LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 29 maggio 2009

Il ministro: «I dati sui precari sono on line, Podda ora può rileggerli»

IL MESSAGGERO - ROMA (29 maggio) - «Commuove avere lettori così accaniti e instancabili. Siamo quindi lieti di confortarlo nella sua crisi di astinenza: dopo una sospensione di appena venti minuti dovuta a lavori di , manutenzione del sito, i dati completi del monitoraggio sui contratti atipici nella pubblica amministrazione sono di nuovo online e consultabili». Così il ministero della Pa replica al segretario della Fp-CgilCarlo Podda, che aveva indicato la «scomparsa» dei dati relativi al monitoraggio svolto dal dipartimento guidato da Renato Brunetta.
L'invito alla rilettura. «Podda - aggiunge la nota - può quindi riprendere a studiarseli e, immaginiamo, anche a sognarseli di notte. Non che tanta fatica abbia finora portato a risultati apprezzabili nella comprensione della materia: il volenteroso sindacalista della Cgil si è finora dimostrato uno studente un pò zuccone. Possiamo solo consigliargli di insistere nello sforzo». Il ministero invita Podda anche a rileggere «per la centesima volta la circolare esplicativa delle norme Prodi sul precariato nella Pa emanata nell'aprile 2008 dal ministro Luigi Nicolais». Sui risultati del monitoraggio, viene inoltre evidenziato, «lo stesso ministro Brunetta ha riferito direttamente al Parlamento e ha trasmesso anche dettagliata relazione, anch'essa disponibile sul nostro sito. Non dubitiamo che Podda passerà il week-end a leggersela tutta quanta».

P.A./ Scontro Podda-Brunetta sul monitoraggio dei precari

Roma, 29 mag. (Apcom) - Botta e risposta tra il leader della Fp-Cgil, Carlo Podda, e il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, sul monitoraggio dei precari della pubblica amministrazione. Podda denuncia che "il ministro Brunetta deve aver pensato di eliminare il problema alla radice. Dal sito del ministero sono infatti scomparsi i dettagli della rilevazione, con le risposte dei singoli enti. Un fatto quantomeno ironico, se si pensa che il ministro Brunetta ha fatto della trasparenza il suo marchio di fabbrica". La replica di Brunetta è affidata a un comunicato del suo portavoce. "Da molti mesi avevamo compreso che il povero Podda era letteralmente ossessionato dal ministro Brunetta - si legge nella nota - non immaginavamo però che trascorresse le sue giornate davanti al computer, compulsando sempre più nervoso le diverse sezioni del sito del ministero. Commuove avere lettori così accaniti e instancabili. Siamo quindi lieti di confortarlo nella sua crisi di astinenza: dopo una sospensione di appena venti minuti dovuta a lavori di manutenzione del sito, i dati completi del monitoraggio sui contratti atipici nella pubblica amministrazione sono di nuovo online e consultabili".

Funzione pubblica, scompare dal sito il monitoraggio sui precari

Rassegna.it - "Il monitoraggio sui precari scompare dal sito del ministero in nome della trasparenza". Lo afferma in una nota il segretario generale della Fp Cgil, Carlo Podda. Dopo le polemiche seguite al monitoraggio di Brunetta, spiega, il ministro "deve aver pensato di eliminare il problema alla radice". Sono spariti i dettagli della rilevazione con le risposte dei singoli enti, "un fatto quantomeno ironico, se si pensa che Brunetta ha fatto della trasparenza il suo marchio di fabbrica". "Il suo monitoraggio è talmente trasparente - prosegue - che non si vede più. Dovremo accontentarci degli aggregati. Ma non ci accontentiamo, e crediamo di aver buone ragioni per farlo".
La Fp renderà noti sul suo sito i dettagli sui precari pubblici, con risultati "ben diversi" da quelli proposti dal titolare del dicastero. "Ad oggi - conclude - sul tema del precariato regna la più totale incertezza e, se escludiamo le stizzite repliche di Brunetta, nessuno si è occupato di fare chiarezza, lasciando il personale precario in una situazione pendente, nel quale i fatti hanno una concretezza ben più drammatica dei tanti annunci ad effetto".

