LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 3 giugno 2009

Rottama un precario è già sulle agenzie!

L'iniziativa "Rottama un precario" di domattina, è già uscita su molte delle principali agenzie di stampa, oltre che sul sito ambientale Greenreport.
Eccole qui di seguito, e... accorrete numerosi!


Apcom
Ricerca/ Iniziativa precari Ispra: rottama un precario Ricerca/ Iniziativa precari Ispra: rottama un precario "Ogni dieci precari rottamati in regalo una poltrona" Roma, 3 giu. (Apcom) - I precari dell'Ispra, oltre 430 persone in procinto di essere licenziate dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, hanno deciso di regalare una poltrona a chi vuole rottamarli, anticipando il governo. Domani mattina dalle 10, davanti alla sede del ministero in via Cristoforo Colombo, i cittadini potranno infatti rottamare un precario e se sono fortunati vinceranno una poltrona omaggio. L'inziativa è stata organizzata per protestare contro il processo di espulsione dall'Istituto dei precari, compresi quelli che non gravano su fondi ordinari dell'Ispra, ma su rirorse esterne stanziate da istituzioni ed organizzazioni nazionali ed internazionali, spesso ottenute proprio grazie al curriculum degli stessi precari. Fino all'anno scorso, esistevano due Enti pubblici di Ricerca: l'Icram, unico Ente pubblico ad occuparsi di mare, in un Paese con 8mila Km di coste, e l'Infs, l'Istituto nazionale Fauna selvatica. Esisteva poi un'Agenzia governativa per l'Ambiente, l'Apat, che si occupava di Protezione Ambientale: ognuno dei tre soggetti aveva un'identità forte e competenze tecnico-scientifiche di grande livello, ma fondamentalmente diverse tra loro. Ad agosto 2008, il Governo li ha fusi in un'unica entità, creando l'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (Ispra). Da quel momento, tutte le procedure economico-amministrative che erano state ritagliate su misura per le varie attività dei tre ex enti sono state sostituite con procedure arcaiche e farraginose, assolutamente non idonee allo svolgimento delle attività di ricerca. Ora, sono 200 le persone che il 30 giugno vedranno i loro contratti non rinnovati, e da qui alla fine dell'anno si arriverà al licenziamento di 430 unità. I precari chiedono chiarezza e garanzie sul proprio futuro, come su quello della tutela dell'ambiente in Italia. Red/Apa 03-GIU-09 15:39 NNNN


Adnkronos
AMBIENTE: PRECARI ISPRA PROTESTANO, OGNI 10 'ROTTAMATI' IN REGALO 1 POLTRONA
AMBIENTE: PRECARI ISPRA PROTESTANO, OGNI 10 'ROTTAMATI' IN REGALO 1 POLTRONA ENTRO L'ANNO IN 430 PERDERANNO LAVORO Roma, 3 giu. - (Adnkronos) - I precari dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (Ispra), oltre 430 hanno deciso di dar vita a una singolare iniziativa per protestare contro l'imminenete licenziamento da parte del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Domani mattina dalle 10 in poi, davanti alla sede del ministero in via Cristoforo Colombo, regaleranno una poltrona a chi vuole rottamarli, anticipando il governo. Ricercatori, tecnici e tutti i lavoratori dell'Ispra regaleranno una poltrona ogni 10 precari rottamati. Saranno attivi speciali cassonetti differenziati, adatti per ogni esigenza: dal ricercatore al tecnico fino all'amministrativo L'inziativa e' stata organizzata per protestare contro il processo di espulsione dall'Istituto dei precari, compresi quelli che non gravano su fondi ordinari dell'Ispra, ma su rirorse esterne stanziate da istituzioni ed organizzazioni nazionali ed internazionali. "Lavoratori che, grazie alla loro esperienza e alle competenze acquisite in anni di lavoro, hanno contribuito in modo determinante - si legge in un comunicato - a far si' che l'Italia svolga, nonostante gli esigui finanziamenti nazionali, un ruolo di primo piano nella ricerca ambientale. Fino all'anno scorso, esistevano due Enti pubblici di Ricerca: l'Icram, unico Ente pubblico ad occuparsi di mare, in un Paese con 8mila Km di coste, e l'Infs, l'Istituto nazionale Fauna selvatica. Esisteva poi un'Agenzia governativa per l'Ambiente, l'Apat, che si occupava di Protezione Ambientale: ognuno dei tre soggetti aveva un'identita' forte e competenze tecnico-scientifiche di grande livello, ma fondamentalmente diverse tra loro. Ad Agosto 2008, il Governo li ha fusi in un'unica entita', creando l'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (Ispra). Ora, sono 200 le persone che il 30 giugno vedranno i loro contratti non rinnovati, e da qui alla fine dell'anno si arrivera' al licenziamento di 430 unita'. (Sec/Pn/Adnkronos) 03-GIU-09 16:17 NNNN


