LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 29 ottobre 2008

AMBIENTE: ISPRA; PRESTIGIACOMO, MISURE CONTRO PRECARIATO

(ANSA) - ROMA, 29 OTT - ''Stiamo vagliando misure per il trattenimento temporaneo del personale precario e per l'attuazione delle norme'', relativamente all'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in particolare per quanto riguarda l'Agenzia per la protezione dell'ambiente, Apat. Norme che hanno gia' autorizzato l'Agenzia ''a bandire concorsi anche ai fini della stabilizzazione per il completamento della dotazione organica''. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo in un'audizione in Commissione Ambiente della Camera. La questione del precariato, ha riferito Prestigiacomo, affonda le sue radici nella situazione ereditata dall'Ispra, l'Istituto che ha riunito Apat, Icram (Istituto per la ricerca marina) e Infs (Istituto fauna selvatica). ''L'organico complessivo si attesta a 1.494 unita', con una presenza - ha riferito il ministro - di 1.544 unita' lavorative di cui 926 a tempo indeterminato. Le rimanenti 618 sono piu' o meno equamente suddivise tra personale a tempo determinato (320) e co.co.co. (298)''. Prestigiacomo ha quindi sottolineato la necessita' di fare una distinzione tra i tre enti. Per Apat e Infs ''e' riscontrabile una situazione di vacanza sui posti in organico, anche rispetto al contingente di personale precario attualmente in servizio''. Per l'Icram, invece, ''e' dato registrare un numero di unita' superiore a quello della dotazione organica'', con una lievitazione, a fronte di un finanziamento statale annuo intorno ai 7 milioni di euro, di quasi cinque volte.

Domani 'catena umana' precari dell'Iss a Roma

"Per resistere all'ondata Brunetta"

Roma, 29 ott. (Apcom) - Non solo la scuola. Domani presso gli uffici della direzione provinciale del lavoro di Roma, scendono in piazza anche i circa 300 lavoratori precari dell'Istituto superiore di sanità che formeranno una 'catena umana' davanti all'Iss chiedendo che venga loro riconosciuta la qualità di lavoro subordinato per il servizio svolto con contratti Co.co.co ed altre forme atipiche.

L'Iss, spiegano le Rdb Cub in una nota, si avvale ormai da anni di questi lavoratori che, "contrariamente a quanto previsto dai loro contratti, sono perfettamente interni all'organizzazione del lavoro dell'Istituto e svolgono le normali attività al pari dei loro colleghi di ruolo. Grazie a questi lavoratori l'Iss è infatti in grado di affrontare i compiti previsti dalla sua missione, comprese le attività istituzionali: dal controllo dei vaccini al controllo ambientale, le emergenze sanitarie e le ricerche di rilievo internazionale".

Per l'Usi-RdB questi lavoratori sono a pieno titolo dipendenti dell'ISS e devono pertanto avere un contratto che li restituisca alla legalità e garantisca i loro diritti finora negati. A sostegno della vertenza dei precari ISS l'Usi-RdB ha organizzato per domani, dalle 11.00, una catena umana che partirà dalla sede dell'Iss, in Viale Regina Elena 299, e raggiungerà la direzione provinciale del lavoro di Roma, in via Cesare De Lollis 12, dove si terrà un presidio dei lavoratori.

LAVORO: DAMIANO "IN ATTO CONTRORIFORMA"

(IRIS) - ROMA, 29 OTT - "Il Governo, in commissione lavoro, ha respinto la risoluzione presentata dal Pd sul tema della stabilizzazione del lavoro a partire dalla positiva esperienza fatta la scorsa legislatura per i call center" Cesare Damiano del Partito democratico critica le decisioni della maggioranza in merito ai precari. "In questo modo si conferma una linea di profonda controriforma del mercato del lavoro e di totale discontinuità rispetto all'esperienza del precedente governo di centro sinistra che aveva puntato le sue carte sulla lotta al lavoro nero, alla precarietà e per la stabilizzazione dei lavoratori" conclude il viceministro ombra del Lavoro.

