ROMA - Stamane l'Aula di Montecitorio ha cancellato la misura approvata dal governo Prodi sulla stabilizzazione dei precari della Pubblica amministrazione. A questo punto, alla fine di giugno, i lavoratori co.co.co e a tempo determinato non vedranno rinnovato il loro rapporto e in base ai dati acquisiti dal ministero della Funzione pubblica, l'amministrazione decidera' se e quanti concorsi avviare per assumere chi ha gia' lavorato nel settore pubblico.
Dura la replica di Marianna Madia, deputata del Pd, contro il ministo promotore Renato Brunetta: "Si lamenta spesso delle infornate. Le infornate non piacciono neanche al Pd, ma le cacciate di massa, e qui parliamo di 60 mila licenziamenti, sono altrettanto gravi" dice. Per Madia l'eventuale non rinnovo avrebbe delle ricadute "sulla qualita' dei servizi" e avrebbe anche "un grave effetto sociale". Per la deputata democratica "il balletto sui numeri dimostra tutta l'irrazionalita' della norma" e la politica del ministro Brunetta denota "una visione dello Stato totalmente fuori dai parametri europei. Il governo- conclude Madia- abbia l'onesta' intellettuale di ripristinare norme approvate dal governo Prodi" in materia.
In difesa del governo è intervenuta Barbara Saltamartini, componente della commissione Lavoro della Camera: "La vera norma 'spot' sulla delicata questione dei precari e' stata quella del governo Prodi, finalizzata soltanto a creare illusioni poiche', nella realta', priva dei fondi sufficienti per procedere alle stabilizzazioni". In questi giorni, osserva la parlamentare Pdl, "abbiamo letto sulla stampa tutto e il contrario di tutto, grazie anche a una strumentale polemica montata ad arte dal Centrosinistra. E' arrivato il momento di sgombrare il campo da queste bugie che nuocciono innanzitutto ai tanti precari che sono giustamente preoccupati per il loro futuro".
Dice Saltamartini: "Basta leggere la circolare emanata dall'allora ministro Luigi Nicolais per comprendere la vacuita' di queste polemiche. In essa e' chiaramente prevista la stabilizzazione soltanto per i precari che dispongano dei necessari requisiti". E questo, rivendica, "e' esattamente quello che sta facendo l'attuale esecutivo, prendendosi tra l'altro la responsabilita' di ripristinare un principio di basilare giustizia sociale, l'accesso nella Pa tramite concorso".
Dura la replica di Marianna Madia, deputata del Pd, contro il ministo promotore Renato Brunetta: "Si lamenta spesso delle infornate. Le infornate non piacciono neanche al Pd, ma le cacciate di massa, e qui parliamo di 60 mila licenziamenti, sono altrettanto gravi" dice. Per Madia l'eventuale non rinnovo avrebbe delle ricadute "sulla qualita' dei servizi" e avrebbe anche "un grave effetto sociale". Per la deputata democratica "il balletto sui numeri dimostra tutta l'irrazionalita' della norma" e la politica del ministro Brunetta denota "una visione dello Stato totalmente fuori dai parametri europei. Il governo- conclude Madia- abbia l'onesta' intellettuale di ripristinare norme approvate dal governo Prodi" in materia.
In difesa del governo è intervenuta Barbara Saltamartini, componente della commissione Lavoro della Camera: "La vera norma 'spot' sulla delicata questione dei precari e' stata quella del governo Prodi, finalizzata soltanto a creare illusioni poiche', nella realta', priva dei fondi sufficienti per procedere alle stabilizzazioni". In questi giorni, osserva la parlamentare Pdl, "abbiamo letto sulla stampa tutto e il contrario di tutto, grazie anche a una strumentale polemica montata ad arte dal Centrosinistra. E' arrivato il momento di sgombrare il campo da queste bugie che nuocciono innanzitutto ai tanti precari che sono giustamente preoccupati per il loro futuro".
Dice Saltamartini: "Basta leggere la circolare emanata dall'allora ministro Luigi Nicolais per comprendere la vacuita' di queste polemiche. In essa e' chiaramente prevista la stabilizzazione soltanto per i precari che dispongano dei necessari requisiti". E questo, rivendica, "e' esattamente quello che sta facendo l'attuale esecutivo, prendendosi tra l'altro la responsabilita' di ripristinare un principio di basilare giustizia sociale, l'accesso nella Pa tramite concorso".
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