Velino
Precari Ispra, domani la protesta di fronte al min. Ambiente Roma, 03 GIU (Velino) - "I precari dell'Ispra, oltre 430 persone in procinto di essere licenziate dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, hanno deciso di regalare una poltrona a chi vuole rottamarli, anticipando il governo. Domani mattina dalle 10, davanti alla sede del ministero in via Cristoforo Colombo, i cittadini potranno infatti rottamare un precario e se sono fortunati vinceranno una poltrona omaggio". È quanto spiega un comunicato stampa dell'assemblea dei precari dell'Ispra, che aggiunge: "L'iniziativa e' stata organizzata per protestare contro il processo di espulsione dall'Istituto dei precari, compresi quelli che non gravano su fondi ordinari dell'Ispra, ma su rirorse esterne stanziate da istituzioni ed organizzazioni nazionali ed internazionali, spesso ottenute proprio grazie al curriculum degli stessi precari. Lavoratori che, grazie alla loro esperienza e alle competenze acquisite in anni di lavoro, hanno contribuito in modo determinante a far si' che l'Italia svolga, nonostante gli esigui finanziamenti nazionali, un ruolo di primo piano nella ricerca ambientale. Ad oggi - aggiunge la nota -, le attivita' di ricerca e controllo in campo ambientale sono compromesse dalle scelte della struttura commissariale e del Ministro Prestigiacomo che, con il licenziamento del personale precario ed il dilagare del processo di burocratizzazione, stanno determinando la paralisi dell'attivita' di ricerca e controllo ambientale dell'Ispra, delineando una persecuzione dei precari 'a norma di legge'".

Precari Ispra, domani la protesta di fronte al min. Ambiente (2) Roma, 03 GIU (Velino) - "Fino all'anno scorso - prosegue la nota dell'assemblea dei precari dell'Ispra -, esistevano due Enti pubblici di Ricerca: l'Icram, unico Ente pubblico ad occuparsi di mare, in un Paese con ottomila Km di coste, e l'Infs, l'Istituto nazionale Fauna selvatica. Esisteva poi un'Agenzia governativa per l'Ambiente, l'Apat, che si occupava di Protezione Ambientale: ognuno dei tre soggetti aveva un'identita' forte e competenze tecnico-scientifiche di grande livello, ma fondamentalmente diverse tra loro. Ad Agosto 2008, il Governo li ha fusi in un'unica entita', creando l'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (Ispra). Da quel momento, tutte le procedure economico-amministrative che erano state ritagliate su misura per le varie attivita' dei tre ex enti sono state sostituite con procedure arcaiche e farraginose, assolutamente non idonee allo svolgimento delle attivita' di ricerca. Ora, sono 200 le persone che il 30 giugno vedranno i loro contratti non rinnovati, e da qui alla fine dell'anno si arrivera' al licenziamento di 430 unita'. I precari chiedono chiarezza e garanzie sul proprio futuro, come su quello della tutela dell'ambiente in Italia. Si considerano una risorsa importante per le politiche ambientali del paese, non certo una mercanzia da rottamare, come pensa invece il ministro Prestigiacomo", conclude la nota. (com/asp) 031629 GIU 09 NNNN