ENNESIMO ESEMPIO DI COME SIA PIU IMPORTANTE FARE LA GUERRA TRA SINDACATI PIUTTOSTO CHE RISOLVERE IL PROBLEMA

Questa O.S. ha avuto notizie in merito ad un comunicato della USI RdB che riportava, in modo alquanto inesatto, notizie relative all’incontro tenutosi presso il MATTM in data 20 maggio tra le OO.SS. ed i rappresentanti dell’amministrazione.

Preliminarmente va precisato che l’incontro, essendo stato richiesto dalle OO.SS. del MATTM per affrontare le problematiche del personale del ministero, non prevedeva espressamente un invito ai rappresentanti sindacali dell’ISPRA e pertanto la presenza “attiva” al tavolo dei soli rappresentanti della USI RdB rappresenta, a nostro avviso, un comportamento scorretto nei confronti delle altre OO.SS. che rappresentano i lavoratori dell’ISPRA, e quindi dei lavoratori stessi, oltre che un comportamento scorretto nei confronti dei lavoratori del MATTM nell’interesse dei quali era stata convocata la riunione.

Ma tale atteggiamento scorretto non l’avremmo comunque censurato se fosse stata data una informativa corretta e precisa da parte dei rappresentanti sindacali della USI RdB all’interno dell’ISPRA. Cosa questa che non è ravvisabile dal comunicato fatto circolare all’interno dell’Istituto, il quale riporta inesattezze ed imprecisioni che intendiamo, fermamente, rettificare nell’interesse dei lavoratori.

Questo perché una cosa è fare mera propaganda un’altra è fare disinformazione su temi cosi delicati ed importanti che investono la sfera personale oltre che professionale dei lavoratori.

  • Non è assolutamente vero che le OO.SS. del MATTM hanno evitato accuratamente di sostenere il personale precario e a tempo indeterminato dell’Ente di Ricerca . Tale affermazione, oltre che gratuità, è falsa. Sul tavolo dei diversi Ministri che si sono succeduti nel tempo al vertice del dicastero si possono rilevare decine di note ufficiali presentate da diverse OO.SS. sul tema del precariato sia del MATTM che dell’ISPRA (già APAT- ICRAM e INFS) così come intenso è stato il lavoro portato avanti negli anni dalle sigle sindacali d’intesa con l’Amministrazione per poter raggiungere dei risultati, per altro non conseguiti per le note vicende politiche-economiche, su quello che, a nostro avviso, è uno dei maggiori problemi della P.A.. Pertanto ribadiamo che tale affermazione oltre ad essere ingenerosa, nei confronti della nostra e delle altre sigle sindacali, è falsa.
  • Inoltre non è assolutamente vero che il Ministero prevede una norma di sanatoria per tutti i precari e per ISPRA niente. Ci domandiamo: ma il rappresentante USI RdB era presente alla nostra stessa riunione o ha, semplicemente, difficoltà di memoria? Nessun rappresentante dell’Amministrazione ha detto una cosa simile, semmai è stato detto proprio il contrario, in quanto l’ISPRA ha delle carte in più da poter giocare nell’ambito di un progressivo processo di stabilizzazione del personale precario.
  • Ed ancora, non è vero che tutto il personale dell’ISPRA sarà spostato in un'unica sede comune insieme con il ministero, il NOE e Sogesid. Quello che è vero e che è stato detto in sede di riunione è che il Ministro vorrebbe riunire tutte le strutture, che a vario titolo si occupano di ambiente, in una sorta di “cittadella ambientale” da realizzarsi in una struttura demaniale. Dopo la verifica all’uopo effettuata dalla Direzione SIM del ministero, è risultato che una tale struttura, perlomeno nel territorio comunale di Roma, allo stato attuale non esiste! Pertanto l’ipotesi avanzata dal Ministro non è allo stato attuale percorribile, ma, se il rappresentante dell’USI RdB è a conoscenza dell’esistenza di una struttura adeguata che risponde a tali requisiti ne renda immediatamente partecipe il Ministro Prestigiacomo, la quale potrà così realizzare il suo meritorio progetto.
  • Per quanto riguarda infine la questione Sogesid (società in house) è opportuno fare delle precisazioni. La CISL non ha richiesto di velocizzare la costituzione della società privatizzata!!! Ha semplicemente chiesto all’amministrazione di conoscere i motivi per i quali è stata “di fatto” bloccata la Convenzione con la Sogesid di circa 10 milioni di euro (puntualmente registrata dalla Corte dei Conti), Convenzione attraverso la quale la stessa società dopo aver espletato le previste procedure a norma di legge (bando di gara pubblico, selezione per titoli e colloqui e redazione di una graduatoria ufficiale) avrebbe dovuto provvedere a stipulare i contratti con il personale selezionato. Tale richiesta trova valida motivazione dal momento che tale “ingiustificato” blocco si sta traducendo in una paralisi delle attività istituzionali (erogazione contributi statali, blocco di accordi di programma con enti ed istituzioni pubbliche, mancanza di informazioni ai cittadini su bandi, ecc.) svolte dalla Direzione Generale Salvaguardia Ambientale del ministero con gravi ripercussioni all’esterno oltre che all’interno della struttura stessa. Inoltre, la stessa richiesta è più che legittima, a nostro avviso, da parte di una O.S. che oltre a tutelare gli interessi dei lavoratori coinvolti (circa 90 di cui la stragrande maggioranza ex precari del ministero) vuole tutelare l’operato e l’immagine di una amministrazione pubblica che si trova, essa si, in una posizione illegittima e pertanto censurabile. Ma se il rappresentante della USI RdB non riesce ha coglierne il significato non ci resta che prenderne atto. Così come prendiamo atto dell’atteggiamento, incoerente, del dirigente sindacale della RdB del ministero che da un lato vuole farsi paladina dei diritti dei “precari” ad ottenere un lavoro stabile, dall’altro presenta domanda alla Sogesid, lei dipendente di ruolo del ministero, per ottenere un profilo professionale ed una mansione che lamenta non essergli riconosciuta all’interno.

