LA PETIZIONE DA FIRMARE

giovedì 2 luglio 2009

Ispra, i precari: Minacciati di denuncia per proteste

Roma, 02 LUG (Velino) - "I ricercatori dell'Assemblea dei precari dell'Ispra, che da ieri occupavano la nave oceanografica "Astrea" per sensibilizzare il Ministro dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo, sulla gravissima situazione relativa al personale dell'Istituto da lei vigilato, sono stati minacciati nella notte di denuncia penale, per interruzione di pubblico servizio, da parte dei rappresentanti della struttura commissariale Ispra nominata dal ministero stesso". E' quanto si afferma in una nota dei precari dell'Ispra. "I lavoratori, quasi tutti licenziati il 30 giugno, in molti casi dopo oltre dieci anni di attivita', hanno quindi deciso di interrompere il presidio sulla nave (proprieta' dell'Ispra), dopo l'ennesimo gesto di chiusura da parte di chi amministra l'Istituto, che ha risposto con minacce ad un gesto con cui si chiedeva solo la riapertura di un tavolo di trattativa sul loro allontanamento e su quello di altri 230 loro colleghi precari, previsto da qui a dicembre 2009. L'azione sull'Astrea segue tre giorni in cui e' stata presidiata in modo permanente la sede centrale dell'Istituto, all'Eur, e la mobilitazione di licenziati e precari proseguira' oggi con l'occupazione di un convegno sulle bonifiche, attualmente in corso presso la sede Ispra di via Curtatone (zona Piazza Indipendenza)".

RICERCA LICENZIATI DALL’ISPRA OCCUPANO LA NAVE ASTREA

shippingonline.ilsecoloxix.it - I 200 ricercatori e lavoratori licenziati dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, hanno occupato oggi la nave oceanografica Astrea attraccata a Fiumicino, interrompendo di fatto le attività di monitoraggio ambientale in mare, per protestare contro la decisione presa nei loro confronti dal ministro Stefania Prestigiacomo (nella foto)e dalla struttura commissariale da lei nominata. «L’azione -spiega una nota dell’Assemblea dei precari Ispra- rappresenta una protesta contro l’allontanamento dal posto di lavoro, tra oggi e la fine dell’anno, di 430 precari, che mette a rischio molte delle attività dell’Istituto posto sotto il controllo del Ministero dell’Ambiente» Domani, la motonave Astrea, di proprietà dell’Ispra, avrebbe dovuto salpare verso Maratea, in Basilicata, per una campagna di studio sulle sorgenti di inquinamento affondate in mare: un progetto finanziato dalla Direzione protezione della natura del Ministero dell’ambiente, fondamentale per monitorare gli oggetti manufatti che una volta affondati liberano fonti di inquinamento secondario, come ad esempio i relitti potenzialmente pericolosi che finiscono sul fondo del mare.

Dalle bugie al raggiro

A rischio molte delle attività dell'Ispra, lIstituto vigilato dal Ministero dell'Ambiente

newsitaliapress.it - Ieri circa 200 ricercatori e lavoratori sono stati licenziati dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), ed hanno occupato oggi la nave oceanografica Astrea attraccata a Fiumicino, interrompendo di fatto le attività di monitoraggio ambientale in mare, per protestare contro la decisione presa nei loro confronti dal ministro vigilante sull'Istituto, Stefania Prestigiacomo, e dalla struttura commissariale da lei nominata". Affermano, dunque i senatori del Pd Vincenzo Vita e Paolo Nerozzi: "La grave situazione che stanno vivendo i 180 lavoratori precari dell'Ispra è inaccettabile. Innanzitutto perché è lo stesso governo, a iniziare dai ministri Prestigiacomo e Brunetta, a licenziare, nonostante le tante promesse in senso contrario, figure professionali indispensabili al funzionamento di un'Istituto che svolge un ruolo fondamentale di controllo ambientale in Italia. Se poi la notizia che le mansioni di quei lavoratori verrebbero esternalizzate ad una società che assumerebbe 200 persone senza alcuna selezione pubblica saremmo di fronte ad un atto ancor più grave. Si tratterebbe non solo di bugie governative, ma di un vero e proprio raggiro ai danni dei lavoratori".

