LA PETIZIONE DA FIRMARE
giovedì 2 luglio 2009
Ispra, i precari: Minacciati di denuncia per proteste
RICERCA LICENZIATI DALL’ISPRA OCCUPANO LA NAVE ASTREA
shippingonline.ilsecoloxix.it - I 200 ricercatori e lavoratori licenziati dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, hanno occupato oggi la nave oceanografica Astrea attraccata a Fiumicino, interrompendo di fatto le attività di monitoraggio ambientale in mare, per protestare contro la decisione presa nei loro confronti dal ministro Stefania Prestigiacomo (nella foto)e dalla struttura commissariale da lei nominata. «L’azione -spiega una nota dell’Assemblea dei precari Ispra- rappresenta una protesta contro l’allontanamento dal posto di lavoro, tra oggi e la fine dell’anno, di 430 precari, che mette a rischio molte delle attività dell’Istituto posto sotto il controllo del Ministero dell’Ambiente» Domani, la motonave Astrea, di proprietà dell’Ispra, avrebbe dovuto salpare verso Maratea, in Basilicata, per una campagna di studio sulle sorgenti di inquinamento affondate in mare: un progetto finanziato dalla Direzione protezione della natura del Ministero dell’ambiente, fondamentale per monitorare gli oggetti manufatti che una volta affondati liberano fonti di inquinamento secondario, come ad esempio i relitti potenzialmente pericolosi che finiscono sul fondo del mare.
Dalle bugie al raggiro
newsitaliapress.it - Ieri circa 200 ricercatori e lavoratori sono stati licenziati dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), ed hanno occupato oggi la nave oceanografica Astrea attraccata a Fiumicino, interrompendo di fatto le attività di monitoraggio ambientale in mare, per protestare contro la decisione presa nei loro confronti dal ministro vigilante sull'Istituto, Stefania Prestigiacomo, e dalla struttura commissariale da lei nominata". Affermano, dunque i senatori del Pd Vincenzo Vita e Paolo Nerozzi: "La grave situazione che stanno vivendo i 180 lavoratori precari dell'Ispra è inaccettabile. Innanzitutto perché è lo stesso governo, a iniziare dai ministri Prestigiacomo e Brunetta, a licenziare, nonostante le tante promesse in senso contrario, figure professionali indispensabili al funzionamento di un'Istituto che svolge un ruolo fondamentale di controllo ambientale in Italia. Se poi la notizia che le mansioni di quei lavoratori verrebbero esternalizzate ad una società che assumerebbe 200 persone senza alcuna selezione pubblica saremmo di fronte ad un atto ancor più grave. Si tratterebbe non solo di bugie governative, ma di un vero e proprio raggiro ai danni dei lavoratori".
Statali precari, la legge è cambiata Brunetta: «Non licenziamo nessuno»
Assunzioni. Come consentire l’accesso dei precari nei ruoli delle amministrazioni? Dal provvedimento esce confermata la linea di Brunetta. Il percorso di “stabilizzazione” previsto dal suo predecessore Luigi Nicolais non c’è più. Ora si sceglie la strada di riservare ai precari il 40% dei posti messi a concorso di qui al 2012. In altre parole, quasi la metà delle future assunzioni dovrebbero spettare a chi da anni lavora già con contratto a termine. Detta così sembra un’ottima prospettiva per gli interessati, ma in realtà le possibilità di ottenere il posto sono molto ridotte. Nei prossimi anni infatti si faranno pochissimi concorsi: per esempio, nello Stato centrale nel corso del 2010 si arriverà al massimo a 2 mila assunzioni. Più o meno sarà lo stesso negli enti locali e nelle asl, cioè i comparti con il maggior numero di precari. Va detto che la stabilizzazione del governo Prodi aveva lo stesso difetto: senza assunzioni, ogni norma rimane teorica.
La proroga. La legge di Prodi e Nicolais però conteneva una specie di clausola di salvaguardia: in attesa della stabilizzazione, i precari di lungo corso hanno il diritto al rinnovo dei contratti a termine. Adesso invece la proroga non vale più: non c’è più l’obbligo di mandare tutti a casa (come si diceva all’inizio) ma non c’è neanche l’obbligo di prolungare i contratti.
L’Ispra. Da ieri 200 precari dell’Ispra (Istituto superiore protezione e ricerca ambientale) non hanno più un lavoro. Il loro contratto è scaduto e l’ente ha deciso di non rinnovarlo. Sono ricercatori, tecnici e impiegati amministrativi. A dicembre succederà lo stesso ad altri 230 dipendenti. I lavoratori ieri hanno occupato la sede dell’istituto in via Brancati. Racconta Emilio Stella, fino a martedì in servizio come co.co.co: «Ho 56 anni, un figlio di sedici anni e uno che si sta per laureare. Dal 2003 ero addetto allo smistamento della posta. Ora non so che fare».
Concorso day. Brunetta ieri ha riproposto la vecchia idea di fare concorsi pubblici centralizzati, anziché singoli concorsi per ogni amministrazione. Lo ha chiamato «Concorso day».
PROVE DI TOTALITARISMO E MILITARISMO ALL’ISPRA
COMITATO PRECARI ARPALAZIO
RICERCA: 200 LICENZIATI ISPRA OCCUPANO NAVE OCEANOGRAFICA ASTREA
Precari Ispra occupano nave oceanografica "Astrea" Roma
molte delle attivita' dell'Istituto vigilato dal Ministero dell'Ambiente, nato appena un anno fa dall'accorpamento dei tre preesistenti. Domani, la motonave Astrea avrebbe dovuto salpare verso Maratea, in Basilicata, per una campagna di studio sulle sorgenti di inquinamento affondate in mare: un progetto finanziato dalla Direzione protezione della natura del Ministero dell'ambiente, fondamentale per monitorare gli oggetti manufatti che una volta affondati liberano fonti di inquinamento secondario, come ad esempio i relitti potenzialmente pericolosi che finiscono sul fondo del mare. La decisione di bloccare questa importante attivita' di monitoraggio e' stata presa dai lavoratori, riuniti in assemblea permanente nella sede centrale di via Brancati, dopo aver occupato per tutta la notte i locali dell'Istituto. Continua quindi la mobilitazione dei lavoratori, nonostante per chi ha il contratto scaduto sia sempre piu' difficile avere accesso all'Ispra, visto che i loro nomi sono gia' stati cancellati dall'elenco telefonico interno e i loro badge disabilitati, rendendo complesso perfino recuperare i propri effetti personali. Un'ulteriore offesa alla dignita' e alla professionalita' dimostrata durante il servizio, che per molti precari si e' prolungato oltre i cinque o dieci anni", conclude la nota.