A tal proposito è evidente che intendiamo “il fare” sindacato in maniera del tutto diversa rispetto a questa collega che fino a poche settimane fa era una nostra iscritta con spiccate velleità di “visibilità”, ed oggi ne comprendiamo anche le ragioni.

Tale comunicato, della cui diffusione all’interno dell’ISPRA preghiamo se ne faccia carico la struttura locale FIR CISL, non ha le pretese di essere esaustivo rispetto alle legittime aspettative dei lavoratori, precari e non dell’ISPRA, non essendoci i presupposti per esserlo, vuole essere semplicemente una rettifica ad una scorretta informativa fornita ai colleghi da parte di una sigla sindacale che sembra voler perseguire più la strada del facile consenso che quella assai più tortuosa ed ardua che porta alla soluzione dei problemi dei lavoratori.

Il Coordinamento CISL FPS Ambiente.

Comunicato unitario (Cgil Cisl Uil) sulla situazione del Precariato ISPRA

DAL PRIMO LUGLIO TUTTI A CASA!

Dall’esito dell’incontro avuto ieri con i Commissari ISPRA sulle problematiche del personale precario ne esce un quadro drammatico per il destino dei lavoratori precari che verranno di fatto “licenziati” a partire dal 1 luglio p.v. con il mancato rinnovo dei contratti di lavoro, in quanto pagati con il contributo ordinario; che si aggiungono al personale con contratti cococo e Assegni di Ricerca che dall’inizio dell’anno sono scaduti e non sono stati più rinnovati. FLC CGIL, FIR CISL e UILPA UR continuano a ritenere che è necessario individuare una soluzione complessiva per il personale precario attraverso tutti gli strumenti tecnico-normativo disponibili per valorizzare le risorse professionali interne. A fronte delle richieste fatte dalle OO.SS. il Commissario ha negato l’effettiva applicabilità ed esigibilità degli strumenti normativi per i T.D. adducendo a volte questioni finanziarie (tetto della spesa) e altre alla necessità di assicurare il bilanciamento tra accessi dall’esterno e accessi dall’interno, garantito dalle stabilizzazioni di tutto il personale in possesso dei requisiti (a far data dall’1/6/09) e agli imminenti concorsi. Nei fatti i Commissari Ispra oltre a non aver ancora prodotto lo Statuto dell’Ente a circa un anno dal loro insediamento, l’unica soluzione che sono in grado di presentare prevede la perdita del posto di lavoro per circa 200 lavoratori ed ovviamente la perdita per l’Ente di competenze e professionalità. Non saranno quindi rinnovati i contratti co.co.co. in scadenza al 30 giugno ed al personale con contratto a T.D. che scadono nel prossimo autunno. Per i T.D. ex ICRAM espunti dalla graduatoria di stabilizzazione a seguito dell’ispezione della Funzione Pubblica avvenuta su richiesta della Struttura Commissariale, si è in attesa di una risposta dal Ministero Vigilante. Torniamo a chiedere che l’Amministrazione utilizzi tutte le risorse da fondi attivi e che quindi non hanno alcun limite per mantenere in servizio il personale. FLC CGIL, FIR CISL e UIL PA si impegnano ad aprire una fase vertenziale nei confronti dell’ISPRA e del Ministero dell’Ambiente individuando nei prossimi giorni tutte le forme di mobilitazioni possibili per una chiara definizione del ruolo e dell’attività dell’ISPRA.

