AMBIENTE: ISPRA, DOMANI CONSEGNA 4.500 FIRME A PRESTIGIACOMO
PETIZIONE PER CHIEDERE GARANZIE E APPLICAZIONE PROTOTOLLO INTESA
(ANSA) - ROMA, 12 LUG - Domani i ricercatori dell'Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra),
precari e non, ''tornano in presidio al ministero dell'Ambiente- si legge in
una nota - con una 'processione' per consegnare le
4.500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del
dicastero, Stefania Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile
situazione dell' Istituto, oltre che per chiedere garanzie
sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20 gennaio,
al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di
via Casalotti''.
''In quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno
sostenuti dal sindacato Usi/RdB Ricerca, al loro fianco dall'
inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle
10 - prosegue la nota - in attesa di un incontro chiarificatore
con rappresentanti del ministero e della struttura commissariale
che gestisce l'Ispra da oltre due anni. Infatti, molti dei punti
dell'accordo sottoscritto a gennaio non sono stati ancora
applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'
Istituto''. Secondo i ricercatori Ispra ''non e' stato ancora
licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici
che il ministro aveva promesso entro marzo''. (ANSA).
AMBIENTE: DOMANI RICERCATORI ISPRA DA PRESTIGIACOMO, SALVI ISTITUTO
(ASCA) - Roma, 12 lug - I ricercatori dell'Ispra, precari e non, tornano in
presidio al ministero dell'Ambiente, per consegnare le 4mila 500 firme
raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania
Prestigiacomo, ''ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto'',
oltre che ''per chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa
siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto
della sede di via Casalotti''.
In quest'occasione, spiegano una nota dei ricercatori, ''come allora, i
lavoratori saranno sostenuti dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco
dall'inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del
13 luglio, in attesa di un incontro chiarificatore con rappresentanti del
ministero e della struttura commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due
anni. Infatti, molti dei punti dell'accordo sottoscritto a gennaio non sono
stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'Istituto: non e'
stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici
che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera
l'Ispra non avra' piu' una sede di rappresentanza''.
''Verra' infatti abbandonata - prosegue la nota - quella di via Curtatone,
che include l'auditorium, mentre sara' 'temporaneamente' trasferito in uno
scantinato il Museo con le Collezioni paleontologiche e litomineralogiche.
Una collocazione certamente adeguata per una raccolta di cosi' grande valore
scientifico, per la quale non a caso, nel marzo scorso, il Fai (Fondo
ambiente italiano) ha organizzato delle visite guidate al pubblico nel corso
delle sue 'Giornate di primavera'''.
ADNKRONOS
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA
DOMANI A VIA COLOMBO CONSEGNERANNO FIRME RACCOLTE SU PETIZIONE A LORO
SOSTEGNO Roma, 12 lug. - (Adnkronos)- Tornano in presidio al ministero
dell'Ambiente i ricercatori dell'Ispra, precari e non, con una processione
per consegnare le 4mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la
titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, a cui "chiedono la grazia"
di "occuparsi della difficile situazione dell'Istituto". Nella petizione a
Prestigiacomo, inoltre, i ricercatori dell'Ispra chiedono anche "garanzie
sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20 gennaio", al termine
di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via Casalotti. In
quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato
Usi/RdB Ricerca, al loro fianco dall'inizio della vertenza, e saranno a via
Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, in attesa di un incontro
chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura
commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due anni. "Infatti, molti dei
punti dell'accordo sottoscritto a gennaio -sottolinea una nota- non sono
stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'Istituto". (segue)
(Ada/Pn/Adnkronos) 12-LUG-10 15:20 NNNN
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA (3)
(Adnkronos) - "Quindi, -continua ancora la nota- mentre i ricercatori
dell'unico Istituito pubblico che si occupa d'ambiente rischiano il posto di
lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il
ministero sembra sempre piu' orientato a cancellarne l'autonomia e le
peculiarita', come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo
smantellamento del museo geologico". "Forse, quello che si vuole e' un
Istituto -conclude la nota- 'imbavagliato', per usare un termine di moda,
che non svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui e' deputato, a
tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico ambientale".
