LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 20 maggio 2009

Da ricercatori a lavavetri, la protesta dei precari

Da Repubblica.it - Ricercatori e tecnici precari dei laboratori Ispra ex Icram (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) preoccupati per il loro futuro professionale, hanno manifestato sulla Cristoforo Colombo, all'altezza di Largo Fochetti. Vestiti con i camici bianchi hanno lavato i vetri di macchine, camion e autobus in sosta ai semafori



Ricerca, presidio dei precari Ispra di fronte al Minambiente

 Roma, 20 MAG (Velino) - "Abbiamo organizzato il lavaggio dei vetri al semaforo di fronte al ministero dell'Ambiente per protestare contro la nebbia che il ministero e la struttura commissariale hanno creato sul personale ed in particolare sul precariato". È quanto spiega Raffaella Piermarini, del coordinamento precari USI-RdB
Ricerca in una nota nella quale si specifica che "i precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, in presidio davanti al ministero, stanno infatti vivendo nella forte incertezza determinata dalla creazione del nuovo Ente, derivato dalla fusione di apat, Icram e Infs (enti di ricerca vigilati dal ministero dell'Ambiente, tutti coinvolti nella ricerca e nella sorveglianza ambientale) e
dalla imminente scadenza di molti contratti. Gli atipici inquadrati con contratti di fatto illegittimi ed i lavoratori a tempo determinato in stabilizzazione vedono le scadenze contrattuali come un licenziamento, con rinnovi difficili e lunghissimi che negano il salario ai lavoratori e le professionalita' alla ricerca. Tutto questo in presenza di finanziamenti e di vantaggio per il paese". "Non e' possibile - aggiunge Piermarini - che i precari rimangano sempre lavoratori virtuali, quando in realta' noi siamo veri e facciamo ricerca per il bene della collettivita'. L'indeterminatezza che vediamo in questo ente necessita trasparenza, vogliamo riuscire a vedere un futuro, ottenere certezze ed un piano triennale di assunzioni: ne abbiamo abbastanza di precariato", conclude la sindacalista USI RdB
Ricerca.

AMBIENTE: RICERCATORI-LAVAVETRI PROTESTANO DAVANTI A MINISTERO

(AGI) - Roma, 20 mag. - Circa cento persone stanno lavando i vetri delle macchine ferme a un semaforo di via Cristoforo Colombo, davanti al ministero dell'Ambiente. Vogliono "vederci chiaro" e protestano perche' a "300 ricercatori-precari (la meta' del totale) non sono stati o non verranno rinnovati i contratti a tempo determinato, quelli a progetto, o gli assegni di ricerca". Sono i precari dell'Ipra (istituto superiore della protezione e ricerca dell'ambiente) che chiedono al ministro Prestigiacomo "chiarezza e garanzie" sul futuro dei lavoratori su quello della tutela dell'ambiente in Italia: "L'attivita' di ricerca e e controllo dell'Ispra - denunciano - e' paralizzato". In cambio della pulizia del vetro i ricercatori stanno consegnando agli automobilisti un volantino per informare sulla loro situazione lavorativa. Nello specifico i ricercatori in protesta chiedono: "un recupero dei lavoratori ex Icram (uno dei tre istituti, insieme a Infs e Apat, poi confluito nell'Ispra) esclusi dalle stabilizzazioni; di conoscere la situazione delle scadenze contrattuali e le modalita' di rinnovo del personale con contratto atipico; un piano di trasformazione a tempo determinato dei contratti atipici; tempistica, criteri di riserva e titoli preferenziali certi per i precari Ispra nei concorsi". La protesta,organizzata dai precari stessi, "e' sostenuta, a livello sindacale, anche da Cgil e Usi Rdb Ricerca".

