LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 6 febbraio 2009

Dipendenti comunali, tagli per 10 milioni ... oggi a Verona, domani.....


I CONTI. Verrebbe ridotta di circa il 10 per cento la voce del bilancio 2009 per il personale

Fine ai contratti per i precari e si pensa a esternalizzare settori come cultura, scuole materne e nidi o i vigili urbani

Verona. Sta per calare un'altra mannaia sul personale del Comune. L'amministrazione sta lavorando a un provvedimento per tagliare circa 10 milioni di spese correnti per i dipendenti. Una cura dimagrante che partirebbe dal non rinnovare più contratti ai lavoratori precari rimasti, ma comprenderebbe anche l'esternalizzare settori municipali. Fra questi potrebbe esserci la gestione dei musei e delle politiche culturali, quella delle scuole materne e degli asili nido, cioè dell'attività degli insegnanti, o addirittura della polizia municipale.
BILANCIO. Il provvedimento consisterebbe dunque nel tagliare il 10 per cento delle spese sostenute dal Comune per il personale, pari a 104,2 milioni, come figura nel bilancio di previsione 2009. I dipendenti del Comune a tempo indeterminato sono 3.000 e altri 200 lo sono a tempo determinato. La Giunta dovrà quindi studiare e trovare le modalità per affidare all'esterno quelle attività e quelle professionalità da sempre appartenenti al Comune, come appunto i vigili, le scuole o la gestione dei musei e delle biblioteche e anche di mostre e manifestazioni culturali. Portando all'esterno l'attività — secondo la ratio delle esternalizzazioni — il Comune non mette a bilancio le spese per il personale e quindi può dimostrare di essere più virtuoso. In ogni caso risparmia, pur mantenendo il «governo» dei vari servizi.
SEGNO MENO. Anche il 2009 si profila così come un anno di tagli al personale, dopo che già l'ultima parte del 2008 era stata nel segno meno, sulla scia del decreto del ministro Brunetta che ha lasciato sulla strada 53 ex lavoratori precari del Comune scaligero a cui non si è più potuto rinnovare il contratto. Costoro, infatti, negli ultimi cinque anni avevano lavorato almeno tre anni e il decreto ha stabilito appunto che il rinnovo non era possibile. Per altri 39 precari l'amministrazione sta cercando una soluzione alternativa, chiedendo alle aziende municipali e agli enti partecipati dal Comune se alcuni di questi dipendenti possano essere ricollocati. Ad altre 27 persone è stato rinnovato il contratto per sei mesi, sempre in Comune, altre nove sono state assunte a tempo indeterminato dall'Amt, cinque nel settore cultura e due come assistenti sociali, dopo un corcorso.
LA STRATEGIA. Palazzo Barbieri ha inoltre già pubblicato tre bandi di concorso per assumere personale di area tecnica e a breve ne saranno pubblicati altri tre, per 19 posti disponibili. A questi concorsi possono partecipare tutti ma, come ha detto l'assessore comunale al personale, Enrico Toffali, almeno una parte degli ex precari, grazie alle competenze acquisite lavorando in Comune, avranno buone possibilità di reimpiegarsi. Alcune aziende avrebbero già dato opportunità. Il nuovo provvedimento sui tagli di personale s'inserisce quindi in una politica di restringimento di spese, da parte del Comune, in un periodo di vacche sempre più magre per quanto riguarda le finanze degli enti locali. Palazzo Barbieri, fra l'altro, sta premendo sul Governo e sul ministro Tremonti, attraverso il lavoro dei sottosegretari veronesi Albergo Giorgetti e Aldo Brancher, per modificare una circolare del ministero dell'Economia che impedisce di inserire nel patto di stabilità del Comune le entrate derivanti dalla vendita di immobili. E la questione si starebbe risolvendo.

