Roma, 18 dic (Velino) - Arrivano importanti novità per il settore ambientale dal Consiglio dei ministri di oggi con il via libera di Palazzo Chigi al decreto sulle transazioni globali per il danno ambientale, al provvedimento sullo “sblocca-bonifiche” dei siti inquinati, alla proroga dei precari dell’Ispra, al recepimento di tre direttive sulle scorie nucleari e alla dichiarazione dello stato di emergenza rifiuti in Calabria. Il decreto proposto dal ministro dell’Ambiente prevede novità importantissime oltre alla possibilità di regolare con transazione alcuni contenziosi tra lo Stato e le aziende che hanno più inquinato il territorio nazionale. Proroga infatti i contratti per i precari dell’Ispra e prevede alcune novità fondamentali sui rifiuti.
TRANSAZIONI DANNO AMBIENTALE - La norma forse più significativa contenuta nel nuovo decreto è la possibilità di effettuare transazioni in materia di danno ambientale “considerata l’urgenza di garantire la certezza del diritto in relazione al diffuso contenzioso, nonché agli obiettivi di bonifica, risarcimento dell’ulteriore danno ambientale provocato, con riferimento ai siti contaminati di interesse nazionale”. Deve prendersi atto – si legge nella relazione illustrativa del decreto – dell’accertata inidoneità delle procedure per il rimborso delle spese di bonifica e ripristino delle aree contaminate, a consentire in tempi certi un recupero delle stesse. E dunque in presenza di un rischio di “diffuso contenzioso” il ministero dell’Ambiente può stipulare con una o più imprese, pubbliche o private, una “transazione globale” sui danni eventualmente pretesi dallo Stato o da enti pubblici territoriali. Transazioni che precludono ogni ulteriore azione di rimborso delle spese per la bonifica e il ripristino, nonché dell’azione risarcitoria. All’impiego dei proventi si provvede con decreto del ministro dell’Ambiente che ha competenza a trattare direttamente le transazioni più cospicue (quelle superiori ai dieci milioni di euro), mentre potrà avvalersi di delegati per quelle di minore entità. “Il provvedimento – spiega il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo in una nota - punta a velocizzare gli interventi di riparazione del danno ambientale e di rilancio produttivo delle aree inquinate ricomprese nei siti di interesse nazionale, superando, ove possibile, con una transazione i contenziosi legali che sovente paralizzano gli interventi di bonifica”.
RISORSE IDRICHE - Sempre nel decreto ci sono una serie di disposizioni fondamentali in materia di risorse idriche con l’attribuzione al ministero dell’Ambiente di una sorta di cabina di regia. La materia registra infatti una grave impasse: nonostante siano passati due anni dall’entrata in vigore del codice Ambiente rimangono ancora inattuate le norme che prevedevano l’istituzione delle Autorità di distretto idrografico che tra le altre cose avrebbero dovuto adottare i piani di gestione delle acque. Di qui la decisione di ripristinare per decreto le vecchie Autorità di bacino con la garanzia che tali enti restino salvi “e in pienezza di poteri” anche dopo che si siano esauriti i termini per modificare il codice Ambiente e cioè il dlgs 152/2006. La norma, oltre a prevedere che tali enti adottino entro giugno 2009 i progetti di piani di gestione delle risorse idriche, stabilisce inoltre che il ministero dell’Ambiente svolga in questo settore un ruolo di coordinamento generale essendo necessario “porre rimedio alla frammentarietà e alla lacunosità del quadro normativo necessario per fronteggiare le emergenze nel settore delle risorse idriche nonché in tema di tutela ambientale”.
ISPRA - Novità anche per quel che riguarda l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che è stato creato con la Finanziaria 2008. Il decreto chiarisce una volte per tutte le ambiguità che si erano create attorno a questa maxi agenzia per l’ambiente che dunque - viene ribadito nel provvedimento - a tutti gli effetti sostituisce Apat, Icram e Infs. E risolve la ‘grana’ dei 700 precari dell’istituto che dunque potranno vedersi rinnovati fino al 30 giugno 2009 il rapporto di lavoro a tempo determinato e di collaborazione “allo scopo – si legge nella relazione al provvedimento - di non paralizzare l’attività istituzionale di Ispra che in caso contrario al primo gennaio si troverebbe a dover gestire la contestuale cessazione di diverse centinaia di unità di personale”. E soprattutto per “porre parziale rimedio alla cronica carenza di personale a tempo indeterminato esistente soprattutto in Apat e in Infs”. “Con questa norma – afferma infatti la Prestigiacomo in una nota - si consente all’Ispra di poter proseguire nei suoi importanti compiti istituzionali e si dà anche una risposta alle istanze di centinaia di precari, molti dei quali anche vincitori di concorso nella pubblica amministrazione, che con il loro qualificato quotidiano lavoro consentono di svolgere attività essenziali per la tutela ambientale”.
RIFIUTI - Infine, tre novità fondamentali sul tema dei rifiuti. Da un lato si proroga il termine per il passaggio dalla tassa alla tariffa, un processo che finora interessa il 40 per cento dei comuni italiani, ma che è stato ‘congelato’ due anni fa su istanza dell’Anci. La tassa infatti è erogata direttamente dai Comuni nelle casse delle aziende di igiene ambientale e quindi rappresenta per queste aziende municipalizzate (o private), un gettito sicuro, mentre la tariffa deve essere riscossa direttamente presso gli utenti finali. Altra norma contenuta nel decreto è lo spostamento al 31 dicembre 2009 del termine perché l’Italia si adegui alla direttiva europea che già da qualche anno sancisce l’obbligo di non portare in discarica i rifiuti indifferenziati. Insomma, per un altro anno il nostro paese vedrà sotterrata l’immondizia non pretrattata. Una proroga così motivata: “Attesa la situazione emergenziale in atto anche al fine di permettere l’apprestamento di adeguate misure esecutive e lo sviluppo adeguato delle strutture impiantistiche”. Strutture di cui nella relazione al decreto si rileva una carenza nazionale che dunque risulta inadeguata a gestire l’ulteriore carico aggiuntivo di rifiuti “rischiando di creare una serie di evidenti problemi operativi rilevanti in materia ambientale”. Inoltre, viene dichiarato lo stato d'emergenza nel territorio della Regione Calabria per “fare fronte a criticità in materia di smaltimento di rifiuti urbani”. A gennaio 2008 era stato nominato un commissario in un sistema di regime ordinario però, per superare definitivamente l’emergenza entro il giugno di quest’anno.
SCORIE NUCLEARI E MALTEMPO - Il Consiglio dei ministri ha inoltre analizzato, su proposta del ministro delle Politiche europee Andrea Ronchi, tre schemi di decreto legislativo per recepire le direttive comunitarie che prevedono l'istituzione di un sistema di controllo sulle spedizioni di rifiuti radioattivi e di combustibile nucleare esaurito (2006/117 Euratom), sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento (direttiva 2006/118) e per la definizione di requisiti tecnici per le navi che effettuano navigazione in acque interne (direttiva 2006/87). Senza dimenticare il maltempo che in questi giorni ha flagellato l’Italia e che ha portato il Consiglio dei ministri ad approvare la dichiarazione di stato d'emergenza sull'intero territorio nazionale.