Premesso che:
- l'articolo 28 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge n. 133 del 2008, prevede la istituzione dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra);
-l'Ispra svolge le funzioni, con le risorse finanziarie, strumentali e di personale, dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (Apat) di cui all'articolo 38 del decreto legislativo n. 300 de1 30 luglio 1999 e successive modificazioni, dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs) di cui alla legge 11 febbraio 1992, n. 157 e successive modificazioni, e dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (Icram) di cui all'articolo 1-bis del decreto-legge 4 dicembre 1993, n. 496, convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 21 gennaio 1994, n. 61;
- i suddetti istituti (Apat, Icram, Infs) svolgevano e svolgono compiti di rilevanza nazionale quali:
- controlli ed ispezioni ambientali; raccolta, elaborazione e divulgazione di dati di pubblico interesse sullo stato dell'ambiente;
- supporto tecnico al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per la gestione dei procedimenti autorizzatori inerenti Via, Vas, Ippc, Aia, siti contaminati;
- predisposizione di linee guida tecniche a supporto delle politiche per lo sviluppo sostenibile; esprimere, sulle materie di competenza, i pareri tecnico-scientifici richiesti dallo Stato, dalle Regioni e dalle Province, nonché dagli enti locali;
- diffusione e divulgazione delle conoscenze in campo ambientale; salvaguardia della biodiversità in ambiente terrestre, marino e costiero e nelle politiche per la pesca e la maricoltura sostenibile; censire il patrimonio costituito dalla fauna selvatica, studiarne lo stato, l'evoluzione ed i rapporti con le altre componenti ambientali;
- controllo e valutazione degli interventi faunistici operati dalle Regioni e dalle Province;
- supporto allo Stato e alle Regioni per l'applicazione delle convenzioni e direttive internazionali aventi come oggetto la conservazione della fauna selvatica e degli habitat; fornire alle Regioni supporto per la predisposizione dei piani regionali faunistico-venatori;
- il progetto sotteso all’istituzione dell’ISPRA è stato esplicitato dallo stesso Ministro in oggetto durante l’audizione alla Commissione VIII Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati il 29 gennaio 2009: “Il rilancio del ruolo dell'Istituto partirà, dalla valorizzazione delle sue molteplici competenze e delle professionalità acquisite, sia sotto il profilo della ricerca sia sotto il profilo operativo. Una volta razionalizzata l'attività dei tre organismi e snellita la struttura di gestione per assicurarne maggiore efficienza per il Ministero dell'ambiente, l'ISPRA non potrà che rappresentare un valore aggiunto in termini di autorevolezza, innovazione, apertura al sistema dello sviluppo ecosostenibile, mettendo a frutto l'elevato livello di qualificazione tecnico-scientifica dei personale. L'ISPRA conserverà le funzioni fondamentali dei tre enti disciolti, con un particolare imprinting per la ricerca, che sarà strettamente connessa alle politiche di sviluppo e conservazione dell'ambiente nazionale, anche in relazione alle numerose competenze operative già affidate all'APAT ed alle funzioni essenziali riconnesse all'Istituto nell'ambito del Servizio nazionale di Protezione civile”.
- Risulta agli interroganti che a 10 mesi dalla nascita dell’ISPRA non siano state avviate né una politica di indirizzo istituzionale né un progetto di riorganizzazione delle strutture né una armonizzazione delle risorse umane e delle attività.
- E’ stata effettuata la presentazione del Piano Triennale dei Fabbisogni (2009-2011) che non presenta il fabbisogno di assunzioni a tempo indeterminato e determinato per il 2010 e 2011;
- vi è il mancato rinnovo dei contratti di lavoratori precari impegnati in attività finanziate in gran parte dal Ministero.
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- il Commissario con la comunicazione interna prot. n°2224/Comm.del 22 Aprile 2009 impedisce l’imputazione delle spese di missione del Personale precario su diversi Progetti di Ricerca. Di fatto tale circolare blocca le attività di ricerca in essere impedendo la prosecuzione alla partecipazione di personale precario nei gruppi di lavoro su tematiche istituzionali di interesse dello stesso Suo Ministero.
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- la struttura Commissariale ha diramato il seguente comunicato ai Capi Dipartimento ISPRA il 20 Maggio 2009: “Con l'approssimarsi della scadenza del 30 giugno. indicata dall'art.3. comma 3, della legge 13/1/2009 per il trattenimento in servizio del personale con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, diviene urgente, a prescindere da eventuali iniziative normative volte ad un ulteriore trattenimento del predetto personale, definire un piano degli incarichi del personale a tempo indeterminato all'interno di ciascun Dipartimento finalizzato a mitigare l'impatto di una eventuale riduzione di personale a decorrere dal 1° luglio p.v.. A tal fine le SS.VV. sono invitate a presentare entro il 25 maggio p.v. un piano di utilizzo del personale che tenga conto anche delle recenti procedure di stabilizzazione e assunzione, che hanno portato ad incrementare di complessive 215 unità il numero dei contratti in essere a tempo indeterminato, avendo cura di garantire le attività prioritarie di ciascun Dipartimento”.
- il Ministero durante l’incontro con le parti sociali del 20 Maggio
Per sapere:
Quale sia la politica di indirizzo istituzionale e il progetto di riorganizzazione delle strutture.
Quale sia il vero Progetto legato all’accorpamento in una nuova sede di strutture così dissimili fra loro ed aventi compiti istituzionali così differenti.
Madìa, Recchia