AMBIENTE. PRECARI ISPRA: PRESTIGIACOMO SI OCCUPI DELL'ISTITUTO
DOMANI MANIFESTAZIONE SOTTO MINISTERO VIA CRISTOFORO COLOMBO.
(DIRE) Roma, 12 lug. - I ricercatori dell'Ispra (Istituto
superiore di protezione e ricerca ambientale), precari e non,
tornano in presidio al ministero dell'Ambiente, "con una
processione" che intende "consegnare le 4.500 firme raccolte su
una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania
Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile situazione
dell'Istituto". Lo fanno sapere in una nota i precari Ispra,
spiegando che la manifestazione - al via dalle 10 di domani sotto
la sede del dicastero, a via Cristoforo Colombo - intende anche
"chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa
siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul
tetto della sede di via Casalotti".
I precari Ispra spiegano che "in quest'occasione, come allora,
i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato Usi/RdB Ricerca, al
loro fianco dall'inizio della vertenza, e saranno a via
Cristoforo Colombo in attesa di un incontro chiarificatore con
rappresentanti del ministero e della struttura commissariale che
gestisce l'Ispra da oltre due anni". I ricercatori denunciano
come "molti dei punti dell'accordo sottoscritto a gennaio non
siano stati ancora applicati", mentre le scelte della politica
"sembrano andare sempre piu' verso una dimostrazione di
disinteresse per l'Istituto". Infatti, lamentano, "non e' stato
ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei
vertici che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla
prossima primavera l'Ispra non avra' piu' una sede di
rappresentanza". (SEGUE)
ADNKRONOS
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA (2)
(Adnkronos) - "Non e' stato infatti ancora licenziato il regolamento,
propedeutico alla nomina dei vertici, che -prosegue la nota- il ministro
aveva promesso entro marzo e, dalla prossima primavera, l'Ispra non avra'
piu' una sede di rappresentanza". "Verra' infatti abbandonata quella di via
Curtatone, che include l'auditorium, mentre sara' -continua la nota-
'temporaneamente' trasferito in uno scantinato il Museo con le Collezioni
paleontologiche e litomineralogiche. Una collocazione certamente adeguata
per una raccolta di cosi' grande valore scientifico, per la quale non a
caso, nel marzo scorso, il Fai, il Fondo ambiente italiano, ha organizzato
delle visite guidate al pubblico nel corso delle sue 'Giornate di
primavera'".
APCOM
Domani ricercatori Ispra chiedono 'grazia' a ministro Ambiente Domani
ricercatori Ispra chiedono 'grazia' a ministro Ambiente Per consegnare
petizione su necessità occuparsi futuro istituto Roma, 12 lug. (Apcom) - I
ricercatori dell'Ispra, precari e non, tornano in presidio al ministero
dell'Ambiente, con una processione per consegnare le 4.500 firme raccolte su
una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo,
ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto, oltre che per
chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20
gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via
Casalotti. In quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti
dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco dall'inizio della vertenza, e
saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, 2in attesa di un
incontro chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura
commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due anni". Molti dei punti
dell'accordo sottoscritto a gennaio, denunciano i ricercatori, non sono
stati ancora applicati, "mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre più verso una dimostrazione di disinteresse per l'istituto": non è
stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici
"che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera
l'Ispra non avrà più una sede di rappresentanza". Verrà infatti abbandonata
quella di via Curtatone, che include l'auditorium, mentre sarà
"temporaneamente" trasferito in uno scantinato il Museo con le collezioni
paleontologiche e litomineralogiche. "Quindi - conclude la nota - mentre i
ricercatori dell'unico Istituito pubblico che si occupa d'ambiente rischiano
il posto di lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo,
il ministero sembra sempre più orientato a cancellarne l'autonomia e le
peculiarità, come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo
smantellamento del museo geologico. Forse, quello che si vuole è un Istituto
'imbavagliato', per usare un termine di moda, che non svolga in modo
adeguato le ricerche e i controlli cui è deputato, a tutela di tutti i
cittadini e del patrimonio pubblico ambientale".