Comunicato dei Precari sulla situazione del Precariato ISPRA


IL 30 GIUGNO TUTTI A CASA!!! E DOPO TOCCA AI T.D. VINCITORI DI CONCORSO!!!!!!!!!!!


Dalla riunione del 28 maggio 2009 alla quale era presente la struttura commissariale, il dr. Capasso, il dr. Lazzarini e le rappresentante sindacali confederali, insieme anche ad una delegazione di precari, è emerso quanto segue.


Le OO.SS, a turno, hanno esposto l’urgente problema del personale precario escluso dalle procedure di stabilizzazione, partendo dalla scadenza di tutti i contratti di collaborazione ex-Apat (circa 180), e continuando con la questione del personale a tempo determinato (t.d. scorrimento della graduatoria del concorso per 296 posti tecnologi III livello e t.d. funzionari amministrativi concorso 35 posti V livello), di prossima scadenza (rispettivamente novembre 2009 e gennaio 2010), nonché dei td e dei collaboratori a qualunque titolo ex-Icram.

Le OO.SS. hanno chiesto all’Amministrazione di mettere in campo strumenti politici e normativi per porre rimedio alla questione del precariato, soprattutto in relazione all’imminente scadenza dei contratti di collaborazione che gravano su fondi istituzionali dell’Istituto e di chiarire le eventuali motivazioni ostative al mantenimento in servizio di tale personale. Inoltre è stata stigmatizzata l’enorme lentezza dell’Amministrazione nell’espletare le procedure di conferimento di assegni di ricerca e contratti di collaborazione che gravano su progetti esterni al bilancio dell’Ispra.

Riguardo al personale a tempo determinato, le OO.SS. hanno proposto la copertura dei 15 posti rimasti vacanti dalla stabilizzazione 2008, dei 14 posti che erano compresi nella stabilizzazione 2007, ricalcolati in quella del 2008, e dei 19 posti risultanti dal turn over 2010 (per un totale di 48 posti già autorizzati) attraverso l’applicazione dell’art.5, ora art. 24 del CCNL.

Infine la Cgil ha richiesto di sottoscrivere un protocollo d’intesa tra Amministrazione e OO.SS. per il superamento delle problematiche sopra descritte.

Il Prefetto Grimaldi ha quindi preso la parola, sottolineando che l’Amministrazione ha corrisposto agli impegni presi, con le tempistiche che aveva annunciato lo scorso dicembre, dopo aver ottenuto il mantenimento in servizio dei collaboratori ex-Apat, attraverso il ben noto “vettore normativo”, cioè aver avviato e concluso le stabilizzazioni 2008 (assumendo 199 tempi determinati), assunto i 14 vincitori di concorso a tempo indeterminato dell’ex-Icram e avviato la stipula della convenzione con il Ministero del Lavoro per l’assunzione delle categorie protette.