Statali precari, la legge è cambiata Brunetta: «Non licenziamo nessuno»

Il Messaggero 2 Luglio - Con il decreto presentato la settimana scorsa, il governo ha deciso di non chiudere più la porta in faccia ai precari della pubblica amministrazione. Il testo non prevede quella norma che, a partire dall’1 luglio, vietava a tutte le amministrazioni di rinnovare i contratti ai precari storici (cioè quelli che hanno lavorato nelle strutture pubbliche per più di tre anni). Quella norma faceva parte di un disegno di legge attualmente all’esame del Senato; l’arrivo del nuovo decreto dovrebbe averla di fatto cancellarta. «È il primo luglio e non abbiamo licenziato nessuno» ha annunciato ieri il ministro Renato Brunetta ai giornalisti. «Diamo dei percorsi non di stabilizzazione, né di proroga, che banalizzano il merito, ma diamo prospettive chiare».
Assunzioni. Come consentire l’accesso dei precari nei ruoli delle amministrazioni? Dal provvedimento esce confermata la linea di Brunetta. Il percorso di “stabilizzazione” previsto dal suo predecessore Luigi Nicolais non c’è più. Ora si sceglie la strada di riservare ai precari il 40% dei posti messi a concorso di qui al 2012. In altre parole, quasi la metà delle future assunzioni dovrebbero spettare a chi da anni lavora già con contratto a termine. Detta così sembra un’ottima prospettiva per gli interessati, ma in realtà le possibilità di ottenere il posto sono molto ridotte. Nei prossimi anni infatti si faranno pochissimi concorsi: per esempio, nello Stato centrale nel corso del 2010 si arriverà al massimo a 2 mila assunzioni. Più o meno sarà lo stesso negli enti locali e nelle asl, cioè i comparti con il maggior numero di precari. Va detto che la stabilizzazione del governo Prodi aveva lo stesso difetto: senza assunzioni, ogni norma rimane teorica.
La proroga. La legge di Prodi e Nicolais però conteneva una specie di clausola di salvaguardia: in attesa della stabilizzazione, i precari di lungo corso hanno il diritto al rinnovo dei contratti a termine. Adesso invece la proroga non vale più: non c’è più l’obbligo di mandare tutti a casa (come si diceva all’inizio) ma non c’è neanche l’obbligo di prolungare i contratti.
L’Ispra. Da ieri 200 precari dell’Ispra (Istituto superiore protezione e ricerca ambientale) non hanno più un lavoro. Il loro contratto è scaduto e l’ente ha deciso di non rinnovarlo. Sono ricercatori, tecnici e impiegati amministrativi. A dicembre succederà lo stesso ad altri 230 dipendenti. I lavoratori ieri hanno occupato la sede dell’istituto in via Brancati. Racconta Emilio Stella, fino a martedì in servizio come co.co.co: «Ho 56 anni, un figlio di sedici anni e uno che si sta per laureare. Dal 2003 ero addetto allo smistamento della posta. Ora non so che fare».

Concorso day. Brunetta ieri ha riproposto la vecchia idea di fare concorsi pubblici centralizzati, anziché singoli concorsi per ogni amministrazione. Lo ha chiamato «Concorso day».

PROVE DI TOTALITARISMO E MILITARISMO ALL’ISPRA

E davvero scandaloso !!!! non si è più liberi di invitare nessuno nelle sedi dell’ISPRA, né colleghi, né studiosi a cui mostrare con orgoglio le proprie attività. Né si può più accedere facilmente ad un servizio pubblico come quello della Biblioteca, la più importante in Italia nel campo delle Scienze della Terra. Il direttore del personale Luigi Capasso, con celerità che sconvolgerebbe anche il Ministro Brunetta, al solo scopo di limitare l’ingresso dei lavoratori con contratti atipici licenziati il 30 giugno, ha emanato ieri pomeriggio una disposizione in cui solo una ristrettissima èlite di dirigenti (dei quali molti attualmente in ferie) ha il potere di autorizzare l’ingresso di visitatori alle sedi ISPRA. Un altro passo contro la promozione e lo sviluppo della ricerca ambientale pubblica. Nonostante questo, la solidarietà e la lotta dei lavoratori ISPRA a favore dei colleghi licenziati non solo non si ferma, ma si fa sempre più forte.

COMITATO PRECARI ARPALAZIO

COMITATO PRECARI ARPALAZIO SOLIDALI CON COLLEGHI ISPRA Il COMITATO PRECARI ARPALAZIO esprime tutta la propria solidarietà ai colleghi precari dell’ISPRA che da ieri sono senza contratto e agli altri che scadranno da qui a dicembre prossimo. Il lavoro delle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale, a tutela della salute del cittadino e dell’ecosistema, è strettamente dipendente da quanto viene messo a punto dai ricercatori dell’ISPRA. L’ambiente e la salute vanno tutelate, ma - aggiunge il COMITATO PRECARI ARPALAZIO - con il personale, altamente specializzato che ha anni di esperienza sulle spalle, stabilizzato a tempo indeterminato. Sosteniamo quindi- prosegue il COMITATO - i colleghi dell’ISPRA nella loro richiesta che la Provincia di Roma e la Regione Lazio intervengano fattivamente con il Governo al fine di assicurare l’immediato rinnovo dei contratti in attesa di stabilizzazione. Anche i precari di ARPALAZIO il 1 gennaio 2010 si ritroveranno senza contratto - conclude il COMITATO - se la Regione Lazio non deciderà a breve di concludere il percorso di stabilizzazione avviato nel 2006.