Enrico Giardini

Un invito positivo e propositivo ai Governanti del nostro bel paese


Cari governanti, invece di fare della gratuita propaganda, in particolari da parte di alcuni uomini politici e di governo, su di categorie di lavoratori dipendenti. Vi inviterei ad andare a vedere, a verificare, ad analizzare, per capire veramente come lavorano, i dipendenti, negli Ospedali pubblici e privati, a verificare come lavorano nelle cliniche pubbliche e private, di andare ad osservare, come lavorano, i dipendenti delle case di riposo e nelle strutture per anziani non autosufficienti, sia pubbliche che private, di andare a guardare in tante comunità, di ricupero dei tossicodipendenti, sia quelle pubbliche che quelle private. Poi negli enti nazionali, che locali, sia pubblici che privati, nelle scuole di ogni ordine, nella ricerca e tanti altri posti , dove si lavora. Troverete sicuramente, persone qualificate, specializzate, e con tanta professionalità, che lavora con scienza e coscienza, e meritano prima di tutto rispetto e salvaguardia della loro dignità personale.
Inviterei veramente i nostri governanti ad andare, in ogni posto in cui ci sia anche un solo lavoratore, dalle piccole e grandi fabbriche, alle aziende, pubbliche e private, ai servizi pubblici e privati, ai cantieri, troverebbero sicuramente tanti problemi, ma incontrerebbero anche i lavoratori dipendenti, con i loro suggerimenti, le loro proposte per risolverli, per migliorare i servizi, la produttività, ma soprattutto per migliorare la loro sicurezza sui posti di lavoro, e la precarietà, e tanti altri problemi, dall’efficienza alla qualità.
Io dico che i lavoratori sia pubblici che privati, cari governanti, hanno la stessa dignità, sia come persone sia come lavoratori e non hanno bisogno di divisioni, ma di risolvere i loro problemi concreti. Questi sono alcuni dei problemi concreti che necessitano una risoluzione velocemente, migliorare la sicurezza per prevenire gli infortuni, sui posti di lavoro, che è un’emergenza nazionale, i lavoratori chiedono di poter andare a lavorare per guadagnare il pane per vivere, e secondo me, la vita deve essere messa al primo posto nella scala dei valori.
Poi il problema del precariato, che è diventato una piaga nazionale, perche per un lavoratore precario, per lui diventa tutto precario nella vita, farsi una famiglia, farsi un mutuo per la casa, il suo progetto di vita diventa incerto.
Poi lasciatemi dire, una cosa semplice, ma molto significativa e di grande importanza, cari governanti a capo di ogni azienda sia pubblica che privata, non c’è un dirigente generale responsabile dell’azienda?. Come mai di questi dirigenti non ne parlate mai?.
Proporrei ai nostri governanti a lor signori, di fare un po’ meno propaganda, e di evitare dei titoli dispregiativi nei confronti dei lavoratori dipendenti, ma di fare più cose concrete positive, per i cittadini, per i lavoratori, e per migliorare veramente i servizi, pubblici e privati. I dirigenti che non sono in grado di fare funzionare bene un servizio, un'azienda, non si potrebbero anche cambiarli?.Cari governanti ci vuole più impegno vero, per risolvere i problemi della gente, dei disoccupati, dei lavoratori, dando delle priorità, prevenire gli infortuni sul lavoro, superare il precariato, creare nuovi posti di lavoro, aumentare i salari e le pensioni, semplificare la vita dei cittadini, eliminando tanta burocrazia, fare molto di più per le persone bisognose, deboli, per rendere la loro vita più serena, dagli anziani non autosufficienti, ai malati, ai diversamente abili,ai bambini. Questo servirebbe anche per rendere la nostra società, più solidale, più giusta, migliore per tutti i cittadini, e nell'interesse del bene comune.

Francesco Lena

Crisi Crollano le assunzioni: meno 40% in un anno


La crisi sta facendo crollare in Provincia di Milano le assunzioni a tempo indeterminato (passate dalle 16.513 dei primi venti giorni del gennaio 2008 alle 9.967 dello stesso periodo del gennaio scorso, -40%), ma il mondo produttivo milanese, anche in questo momento di difficoltà, sembra non voler perdere la propria forza lavoro interna. È il quadro che emerge dai dati dell’Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia. Un primo esame evidenzia la sostanziale stabilità delle forme contrattuali a termine (tempo determinato, inserimento e apprendistato), mentre le collaborazioni sono aumentate, passando da 16.166 del 2008 alle 16.732 del 2009. La riduzione degli avviamenti è da attribuirsi ai contratti a tempo indeterminato che subiscono un brusco calo passando da 16.513 avviamenti nei primi venti giorni del 2008 a 9.967 avviamenti negli stessi giorni del 2009.
«Questa è da considerarsi una performance particolarmente negativa non solo per la sua dimensione ma anche in relazione alla consuetudine che vede i mesi di gennaio e settembre quali picchi di avviamento a tempo indeterminato», commentano i tecnici provinciali. La scelta delle imprese di ridurre il ricorso a nuove assunzioni con questa forma contrattuale è confermata dal dato sulle trasformazioni: infatti, sebbene in termini assoluti le trasformazioni sono in crescita (+36%).

Crisi: il 27% dei precari perde il lavoro entro un anno


L'anello debole del lavoro oggi? Il precariato. E i primi a "saltare" in caso di crisi? Sono i lavoratori interinali. Sono loro i primi ad essere colpiti: la forma contrattuale maggiormente penalizzata è la somministrazione, la cui incidenza sulle cessazioni passa dal 7,3% del 2008 al 27,8% nel 2009. In una fase di incertezza il comportamento degli imprenditori rispetto al mercato del lavoro, in questo primo mese del 2009, si riflette da un lato nel tentativo di preservare i posti di lavoro esistenti – con la crescita delle proroghe e delle trasformazioni dei rapporti di lavoro – e dall’altro nella difficoltà a creare nuove opportunità di lavoro, con il calo degli avviamenti registrati, in particolare di quelli a tempo indeterminato, che subiscono un brusco calo passando da 16.513 nei primi venti giorni del 2008 a 9.967 negli stessi giorni del 2009. “Questi dati – commenta l’Assessore al lavoro, crisi industriali e occupazionali Bruno Casati – vanno integrati con la situazione di allerta che la crisi riflette sulle aziende del territorio. Si prefigura un brutto scenario per l’economia italiana e milanese e, si badi bene, che l’onda lunga della recessione sta tuttora attraversando l’Atlantico: quando colpirà i grandi committenti europei, di cui la nostra economia è indotto, gli effetti saranno, temo, gravissimi. Già ora vediamo calare fatturati, ordinativi, scorte. Calano i consumi e le imprese, preventivamente, si stanno liberando di precari e disabili. L’aiuto dello Stato è indispensabile. La Provincia di Milano sta facendo la sua parte, l'intervento di 5 milioni di euro, stanziati all’interno del piano welfare, per favorire l’occupabilità prevede incentivi per le imprese che stabilizzino i lavoratori precari e vuole essere un esempio concreto di come sia possibile intervenire a sostegno del mondo del lavoro. Ad oggi, 240 imprese si sono rivolte all'Ente”.