INGV - Governo battuto alla Camera

da "Il Messaggero" del 28 ottobre 2008
(...) Governo battuto alla Camera su un ordine del giorno al ddl lavoro collegato alla manovra economica. Il testo, firmato da Mario Pepe del Pdl, non era stato accolto dal governo, ma è stato ugualmente approvato dall'Assemblea, ed è relativo all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). L'ordine del giorno Pepe è passato con 258 voti a favore, 235 contrari e tre astensioni. «Ancora una volta - commenta Erminio Quartiani del Pd - il governo è stato battuto in Aula. E' la settima da inizio legislatura ed è la quarta settimana di seguito in cui le sconfitte si ripetono. La maggioranza, di cui fra l'altro è esponente il firmatario dell'ordine del giorno in questione, che il governo non ha voluto accogliere, offre un'altra prova di fragilità, nonostante la forza di cui, sulla carta, dispone». Il testo impegna il governo «ad assumere le opportune iniziative dirette a garantire la necessaria continuità all'azione amministrativa dell'ente, anche consentendone un ampliamento della pianta organica, che renda possibile l'avvio urgente delle procedure concorsuali necessario per lo svolgimento delle delicate indispensabili funzioni professionali di carattere tecnico-scientifico attualmente espletate da personale con contratto a tempo determinato, di collaborazione coordinata e continuativa o con assegni di ricerca».

Stenografico discussione su Odg INGV

Godetevi come ho fatto io il resconto stenografico del ministro Brunetta sbeffeggiato da parlamentari anche della maggioranza, che va sotto sull'odg relativo all'INGV.
Allora non è così popolare e imbattibile!!!!!

MARIO PEPE (PdL). Signor Presidente vorrei tentare, in un minuto, di convincere sua eccellenza il Ministro Brunetta a rivedere il suo parere, dato che, signor Ministro, diceva Einaudi che non c'è cosa più bella che essere costretti dai ragionamenti altrui ad ammettere di avere in tutto, o in parte, torto.
Devo dare atto al coraggio delle sue parole pronunciate davanti alla conferenza dei presidenti degli istituti di ricerca scientifica, con cui lei ha sancito il suo impegno a non «licenziare» la ricerca, perché gli istituti di ricerca scientifica sono gli unici ormai, dopo la crisi dell'università, a fare ricerca. Tuttavia, devo dire che i Governi, tutti i Governi, nei confronti degli istituti di ricerca scientifica, hanno avuto un atteggiamento bizzarro, sono stati avari nei confronti di alcuni istituti importanti per la sicurezza della nazione e sono stati prodighi nei confronti di altri istituti come, per esempio, l'agenzia spaziale italiana che ogni anno brucia centinaia di milioni come un Moloc.
Signor Ministro, se lei non allarga la pianta organica dell'istituto nazionale di geofisica - e lo può fare con una semplice ordinanza della protezione civile - l'articolo 37-ter a che cosa serve? Non si possono fare i concorsi. Concludo chiedendo all'onorevole Cazzola, con cui ho parlato, di aggiungere la sua firma al mio ordine del giorno affinché il Ministro si senta meno solo (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).

RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Signor Presidente, confermo quanto già espresso dal collega Viespoli, rassicurando, però, i colleghi che sugli enti di ricerca stiamo lavorando, assieme alla collega Gelmini, per trovare una soluzione (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori) tale da non riguardare questo, o quell'ente, ma l'insieme degli enti di ricerca, nel rispetto delle compatibilità finanziarie e, soprattutto, nel rispetto della continuità dell'azione amministrativa degli enti ricercatori.

MARIO PEPE (PdL). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIO PEPE (PdL). Signor Ministro, l'istituto nazionale di geofisica sorveglia ventiquattr'ore su ventiquattro su tutto il territorio nazionale, è membro della protezione civile, è un istituto importante per la sicurezza dello Stato: non abbiamo tempo da perdere, signor rappresentante del Governo esprima il suo parere favorevole, altrimenti chiedo...

PRESIDENTE. Onorevole Mario Pepe, accede all'invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 9/1441-quater/14?

MARIO PEPE (PdL). No e chiedo che venga posto in votazione.

MAURIZIO TURCO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MAURIZIO TURCO. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Mario Pepe (PdL) n. 9/1441-quater/14.

GIANCARLO LEHNER. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANCARLO LEHNER. Signor Presidente, al fine di non far rimanere da solo il Ministro Brunetta vorrei apporre la mia firma sull'ordine del giorno in esame.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mario Pepe (PdL) n. 9/1441- quater/14, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Unione di Centro e Italia dei Valori - Vedi votazioni).

(Presenti 496
Votanti 493
Astenuti 3
Maggioranza 247
Hanno votato
258
Hanno votato
no 235).

