"Rispondete nel merito, dite di sì o di no. La nostra proposta è stata elaborata da esperti. dite agli itailani che non siete in condizione di trovare 5 miliardi dopo che li avete buttate dalla finestra con la soppressione dell'Ici e l'operazione Alitalia".
Il leader del Pd, Dario Franceschini, illustrando in Aula alla Camera la mozione di cui è primo firmatario in cui si propone un assegno per i disoccupati anche precari, si rivolge così alla maggioranza e al governo rilanciando anche la proposta di ieri di tassare una tantum i redditi più alti per aiutare le fasce di povertà estrema, rilanciando anche la lotta all'evasione fiscale attraverso la tracciabilita' dei pagamenti. Il segretario del Pd precisa: "Siamo consapevoli che le cose da noi proposte, come l'assegno di disoccupazione, non sono una risposta strutturale alla crisi ma sappiamo che in un momento di difficoltà chi guida il paese, al di la' del colore politico, ha
il dovere di immaginare come affrontare l'emergenza e situazioni drammatiche in cui stanno precipitando migliaia di persone, perché non gli si può dire arrangiatevi".
La crisi come un'alluvione
"Nella mia terra, la pianura Padana - ricorda Franceschini - quando il Po stava per straripare la gente che viveva sotto gli argini non discuteva di interventi per ristrutturarli ma correva a mettere sacchi di sabbia, poi discutevano su come rafforzare gli argini. E' esattamente quello che noi proponiamo: sapendo che
ci sono gerarchie di emergenza, chi ha salari bassi, i disoccupati cronici, quelli sopra i 50 anni che vivono nella disperazione di non rientrare nel circuito attivo, chi ha perso
il lavoro. Brunetta dice che va tutto bene ma la Cisl Lombardia ha detto che non ci sono piu' risorse per la cassa integrazione. Poi c'e' poverta' estrema, quella di cui non si parla, ma i poveri stanno crescendo, gente che non ha nulla da mangiare, che non ha un posto dove dormire".
No a guerra fra poveri
Il leader del Pd ribadisce la disponibilità a discutere con il governo della riforma degli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori ma, aggiunge, "ora c'e' l'emergenza che impone di non lasciare centinaia di migliaia di persone di colpo a reddito zero" di qui l'esigenza di un assegno mensile disoccupazione per chi ha perso il lavoro a causa della crisi tra il 31 settembre 2008 a 31 dicembre 2009. "Non c'e' cosa piu' sbagliata - dice - che immaginare che nella crisi anche le situazioni di povertà personale possano essere messe le une contro le altre, questo fa esplodere il tessuto sociale e diventa terreno fertile per la criminalità organizzata".
"C'è una differenza fra noi e voi, di fondo. Noi pensiamo che nella crisi debbano scattare meccanismi di solidarietà nelle comunità, voi che qualcuno debba soccombere - ha concluso Franceschini - Noi pensiamo che il Paese si salva tutto intero, insieme, o non si salva".