Agenzia Dire
AMBIENTE. ROTTAMA PRECARI E VINCI POLTRONA, ECCO PROTESTA A ISPRA
ZCZC
DIR0310 3 AMB 0 RR1 / DIR
AMBIENTE. ROTTAMA PRECARI E VINCI POLTRONA, ECCO PROTESTA A ISPRA
(DIRE) Roma, 3 giu. - Rottama un precario, e se arrivi a dieci lavoratori con contratti in scadenza vinci una poltrona. Non e' una lotteria, ma la singolare iniziativa organizzata dai precari dell'istituto superiore di protezione e ricerca ambientali (Ispra) per protestare contro il taglio di "oltre 430 persone voluto dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo". Domani, sotto la sede del dicastero di via Cristoforo Colombo, ricercatori, a partire dalle 10 del mattino tecnici e tutti i lavoratori dell'Ispra regaleranno una poltrona ogni 10 precari rottamati. Saranno attivi speciali cassonetti differenziati, adatti per ogni esigenza: dal ricercatore al tecnico fino all'amministrativo. La singolare protesta e' stata organizzata dall'assemblea dei precari dell'Ispra che, spiega in una nota, vuole esprimersi "contro il processo di espulsione dall'Istituto dei precari, compresi quelli che non gravano su fondi ordinari dell'Ispra, ma su risorse esterne stanziate da istituzioni ed organizzazioni nazionali ed internazionali, spesso ottenute proprio grazie al curriculum degli stessi precari". Ad oggi, denuncia l'assemblea, le attivita' di ricerca e controllo in campo ambientale "sono compromesse dalle scelte della struttura commissariale e del ministro Prestigiacomo che, con il licenziamento del personale precario ed il dilagare del processo di burocratizzazione, stanno determinando la paralisi dell'attivita' di ricerca e controllo ambientale dell'Ispra, delineando una persecuzione dei precari "a norma di legge". (SEGUE)
Fino all'anno scorso, ricorda l'assemblea dei precari dell'Ispra, esistevano due enti pubblici di ricerca: l'Icram, unico Ente pubblico ad occuparsi di mare, e l'Infs, l'Istituto nazionale Fauna selvatica. Esisteva poi un'agenzia governativa per l'ambiente, l'Apat, che si occupava di protezione ambientale: ognuno dei tre soggetti aveva competenze tecnico-scientifich e diverse tra loro. Nell'agosto 2008 il governo li ha fusi in un'unica entita', creando l'Ispra. Da quel momento, denuncia l'organismo dei precari dell'istituto, "tutte le procedure economico-amministr ative che erano state ritagliate su misura per le varie attivita' dei tre ex enti sono state sostituite con procedure arcaiche e farraginose, assolutamente non idonee allo svolgimento delle attivita' di ricerca". Ora, sottolineano i precari, "sono 200 le persone che il 30 giugno vedranno i loro contratti non rinnovati, e da qui alla fine dell'anno si arrivera' al licenziamento di 430 unita'". Per questo i precari chiedono "chiarezza e garanzie sul proprio futuro, come su quello della tutela dell'ambiente in Italia". I ricercatori Ispra, conclude la nota, "si considerano una risorsa importante per le politiche ambientali del paese, non certo una mercanzia da rottamare, come pensa invece il ministro Prestigiacomo".

Umberto Guidoni dalla parte dei Precari ISPRA


Gentile Ministro Prestigiacomo,
Gentile Ministro Gelmini,
Egregio Ministro Brunetta,
Egregio Prefetto Grimaldi,


in questi giorni è stata sottoposta alla mia attenzione la questione del rinnovo dei contratti di 430 lavoratori precari dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

In considerazione della gravità della prospettiva di un numero così elevato di mancati rinnovi, scrivo per invitarVi a verificare e valutare tutte le opzioni che permettano di evitare l'implementazione di una misura così drastica.

Per quanto rilevanti, le motivazioni che impediscono il rinnovo del contratto di lavoro di una parte così significativa dell'organico di ISPRA devono essere commisurate alla perdita di capitale umano e professionale che l'Istituto subirebbe.

Sono sempre stato un convinto assertore della necessità di finanziare meglio e di più la ricerca italiana, che purtroppo si distingue negativamente dalla media europea, e di attribuirle l'importanza che merita.
Fare questo significa valorizzare anche chi, il mondo della ricerca, lo anima, compresi dunque i precari di ISPRA che oggi rischiano il proprio posto di lavoro.

Confidando nella Vostra immediata mobilitazione e in un cortese riscontro, porgo distinti saluti.