RICERCA: PRECARI LAVANO VETRI DAVANTI MINISTERO AMBIENTE

(ANSA) - ROMA, 20 MAG - I precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), in presidio davanti al ministero dell'Ambiente, in via Cristoforo Colombo a Roma, si sono messi i panni dei lavavetri al semaforo di fronte
l'edificio del dicastero per protestare e chiedere garanzie sui contratti e ''un piano triennale di assunzioni''. Abbiamo organizzato il lavaggio dei vetri, spiega Raffaella Piermarini, del coordinamento precari Usi Rdb Ricerca, ''per protestare
contro la nebbia che il ministero e la struttura commissariale hanno creato sul personale ed in particolare sul precariato''. L'incertezza, riferiscono, e' determinata dalla ''creazione del nuovo ente, derivato dalla fusione di Apat, Icram e Infs (enti di ricerca vigilati dal ministero) e dalla imminente scadenza di molti contratti''. Secondo i sindacati di base gli ''atipici inquadrati con contratti di fatto illegittimi ed i lavoratori a tempo determinato in stabilizzazione vedono le scadenze contrattuali come un licenziamento, con rinnovi difficili e lunghissimi che negano il salario ai lavoratori e le professionalita' alla ricerca. Tutto questo in presenza di finanziamenti e di vantaggio per il Paese''. Non e' possibile, conclude Piermarini, che ''i precari rimangano sempre lavoratori virtuali. L'indeterminatezza che vediamo in questo ente necessita trasparenza, vogliamo riuscire a vedere un futuro''.

dati del servizio tg3 sui precari andato in onda alle 14

AMBIENTE: UNA RICERCATRICE IMPIEGATA PRESSO IL MINISTERO DELL' AMBIENTE
A ROMA HA PROTESTATO STAMANE PER AVERE CERTEZZA DEI CONTRATTI. L' ANNO
SCORSO IL GOVERNO HA CREATO L' ISPRA, ISTITUTO SUPERIORE PER LA RICERCA E LA
PROTEZIONE AMBIENTALE, FONDENDO I DUE VECCHI ENTI PUBBLICI DI RICERCA SUL
MARE E SULLA FAUNA SELVATICA CON L'AGENZIA PER LA PROTEZIONE DELL' AMBIENTE

INTERVENTO DI: EMMA PERSIA, COORDINATRICE USL RDB
INTERVENTO DI: OMESSE
AUTORE: C.PANDOLFI

AMBIENTE. PROTESTA PRECARI ISPRA: LAVAVETRI DAVANTI MINISTERO INIZIATIVA RDB-CUB


(DIRE) Roma, 20 mag. - "Abbiamo organizzato il lavaggio dei vetri al semaforo di fronte al ministero dell'Ambiente per protestare contro la nebbia che il ministero e la struttura commissariale hanno creato sul personale ed in particolare sul precariato", spiega Raffaella Piermarini, del coordinamento precari Usi RdB Ricerca. I precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, in presidio davanti al ministero, stanno infatti vivendo nella "forte incertezza determinata dalla creazione del nuovo ente, derivato dalla fusione di Apat, Icram e Infs (enti di ricerca vigilati dal ministero dell'Ambiente, tutti coinvolti nella ricerca e nella sorveglianza ambientale) e dalla imminente scadenza di molti contratti. Gli atipici inquadrati con contratti di fatto illegittimi ed i lavoratori a tempo determinato in stabilizzazione vedono le scadenze contrattuali come un licenziamento, con rinnovi difficili e lunghissimi che negano il salario ai lavoratori e le professionalita' alla ricerca. Tutto questo in presenza di finanziamenti e di vantaggio per il Paese". Non e' possibile- aggiunge Piermarini- "che i precari rimangano sempre lavoratori virtuali, quando in realta' noi siamo veri e facciamo ricerca per il bene della collettivita'. L'indeterminatezza che c'e' in questo ente necessita trasparenza, vogliamo riuscire a vedere un futuro, ottenere certezze ed un piano triennale di assunzioni: ne abbiamo abbastanza di precariato", conclude la sindacalista Usi RdB Ricerca.

E' UFFICIALE!!! I CO.CO.CO. ISPRA TUTTI A CASA!!!


