LA PETIZIONE DA FIRMARE

lunedì 4 maggio 2009

Stabilizzazione ISPRA


E' stata disposta l'assunzione con contratto a tempo pieno ed indeterminato del personale ex APAT ed ex ICRAM in possesso dei requisiti utili ai fini della stabilizzazione; tutti i contratti avranno decorrenza 1 giugno 2009.

Brunetta contro i fannulloni: “I dipendenti pubblici sono con me”

La maggioranza dei dipendenti pubblici è d'accordo con la lotta anti-fannulloni del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Lo ha detto lo stesso ministro, intervistato stamane a Canale 5. Bordata alla Cgil: “Non porta in piazza più nessuno”

"Domani o dopodomani - ha affermato Brunetta - pubblico un sondaggio in cui si dice che il 52% dipendenti pubblici approva quello che sto facendo, mentre il 30-35% è contrario. Che la maggioranza dei lavoratori pubblici che sono oggetto delle mie cure dica di sì mi fa ben sperare che abbiamo di fronte ancora un corpo sano, che vuole migliorare servizi a cittadini". A giudizio del ministro, poi, entro la metà del prossimo anno "si vedranno in maniera sensibile i grandissimi cambiamenti". La Cgil, "come si è visto negli ultimi scioperi generali, non porta in piazza più nessuno". Lo ha affermato il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, nel corso della trasmissione Panorama del giorno su Canale 5. "Questo vuol dire - ha proseguito il ministro - che la Cgil, al di là degli iscritti che sono per più della metà pensionati e al di là dei soldi che prende dallo Stato per patronati e caf, rappresenta pochissimo il lavoro attivo". Secondo il ministro nella Cgil, e anche negli altri sindacati, ci sono tanti pensionati "perché quando vanno nei caf o nei patronati per avere assistenza il più delle volte si iscrivono per avere lo sconto". Quando poi è il momento di votare, ha continuato facendo riferimento al sondaggio del Sole 24 Ore secondo cui il 44% degli elettori del Pdl sono operai, "votano molto meno per la sinistra e molto di più per il centro-destra, che rappresenta di più i loro interessi".

Brunetta: "Gli statali sono con me"


TGcom -"Il 52% dei dipendenti pubblici approva quello che sto facendo. Solo una minoranza, circa il 30-35%, è contraria". Lo ha sottolineato il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, nel corso della trasmissione Panorama del Giorno su Canale 5, che ha anticipato i dati di un sondaggio che verrà pubblicato a giorni. Una stoccata poi alla Cgil: "Non porta più in piaza nessuno, la metà dei suoi iscritti è fatta da pensionati". ''Questo vuol dire - ha proseguito il ministro - che la Cgil, al di là degli iscritti che sono per più della meta' pensionati e al di là dei soldi che prende dallo Stato per patronati e caf, rappresenta pochissimo il lavoro attivo''. Secondo il ministro nella Cgil, e anche negli altri sindacati, ci sono tanti pensionati ''perche' quando vanno nei caf o nei patronati per avere assistenza il piu' delle volte si iscrivono per avere lo sconto''. Tornando ai dipendenti pubblici il ministro si è detto soddisfatto perché ''Domani o dopodomani pubblico un sondaggio in cui si dice che il 52% dipendenti pubblici approva quello che sto facendo, mentre il 30-35% è contrario. Che la maggioranza dei lavoratori pubblici che sono oggetto delle mie cure dica di si' mi fa ben sperare che abbiamo di fronte ancora un corpo sano, che vuole migliorare servizi a cittadini''. A giudizio del ministro, poi, entro la meta' del prossimo anno ''si vedranno in maniera sensibile i grandissimi cambiamenti'', anche grazie all'introduzione delle nuove tecnologie.

Lavoro ISTAT: Pd, "Scelte del ministro Brunetta del tutto incomprensibili"


"L’Istat comunica che nel mese di febbraio, rispetto allo stesso periodo del 2008, l’occupazione ha un calo del 3,2%, su base tendenziale, al netto della cassa integrazione. Purtroppo, i dati della crisi non accennano ad un miglioramento. Per questo, è ancora più incomprensibile la scelta del ministro Brunetta di procedere, nei fatti, al licenziamento di decine di migliaia di lavoratori precari della Pubblica amministrazione. Il tentativo di attribuire il mancato rinnovo di questi contratti alle normative del governo Prodi è palesemente infondato. Tali normative, al contrario hanno permesso, anche attraverso accordi sindacali stipulati dalle Pubbliche amministrazioni, di stabilizzare migliaia di rapporti di lavoro. Sono, invece, le norme emanate dal governo che prevedono la limitazione delle assunzioni a tempo indeterminato fino ad un tetto massimo del 10% dei rapporti cessati l’anno precedente e l’impossibilità, dopo il 30 giugno 2009, di procedere alla stabilizzazione del personale che ne abbia diritto. Come Partito democratico noi chiediamo al ministro Brunetta di ritirare il disegno di legge 1167, al momento all’esame del Senato, e di non procedere fino a tutto il 2010 ad alcun licenziamento nella Pubblica amministrazione. Di sospendere la previsione dell’articolo 49 del D.L. 112/2008 che impedisce il rinnovo del contratto ai lavoratori precari che nell’ultimo quinquennio abbiano avuto già tre contratti con le amministrazioni dello Stato. Infine, chiediamo che si anticipi la pubblicazione del Conto annuale della ragioneria dello Stato per avere a disposizione dati realistici sui precari". Dichiarazione di Cesare Damiano, responsabile Lavoro del Pd e dei parlamentari Ivano Miglioli e Donella Mattesini.