Umberto Guidoni
Deputato Europeo Sinistra e Libertà

Precari Ispra: rottama anche tu un precario, ogni 10 in regalo una poltrona

Da greenreport.it - ROMA. I precari dell’Ispra, oltre 430 persone in procinto di essere licenziate dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, hanno deciso di regalare una poltrona a chi vuole rottamarli, anticipando il governo. Domani mattina dalle 10, davanti alla sede del ministero in via Cristoforo Colombo, i cittadini potranno infatti rottamare un precario e se sono fortunati vinceranno una poltrona omaggio. L’inziativa è stata organizzata per protestare contro il processo di espulsione dall’Istituto dei precari, compresi quelli che non gravano su fondi ordinari dell’Ispra, ma su rirorse esterne stanziate da istituzioni ed organizzazioni nazionali ed internazionali, spesso ottenute proprio grazie al curriculum degli stessi precari. Lavoratori che, grazie alla loro esperienza e alle competenze acquisite in anni di lavoro, hanno contribuito in modo determinante a far sì che l’Italia svolga, nonostante gli esigui finanziamenti nazionali, un ruolo di primo piano nella ricerca ambientale. Ad oggi, le attività di ricerca e controllo in campo ambientale sono compromesse dalle scelte della struttura commissariale e del Ministro Prestigiacomo che, con il licenziamento del personale precario ed il dilagare del processo di burocratizzazione, stanno determinando la paralisi dell’attività di ricerca e controllo ambientale dell’Ispra, delineando una persecuzione dei precari “a norma di legge”. Fino all´anno scorso, esistevano due Enti pubblici di Ricerca: l’Icram, unico Ente pubblico ad occuparsi di mare, in un Paese con 8mila Km di coste, e l’Infs, l’Istituto nazionale Fauna selvatica. Esisteva poi un’Agenzia governativa per l’Ambiente, l’Apat, che si occupava di Protezione Ambientale: ognuno dei tre soggetti aveva un’identità forte e competenze tecnico-scientifiche di grande livello, ma fondamentalmente diverse tra loro. Ad Agosto 2008, il Governo li ha fusi in un’unica entità, creando l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (Ispra). Da quel momento, tutte le procedure economico-amministrative che erano state ritagliate su misura per le varie attività dei tre ex enti sono state sostituite con procedure arcaiche e farraginose, assolutamente non idonee allo svolgimento delle attività di ricerca. Ora, sono 200 le persone che il 30 giugno vedranno i loro contratti non rinnovati, e da qui alla fine dell’anno si arriverà al licenziamento di 430 unità. I precari chiedono chiarezza e garanzie sul proprio futuro, come su quello della tutela dell’ambiente in Italia. Si considerano una risorsa importante per le politiche ambientali del paese, non certo una mercanzia da rottamare, come pensa invece il ministro Prestigiacomo.

PA, gonfiati i dati di Brunetta sulle malattie all’Ispra

Da giornalettismo.com - di Rossana De Rossi - Il ministro afferma che le assenze nell’Istituto sono calate del 94% ma i numeri lo smentiscono, perchè la diminuzione è inferiore a quella dichiarata e perchè il calo delle assenze per malattia è compensato dall’aumento di permessi e ferie. E in più non tiene conto dei precari

Le bugie hanno sempre le gambe corte, anche quando a dirle è un uomo popolare come Renato Brunetta, Ministro della Funzione Pubblica, secondo i sondaggi “il più amato dagli italiani“, almeno tra i politici. Il titolare di Palazzo Vidoni, forte di un apprezzamento popolare che sembra nettamente superiore a quello della Cuccarini, ha ripetutamente affermato che i dati delle assenze per malattia, all’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sono calate nell’ultimo periodo del 94%. Un dato che ora viene clamorosamente smentito dalle cifre ufficiali, apparse sul sito dello stesso Governo Italiano, da cui risulta che il calo è a malapena della metà.

BRUNETTA: L’ISPRA E’ UNO SCHIFO - Tutto è iniziato lo scorso 19 aprile, quando nel corso di una delle tante interviste, al Corriere della Sera, Brunetta ha affermato che “all’Ispra, le assenze sono dimi­nuite del 94%. In molti enti siamo sopra il 70. Posso dirlo? Che schifo“. Insomma, fannulloni tra i fannulloni, veri re dell’assenteismo, quelli dell’Ispra. Le accuse ai lavoratori dell’Istituto sarebbero state ripetute il 21 aprile, durante la trasmissione “Porta a porta“, e negli stessi giorni in un intervento del ministro a “L’era glaciale”, su La7. Purtroppo, nessuno dei colleghi ha fatto la domanda più ovvia, davanti a una cifra del genere: come è possibile un simile risultato? A quale periodo si riferisce e con che criteri è stato ottenuto?