Ordine del giorno su INGV

Ieri la Camera dei deputati ha votato a favore di un Ordine del giorno, presentato da un parlamentare della maggioranza, per ampliare la pianta organica dell'INGV e tutelarne il personale, nonostante il Governo avesse dato parere contrario.
Gli "amici" politici dell'ISPRA non potrebbero pensare a una cosa simile anche per noi?
attivate tutti i contatti!
ecco di seguito il testo dell'odg:

La Camera,
premesso che:
l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è, ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, componente del Servizio Nazionale di Protezione Civile, assicurando un prezioso contributo alla sicurezza nazionale in occasione di eventi sismici;
esso provvede al monitoraggio dei fenomeni geofisici del territorio nazionale e di sette vulcani attivi in zone fortemente antropizzate, attraverso tre sale operative (Roma, Napoli e Catania), dove personale specializzato elabora i segnali acquisiti per ottenere i parametri dell'evento in atto per 365 giorni l'anno e per 24 ore al giorno;
l'istituto attualmente si avvale, per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali, di un consistente numero di personale con contratto a termine, di collaborazionecoordinata e continuativa o con assegni di ricerca,

impegna il Governo

ad assumere le opportune iniziative dirette a garantire la necessaria continuità all'azione amministrativa dell'ente, anche consentendo un ampliamento della pianta organica del predetto ente, che renda possibile l'avvio urgente delle procedure concorsuali necessario per lo svolgimento delle delicate indispensabili funzioni professionali di carattere tecnico-scientifico attualmente espletate da personale con contratto a tempo determinato, di collaborazione coordinata e continuativa o con assegni di ricerca.


