LA PETIZIONE DA FIRMARE

lunedì 10 novembre 2008

Dal Blog dei colleghi INGV



Ieri, a La Sapienza di Roma, l’unione tra la Scuola, l’Università e gli Enti di Ricerca.
Generazioni diverse che si incontrano, bambini, studenti, ricercatori ed insegnanti; una bella sinergia per un obiettivo comune, contestare i tagli indiscriminati alla nostra cultura, rifiutare la Legge 133.
Un’invasione coloratissima dei giardini de La Sapienza, grandi e piccoli affascinati da esperimenti scientifici, dimostrazioni, spiegazioni di argomenti fisici, chimici, geologici, botanici. Tanti giochi e tanti approfondimenti per capire tutti insieme, per dare ognuno un contributo.
Hanno partecipato in tanti: studenti ed insegnanti delle facoltà di Scienze MM. FF.NN, Medicina, Ingegneria, Economia, Psicologia, Lettere e Filosofia I ricercatori dell’INGV, INFN ed ISPRA hanno partecipato con banchetti informativi e con due lezioni per i bambini: “Da qui al Big Bang, lezione di Fisica delle Particelle per i piccoli dai 9 ai 14 anni e (perchè no?) per i loro genitori ed insegnanti”,e ”Il terremoto spiegato ai bambini: dalla favola alla realtà”(dai 5 anni in su) Alla fine, un concerto tenuto dall’orchestra della “Sapienza”.
Ci siamo divertiti tutti tanto, tantissimo, una domenica diversa e gioiosa all’ombra della statua della Minerva, una protesta pulita alla ricerca di democrazia, un grande impegno per la costruzione di un movimento bellissimo che non si fermerà.

Maria Grazia Ciacco.

precari@ingv

La Casta Brunetta


Brunetta ha chiesto alla prefettura di Venezia un ufficio per gli incontri e riunioni istituzionali. Nulla di male se tornasse a Venezia una tantum come membro di governo. Ma Venezia è il collegio elettorale di Brunetta. Il suo feudo elettorale. Dunque chiede un ufficio politico spazioso con vista sul Canal Grande nel rinascimentale palazzo Ca' Corner. Di fronte alla Collezione Guggenheim e non lontano da Ca' Farsett. E GLIELO DANNO.


Vuoi vedere che le regole della pubblica amministrazione valgono per tutti i dipendenti pubblici, un po' meno per il ministro?