Comunicato della struttura commissariale ai capi dipartimento dell'Ispra

"Con l'approssimarsi della scadenza del 30 giugno. indicata dall'art.3. comma 3, della legge 13/1/2009 per il trattenimento in servizio del personale con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, diviene urgente, a prescindere da eventuali iniziative normative volte ad un ulteriore trattenimento del predetto personale, definire un piano degli incarichi del personale a tempo indeterminato all'interno di ciascun Dipartimento finalizzato a mitigare l'impatto di una eventuale riduzione di personale a decorrere dal I° luglio p.v.. A tal fine le SS.VV. sono invitate a presentare entro il 25 maggio p.v. un piano di utilizzo del personale che tenga conto anche delle recenti procedure di stabilizzazione e assunzione, che hanno portato ad incrementare di complessive 215 unità il numero dei contratti in essere a tempo indeterminato, avendo cura di garantire le attività prioritarie di ciascun Dipartimento."

RICERCA: PRECARI LICENZIANDI DISERTANO PER PROTESTA CORSO SU SICUREZZA

L’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ex ICRAM), ha organizzato un corso sulla sicurezza sul lavoro a cui ha iscritto anche i precari (atipici e tempo determinato) che si accinge a licenziare. Per protesta i precari hanno scelto di non partecipare al corso, ricevendo la solidarietà dei lavoratori di ruolo, ed hanno affisso le foto di San Precario sui loro posti vuoti. “E’ paradossale che oltre a licenziare i precari li si prenda anche in giro - commenta Claudio Argentini, della Segreteria Nazionale dell’USI RdB Ricerca - ma in cosa li vogliono formare se poi non gli rinnoveranno il contratto? E perché formano i lavoratori atipici? Forse perché in realtà sono in tutto e per tutto dipendenti subordinati che da anni svolgono funzioni istituzionali per l’Ente? Sul posto di lavoro il personale precario corre gli stessi rischi del personale a tempo indeterminato - continua il sindacalista - e per tutelarsi le amministrazioni iscrivono anche i precari ai corsi di formazione sulla sicurezza. Ma chi ripagherà i lavoratori precari delle malattie professionali dopo il licenziamento?”. “Mercoledì 20 maggio i lavoratori precari ISPRA saranno in presidio davanti al Ministero dell’Ambiente, (Via Cristoforo Colombo 44 - ore 10.00) manifestazione a cui la nostra sigla ha aderito in maniera convinta per rilanciare il superamento del precariato, con la ripresa delle stabilizzazioni”, conclude Argentini.

Precari ISPRA, ancora una iniziativa di sensibilizzazione


I precari dell'ISPRA disertano in massa il corso di aggiornamento sulla sicurezza del lavoro nella sede di Casalotti, per protesta contro la situazione sempre più insostenibile. "Siamo stufi di essere considerati lavoratori solo quando l'Istituto si trova a dover formalmente adempire a obblighi di legge, ma poi nella sostanza ci trattano senza alcun diritto. Ci informano sulla sicurezza sul luogo del lavoro, ma si rifiutano di informarci sulla sicurezza del posto di lavoro" Questo quanto proclamato da un portavoce prima dell'inizio del corso. Anche tutti i dipendenti strutturati dell'Istituto, hanno lasciato la sala in segno di solidarietà e di condivisione della protesta. La FLC Cgil, che già nei giorni scorsi aveva dato il proprio appoggio a questa iniziativa, e che domani sarà davanti al MATTM a lavare i vetri delle macchine assieme ai precari, denuncia la sempre più allarmante situazione del precariato in ISPRA, che sta portando alla paralisi delle attività dell'Ente, il continuo arretrare dei diritti, i mancati rinnovi e i licenziamenti di fatto."Da mesi chiediamo un incontro alla struttura commissariale per confrontarci su questi temi ma non riceviamo risposta. Diverse persone sono a casa senza più stipendio nè contratto, molti altri sono in scadenza a giorni e non hanno garanzia alcuna. Rivendichiamo, avendolo messo a punto assieme ai lavoratori, un percorso che permetta di superare il problema del precariato in questo Ente, e lo comunicheremo a tutti, nell'attesa che i Commissari si decidano a convocarci". Queste le parole di Angela Imperi, coordinatrice nazionale di FLC Cgil ISPRA, che per giovedì prossimo 21 maggio ha indetto un'Assemblea Generale di tutto il personale ISPRA.