Nonostante ciò ha dichiarato di essere ben consapevole che non è stata risolta tutta la tematica del precariato, focalizzando l’attenzione in particolare sui td ex-Icram, esclusi dalla stabilizzazione per mancanza dei requisiti, ma titolari di contratto a tempo determinato con proroga sine die, aspetto questo, a sua detta, molto particolare e per il quale l’Amministrazione ha richiesto un parere all’Ufficio Legislativo del Ministero vigilante e dandone comunicazione alla Funzione Pubblica. Ha aggiunto inoltre di non aver ancora nessuna soluzione a questo problema.

Riguardo al personale con contratto co.co.co. in scadenza al 30 giugno 2009, ha sostenuto come, dal suo punto di vista, la comunicazione inviata ai Capi Dipartimento per la sostituzione dei collaboratori in scadenza, con il personale a tempo indeterminato, non sia assolutamente da considerarsi un atto grave, bensì rappresenti una linea chiara e responsabile assunta da un buon amministratore che, pur auspicando una soluzione normativa favorevole al trattenimento in servizio dei collaboratori, deve provvedere in assenza di tale positivo esito.

Ha dichiarato inoltre di essersi adoperato per esplorare, con il supporto dei capi dipartimento, tutti gli elementi per inserire l’Istituto nelle attività legate all’emergenza del terremoto in Abruzzo e aver rappresentato detta circostanza al Ministero vigilante (non si conosce ad oggi esito e possibili risvolti, sul tema precariato, di tale situazione).

Infine ha sottolineato come la partita del mantenimento in servizio dei collaboratori sia da giocare sul piano politico e ha invitato le OO.SS. ad attivare tutti i canali disponibili a tale scopo (a tale riguardo, ovviamente, è anche emerso che nessun tipo di iniziativa è stata messa in atto, fino ad oggi).

Ha preso poi la parola La Commare, che ha aperto il suo intervento chiarendo da subito che per tutto ciò che attiene alle procedure di stabilizzazione, inerenti agli aspetti di scorrimento delle graduatorie e delle proroghe dei td III e V livello, nonché per quanto concerne i co.co.co., l’orientamento giurisprudenziale non favorevole sia ormai chiaro, a seguito delle numerose pronunce della magistratura, soprattutto in ordine al non accoglimento delle procedure d’urgenza intentate attraverso l’ art. 700 c.c. Evidenza questa che conforta l’Amministrazione, a suo dire, nel ritenere del tutto legittima l’esclusione di tali categorie dai processi di stabilizzazione, precludendo ogni ulteriore ipotesi di applicazione della stabilizzazione a questi soggetti.

Per tutto ciò che attiene alle ipotesi di applicazione dell’art. 5 ha poi contrapposto due ordini di motivi derivanti da vincoli economici e da limiti dettati dal meccanismo “ 50% accesso interno / 50% accesso esterno” , aliquota, quella interna, già giocata, e non disponibile almeno per i prossimi tre anni, con la stabilizzazione 2008 di 200 unità di personale.

Per quanto attiene il motivo di ordine economico ( e qui viene il bello) ha spiegato che il limite dell’ 80% della spesa di bilancio, che può essere sostenuta per il personale (limite di legge), raggiunge tale limite e anzi lo sfora ( circa l’83% )con le 400 assunzioni (200 stabilizzazioni e 200 derivanti dal concorso).


L’Amministrazione quindi individua nel taglio dei co.co.co. ex APAT e dei circa 50 t.d., in scadenza a novembre 2009 e a gennaio/marzo 2010, il modo per rientrare in tale limite di spesa.

La Commare ha riportato un esempio con cifre a titolo esemplificativo dal quale si può comprendere con drammatica chiarezza lo scenario :

le entrate a bilancio totali sono di circa 116 milioni di euro ed il tetto di legge dell’ 80 % per il personale , sforando anche un po’, è di 93 milioni di euro ( 83%). La spesa per il personale attuale consta in 86 milioni di euro, comprendendo anche i co.co.co. che gravano sul bilancio. Aggiungendo la spesa prevista per le nuove 200 assunzioni dall’esterno (concorso) si arriva ad un totale di circa 97 milioni di euro, ma essendo il tetto di 93 milioni si sfora di 4 milioni.