(DIRE) Roma, 12 lug. - I precari Ispra fanno sapere che "verra'
abbandonata quella di via Curtatone, che include l'auditorium,
mentre sara' 'temporaneamente' trasferito in uno scantinato il
museo con le collezioni paleontologiche e litomineralogiche". Una
collocazione "certamente adeguata per una raccolta di cosi'
grande valore scientifico, per la quale non a caso, nel marzo
scorso, il Fai (Fondo ambiente italiano) ha organizzato delle
visite guidate al pubblico nel corso delle sue 'Giornate di
primavera'". Insomma, "mentre i ricercatori dell'unico istituto pubblico
che si occupa d'ambiente rischiano il posto di lavoro e sono
costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il ministero
sembra sempre piu' orientato a cancellarne l'autonomia e le
peculiarita'". Cio', continuano i precari Ispra "lo dimostra la
rinuncia a una sede centrale e lo smantellamento del museo
geologico". Forse, concludono, "quello che si vuole e' un
istituto 'imbavagliato', per usare un termine di moda, che non
svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui e'
deputato, a tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico
ambientale".
LA PETIZIONE DA FIRMARE
martedì 13 luglio 2010
Ricercatori in processione chiedono la grazia al Ministro Prestigiacomo
ISPRA: ricercatori in processione chiedono la grazia al Ministro Prestigiacomo
Domani a via Colombo consegneranno le firme raccolte su una petizione a loro sostegno
I ricercatori dell’ISPRA, precari e non, tornano in presidio al Ministero dell’Ambiente, con una processione per consegnare le 4mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile situazione dell’Istituto, oltre che per chiedere garanzie sull’applicazione del protocollo d’intesa siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via Casalotti.
In quest’occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco dall’inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, in attesa di un incontro chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura commissariale che gestisce l’ISPRA da oltre due anni. Infatti, molti dei punti dell’accordo sottoscritto a gennaio non sono stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare sempre più verso una dimostrazione di disinteresse per l’Istituto: non è stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera l’ISPRA non avrà più una sede di rappresentanza. Verrà infatti abbandonata quella di via Curtatone, che include l’auditorium, mentre sarà “temporaneamente” trasferito in uno scantinato il Museo con le Collezioni paleontologiche e litomineralogiche. Una collocazione certamente adeguata per una raccolta di così grande valore scientifico, per la quale non a caso, nel marzo scorso, il Fai (Fondo ambiente italiano) ha organizzato delle visite guidate al pubblico nel corso delle sue “Giornate di primavera”.
Quindi, mentre i ricercatori dell’unico Istituito pubblico che si occupa d’ambiente rischiano il posto di lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il ministero sembra sempre più orientato a cancellarne l’autonomia e le peculiarità, come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo smantellamento del museo geologico. Forse, quello che si vuole è un Istituto “imbavagliato”, per usare un termine di moda, che non svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui è deputato, a tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico ambientale.
Domani a via Colombo consegneranno le firme raccolte su una petizione a loro sostegno
I ricercatori dell’ISPRA, precari e non, tornano in presidio al Ministero dell’Ambiente, con una processione per consegnare le 4mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile situazione dell’Istituto, oltre che per chiedere garanzie sull’applicazione del protocollo d’intesa siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via Casalotti.
In quest’occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco dall’inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, in attesa di un incontro chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura commissariale che gestisce l’ISPRA da oltre due anni. Infatti, molti dei punti dell’accordo sottoscritto a gennaio non sono stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare sempre più verso una dimostrazione di disinteresse per l’Istituto: non è stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera l’ISPRA non avrà più una sede di rappresentanza. Verrà infatti abbandonata quella di via Curtatone, che include l’auditorium, mentre sarà “temporaneamente” trasferito in uno scantinato il Museo con le Collezioni paleontologiche e litomineralogiche. Una collocazione certamente adeguata per una raccolta di così grande valore scientifico, per la quale non a caso, nel marzo scorso, il Fai (Fondo ambiente italiano) ha organizzato delle visite guidate al pubblico nel corso delle sue “Giornate di primavera”.
Quindi, mentre i ricercatori dell’unico Istituito pubblico che si occupa d’ambiente rischiano il posto di lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il ministero sembra sempre più orientato a cancellarne l’autonomia e le peculiarità, come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo smantellamento del museo geologico. Forse, quello che si vuole è un Istituto “imbavagliato”, per usare un termine di moda, che non svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui è deputato, a tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico ambientale.
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