Ahi Ahi mister Brunetta


Come deve essere la moglie di Cesare? Al di sopra di ogni sospetto. Chi si avventura nella sacrosanta battaglia contro i fannulloni e gli sprechi di Stato, deve poi garantire il massimo della trasparenza amministrativa e, avvolto in un sacro fuoco, imporre il valore della meritocrazia: solo i migliori saranno i primi. Solo i migliori saranno scelti.
Tra i ministri il più noto e deciso assertore del merito e della trasparenza è indiscutibilmente il professor Renato Brunetta. Che di questa battaglia ne fa una ragione di vita. E che vita! Su e giù per le televisioni a elencare i fannulloni, di genere e di stile, su e giù per i ministeri a verificare - tornelli alla mano - che nessuno esca dal luogo di lavoro e stilare, verifiche alla mano, i migliori. E anche premiarli. Mister Brunetta vuole la massima trasparenza. L'ha detto e l'ha fatto. Ha imposto trasparenza, dunque curricula e retribuzioni, partendo dai suoi uffici. Ecco chi sono, ecco quanto guadagnano i miei consiglieri.
E chi sono? E quanto guadagnano i consiglieri del ministro Brunetta? Cliccate sul sito, andate alla pagina: "Retribuzioni annue lorde dello Staff del ministro".
Il capo di gabinetto, il consigliere di Stato Filippo Patroni Griffi, una lunga e onorata carriera al servizio delle istituzioni, percepisce per il suo incarico un emolumento accessorio di 85mila euro lordi l'anno. Poi lo stipendio. Già, lo stipendio. Giudicando forse inutile riferire la cifra, ha fatto scrivere: "Conserva il suo trattamento economico fondamentale". Nessun aiutino in più al visitatore curioso, seppellito anzi dalla domanda: di quale diavolo di trattamento fondamentale godrà il consigliere? La segretaria del ministro ha invece messo i puntini sulle i: guadagnavo 51mila euro (lordi) l'anno prima del trasferimento a palazzo Vidoni. Dopo il trasferimento la somma è lievitata di altri 34mila euro (lordi). Bella cifretta, vero. Quasi 4000 euro (netti al mese).
Ma al ministero non c'è orario e Brunetta è indemoniato: di notte e di giorno, di sabato e di domenica, a Natale come a Pasqua, lavora e produce. Sempre disponibili bisogna essere. Giusto perciò il maxi incremento. Al pari della segretaria si sono regolati altri dello staff: hanno detto tutto, scritto fino al centesimo gli euro che intascano e quelli che pagano in tasse. Purtroppo sono in minoranza: dei dieci membri più vicini al Capo quattro hanno illuminato ogni dettaglio della propria situazione economica imitando, tra l'altro, il ministro; sei si sono rifugiati in corner utilizzando la fantastica dizione: "conserva il trattamento economico fondamentale". E vabbè, lo conserva. Lo conserva anche la vice capogabinetto dott. ssa Caterina Guarna che percepisce per l'incarico, come emolumento accessorio, 61.705,49 euro lordi l'anno. Il principale è scritto ma non è detto, è pubblico ma resta un pochino riservato.
E comunque, si deve dire tre volte grazie al ministro. Perché, non contento di far trasparire gli stipendi dei suoi principali collaboratori (e di tutti i dirigenti e consulenti della Pubblica amministrazione italiana), ha obbligato ciascuno a esporre il proprio curriculum nella bacheca virtuale.
Cliccate prego!. E noi clicchiamo. Proprio la dottoressa Guarna, come scrive, ha diretto nel 1998 l'ufficio di coordinamento per le Politiche di sviluppo e coesione. Ufficio centrale dove si smistano i fondi di finanziamento europei a favore delle regioni d'Italia più svantaggiate. Dal 2002 al 2005 ha assunto l'incarico di Autorità di Gestione del Programma Operativo 2000-2006 presso la Regione Calabria. Chiunque abbia voglia di sfogliare una qualunque collezione di un qualunque giornale italiano appurerà che in Calabria i soldi europei hanno creato più scandali che sviluppo. Un falò di milioni di euro bruciati dall'insipienza di un ceto politico inadeguato, per non dire peggio, e di una burocrazia distratta, per non dire altro. Anche il capo della segreteria tecnica del ministro, il dottor Renzo Turatto, proviene dalla Calabria, dove ha ricoperto l'incarico di responsabile, dal 2002 al 2005, del dipartimento bilancio, finanze, programmazione e sviluppo.
