LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 29 aprile 2009

P.A.: BRUNETTA, AL 31/12/2009 STOP PROROGHE PRECARI


(ASCA) - Roma, 28 apr - Il 31 dicembre 2009 non saranno piu' prorogati i contratti di lavoro precari nelle pubbliche amministrazioni, cosi' come prevedono le norme approvate dal precedente governo. Lo ha precisato in una nota il ministro della Pubblica Ammonostrazione, Renato Brunetta, rispondendo alle domande dei deputati della Commissione lavoro della Camera nel corso di una audizione. ''Le uniche leggi vigenti che prevedono dei licenziamenti sono le norme Prodi del 2007 e del 2008 nonche' la relativa circolare esplicativa del ministro Luigi Nicolais, le quali prevedono il 31 dicembre 2009 come termine ultimo per avviare le procedure di stabilizzazione. A tale data cesseranno tutte le proroghe dei contratti di lavoro flessibili''.

P.A.: BRUNETTA, AMMINISTRAZIONI HANNO RISORSE PER REGOLARIZZARE PRECARI

Roma, 28 apr. (Adnkronos) - ''Nella grande maggioranza dei casi, fatti salvi alcuni casi specifici, le amministrazioni con personale regolarizzabile hanno posti in pianta organica e risorse economiche sufficienti, ma sono complessi gli strumenti attuativi''. Il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, nel corso si un'audizione in commissione Lavoro alla Camera, commenta cosi' i dati che emergono dal monitoraggio avviato dal dicastero sui contratti di lavoro flessibile nelle Pubbliche amministrazioni. Grazia alla rilevazione, aggiunge il ministro, il fenomeno ora ''e'e perfettamente conosciuto e consente al governo e al legislatore di approntare le piu' opportune norme per rendere la situazione del tutto fisiologica per non creare l'allarme sociale e nel mondo del lavoro''. Inoltre, prosegue Brunetta, dal monitoraggio ''emergono le difficolta' dei processi concorsuali per i quali il ministero si e' detto disponibile a fornire strumenti di tipo burocratico centralizzato''. Secondo il ministro l'unica cosa da non fare ''e' rinviare la stabilizzazione dei precari che ne hanno i requisiti con altre moratorie''. Perche' in questo modo, ''la cattiva volonta' delle amministrazioni che non vogliono assumere verrebbe nascosta''. Attraverso le proroghe e le moratorie si protrarrebbe ''la sofferenza di questi lavoratori''.

Statali/ Brunetta: 85% precari regolarizzabili, soldi ci sono


Roma, 28 apr. (Apcom) - "Il fenomeno - sottolinea il documento con la sintesi dei risultati del monitoraggio - risulta assolutamente nei limiti fisiologici (fatte alcune eccezioni, la situazione dei comuni siciliani in particolare). Il personale con i requisiti previsti dalle leggi vigenti è mediamente inferiore al 2% degli organici per oltre il 95% delle amministrazioni e comunque inferiore al 5% degli organici anche considerando i contratti di limitata anzianità, le collaborazioni, ecc". Nella sola Sicilia i lavoratori precari già regolarizzati o da regolarizzare sono oltre 2 mila (2.333), mentre quelli in possesso dei requisiti in Sicilia superano il numero dell'intera Italia (18.521 contro 15.746). E ancora, mentre in Italia la percentuale del personale regolarizzabile arriva all'85%, in Sicilia sale al 97%. Le posizioni disponibili in dotazione organica per le stabilizzazioni sono significativamente numerose in tutto il paese, meno numerose in Sicilia. Il maggior numero di unità di personale in possesso dei requisiti è dipendente dalle aziende sanitarie e ospedaliere, in particolare nelle regioni della Puglia, Sicilia, Campania, Calabria e Marche. Nel 19% dei casi le amministrazioni non hanno intenzione di assumere a tempo indeterminato personale che pure possiede i requisiti (13% in Italia, 23% in Sicilia). In conclusione, dal monitoraggio è emerso che "il problema del precariato non è un problema legislativo e ogni ulteriore slittamento generico dei tempi non affronta nè aiuta la soluzione dei problema. Si tratta di un problema, più che legislativo, di organizzazione o in via secondaria di risorse. Fatti salvi alcuni casi specifici, nella grande maggioranza dei casi, le amministrazioni con personale regolarizzabile hanno posti in pianta organica e risorse economiche sufficienti, ma sono complessi gli strumenti attuativi".