La soluzione è : tagliare i circa 50 t.d. con i quali si recuperano circa 2 milioni di euro ed il resto si recupera tagliando i 180 co.co.co.


La Uil ha poi osservato che le risorse economiche per il mantenimento in servizio dei co.co.co. non rappresentano un ostacolo in quanto già accantonate fino al 31 dicembre 2009, come tra l’altro emerge dagli atti della discussione parlamentare relativa alla promulgazione del vettore normativo per Ispra di inizio anno. Perciò, sempre secondo il rappresentante UIL, stante lo scenario fin qui rappresentato, non si ravvede comunque motivo alcuno per operare adesso tagli al personale co.co.co. e td, in quanto le eventuali nuove assunzioni tramite concorso non potranno avvenire in tempi brevi e certamente non entro quest’anno.

L’Amministrazione confermando il dato sull’accantonamento delle risorse, ha sottolineato come il problema del mantenimento in servizio dei co.co.co. fino al 31/12/2009, non sia di tipo economico, bensì normativo, non esistendo ad oggi una deroga che permetta di non mandare a casa questo personale.

Visto l’attuale scenario, quindi, a parere dell’Amministrazione, non esiste alcuna soluzione e, quindi, alcun margine di trattativa per evitare il licenziamento dei lavoratori co.co.co. a giugno e successivamente dei td. Pertanto l’unica strada percorribile viene individuata nella modifica del contesto normativo, che può avvenire solo a seguito di iniziative e scelte di carattere politico.

A conclusione dell’incontro è stato deciso un aggiornamento per il giorno 5 giugno p.v.

Le OO.SS. (Cgil Cisl e Uil), terminata la riunione, hanno comunicato al personale precario presente lo STATO DI MOBILITAZIONE PERMANENTE E IL BLOCCO DELLE ATTIVITÀ.
TUTTI A CASA!!!

I COMMISSARI LICENZIANO CO.CO.CO.E TD

DOPO L'INCONTRO-BUFFONATA DI IERI SERA, I COMMISSARI SONO USCITI ALLO SCOPERTO: HANNO BARATTATO 200 STABILIZZAZIONI E IL CONCORSO-FANTOCCIO CON 430 PERSONE. E I SINDACATI? CONNIVENTI.

Brunetta contro tutti: chiude l’antimafia, rifà il look agli statali, censura i poliziotti “panzoni”


Precari... ecco chi vi sta mandando a casa...

Da Dazebao
di Giovanni Mazzamati

ROMA – Ospite della trasmissione Klauscondicio diffusa su Youtube da Klaus Davi, il Ministro della Funzione Pubblica Brunetta si è lanciato in giudizi secchi quanto discutibili su molti temi della vita del Paese, dalla Mafia alla sicurezza, finendo sempre per attaccare duramente i lavoratori della pubblica amministrazione. Durissime critiche sono arrivate dai sindacati.

Brunetta: «Abolirei l’Antimafia»
«Oggi Brunetta ha perso una buona occasione per contribuire alla vita democratica del Paese». A dirlo è Lorenzo Mazzoli, segretario nazionale della Fp Cgil, commentando l’intervista rilasciata dal Ministro della Funzione Pubblica a Klaus Davi. «Brunetta si è lanciato in un’analisi quantomeno azzardata sul fenomeno della Mafia e sui mezzi di contrasto ad essa», continua il sindacalista, ricordando come il Ministro sia arrivato persino a sostenere che per quanto lo riguarda scioglierebbe l’Antimafia. «A suo dire la Mafia andrebbe trattata come tutte le altre forme di criminalità. Mai sentito niente di più superficiale sul tema, parole che dimostrano scarsa comprensione del fenomeno, poca sensibilità istituzionale, ma soprattutto l’incapacità del Ministro di comprendere il limite lecito del contraddittorio e della polemica. A pochi giorni dalla commemorazione della morte del giudice Falcone, padre dell’Antimafia, certe dichiarazioni fanno rabbrividire». Anche Felice Romano, segretario del Siulp, il sindacato della Polizia, ha commentato le dichiarazioni di Brunetta: «L’idea di cancellare la parola Mafia dall’uso comune non è purtroppo nuova, ci ha già pensato qualcuno, circa ottant’anni fa, e si chiamava Benito Mussolini».