SCUOLA, IL SENATO HA VOTATO: E' LEGGE IL DL GELMINI

ROMA - E' legge il decreto Gelmini di riforma della Scuola,votato stamane dal Senato. il decreto e' stato approvato in via definitiva con 162 a favore, 134 contrari e tre astenuti. Il provvedimento, votato il 9 ottobre dalla Camera, non è stato modificato dai senatori e ora e' legge. Domani a Roma lo sciopero generale del mondo della scuola e dell'università, la cui macchina organizzativa (fra l'altro sono previsti 9 treni speciali e 1.000 pullman) si è già messa in moto. Anche oggi iniziative di protesta in varie scuole e atenei e nuovo assembramento di studenti attorno a Palazzo Madama in coincidenza con il voto dei senatori.
GELMINI: SI CAMBIA E SI TORNA ALLA SERIETA'
"La scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà, del merito e dell'educazione". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, dopo l'approvazione del Dl da parte del Senato.
Il ministro ha ricordato che "provvedimenti come il voto in condotta contro il bullismo, l'introduzione dell'educazione civica, dei voti al posto dei giudizi, il contenimento del costo dei libri per le famiglie e l'introduzione del maestro unico sono condivisi dalla gran parte degli italiani". "Ringrazio il governo e la maggioranza parlamentare per il sostegno al provvedimento", ha concluso Gelmini.
"Entro una settimana presenterò il piano sull'università". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, commentando l'approvazione del decreto sulla "riforma" della scuola da parte del Senato.
OPPOSIZIONE DA STUDENTI, PROPOSTO REFERENDUM
Non appena l'Aula di Palazzo Madama ha approvato la riforma Gelmini sulla scuola, i senatori del Pd e dell'Idv sono scesi a Corso Rinascimento per parlare con gli studenti che stanno manifestando da ieri contro il provvedimento del governo. Non appena i parlamentari dell'Idv alzano lo striscione con scritto: "Se passa la Gelmini: referendum", i manifestanti gridano in coro: "Referendum! Referendum!". Il dipietrista Stefano Pedica scavalca la doppia transenna che separa gli studenti dal Senato e comincia a dialogare con alcuni di loro. Il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro aggira la transenna, ma anche lei si ferma a lungo con i ragazzi. Gli studenti ascoltano e battono le mani gridando slogan
FINOCCHIARO, BENE REFERENDUM CONTRO DIKTAT GOVERNO
"Il referendum è una buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta a questo governo che si tappa orecchie e bocca". Lo ha affermato il capogruppo in Senato del Pd, Anna Finocchiaro, che dopo l'approvazione del decreto Gelmini sulla scuola, è uscita da Palazzo Madama per incontrare gli studenti. "Il governo - ha proseguito - deve fare proposte e non diktat su temi come la scuola su cui si dovrebbe invece aprire un confronto ampio nel Paese". Secondo l'esponente del Pd, il decreto Gelmini "presenta profili di incostituzionalità e lo dimostra anche il fatto che sei regioni faranno ricorso alla Consulta". Finocchiaro, allontanandosi da Palazzo Madama, ha concluso affermando che "per le famiglie italiane si annunciano tempi duri".
ARRIVANO I CORTEI, FORZE DELL'ORDINE PRESIDIANO PALAZZO MADAMA
Blindati di polizia e carabinieri presidiano le zone di accesso a Palazzo Madama. Vicino al Senato, a Piazza Navona, sono arrivati parte dei cortei partiti stamani da molti punti della città. "Noi la crisi non la paghiamo", questo lo slogan scandito dagli studenti in attesa del voto finale al Senato sulla riforma Gelmini.
Applausi degli studenti in piazza Montecitorio a Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica stava uscendo dalla Camera, dove aveva assistito all'apertura di un convegno sul 4 Novembre. Se ne sono accorti gli studenti di un liceo che stavano facendo lezione in piazza contro il decreto Gelmini e i tagli a scuola e università: subito è partito un applauso, che Napolitano ha ricambiato salutando con la mano, prima di entrare nell'auto presidenziale. E qualcuno ha urlato in un megafono: "Presidente, non ci lasci soli!".
UNIONE STUDENTI,ANCORA PROTESTA IN TUTTA ITALIA
"Tutti gli studenti, uniti nella battaglia comune per la difesa del sistema formativo pubblico, proseguiranno nelle loro proteste, come sempre pacifiche e non violente, contro lo smantellamento del sistema formativo pubblico italiano". E' quanto afferma l'Unione degli Universitari ricordando che le proteste continueranno in tutta Italia, oltre al sit-in sotto Palazzo Madama. Ecco l'elenco delle iniziative odierne. Ancona, dove l'"Assemblea No 133" continua la pacifica occupazione dela Facoltà di Ingegneria; Brescia, dove è previsto un sit-in con volantinaggio in piazza S. Faustino da parte del "Comitato universitaglia: 133 passi indietro nessuno avanti"; Cagliari, in cui nella Facoltà di Lettere a Piazza del Carmine ci sarà un Laboratorio di approfondimento, sul futuro dell'università italiana; Lecce, nelle cui Facoltà di Lettere e di Economia sono previste Assemblee studentesche; Pavia, dove hanno luogo le proteste alternative di lezioni di Geometri e Fisica in piazza; Padova, dove una fiaccolata di protesta contro la Legge 133, sfilerà per le vie della città; A Macerata gli studenti, che hanno ieri occupato il Rettorato improvvisando un corteo nella città, oggi si sono nuovamente organizzati per ulteriori forme di protesta; Urbino, Ateneo in cui gli studenti, dopo la partecipazione di circa 1000 persone all'Assemblea d'Ateneo di ieri, si sono dati appuntamento per oggi pomeriggio per una nuova mobilitazione. Infine, nell'Ateneo di Chieti-Pescara il Movimento studentesco Chieti-Pescara ha organizzato un'Assemblea d'Ateneo a Pescara e delle lezioni all'aperto a Chieti.

Precariato: Il licenziamento dei precari? Per Rotondi dato ininfluente

29 ottobre 2008 - dp
Ieri Rotondi a Ballarò ha ribadito che il governo non licenzierà nessun docente. Per Rotondi (il ministro per l'attuazione del programma) le 87.000 cattedre in meno sono sedie vuote. Questa è disonestà intellettuale

150.000 precari gettati al macero. Ieri a Ballarò i rappresentanti del Governo hanno ribadito con la menzogna del "nessuno sarà licenziato". Lo stesso Floris resta allibito, " ... ma se bloccate il turn over ... ", Rotondi incalza " ... l'occupazione non subirà inflessione ...". Al Ministro per l'attuazione del programma va di scherzare. Bersani ricorda che si parla di persone fisiche.

Noi ricordiamo che si tratta di persone che lavorano da decenni nella scuola e che grazie ai tagli dell'attuale esecutivo resteranno fuori per un tempo incalcolabile, troppo per chi conta nello stipendio per pagare l'affitto o il mutuo

Dentro la maggioranza ci sono persone che sanno, conoscono approfonditamente le problematiche del precariato perchè se ne sono occupate e se ne occupano. Ad esempio il Presidente della VII commissione cultura, che di recente ha dichiarato necessari i tagli. Crediamo sia necessario sapere anche che fine faranno i precari della scuola e consideriamo disonestà intellettuale considerare il "licenziamento" di 87.000 persone solo come dato ininfluente nelle percentuali sull'occupazione

