L'Aula di Palazzo Madama ha approvato, con 162 sì e 126 no, l'emendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del ddl 1305, di conversione in legge del decreto-legge n. 207 recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti (cosiddetto "milleproroghe"), sul quale il Governo ha posto ieri la questione di fiducia. La parola passa ora alla Camera. L'Assemblea del Senato ha avviato nel pomeriggio la discussione del disegno di legge n. 1306 di conversione in legge del decreto-legge n. 208 recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell'ambiente. Il relatore, sen. D'Alì (PdL), ha dato conto dei lavori svolti in Commissione, dove sono state messe a punto modifiche migliorative grazie all'aperto e approfondito confronto fra tutti i Gruppi parlamentari. Il decreto proroga le Autorità di bacino fino all'entrata in vigore del DPCM relativo alle nuove Autorità; introduce una forma di risoluzione stragiudiziale del contenzioso riferito alle procedure di rimborso delle spese di bonifica e ripristino di aree contaminate e al risarcimento del danno ambientale; prevede norme per la funzionalità dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e per la continuità operativa della commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale; interveniene sulle norme che disciplinano la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti urbani, i rifiuti ammessi in discarica e la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche; prevede infine il finanziamento della spesa di 100 milioni di euro per fronteggiare le situazioni di emergenza a seguito dei fenomeni alluvionali verificatisi nel mese di dicembre. La Commissione ha ritenuto necessario approvare una serie di emendamenti di carattere aggiuntivo, finalizzati ad inserire disposizioni volte a rafforzare l'azione delle pubbliche autorità a salvaguardia dell'ambiente, a promuovere iniziative e progetti di educazione ambientale nella scuola superiore e nelle università, a valorizzare il mercato dell'usato nella prospettiva fondamentale della prevenzione e riduzione dei rifiuti, ad agevolare la realizzazione di interventi di recupero ambientale di siti. In discussione generale sono intervenuti i sen. Della Seta, Mazzuconi, Soliani (PD), Russo (IdV), Monti (LNP) e Fluttero (PdL). Premesso che provvedimenti legislativi di proroga di disposizioni vigenti impediscono certezza del quadro normativo, l'opposizione ha sottolineato il carattere di provvedimento omnibus in materia ambientale del decreto, rispondente più ad esigenze di controllo politico dell'Esecutivo che a reale urgenza e dove peraltro non trovano collocazione misure pur necessarie quali quelle legate ai gravi eventi alluvionali che hanno colpito recentemente il Paese; così come i temi del dissesto idrogeologico, della protezione ambientale e della protezione civile non ricevono l'attenzione che meriterebbero, né si introducono previsioni di prospettiva volte, ad esempio, a ridurre la produzione di rifiuti. Esaurito l'esame degli emendamenti riferiti ai primi sette articoli del decreto, la seduta si è interrotta sulla votazione dell'emendamento
Nella seduta antimeridiana
Con 162 voti favorevoli e 126 contrari, il Senato ha accordato la fiducia al Governo approvando in prima lettura il ddl n. 1305 di conversione in legge del decreto-legge n. 207 recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti. L'originario testo del decreto-legge è stato sostituito dal maxiemendamento del Governo, con cui sono state introdotte modifiche sulla base dell'approfondito lavoro svolto in Commissione affari costituzionali. Il cosiddetto decreto milleproroghe presenta una scadenza temporale più avanzata rispetto al decreto originario e una sistematizzazione delle norme raccolte sotto Capi corrispondenti ai vari Ministeri. In sede di dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia, il sen. Olivo (MPA) ha dichiarato voto favorevole ad un provvedimento che costituisce un atto dovuto per il buon andamento della pubblica amministrazione, richiamando però il Governo ad ottemperare agli impegni assunti con gli elettori del Mezzogiorno che tanto hanno contribuito al suo successo. Voto contrario è stato dichiarato dal sen. Pinzger (UDC-SVP-Aut) che ha rilevato l'assenza di urgenza e l'eterogeneità rispetto all'oggetto del decreto-legge di molte delle norme in esso contenute, che peraltro dimostrano l'incapacità della pubblica amministrazione di garantire efficienza alla propria azione. Contrario anche il voto dichiarato dal sen. Pardi (IdV), per il quale il decreto milleproroghe, caricato peraltro di misure clientelari, rappresenta la definitiva demolizione del mito della finanziaria estiva risolutiva di ogni esigenza, mito alimentato dal Governo che invece nel frattempo ha dovuto a più riprese rimettere mano ai conti. La fiducia al Governo è stata dichiarata dal sen. Massimo Garavaglia (LNP) che, malgrado il mancato accoglimento di alcune proposte avanzate dal Gruppo, ha apprezzato in particolare il cambio di rotta a favore dei Comuni rispetto ai vincoli del patto di stabilità interno. Il sen. Ceccanti (PD) ha dichiarato il convinto voto contrario del Gruppo, soprattutto per le continue forzature operate dal Governo su temi come il ricorso a maxiemendamenti da sottoporre a questione di fiducia, l'uso abnorme della decretazione d'urgenza, la questione democratica e il fastidio per i vincoli. Infine, voto favorevole è stato dichiarato dal sen. Boscetto (PdL), ad avviso del quale il testo avrebbe dovuto essere valutato positivamente anche dall'opposizione alla luce dei tanti miglioramenti inseriti grazie al proficuo e concorde lavoro svolto in Commissione. In precedenza, nel corso della discussione sulla fiducia, i sen. Adamo, Vita, Blazina, Micheloni, Andria, Pinotti, Casson, Nerozzi, Marco Filippi, Tomaselli (PD), Carlino, Lannutti, Li Gotti e Mascitelli (IdV) avevano lamentato l'ennesimo ricorso alla fiducia, che espropria il Parlamento delle sue prerogative e nasconde in realtà la sfiducia dell'Esecutivo nei confronti della sua stessa maggioranza. Nel merito, molte sono le misure criticabili, dagli ulteriori tagli inferti al settore della giustizia al rinvio dell'entrata in vigore delle norme sulla class action, e altrettanto criticabili sono le omissioni, in particolare l'assenza di misure di sostegno al settore agroalimentare e della pesca, ai precari e ai disoccupati. Opposto il giudizio dei sen. Benedetti Valentini, Bornacin, Santini (PdL) e Mauro (LNP) che, pur prendendo atto del mancato intervento in riferimento a settori e situazioni meritevoli, hanno sottolineato come le norme contenute nel provvedimento siano tutte necessarie e corrispondenti ad esigenze reali dei molti settori coinvolti.