LA PETIZIONE DA FIRMARE
mercoledì 15 ottobre 2008
Presidio a Montecitorio in onda stasera su Sky
RICERCA: CAMERA APPROVA NORMA 'AMMAZZAPRECARI', DELUSIONE FLC CGIL
Da luglio '09 tutti a casa i precari del settore pubblico
Dura la replica di Marianna Madia, deputata del Pd, contro il ministo promotore Renato Brunetta: "Si lamenta spesso delle infornate. Le infornate non piacciono neanche al Pd, ma le cacciate di massa, e qui parliamo di 60 mila licenziamenti, sono altrettanto gravi" dice. Per Madia l'eventuale non rinnovo avrebbe delle ricadute "sulla qualita' dei servizi" e avrebbe anche "un grave effetto sociale". Per la deputata democratica "il balletto sui numeri dimostra tutta l'irrazionalita' della norma" e la politica del ministro Brunetta denota "una visione dello Stato totalmente fuori dai parametri europei. Il governo- conclude Madia- abbia l'onesta' intellettuale di ripristinare norme approvate dal governo Prodi" in materia.
In difesa del governo è intervenuta Barbara Saltamartini, componente della commissione Lavoro della Camera: "La vera norma 'spot' sulla delicata questione dei precari e' stata quella del governo Prodi, finalizzata soltanto a creare illusioni poiche', nella realta', priva dei fondi sufficienti per procedere alle stabilizzazioni". In questi giorni, osserva la parlamentare Pdl, "abbiamo letto sulla stampa tutto e il contrario di tutto, grazie anche a una strumentale polemica montata ad arte dal Centrosinistra. E' arrivato il momento di sgombrare il campo da queste bugie che nuocciono innanzitutto ai tanti precari che sono giustamente preoccupati per il loro futuro".
Dice Saltamartini: "Basta leggere la circolare emanata dall'allora ministro Luigi Nicolais per comprendere la vacuita' di queste polemiche. In essa e' chiaramente prevista la stabilizzazione soltanto per i precari che dispongano dei necessari requisiti". E questo, rivendica, "e' esattamente quello che sta facendo l'attuale esecutivo, prendendosi tra l'altro la responsabilita' di ripristinare un principio di basilare giustizia sociale, l'accesso nella Pa tramite concorso".
Statali, sì Camera a stop stabilizzazione precari Concorsi pubblici, favoriti i residenti. Protesta Pd
Nella prima stesura dell'articolo lo stop alla stabilizzazione era immediato. Poi la maggioranza ha deciso di rinviarlo all'anno prossimo. La norma proposta dal ministro della Pubblica amministrazione prevede che le amministrazioni potranno bandire concorsi per assunzioni a tempo indeterminato riservando fino al 40% dei posti ai precari che non abbiano incarichi di dirigente e abbiano maturato tre anni di anzianità, anche non continuativa.
Per i concorsi pubblici favoriti i residenti. Sì della Camera all'emendamento della commissione, con il voto contrario dell'opposizione, al ddl lavoro collegato alla Manovra che introduce la «territorializzazione» dei concorsi pubblici. In base al testo approvato, in un concorso per l'accesso ai pubblici uffici la residenza del candidato può essere considerata come titolo privilegiato se l'ente che lo bandisce ritiene che quel requisito serva a un migliore assolvimento del servizio.
«Da oggi - protesta Giovanni Burtone (Pd) per i laureati meridionali sarà ancora più difficile accedere ad un concorso fuori dalla regione di residenza. Per questo devono ringraziare i silenti parlamentari del sud del centrodestra. Altro che dialogo sul federalismo; la maggioranza sta spaccando il Paese a colpi di mano mortificando il Mezzogiorno e i suoi abitanti».
Duro anche Amedeo Ciccanti dell'Udc: «L'offensiva della maggioranza che discrimina e divide la società italiana, fa il paio con le 'classi differenziatè approvate ieri, aprendo la porta alla discriminazione dei disabili, come prossimo appuntamento sull'efficienza e competitività della pubblica amministrazione e del sistema produttivo».
È scontro intanto in Aula sulla legge 104 sui permessi per i lavoratori familiari di disabili. Durante l'esame del ddl Lavoro collegato alla Finanziaria il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta risponde all'appello lanciato da Livia Turco (Pd) per una discussione «più attenta e seria sul tema», oggetto di modifica in un emendamento al testo. «Alla collega Turco, che io stimo e apprezzo - dice Brunetta - porterò tutta la documentazione sugli abusi della legge 104. Qui stiamo dalla parte dei disabili, di chi soffre e non di chi ha abusato delle casse pubbliche, dei fannulloni e degli opportunisti». «La sinistra - aggiunge il ministro - deve decidere da che parte stare. Lo so che è una norma difficile, facilmente strumentalizzabile. Ma nelle cose difficili, si vede la buona politica».
L'ex ministro della Salute ha chiesto di eliminare l'emendamento, cercando di pensare «alle famiglie speciali» che sarebbero colpite nel caso fosse approvato ed aggiunge: «Ministro Brunetta, bisogna affrontare la materia con più rispetto». «In questo emendamento non si tratta la lotta ai falsi invalidi. Le modifiche che si vogliono apportare aggraveranno la vita di alcune famiglie disabili». Così l'ex ministro Livia Turco ha ribattuto all'intervento del ministro Brunetta sulla discussione in aula di un emendamento che potrebbe modificare la legge 104. «Abbiamo votato poco tempo fa un vostro piano di accertamento e verifica» ha detto Turco, sottolineando ancora una volta che l'opposizione è favorevole all'intervento del ministro Brunetta «di contrastare la lotta ai falsi invalidi» ma ribadendo la necessità di una discussione più attenta nelle sedi giuste. Il dibattito è stato chiuso da Brunetta. «Sono pronto - ha detto - a ritirare i miei articoli: ma solamente dopo aver verificato emendamento per emendamento, sub emendamento per sub mendamento, da quale parte sta quest'Aula. Se sta dalla parte di chi soffre o da quella degli opportunisti».