IL MISTERO DEL 94% - Il dato ha subito insospettito chi lavora in Ispra e i sindacati hanno chiesto alla struttura commissariale nominata dal governo, che gestisce l’Istituto, di fornire anche a loro i dati precisi sulle assenze. Numeri che contengono molte sorprese: gli ultimi mesi calcolati sono febbraio, marzo e aprile di quest’anno, che vengono confrontati con lo stesso periodo del 2008. A febbraio, ad esempio, si è passati da 1,11 giorni di assenza per dipendente nel 2008 a 0,6 nel 2009, con un calo del 45,46%. Alto, ma ben lontano dal 94% di cui parla di Brunetta. Peraltro, spiega un dipendente dell’ufficio preposto al calcolo delle assenze, questo dato non è molto attendibile, come quelli dei mesi precedenti (usati dal ministro), visto che “è stato rilevato, per un problema di sistema informatico, su soli 221 dipendenti degli oltre 900 totali“. Il problema è stato risolto da marzo in poi, quando le assenze per malattia 2009 sono state il 49% in meno di quelle del 2008, mentre ad aprile la contrazione rispetto all’anno scorso risulta essere del 47,13%.

MA LE ASSENZE SONO CALATE DAVVERO? - Questi numeri, già dimezzati rispetto a quelli di Brunetta, non tengono conto di altri elementi importanti: ad esempio, che considerando anche le assenze per altri motivi (permessi di vario tipo), il calo è ancora minore, ad aprile ad esempio è stato del 35%. La spiegazione è semplice: con Brunetta si è applicata una legge preesistente, secondo cui chi è malato non ha diritto a percepire il salario accessorio, legato alla presenza. Salario che però, per i lavoratori che sono ai livelli contrattuali più bassi (i non ricercatori), arriva quasi al 20% del totale. Quindi chi è malato per non perdere i soldi, prende un altro tipo di permessi (ma sempre a spese dei contribuenti) o ferie (idem con patate). Questo spiega anche perché i corridoi dell’Istituto ultimamente siano pieni di gente con raffreddori, allergie e dolori vari, che invece di stare a casa va al lavoro, con conseguenze immaginabili sulla produttività.

E I PRECARI, MINISTRO? - Tutto ciò di cui si è parlato riguarda solo i lavoratori a tempo indeterminato, visto che i precari, in ossequio alla politica del governo di cui Brunetta fa parte, sembrano “invisibili” anche per quanto riguarda le loro assenze. Il segretario generale della FLC Cgil, Mimmo Pantaleo, ha definito i numeri del ministro “un’incomprensibile caricatura e mistificazione della realtà“, e ha sottolineato che “tutto ciò è funzionale a costruire strumentalmente falsi teoremi che preludano ai licenziamenti dei precari dell’Ispra, che nel mese di giugno sono in scadenza”. Infatti, in 430 perderanno il lavoro, spesso legato a controlli fondamentali per la salute di persone e ambiente, tra la fine di questo mese e dicembre. Se Brunetta andasse a controllare i cartellini di lavoratori a tempo determinato e co.co.co., sicuramente troverebbe un forte aumento delle loro assenze, nell’ultimo periodo. Anche in questo caso la spiegazione è semplice: non sono fannulloni, ministro, stanno semplicemente cercando un altro lavoro.

Nulla di fatto all’incontro sindacale del 29 u.s.. Il Prefetto Vincenzo Grimaldi e la struttura commissariale tutta fanno muro in coerenza con il mandato governativo ricevuto: alleggerire l’ISPRA là dove si può!

Dall’inizio dell’anno 50 precari non hanno avuto il contratto rinnovato e al 30 giugno sono in tutto 200 i contratti in scadenza e altri 230 si aggiungeranno entro la fine dell’anno. Con i concorsi potranno trovare soluzione circa 150 precari fatte salve le aspirazioni di tutto l’universo precario della P.A., in testa quello del ministero dell’ambiente che sappiamo bene avere caratteristiche sovrapponibili a quelle dei precari ISPRA.



USI RdB Ricerca intensifica le iniziative di protesta e procederà fino a che il Ministro Ptrestigiacomo non ci darà risposte. Il 31 maggio era a protestare insieme ai precari dell’ISPRA al Giro d’Italia a Roma e sarà ancora con loro per l’iniziativa:

“Rottama anche tu un precario, ogni 10 in regalo una poltrona!”

