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martedì 13 gennaio 2009

RICERCA ITALIANA NEL MONDO - TEAM INTERNAZIONALE NELLA MISSIONE OCEANOGRAFICA ISMAR-CNR SUI "CORALLI BIANCHI" NELL'ADRIATICO" TESTIMONI" DI UN'ECOSIST


ITL/ITNET - La campagna oceanografica ARCO (AdRiatic COrals), condotta dall'Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna a bordo della nave oceanografica Urania, ha scoperto nell'Adriatico importanti vestigia dell'ultima età glaciale: si presentano dunque nuovi scenari sulla ricostruzione della storia naturale di questo mare, delle sue risorse e delle conseguenze delle variazioni climatiche sugli ambienti marini.
La scoperta più importante riguarda estese scogliere coralline a coralli bianchi (Lophelia e Madrepora) situate a meno di 200 metri di profondità al largo di Pescara, nella zona della depressione medio-adriatica, scomparsi probabilmente a seguito dell'innalzamento della temperatura in epoca post-glaciale.
"I coralli bianchi rappresentano uno dei più importanti ecosistemi batiali, cioè delle profondità marine, e generalmente vivono, nell'Atlantico e nel Mediterraneo, a profondità superiori ai 350-400 metri", spiega Marco Taviani, ricercatore dell'Ismar-Cnr e responsabile della missione. "La comunità scientifica internazionale rivolge grande attenzione a questi ecosistemi così peculiari, punti focali di biodiversità negli abissi e che, secondo alcuni, potrebbero essere minacciati dalla progressiva acidificazione degli oceani. Grazie a programmi di ricerca nazionali ed europei, tra i quali Hermes (e a partire da quest'anno anche il nuovo progetto Hermione dell'UE), importanti scogliere a corallo bianco sono state rintracciate anche in acque italiane, nello Ionio, nel Canale di Sicilia e nell'Adriatico meridionale, ma sempre a profondità ragguardevoli".
La campagna ARCO era mirata a rintracciare, mediante un Rov (Remote operating vehicle), possibili scogliere coralline di Dendrophyllia cornigera (corallo giallo) che erano state segnalate dai pescatori e tipiche di profondità fra gli 80 e i 200 metri, dunque compatibili con la batimetria dell'area medio-adriatica.
Le registrazioni mediante il Side Scan Sonar dell'Urania hanno però sorprendentemente rivelato che le scogliere, contro ogni aspettativa, non erano rappresentate dal corallo giallo (presente in minima parte) ma al contrario da corallo bianco, soprattutto colonie arborescenti di Lophelia prolifera e Madrepora oculata, di cui esisteva qualche sporadica segnalazione soprattutto in acque croate. La presenza di vere e proprie scogliere nella zona del medio Adriatico è dunque giunta del tutto inattesa.
"Il corallo bianco rinvenuto è rappresentato da esemplari di notevoli dimensioni e spessore, perfettamente conservati ma non viventi, coperti da un sottilissimo velo di fango", continua Taviani, "Fino all'elaborazione dei dati possiamo solo ipotizzare le cause della morte dei coralli. E' probabile che questo tipo di scogliere prosperassero nel medio Adriatico alla fine dell'ultima età glaciale, circa 11-12000 anni fa, quando il livello marino era più basso, e che un repentino infangamento li abbia soffocati. A tutt'oggi, solo nei fiordi della Norvegia si rinvengono scogliere a Lophelia a modesta profondità. Probabilmente la fase pluviale che seguì quella glaciale portò ad un aumento della portata di sedimento da parte dei fiumi appenninici, causando la torbidità delle acque e coprendo di sedimento i rilievi colonizzati dai coralli. In sostanza, questi ecosistemi corallini avrebbero risentito indirettamente di una fase passata di riscaldamento globale, ma bisognerà attendere le datazioni radiometriche per confermare o meno l'ipotesi".
La scoperta, di prioritaria importanza nella comprensione di alcuni tra i più complessi ecosistemi di profondità e sui fattori climatici che ne regolano l'esistenza, è stata possibile grazie ad un team d'eccezione composto da una ventina fra ricercatori, tecnici e studenti (quasi tutti giovani 'precari') afferenti a Cnr, Ispra, università italiane (Bari, Bologna, Milano) e straniere (Marsiglia, Plymouth, Zagabria) e Robomar, affiancati dall'equipaggio della nave oceanografica Urania.

Mutui agevolati per i precari


Metro - «Rispondere alle esigenze dei lavoratori svantaggiati e delle loro famiglie ». È questo l’obiettivo che si pone la Fondazione Welfare Ambrosiano, presentata ieri, che vede impegnati sullo stesso fronte Comune, Provincia, Camera di Commercio e Cgil, Cisl e Uil. A disoccupati, precari e artigiani in situazione di crisi la Fondazione «distribuirà risorse attraverso il microcredito, con mutui a interessi inferiori al tasso di mercato per tutti coloro che non riescono ad accedere al credito bancario» ha spiegato il sindaco Moratti, che sarà presidente della Fondazione. Per questo, ha voluto puntualizzare la Moratti, «parliamo di aiuti, non di assistenzialismo. Questo è un fondo che si autorigenera con la restituzione dei prestiti».
Il patrimonio iniziale sarà di 8 milioni di euro
. Per accedere al microcredito ci si potrà rivolgere agli sportelli Lavoro del Comune e a quelli delle altre istituzioni coinvolte. In particolare, il fondo è destinato a chi non ha coperture sociali: lavoratori atipici e a tempo determinato. «In un momento come questo - ha spiegato la Moratti - la Fondazione si inserisce in un quadro di iniziative che tutti insieme stiamo prendendo per sostenere la nostra città e il nostro territorio». Il progetto è stato ideato un anno e mezzo fa su impulso dei sindacati. La Fondazione Welfare vede, infatti, i sindacati come soci fondatori e indica nei beneficiari i lavoratori che operano a Milano.

DL ANTICRISI: DAMIANO(PD), CANCELLATI 150 MLN PER I PRECARI


(ASCA) - Roma, 12 gen - ''Con un emendamento approvato in commissione Bilancio la maggioranza ha soppresso una norma del Protocollo sullo stato sociale del 23 luglio 2007 che stanziava 150 milioni di euro nel triennio 2008-2010 per il sostegno dei lavoratori a progetto nei momenti di disoccupazione: un credito fino a 600 euro mensili per un massimo di 12 mesi con restituzione posticipata a 24 o 36 mesi''. Lo rende noto il ministro ombra del Pd, capogruppo nella commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che aggiunge: ''Si tratta di un duro colpo per una normativa che era stata approvata democraticamente da oltre 5 milioni di lavoratori e pensionati: ''.
''Il Pd - prosegue Damiano - continuera' in aula la sua battaglia per modificare radicalmente la manovra del governo che reputiamo del tutto inadeguata rispetto alla pesante crisi in atto. E che dimostra ancora una volta come il guardiano dei saldi di bilancio, il ministro Tremonti, sia generoso con i piu' ricchi e i piu' forti e avaro con i piu' poveri e i piu' deboli''.
''Solo cosi' - sottolinea Damiano - si spiega una manovra che dall'estate ad oggi disperde risorse preziose per far pagare i debiti di Alitalia e Airone ai cittadini e toglie l'Ici sulla prima casa a chi ha redditi piu' alti. Si tratta di circa 6 miliardi di euro tolti alle famiglie e all'occupazione''.