LA PETIZIONE DA FIRMARE

giovedì 18 giugno 2009

Ci siamo.... .. Oscuramento internet

E' passato l'emendamento D'Alia. LEGGETE E FATE GIRARE, E' IMPORTANTE PER TUTTI

L'attacco finale alla democrazia è iniziato! Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo. Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l'obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D' Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l'articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere. In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l' apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto? Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare. Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania. Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico. Fate girare questa notizia il più possibile. E' ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. E' in gioco davvero la democrazia!!!

Petizione online

E' attivo il sito "Non sparate alla ricerca" dove poter firmare la petizione...inutile dire che più firmiamo meglio è!!!!


Come si nasconde una notizia




AGI -
Roma: Ambiente -I lavoratori precari dell'Ispra presentano
un clip dal titolo "Non sparate alla ricerca", contro i
licenziamenti annunciati (Caffe' Fandango, piazza di Pietra
32/33, ore 19,30).

L'iniziativa di questa sera pubblicizata su CITY



Dai lavoratori Ispra il grido d´aiuto: ´Non sparate sulla ricerca´

Da greenreport.it - Per fermare il licenziamento di 430 loro colleghi annunciato tra giugno e dicembre dalla struttura commissariale che gestisce l’Ispra, i lavoratori hanno presentato un clip autoprodotto, dal titolo “Non sparate alla ricerca”, per spiegare cosa accadrà con la “morte” della ricerca e dei controlli ambientali. Alla proiezione, prevista per le 19.30 del 18 giugno al Caffè Fandango di Roma, farà seguito una tavola rotonda sulla situazione e le prospettive della ricerca ambientale in Italia dal titolo “La ricerca di Pulcinella”, cui parteciperanno personalità del mondo scientifico e politico, ricercatori ed ambientalisti. Nell’occasione, sarà anche presentata una lettera aperta che i precari Ispra hanno scritto al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, responsabile del dicastero vigilante sull’Istituto e sui suoi lavoratori. Verrà dato il via anche ad una raccolta di firme cui tutti i cittadini potranno aderire, visto che avverrà sul web, attraverso il sito internet www.nonsparateallaricerca.org
Fino all´anno scorso, esistevano due Enti pubblici di Ricerca: l’Icram, unico Ente pubblico ad occuparsi di mare, in un Paese con 8mila Km di coste, e l’Infs, l’Istituto nazionale Fauna selvatica. Esisteva poi un’Agenzia governativa per l’Ambiente, l’Apat, che si occupava di Protezione Ambientale: ognuno dei tre soggetti aveva un’identità forte e competenze tecnico‐scientifiche di grande livello, ma fondamentalmente diverse tra loro. Ad agosto 2008, il Governo li ha fusi in un’unica entità, creando l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra).
Da quel momento, tutte le procedure economico‐amministrative che erano state ritagliate su misura per le varie attività dei tre ex enti sono state sostituite con procedure arcaiche e farraginose, assolutamente non idonee allo svolgimento delle attività di ricerca. Ora, sono 200 le persone che il 30 giugno vedranno i loro contratti non rinnovati, e da qui alla fine dell’anno si arriverà al licenziamento di 430 unità pari a più di 1/3 del personale ISPRA. I precari chiedono chiarezza e garanzie sul proprio futuro, come su quello della tutela dell’ambiente in Italia.

ABRUZZO/AMBIENTE: STATI, ACCORDO SU PROROGA CONTRATTI PRECARI ARTA

(ASCA) - L'Aquila, 17 giu - ''Verra' predisposto un provvedimento che proroghera' i 45 contratti precari in scadenza sino al 31/12/2009 e verra' attivato gia' nei prossimi giorni un tavolo che dovra' gettare le fondamenta per risolvere il problema, quello dei precari, al quale da troppi anni non si riesce a dare una soluzione. E' quanto emerso questa mattina in un incontro presso la sede dell'Arta che ha visto presenti l'assessore regionale dell'Abruzzo, Daniela Stati, la dirigenza dell'Arta e le rappresentanze sindacali regionali e dell'azienda in merito alla situazione del personale precario dell'Agenzia. ''La salvaguardia dei posti di lavoro e' una priorita' - ha detto l'assessore Stati - Una linea condivisa dallo stesso Presidente Chiodi. I precari dell'Arta svolgono un ruolo importante. Sono diversi anni che lavorano a stretto contatto con il personale di ruolo e hanno acquisito una propria professionalita' che e' essenziale per il presente e il futuro dell'azienda. Devo anche sottolineare la collaborazione delle rappresentanze sindacali impegnate nel dare risposte certe e soprattutto, condivise con i lavoratori. Spero che questa collaborazione ci aiuti a risolvere definitivamente l'annoso problema''.