(Via Cristoforo Colombo domani 4 giungo dalle ore 10:00)



La Struttura Commissariale, come è drammaticamente noto, si rifiuta di applicare gli strumenti esistenti, così come fanno tutti gli altri enti di ricerca, per rinnovare i contratti del personale precario.Si trincera dietro un’applicazione, tutta sua, delle norme perdendo tra l’altro continuamente di vista le responsabilità del buon amministratore. Il tutto nell’assenza di un progetto istituzionale per Ispra se non quello di tagliare il personale precario in attuazione ai dettati governativi. Esiste tra l’altro la copertura economica per rinnovare tutti i 170 CoCoCo su fondi strutturali che scadranno al 30 giugno. Sarebbe sufficiente far gravare il loro costo ad es su un fondo (over head) alimentato, in una certa percentuale, da ciascun finanziamento esterno iniziando contestualmente un piano di trasformazione dei contratti a tempo determinato a partire dal personale diplomato. Ma la struttura commissariale non vuole correre rischi (quali?) e chiede un ulteriore vettore normativo ammettendo che un primo tentativo di inserimento nei provvedimenti riguardanti il terremoto dell’Abruzzo non è andato a buon fine. In ogni caso sappiamo fin troppo bene che, anche là dove il personale sia su fondi esterni, i problemi non sarebbero risolti, poiché con l’applicazione della politica del rinvio e dell’ostruzionismo si conta sulla stanchezza e l’esasperazione di chi ad esempio sta aspettando da 5 mesi la nuova selezione, o chi magari è già risultato vincitore da più di un mese e non viene ancora assunto. Di volta in volta vengono addotti pretesti che ormai la struttura commissariale stessa fa fatica ad inserire in una sequenza logica ed è costretta ad ammetterne l’incoerenza. Ogni giorno arriva una nuova disposizione, circolare, O.d.S. tendente a rendere impossibile il proseguimento delle attività. L’impossibilità ad andare in missione con fondi diversi da quelli su cui si è stati contrattualizzati ne è un esempio. Quando le attività saranno definitivamente smantellate diverrà ancora più naturale cessare il rapporto di lavoro per i lavoratori con contratto atipico. Viene negata la possibilità, adottata di prassi da tutti gli altri e.p.r., compresi ex ICRAM ed ex INFS, di trovare copertura economica dei contratti atipici su altri fondi da quello in cui si è stati contrattualizzati. Il colmo viene raggiunto con il non riconoscimento dell’art.24 del nuovo CCNL per i contratti a Tempo Determinato. Lazzarini, l’uomo delle norme, dichiara l’illeggittimità ad effettuare più di una proroga sui contratti a T.D. Ci sono poi coloro per i quali non è chiara la data del licenziamento e sono gli esclusi dalle stabilizzazioni che riportano sul loro contratto la dicitura “rinnovato fino a stabilizzazione ovvero fino all’assunzione all’immissione in ruolo”. Per loro, infatti, esiste una sospensione decisionale nell'attesa di chiarimenti dal Ministero vigilante.



Facciamo, in ogni caso, gli auguri alle circa 219 persone, che hanno appena preso servizio a tempo indeterminato e ai 10 dipendenti CoCoCo in possesso dei requisiti “di categorie protette” che sarebbero assunti a breve ma precisiamo che tutti i nuovi assunti pagano e pagheranno l’obolo di vedersi corrispondere lo stipendio più basso tra i tre ex Enti, quello di ex INFS che tra l’altro non ha avuto alcuna assunzione!

Ma non ci basta! Ci sono 430 colleghi che hanno bisogno della solidarietà di tutti, sia di coloro che hanno appena risolto il problema occupazionale sia di coloro che lo avevano già risolto. Non dimentichiamoci che i dipendenti pubblici sono sotto attacco sia sul fronte delle retribuzioni (malattie, salari accessori) che sul fronte dei diritti conquistati con anni di lotte dai nostri padri e dai nostri nonni.

USI RdB Ricerca - ISPRA


I ricercatori, i tecnici e tutti i lavoratori precari dell’ISPRA regaleranno una poltrona ogni 10 precari rottamati


Saranno attivi speciali cassonetti differenziati per la rottamazione adatti per ogni esigenza dal ricercatore al tecnico all’amministrativo


Giovedì 4 giugno Ministero dell’Ambiente

Via Cristoforo Colombo 44 dalle ore 10.00


430 RICERCATORI TECNOLOGI TECNICI E AMMINISTRATIVI A CASA SENZA DIRITTI E SENZA TUTELE ENTRO LA FINE DELL’ANNO


ROTTAMA ANCHE TU UN PRECARIO

OGNI 10 IN REGALO UNA POLTRONA !!!!


Sono 200 le persone che al 30 giugno vedranno i loro contratti non rinnovati e da qui alla fine dell’anno si arriverà al licenziamento di 430 unità!!!


Chiediamo chiarezza e garanzie sul nostro futuro

E sul futuro della tutela dell’ambiente in Italia


Siamo una risorsa importante per le politiche ambientali del paese, non una danno da rottamare!!


Prestigiacomo rispondici!!!!