ne vedremo delle belle: perché è chiaro che la chiamata diretta spesso nasconde assunzioni di tipo clientelare pilotate dalla politica o dai sindacati". E se fra 30 giorni qualche ente pubblico non avesse risposto? Niente paura: "Quelli che non risponderanno vuol dire che non hanno precari". Ovviamente Brunetta si guarda bene dal caldeggiare l'idea di una regolarizzazione di massa. Ammonisce: "Non accetterò mai moratorie per tutti". Poi sorride comprensivo: "Vedremo chi ha titolo per una stabilizzazione. Ma di questo darò conto a Parlamento, governo e sindacati". Quindi s'infervora: "Io sono prontissimo per quelli che ne avranno titolo, per quelli che sono nella pubblica amministrazione da troppo tempo, per quelli che hanno avuto un percorso selettivo corretto, a trovare forme di regolarizzazione ma non avrò pietà per quelle amministrazioni che avranno fatto carne di porco di queste modalità di assunzione".
Fin qui Renato Brunetta. Quanto a Silvio Berlusconi dopo aver lodato il suo ministro ("ha ridotto del 40% l'assenteismo") si è lanciato in una previsione mirabolante: entro il 2012 "non ci sarà più carta nella pubblica, tutto sarà digitalizzato. I cittadini e le imprese potranno avere su Internet tutto quello di cui hanno bisogno dallo Stato".
In attesa che la carta scompaia dagli uffici il presidente del Consiglio ha invitato i dipendenti pubblici a fare shopping e a stare tranquilli. Dice Berlusconi: "Non devono avere preoccupazioni: il posto è sicuro, hanno avuto un incremento dello stipendio, c'è un abbattimento dei costi riguardo al gas e alla benzina, i prezzi sono contenuti e il potere d'acquisto del loro stipendio non è diminuito". Tutto bene, dunque. "I dipendenti pubblici", sostiene ancora il presidente del consiglio, "non hanno motivo di modificare le loro abitudini economiche". Quanto alla situazione economica meglio non enfatizzarla. Certo, ammette Berlusconi "la crisi sembra particolarmente grave, ma la sua estensione nel tempo dipenderà dai nostri comportamenti". In ogni caso, promette, "non ci saranno situazioni di miseria".

Patto Moratti-Brunetta: i milanesi danno i voti agli uffici del Comune


Faccino sorridente uguale giudizio positivo. Smorfia uguale bocciatura. I cittadini danno i voti ai servizi del Comune attraversi gli «emoticon», i faccini tondi che si usano nelle chat. In base a un protocollo firmato dal sindaco Letizia Moratti e dal ministro alla Pubblica istruzione Renato Brunetta, gli sportelli comunali saranno dotati di una mini tastiera per votare il servizio tramite i due simboli. La sperimentazione parte il 23 marzo, con tutta probabilità dagli uffici comunali di via Larga. «Siamo fieri di fare da apripista con questo servizio» commenta la Moratti che già dal 2007 ha messo a disposizione delle lamentele dei cittadini il numero 020202, anche via sms, e lo sportello reclami, anche in versione on line.