Crisi economica. I numeri dicono che siamo al lumicino. Ma “papi” è ottimista

Eccoli i soliti Gasparri, quello che parlano sempre e di tutto, quasi sempre a sproposito (per bontà nostra diciamo quasi), il ministro Rotondi e, buon ultimo, ma primo come narratore di bugie, Tremonti, l’intellettuale che, conoscendo poco di economia, si rifugia nella “filosofia”. I numeri che raccontano la situazione in cui si trova il nostro paese danno un quadro a tinte fosche e loro parlano di allarmismo quando qualcuno dall’opposizione osa dire che la situazione è difficile. Sì in fondo potrebbe andare meglio, dicono in coro i berlusconidi, ma poteva anche andare peggio e noi, noi governo, siamo fiduciosi nella ripresa che l’Italia aggancerà. Bene, i numeri che descrivono lo stato del paese, non sono il risultato di elucubrazioni della sinistra estremista che, come è noto, è maestra in allarmismi sempre infondati come dice il capo del governo. No, questi numeri vengono da una sede che Tremonti ben conosce: si tratta infatti della Relazione unificata dell’economia 2009. Tutti gli indicatori economici sono notevolmente peggiori rispetto alla previsioni del governo e del ministro che dell’economia dovrebbe essere il tutore. Il Prodotto interno lordo ( Pil) viaggia ad un –4,2%, il rapporto fra il deficit e il Pil, registra un – 4,6%, il rapporto debito pubblico-Pil tocca la quota di +114,3%, le entrate sono diminuite del 2,1%, per l’occupazione siamo a un –2,6%. Ultimo dato, quello sul quale Berlusconi ha sempre impostato le campagne elettorali e cioè il fisco: è in aumento toccando quota 43,5%. E questa volta non si può dare la colpa all’ex ministro Visco accusato di succhiare il sangue agli italiani. La cosa ancor più incredibile e che questi bugiardi per natura ora fanno sapere che il quadro tratteggiato dalla relazione unificata dell’economia, ripetiamo quindi quadro ufficiale, corrisponde a quello delineato dal Fondo monetario internazionale (Fmi). Dimenticano questi ministri che proprio qualche giorno fa quando il Fondo indicava una situazione molto pesante per l’Italia e il suo futuro, facevano spallucce e smentivano le previsioni dell’organismo internazionale. Sappiamo anche noi che il Fmi non è l’oracolo, che è strumento del capitalismo. Sappiamo che le sue ricette si muovono all’interno di quei meccanismi che hanno prodotto la crisi. Ma i numeri sono i numeri. Dunque il 2009 per l’Italia sarà un anno nero. Dice Tremonti che noi abbiamo un vantaggio rispetto ad altri paesi europei: i nostri concittadini hanno meni debiti nei confronti delle banche, ricorrono ai presti in maniera inferiore a quanto facciano i nostro vicini di casa. Ma è anche vero e questo pesa di più, che il nostro debito pubblico viaggia a velocità molto sostenuta, che i salari italiani sono più bassi di quelli dei lavoratori europei. Questo aggrava la crisi in Italia e rende difficile l’aggancio alla ripresa quando ci sarà e cioè nella seconda metà del 2010 stando alle previsioni di tutti gli organismi internazionali. Ovviamente Berlusconi, papi come lo chiamano Noemi Letizia e sua madre, l’imperatore come lo definisce sua moglie, Veronica, di cui lui parla come della “ signora”, quasi un’estranea incontrata per caso, vede rosa, sprizza ottimismo da tutti i pori. Purtroppo vale il proverbio che dice: le bugie hanno le gambe corte. E se ne accorgono giorno dopo giorno i lavoratori, gli operai, i precari,i pensionati,l’esercito dei disoccupati che ogni giorno si accresce, a partire dagli insegnanti che rimarranno senza posto. A metà maggio la Ces, la Confederazione dei sindacati europei ha indetto quattro grandi manifestazioni con al centro la crisi economica e le misure necessarie per uscirne. Nel giorno del Primo Maggio la straordinaria manifestazione che Cgil, Cisl, Uil hanno tenuto all’Aquila aveva uno slogan: il lavoro unisce. Una speranza, un tram da non perdere.