Non essendo plausibile che il ministro abbia chiamato nello staff funzionari che non mostrassero altissime competenze, né essendo discutibile la tenacia con la quale Brunetta afferma quotidianamente il valore del merito nell'avanzamento di carriera, è del tutto evidente che la Calabria - nonostante le continue denigrazioni patite - abbia in silenzio fatto passi da gigante, innescando, nel disinteresse totale, e forse grazie alla Autorità preposta e per merito promossa, un formidabile circuito virtuoso cui il governo, riconoscente, ora segna nell'albo dei migliori.
Altri devono invece stare in guardia e preoccuparsi del loro futuro. Ancora non inquadrabili, ma siamo lì lì, nella specie dei fannulloni, e con emolumenti non del tutto paragonabili ai collaboratori del ministro, i ricercatori impiegati all'Istituto Superiore della Sanità, godendo di un contratto da precari, temono di perdere il posto se i tagli ventilati (in qualche caso programmati) dovessero davvero compiersi.
I ricercatori precari in Italia sono così tanti da essere destinatari di incarichi delicati e importanti. Troviamo precari chiamati a tutelare la salute pubblica intervenendo nel merito di crisi sanitarie molto note come l'Aids, la diossina o la melammina degli alimenti o anche il bioterrorismo. Ricercatori molto competenti, molto specializzati (e molto precari) a cui sono affidate - anche se non in via esclusiva - quotidiane attività di monitoraggio e di controllo di prodotti delicati (come, per esempio, la qualità del latte in polvere destinato ai bambini; la purezza dell'acqua minerale destinata ai grandi; la qualità e le eventuali contaminazioni dei giocattoli posti in commercio).
Il governo garantisce che tutto è in ordine e la cura dimagrante toccherà soltanto la fannullaggine. Rami secchi e spesa, gonfiata, finalmente ritornata al suo peso forma. In effetti, e apriamo parentesi, il governo ha trovato il modo per promuovere - sebbene il clima non appaia favorevolissimo - una nuova grande banca, la nascente Banca del Meridione. Sei milioni di euro, solo per iniziare, solo per lo start-up. Soldi tolti a quel pozzo senza fondo delle spese per la cultura. Un pizzico di cultura in meno, e - forse - una banca in più.
I precari della cultura e della ricerca però lamentano che la cura dimagrante, anche in ragione dei nuovi investimenti, alla fine li lasci stecchiti. E' abbastanza incredibile, ma non riescono proprio a tranquillizzarsi. Prendete per esempio quelli che temono di non veder rinnovato il contratto (nell'area vasta di quelli definiti atipici) all'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Lì ci sarebbe (secondo dati forniti dai lavoratori nda), una rilevante incidenza dell'utilizzo di contrattisti. Parte di essi, usiamo non a caso il condizionale, sarebbero attualmente impegnati nella stima e nella trasmissione alle autorità internazionali di controllo dei gas serra. Il gruppo di lavoro (secondo la fonte citata a prevalente composizione di precari) gestirebbero ruoli delicati e rilevantissimi.
Se i contratti non verranno rinnovati chi registrerà i gas? E chi li trasmetterà? Quale danno economico subirà l'Italia dalla eventuale inadempienza, per futura carenza di personale, di tali obblighi?
Si lamentano coloro che temono di perdere il lavoro. Ma si lamentano anche coloro che il lavoro lo conserveranno. Come gli ingegneri e i geologi del Registro italiano dighe. Erano bravi e capaci, soprattutto efficienti: in poco più di ottanta tenevano sott'occhio circa 540 dighe effettuando ogni anno circa 1300 sopralluoghi e ordinando azioni di manutenzione straordinaria su circa 300 dighe. Un piccolo ente autonomo senza grilli per la testa e, scorrendo le cifre, senza fannulloni in giro. Con in più un bel gruzzoletto di soldi che venivano dal ticket pagato dai gestori delle dighe stesse.
Però il governo, questa volta l'ex a guida Prodi, sempre nel nome della lotta agli sprechi, decise di sciogliere l'ente e immettere nel ruolo del ministero delle Infrastrutture i suoi tecnici.
Abracadabra. Come per magia i sopralluoghi si sono rallentati, tanto che nel 2008 non è garantita l'effettuazione del calendario completo delle visite, e di sodi in più nemmeno l'ombra. Lo Stato ha recuperato, vero, 200mila euro l'anno per l'eliminazione dei costi relativi al funzionamento del consiglio di amministrazione ma, ad oggi, ha perso nove milioni di euro l'anno legati al contributo che versavano i soggetti controllati all'ente controllore.
Meglio di così!