Art. 37-bis. (Disposizioni in materia di stabilizzazione)
2. A decorrere dal 1° luglio 2009, alla data di scadenza dei relativi contratti, le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, non possono in alcun caso proseguire i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e quelli di lavoro subordinato a tempo determinato in contrasto con la disciplina di cui agli articoli 7, comma 6, e 36 del medesimo decreto legislativo n. 165 del 2001, e successive modificazioni. Il divieto di cui al presente comma si applica, con la medesima decorrenza, anche ai contratti prorogati ai sensi dell'articolo 1, comma 519, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dell'articolo 3, commi 92 e 95, della legge 24 dicembre 2007, n. 244; tali contratti sono risolti alla data di scadenza oppure, ove manchi il termine finale del contratto, il 30 giugno 2009.
3. Nel triennio 2009-2011 le amministrazioni di cui al comma 2, nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno e previa autorizzazione ai sensi dell'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, possono bandire concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato con una riserva di posti non superiore al 40 per cento dei posti messi a concorso per il personale non dirigenziale in servizio al 1o gennaio 2007 con contratto di lavoro a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006, o che sia stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore al 1o gennaio 2007, e per il personale non dirigenziale in servizio al 1o gennaio 2008 con contratto di lavoro a tempo determinato che consegua i tre anni di anzianità di servizio in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 28 settembre 2007.
4. Nel triennio 2009-2011 le amministrazioni pubbliche di cui al comma 2, nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno e previa autorizzazione ai sensi dell'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, possono altresì bandire concorsi pubblici per titoli ed esami finalizzati a valorizzare con apposito punteggio l'esperienza professionale maturata dal personale di cui al comma 3 del presente articolo nonché in ragione dell'attività lavorativa prestata presso le pubbliche amministrazioni per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio antecedente al 28 settembre 2007, in virtù di contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulati anteriormente a tale data.
5. Per il triennio 2009-2011 le amministrazioni di cui al comma 2, nel rispetto dei vincoli finanziari previsti in materia di assunzioni, possono assumere, limitatamente alle qualifiche di cui all'articolo 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56, e successive modificazioni, il personale in possesso dei requisiti di anzianità previsti dal comma 3 del presente articolo maturati nelle medesime qualifiche e nella stessa amministrazione. Sono a tal fine predisposte da ciascuna amministrazione apposite graduatorie, previa prova di idoneità ove non già svolta all'atto dell'assunzione. Le predette graduatorie possono avere efficacia non oltre il 31 dicembre 2011.
6. Nella programmazione triennale del fabbisogno rideterminata ai sensi del presente articolo e delle norme in materia di organici recate dal decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, le amministrazioni di cui al comma 1 di cui al comma 2 prevedono le procedure di mobilità, i concorsi da bandire e le assunzioni da effettuare compatibilmente con i vincoli finanziari scaturenti dal regime delle assunzioni e con quelli relativi al contenimento della spesa del personale.
7. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, di cui al comma 2 trasmettono al Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri l'elenco del personale in servizio alla medesima data di entrata in vigore assunto con contratti a tempo determinato e avente i requisiti di cui al comma 3. Le amministrazioni indicano per ciascuna unità di personale la qualifica posseduta, la data di inizio del relativo rapporto, specificando la data delle eventuali proroghe e rinnovi, le modalità delle procedure concorsuali svolte, nonché l'esigenza di proseguire il rapporto di lavoro. Le stesse amministrazioni comunicano altresì il numero delle graduatorie ancora vigenti con le relative qualifiche, indicando la data di approvazione delle stesse e il numero dei vincitori eventualmente ancora da assumere. I vincitori di concorsi appartenenti alle suddette graduatorie hanno priorità per l'assunzione rispetto al personale assunto a tempo determinato.
8. Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e sentiti i Ministri interessati, sono stabiliti i criteri e le modalità in base ai quali le amministrazioni possono proseguire, anche in deroga al comma 2 e comunque non oltre l'espletamento delle procedure concorsuali di cui al comma 3, i rapporti di lavoro a tempo determinato del personale di cui al comma 7, nel rispetto dei vincoli finanziari e di bilancio previsti dalla legislazione vigente.
9. Le disposizioni dei commi 7 e 8 non si applicano per il personale di cui al comma 5.
CONFERENZA STAMPA 16/10/2008 ORE 12
Il personale dell'ISPRA organizza per il 16/10/2008, alle ore 12, una conferenza stampa sul precariato presso l'Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio.
Si parlerà, in particolare, delle conseguenze sul personale precario dell'Istituto dei provvedimenti in fase di adozione da parte del Governo, in particoolare decreto sullo sviluppo ed emendamento-Brunetta al medesimo, che rischiano di espellere 400 lavoratori dall'ISPRA entro la fine dell'anno.
I precari spiegheranno la loro situazione lavorativa e i compiti che svolgono all'interno dell'ente, spesso delicatissimi e relativi a controlli su nucleare, suolo, rifiuti, siti contaminati ed emissioni in atmosfera tra gli altri
Si invitano tutti i rappresentanti della stampa ad intervenire.