RICERCA: 200 LICENZIATI ISPRA OCCUPANO NAVE OCEANOGRAFICA ASTREA

Roma, 1 lug. - (Adnkronos) - I 200 ricercatori e lavoratori licenziati dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, hanno occupato oggi la nave oceanografica Astrea attraccata a Fiumicino, interrompendo di fatto le attivita' di monitoraggio ambientale in mare, per protestare contro la decisione presa nei loro confronti dal Ministro vigilante sull'Istituto, Stefania Prestigiacomo, e dalla struttura commissariale da lei nominata. "L'azione -spiega una nota dell'Assemblea dei precari Ispra- rappresenta una protesta contro l'allontanamento dal posto di lavoro, tra oggi e la fine dell'anno, di 430 precari, che mette a rischio molte delle attivita' dell'Istituto vigilato dal Ministero dell'Ambiente, nato appena un anno fa dall'accorpamento dei tre preesistenti". Domani, la motonave Astrea, di proprieta' dell'Ispra, avrebbe dovuto salpare verso Maratea, in Basilicata, per una campagna di studio sulle sorgenti di inquinamento affondate in mare: un progetto finanziato dalla Direzione protezione della natura del Ministero dell'ambiente, fondamentale per monitorare gli oggetti manufatti che una volta affondati liberano fonti di inquinamento secondario, come ad esempio i relitti potenzialmente pericolosi che finiscono sul fondo del mare."La decisione di bloccare questa importante attivita' di monitoraggio -continua la nota dell'Assemblea dei precari Ispra- e' stata presa dai lavoratori, riuniti in assemblea permanente nella sede centrale di via Brancati, dopo aver occupato per tutta la notte i locali dell'Istituto". "Continua quindi -conclude la nota- la mobilitazione dei lavoratori, che hanno deciso anche il blocco delle attivita', nonostante per chi ha il contratto scaduto sia sempre piu' difficile avere accesso all'Ispra, visto che i loro nomi sono gia' stati cancellati dall'elenco telefonico interno e i loro badge disabilitati, rendendo complesso perfino recuperare i propri effetti personali. Un'ulteriore offesa alla dignita' e alla professionalita' dimostrata durante il servizio, che per molti precari si e' prolungato oltre i cinque o dieci anni".

Precari Ispra occupano nave oceanografica "Astrea" Roma

01 LUG (Velino) -"I 200 ricercatori e lavoratori licenziati dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), hanno occupato oggi la nave oceanografica Astrea attraccata a Fiumicino, interrompendo di fatto le attivita' di monitoraggio ambientale in mare, per protestare contro la decisione presa nei loro confronti dal ministro vigilante sull'Istituto, Stefania Prestigiacomo, e dalla struttura commissariale da lei nominata". È quanto afferma in una nota l'assemblea dei precari dell'Ispra, che aggiunge: "L'azione rappresenta una protesta contro l'allontanamento dal posto di lavoro, tra oggi e la fine dell'anno, di 430 precari, che mette a rischio
molte delle attivita' dell'Istituto vigilato dal Ministero dell'Ambiente, nato appena un anno fa dall'accorpamento dei tre preesistenti. Domani, la motonave Astrea avrebbe dovuto salpare verso Maratea, in Basilicata, per una campagna di studio sulle sorgenti di inquinamento affondate in mare: un progetto finanziato dalla Direzione protezione della natura del Ministero dell'ambiente, fondamentale per monitorare gli oggetti manufatti che una volta affondati liberano fonti di inquinamento secondario, come ad esempio i relitti potenzialmente pericolosi che finiscono sul fondo del mare. La decisione di bloccare questa importante attivita' di monitoraggio e' stata presa dai lavoratori, riuniti in assemblea permanente nella sede centrale di via Brancati, dopo aver occupato per tutta la notte i locali dell'Istituto. Continua quindi la mobilitazione dei lavoratori, nonostante per chi ha il contratto scaduto sia sempre piu' difficile avere accesso all'Ispra, visto che i loro nomi sono gia' stati cancellati dall'elenco telefonico interno e i loro badge disabilitati, rendendo complesso perfino recuperare i propri effetti personali. Un'ulteriore offesa alla dignita' e alla professionalita' dimostrata durante il servizio, che per molti precari si e' prolungato oltre i cinque o dieci anni", conclude la nota.