Statali/ Brunetta: Precari, no allarme sociale,ma stop moratorie


Roma, 28 apr. (Apcom) - Sui precari della pubblica amministrazione "non c'è alcun allarme sociale: chi aveva parlato di 300-400 mila unità è stato smentito". Ad affermarlo il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in occasione di un'audizione in commissione Lavoro della Camera. Secondo il ministro "i soldi ci sono e anche i posti ci sono", ma è necessario adesso "non protrarre a tempo indeterminato con proroghe e moratorie la situazione di sofferenza di questi lavoratori: non è il caso di ulteriori moratorie che aprirebbero il fenomeno e lo renderebbero patologico". "Le difficoltà che esistono per avviare in tempi rapidi la regolarizzazione - prosegue il ministro - sono di tipo burocratico-amministrativo, ma ci sono per condizioni per affrontare questa situazione, per cui - sottolinea - non c'è nessun allarme". Il ministero della pubblica amministrazione, aggiunge, "si è proposto di dare una mano a fare i concorsi e a esplicitare le procedure di regolarizzazione. Il ministro spiega quindi che "i processi di regolarizzazione sono stati fatti bene e in abbondanza dalle amministrazioni. Potrebbero continuare a farlo perchè i soldi ci sono, ma non ci capisce - dice il ministro - perchè non lo fanno". E rivolgendosi direttamente agli enti pubblici afferma: "Prendeteli, oppure dite che non li volete più". E' importante, conclude il ministro, "non protrarre a tempo indeterminato con proroghe e moratorie la situazione di sofferenza di questi lavoratori. Le moratorie deresponsabilizzano, mentre il governo è dalla parte dei lavoratori flessibili". Per quanto riguarda la norma proposta dallo stesso Brunetta e contenuta nel ddl lavoro (collegato alla Finanziaria) all'esame del Senato che fissa a giugno prossimo lo stop alla regolarizzazione, il ministro spiega che "il collegato doveva essere approvato entro l'anno scorso, ma bisogna rispettare l'autonomia del Parlamento, se ritarda - dice - prenderemo ulteriori provvedimenti. Occorre accelerare nel modo migliore possibile i processi di regolarizzazione anche tenendo conto dei ritardi con cui il collegato sarà approvato". "Al momento - insiste Brunetta - l'unica norma che licenzia è quella del governo Prodi, altre non ce ne sono. I precari che saranno licenziati sono previsti soltanto dalla Finanziaria del governo Prodi perchè chi non sarà regolamentato entro il 31 dicembre di quest'anno cesserà di lavorare".

Brunetta: «I precari della Pa non superano il 2% degli organici»

Il personale con contratto atipico della Pubblica amministrazione (scuola esclusa) con i requisiti per l'assunzione definitiva non supera il 2% degli organici. In particolare sono 15.746 i lavoratori che hanno maturato i termini per la regolarizzazione (tre anni di contratti a tempo determinato secondo la normativa Prodi-Nicolais). Di questi le amministrazioni intendono assumere la stragrande maggioranza, quasi 13.700. Situazione un po' diversa in Sicilia, regione che gode di normative proprie: i precari stabilizzabili sono 18.521 e le amministrazioni intendono regolarizzarne 14.326. Il quadro sul fenomeno del precariato in servizio nelle amministrazioni centrali e periferiche è stato tracciato dal ministro per la Pa e l'innovazione, Renato Brunetta, nel corso di un'audizione alla Commissione Lavoro di Montecitorio.
I dati presentati sono frutto di un monitoraggio avviato dal dipartimento della Funzione pubblica, ed effettuato dal Formez, che ha inviato circa 11mila questionari a cui hanno risposto 4.927 enti. «L'unica cosa da non fare è rinviare, fare altre moratorie, perchè così le cattive volontà delle amministrazioni che non vogliono assumere vengono nascoste», ha detto Brunetta. Il termine ultimo per la stabilizzazione dopo il quale i contratti dei lavoratori non saranno rinnovati (31 dicembre per la legge Prodi, 30 giugno per il ddl lavoro collegato alla Finanziaria ancora all'esame del Parlamento) «ha senso per indurre gli enti interessati alla regolarizzazione. Perchè - ha insistito il ministro - le amministrazioni non regolarizzano pur avendo le risorse e i posti in organico per farlo?».
Il ministro ha infine risposto alle polemiche considerando «ignobile e inaccettabile», fare riferimento ai dati, più alti, di un censimento della Ragioneria generale dello Stato: si tratta, ha detto, di un censimento «vecchio» di tre anni e fatto «a prescindere» dalla normativa esistente. Per Brunetta, «il problema del precariato non é legislativo», ma «di organizzazione o, in via secondaria, di risorse».