«Dipendenti pubblici in giacca e cravatta»
Immediatamente alle polemiche sull’Antimafia si sono aggiunte quelle relative alle dichiarazioni sul look dei dipendenti pubblici, che per Brunetta dovrebbero sempre vestire in giacca e cravatta. «Mi chiedo se il Ministro pensi di introdurre un’apposita “indennità vestiario” o “indennità cravatta”, per integrare i magri stipendi dei dipendenti pubblici, e permettere loro di mantenere un look più consono ai suoi gusti, oppure se la permanenza a Palazzo Vidoni lo abbia ispirato a reintrodurre le divise per i dipendenti pubblici tanto in voga nel Ventennio», ha dichiarato Carlo Podda, segretario generale della Fp Cgil.
Brunetta ha anche aggiunto che punta «a far lavorare i dipendenti pubblici tutta la giornata: è un mio obiettivo. Mi piacerebbe che lavorassero tutti i pomeriggi fino a tardi, in primis il settore giustizia. Io amo tantissimo il tempo pieno e i turni. Ma perché tanti edifici pubblici vengono utilizzati solo per mezza giornata? Perché non usare le scuole anche oltre l’orario normale? Far lavorare gli statali anche di pomeriggio è un mio obiettivo di questa legislatura».

«No ai poliziotti panzoni»
«Meno burocrazia e più polizia on the road a contatto diretto con il cittadino, credo che su questo punto non ci sia nessuno che dissenta», ha sentenziato Brunetta, aggiungendo che «certamente non si può mandare in strada il poliziotto “panzone” che fino a quel momento non ha fatto altro che il passacarte, perché lì se li mangiano. Bisogna cambiare il concetto stesso di sicurezza, deve essere fatta da chi la sa fare». Così il Ministro della Funzione Pubblica, a cui ha fatto seguito un comunicato del sindacato della Polizia. «Non passa giorno senza che il ministro dica la sua sui mille mali del pubblico impiego, ma a questo punto la misura è davvero colma e, dunque, attendiamo scuse ufficiali dal fantasioso ministro della Funzione Pubblica». Duro Felice Romano, segretario del Siulp, che prosegue: «Attendiamo soprattutto che qualcuno “arresti” le uscite fuori luogo e fuori gusto di Renato Brunetta: le donne e gli uomini della Polizia di Stato hanno tanti e troppi problemi da affrontare, non possono farsi carico delle stravaganze di uomini che dovrebbero rappresentare lo Stato ai massimi livelli e passano il loro tempo insultando a più non posso chi per 1.300 euro al mese rischia la pelle, e spesso ce la lascia, sulle strade».
Durissime anche altre due sigle sindacali, il Sialp e l’Anfp. «Il ministro dimostra di non conoscere l’organizzazione ed i compiti della Polizia di Stato poiché i colleghi che svolgono servizio “dietro le scrivanie”, quelli che lui definisce “panzoni”, altro non fanno che proseguire il lavoro effettuato dalle pattuglie in strada, dagli uffici investigativi e tutte le attività amministrative (obbligatorie per legge) connesse al rilascio dei permessi di soggiorno o ai decreti di espulsione, oltre ad esser in gran parte personale ferito in servizio o parzialmente idoneo a causa di patologie contratte in servizio. Consigliamo a Brunetta prima di avventurarsi nel rilasciare dichiarazioni sugli uomini e le donne della polizia di Stato, di informarsi dai suoi colleghi della Giustizia e dell’Interno, sugli sviluppi delle attività di prevenzione e persecuzione dei reati che la polizia prosegue con le autorità giudiziarie ed amministrative per garantire la sicurezza ai cittadini».