Via libera della Camera al ddl Lavoro

Tra le novità principali: ammortizzatori sociali anche alle grandi aziende, ritocchi al processo del lavoro, stretta sui permessi per chi assiste i disabili, stop alla stabilizzazione dei precari. Ora il testo passa all'esame del Senato

La Camera ha approvato il ddl Lavoro collegato alla manovra finanziaria. Hanno votato a favore 269 deputati, i contrari sono stati 201, mentre i 30 parlamentari dell’Udc si sono astenuti. Tra le novità principali, ammortizzatori sociali anche alle grandi aziende, ritocchi al processo del lavoro, stretta sui permessi per chi assiste i disabili, stop alla stabilizzazione dei precari. Ora il provvedimento passa all’esame del Senato, dove sono annunciate alcune modifiche.
Quanto agli ammortizzatori sociali, il fondo per ora si ferma a quota 450 milioni: l'ulteriore aumento di 150 milioni (previsto in un emendamento dei giorni scorsi) è infatti stato rinviato. Approvate invece le proposte dell’opposizione per garantire anche alle grandi imprese (le quali già per legge hanno la cassa integrazione) di usufruire delle risorse per la cassa in deroga. Restano i ritocchi al processo del lavoro: con le modiche della Camera si favorisce infatti il ricorso all’arbitrato privato, riducendo così gli spazi di sindacabilità del giudice le cui funzioni, denunciano molti giuslavoristi, rischiano di essere drasticamente ridimensionate.
Confermato lo stop alla stabilizzazione dei precari: le nuove regole entreranno in vigore dal primo luglio del prossimo anno, e da quella data chi non ha un contratto a tempo indeterminato potrà essere regolarizzato solo per concorso. In tema di pensioni, resta in bilico la delega al governo sui lavori usuranti, che è stata dimezzata e portata da sei a soli tre mesi.
Assistenza ai disabili. Modifiche, anche se meno nette di quella previste dal governo all’inizio della discussione, pure sulla “104”, la legge che garantisce i permessi per assistere i familiari disabili. In base al nuovo testo, ne potranno usufruire i parenti fino al terzo grado (e non più solo fino al secondo). I nomi dei beneficiari dei permessi, per evitare duplicazioni, dovranno essere trasmessi a un'apposita banca dati.
Sommerso. In arrivo sanzioni amministrative più dure per i datori (tranne quelli di lavoro domestico) che impiegano personale senza avere dato la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. La sanzione andrà da 1.500 a 12 mila euro per ciascun lavoratore, maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo.
Altre misure. Dal primo gennaio 2009 il certificato medico per le assenze per malattia, sia nel settore pubblico sia in quello privato, dovrà essere inviato all'Inps per via telematica. Quanto alle forze dell'ordine e vigili del fuoco, viene riconosciuta la loro specificità ai fini della definizione degli ordinamenti, delle carriere e dei contenuti del rapporto di impiego e della tutela economica, pensionistica e previdenziale. Gli organismi di rappresentanza dei militari (Cocer) potranno partecipare alle trattative sul trattamento economico e previdenziale. Infine, torna in vigore la norma sul riposo domenicale e settimanale, norma che era stata cancellata dal 'taglia-leggi' approvato prima dell'estate con la manovra triennale.

ROMA: CAVALLARI INCONTRA I LAVORATORI PRECARI DEL COMUNE

(ASCA) - Roma, 28 ott - ''Sono gia' oltre duecento gli appuntamenti fissati, ad oggi, dall'assessorato al Personale con i gruppi dei precari del Comune di Roma. Questo dato rappresenta un indice che fa riflettere sulla necessita' dei lavoratori di avere delle risposte chiare sull'iter procedurale del percorso di stabilizzazione. In un momento di grande difficolta' economica delle casse capitoline, con il passaggio dalla fase commissariale al piano di rientro, i lavoratori stanno dimostrando un grande senso di responsabilita' e di collaborazione con gli amministratori.
Per questo bisognera' studiare anche in futuro un modello di partecipazione dei lavoratori alla vita amministrativa che sia piu' diretta e immediata''.
E' quanto dichiara l'assessore alle Risorse umane del Comune di Roma Enrico Cavallari.
I lavoratori precari possono fissare un appuntamento con l'assessore chiamando al numero 06.67104982. Le informazioni si potranno richiedere anche scrivendo una email all'indirizzo: precariscrivete@comune.roma.it. L'assessorato al Personale si trova in via del Tempio di Giove, 3.