LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 11 marzo 2009

Inganno Statistico


Si consolida oramai negli ambienti economici e non la consapevolezza che la crisi attuale sia mal interpretata dagli istituti statistici e dagli strumenti di previsione. E' innegabile che le previsioni finora fatte sono state sballate dai risultati effettivi. E' innegabile che la stessa sinistra italiana che prima utilizzava le previsioni come strumento di propaganda politica abbia rinunciato a tale mezzo quanto alla proposta di un sussidio per i precari, giacchè gli italiani hanno scoperto che non riguardava i 2.500.000 precari ma solo i 40.000 precari della P.A., alla faccia dei principi di equità e giustizia.

Tornando alle analisi economiche è evidente che la statistica si base su trend e dati storici e che di fronte ad una crisi che ha impostato e stabilito nuovi comportamenti, mostrano i loro limiti. Da più parti c'è un condiviso punto di vista che le analisi economiche inizialmente hanno sottovalutato la crisi e che adesso la stanno esagerando. A questa considerazione aggiungo una mia riflessione:

  • la crisi nasce nel 2007 con l'innalzamento del costo del denaro che ha spinto le banche a ideare nuovi strumenti derivati che proponessero rendimenti aggressivi in considerazione del crescere del costo del denaro;
  • la crisi è stata aggravata dalla speculazione operata dai broker statunitensi che ha portato il prezzo del petrolio a livello record. Speculazione determinata dalla struttura dei derivati che includeva accanto ai mutui subprime anche il prezzo delle materie prime e dell'energia;
  • la crisi è stata subita dall'economia reale per tutto il biennio 2007/2008 quando l'innalzamento delle rate del mutuo ha messo in difficoltà le famiglie, fermato i consumi e dal lato delle aziende ha reso estremamente negativa la leva finanziaria spingendole a privilegiare la marginalità del capitale investito rispetto a investimenti ed innovazione;
  • la crisi è stata sublimata dalle scelte micro e macroeconomiche della Cina che ha prima sconvolto i mercati con prodotti di massa dalla bassa qualità e infimo prezzo e poi ha garantito una massa monetaria artificialmente creata che ha sostenuto il crescente indebitamento USA.
Se questa è la situazione allora il 2008 è il punto di svolta della crisi, è stato l'inverno che ha gelato e nel 2009 vediamo i rami secchi cadere...
A questo punto il cammino è definito e la crisi è ingovernabile in termini macro e sono pertanto permessi solo interventi di contigency di fronte alle criticità già in atto.
Ecco perchè una manovra economica anticiclica non ha senso ed ecco perchè a sinistra da Bersani a Epifani si fa un grande errore ritenendo di poter utilizzare la spesa pubblica per contrastare il calo della domanda interna, manovra che sarebbe stato giusto far partire nel 2006/2007 quando le condizioni economiche permettevano interventi strutturali in termini fiscali, previdenziali e di mercato del lavoro. Purtroppo la tipica miopia della sinistra italiana l'ha privata della possibilità concreta di far star meglio questo paese...

370.561: gli italiani senza lavoro nei primi 2 mesi dell'anno

I disoccupati italiani del 2009 sono già almeno 370 mila, dice l'Inps...


Poi ci sono i precari, quelli che hanno perso un lavoro in nero e quelli che non risultano in nessuna statistica. E secondo la Cgil i senza lavoro arriveranno presto a superare il mezzo milione. Ma Silvio Berlusconi promette che, se necessario, il Governo aiuterà ogni singolo disoccupato. Intanto, però, aiuta una banca. Il Banco Popolare è il primo istituto a chiedere ufficialmente le obbligazioni sottoscritte dal Tesoro, i Tremonti bond: 1,45 miliardi di euro che serviranno a garantire il credito alle imprese e a risolvere la questione Italease, la banca controllata dal Banco e che deve essere smantellata. Il ministro Tremonti ha poi annunciato che il regime di Iva agevolata al 10 per cento per le ristrutturazioni edilizie diventerà permanente. Se si vuole cercare qualche spunto di ottimismo bisogna, per una volta, guardare alle Borse. Milano si è ripresa dopo gli ultimi crolli e ha registrato un rialzo del 5,98 per cento, mentre Wall Street si entusiasmava per la prima buona notizia da molto tempo: la più grande banca del mondo, Citigroup, ha tornato a registrare un utile.



Statali/ Cgil: Monitoraggio precari c'è già, sono 433.212


Roma, 10 mar. (Apcom) - Il monitoraggio dei precari della precari della pubblica amministrazione c'è già. Gli atipici tra gli statali compreso il personale della scuola sono 433.212. È la cifra diffusa dalla Cgil dipartimento settori pubblici, sulla base di dati della Ragioneria generale dello stato nel Conto annuale 2005-6-7, che replica al ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta che ha deciso di avviare il monitoraggio dei precari della p.a.. Nella pubblica amministrazione i contratti a tempo determinato sono 112.489, gli interinali 11.568, i lavoratori socialmente utili 25.213 e i co.co.co 79.493. Per un totale di 228.763. Per la scuola invece la somma tra personale docente e personale non docente risulta, secondo la Cgil pari a 204.449.


Brunetta: non sono un ammazza precari. Partita l'anagrafe dei precari della P.a.

"Non voglio licenziare nessuno, non sono un ammazza-precari. Sono solo una persona seria e voglio fare le cose per bene, magari anche bacchettare le amministrazioni che hanno fatto porcherie". Cosi' il ministro della Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, ha indicato l'avvio del monitoraggio dei contratti di lavoro flessibile nella Pa che portera' ad individuare coloro in possesso dei requisiti per la stabilizzazione e all'adozione di un decreto per "l'attivazione di concorsi pubblici riservati". Brunetta ha chiesto ai lavoratori flessibili di tutta Italia di controllare che le amministrazioni presso cui lavorino inviino i dati al ministero entro il 23 marzo. Brunetta, ricordando alcuni dati della Ragioneria dello Stato, ha detto che nel 2007 i contratti a tempo determinato nella Pa erano 112 mila, esclusi i co.co.co. Nello stesso anno sono stati assunti in 10.982, con procedure di stabilizzazione; in 38.956 erano in possesso dei requisiti ma non stabilizzati. Intanto ieri sono partite 10 mila e-mail alle amministrazioni pubbliche centrali e periferiche. "Entro un mese - ha spiegato Brunetta - conto di chiudere il tutto, poi pubblicheremo i buoni ed i cattivi, chi ha risposto e chi no" e la lista sarà presentata al governo, al parlamento ed alle organizzazioni sindacali". Il monitoraggio "sara' la prima anagrafe del lavoro flessibile nella Pa" e "servira' a fare chiarezza, equita' e giustizia", ha sottolineato il ministro. Il fenomeno "patologico", ha concluso, "ha tanti padri e patrigni, tante ragioni, gli ultimi ad averne responsabilita' sono i lavoratori stessi, mentre chi ha piu' responsabilita' sono le amministrazioni che non sempre hanno fatto il proprio dovere. Nella Pa si entra per concorso".