Programma Notte Bianca del 13


LA NOTTE BIANCA DELLA RICERCA E DEL PRECARIATO”


Roma, 13 novembre 2008


Organizzata da CGIL, CISL e UIL dell’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’


Come è noto – anche ad autorevoli agenzie internazionali quali l’OCSE - nel nostro Paese si fa buona ricerca con pochi mezzi, poche persone e tra queste troppi precari!

Per richiamare l’attenzione su questa situazione, aggravata dai provvedimenti governativi che penalizzano fortemente gli Enti Pubblici di Ricerca, tagliandone fondi e dotazioni organiche, bloccando la stabilizzazione dei precari, addirittura prevedendone il licenziamento, i sindacati CGIL, CISL e UIL dell’ISS organizzano, come preludio allo Sciopero della Ricerca e dell’Università del 14 novembre, la Notte Bianca della Ricerca.


La Notte Bianca avrà inizio alle 19 del giorno 13 novembre, terminerà alle 2 del 14 novembre e si svolgerà presso l’Aula ed anti-aula Pocchiari dell’Iss (Ingresso principale su Viale Regina Elena, 299)


Il Programma provvisorio, in via di definizione ulteriore, è il seguente


19.00 20.30 Accoglienza ( e registrazione) dei partecipanti;

esposizione in anti-aula Pocchiari da parte dei vari Enti che hanno aderito all’evento di

materiale informativo riguardante le loro attività di spicco (al momento hanno aderito

CNR, INRAN, INAF, INGV, ENEA)


20.30 22.00 Tavola Rotonda sullo stato della ricerca in Italia e le sue prospettive future alla luce

dei provvedimenti governativi, con particolare riferimento a quelli relativi al precariato.

È prevista la partecipazione di:

- Presidenti di importanti EPR (al momento hanno confermato la partecipazione

il Prof. Garaci, Presidente dell’ISS, il Prof. Maiani, presidente del CNR;

sono in via di definizione le partecipazioni dei Presidenti di INFN ed ISPESL)

- Segretari Nazionali delle sigle sindacali del comparto (FLC CGIL, CISL FIR e UIL

PA-UR)

- Eminenti personalità scientifiche


22.00 22.30 Buffet


22.30 23.30 Dibattito sui temi della ricerca e del precariato aperto a tutte/i presenti


23.30 02.00 Proiezione di filmati riguardanti le attività degli enti e dell’ISS – filmati di attualità sulla.

protesta contro i decreti che colpiscono la Ricerca – Video Conferenza con la sala operativa

dell’INGV (funzionante h24)


CHIUSURA DELL’EVENTO: entro le ore 2.00 del 14/11/2008


I precari della scuola non esistono


Più invisibili dei fantasmi, più trasparenti del vento.

I precari della scuola non esistono: lo hanno detto chiaramente il premier Berlusconi, il ministro Gelmini e diversi esponenti politici della maggioranza spiegando che i 140.000 tagli agli organici previsti dalla Finanziaria 2008 "non comportano nessun licenziamento".
Il fatto che 140.000 precari della scuola non lavoreranno più evidentemente è un dato statistico che non ha alcuna rilevanza per l'attuale governo.
140.000 lavoratori in meno equivalgono alla chiusura della FIAT, eppure di questo non si parla: i precari della scuola sono più invisibili dei fantasmi, più trasparenti del vetro.
Il Parlamento aveva approvato nella Finanziaria 2006 un piano triennale di 150.000 assunzioni: di queste solo 75.000 sono state effettuate...e le altre 75.000?
Non solo non se ne sa nulla, ma nessuno ne parla più...eppure le leggi approvate dal Parlamento dovrebbero essere rispettate dal governo!
Ma i precari non esistono nemmeno nelle televisioni e sui giornali, a parte pochi sparuti accenni e qualche servizio pietistico sul caso singolo.
In questi ultimi giorni si è parlato di scuola in tanti telegiornali e programmi d'approfondimento, sono stati intervistati politici e politicanti, alcuni veramente di quart'ordine, presunti opinionisti che non mettono piede in un'aula da quarant'anni, giornalisti tuttologi sbalzati dalla cronaca alla scuola, studenti di sinistra e di destra, eppure nessun precario è mai stato invitato in uno studio televisivo, nessun'associazione di precari ha mai potuto esporre le proprie proposte per risolvere il problema del precariato: perfino ottime trasmissioni d'informazione come Ballarò ed Annozero hanno appena accennato ai problemi dei precari della scuola.