LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 3 ottobre 2008

Ricercatori occupano il Cnr Lunedì la protesta in ateneo

I ricercatori dell'Imem hanno occupato la direzione dell'istituto per protestare contro il blocco della stabilizzazione dei precari. Lunedì protesteranno al campus con i docenti dell'ateneo

Da giovedì mattina la direzione dell'Istituto Imem, sede di Parma del Consiglio nazionale delle ricerche, è stata simbolicamente occupata dal personale. Ricercatori e impiegati tecnici-amministrativi hanno deciso in assemblea di appoggiare la protesta dei ricercatori precari contro il cosiddetto "emendamento Brunetta". Quello che abroga la procedura di "stabilizzazione" avviata nella finanziaria 2007 del personale precario con almeno tre anni di contratto a tempo determinato negli enti pubblici di ricerca.
Lunedì mattina al campus i ricercatori distribuiranno volantini informativi insieme ai precari dell'Università di Parma, che protestano con i docenti contro le misure per l'università previste dalla legge Tremonti.
"Dopo tanti anni passati come precari - scrivono i ricercatori in una lettera inviata alla redazione - lavorando a termine e con perenne incertezza sul nostro futuro, spesso sottopagati rispetto ai nostri omologhi che lavorano negli altri Paesi, queste ultime novità ci gettano in un profondo sconforto e denunciano un clima sempre più difficile per la ricerca italiana". Già nel 2002 c'era stato il blocco delle assunzioni. "Nel giro di sei anni - racconta la dottoressa Francesca Casoli, ricercatrice precaria dell'Imem - ci sono stati sette pensionamenti che non sono stati mai rimpiazzati".
"Lavoriamo tutti da molto tempo nella ricerca - continua la lettera - abbiamo tutti decine di pubblicazioni sulle riviste scientifiche e abbiamo tutti sostenuto più di un concorso. E' anche grazie al nostro lavoro che l'Istituto Imem può continuare ad operare a livelli di assoluta eccellenza nella ricerca sui nuovi materiali, contribuendo allo sviluppo economico del nostro territorio. Ci sentiamo dunque una risorsa preziosa per il Paese e per la nostra città e riteniamo che il nostro licenziamento comporterebbe una grave perdita di professionalità e competenze per l'Istituto, peggiorando le già drammatiche condizioni di sofferenza della ricerca e quindi dell'innovazione di questo Paese".
L'appuntamento successivo è per il 17 ottobre, quando i ricercatori precari manifesteranno a Roma in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati di base.

Ricercatori in mutande in vendita su e-Bay

Ricercatori usato sicuro vendonsi. Per protestare contro i tagli del governo al settore e soprattutto contro il disegno di legge anti-stabilizzazioni del ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, sette ricercatori dell´Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Palermo hanno deciso di mettersi in vendita su Internet. Uno accanto all´altro, i sette sono coperti solo dai cartelli che compongono la parola "vendesi".
«Prima che lo Stato ci metta in mutande - spiega Sergio Bellomo, 36 anni, una laurea in Scienze geologiche e un dottorato in geochimica nel cassetto e un presente da precario - abbiamo deciso di farlo da soli. Usando l´arma dell´ironia, vogliamo protestare contro i tagli che saranno da lunedì all´esame del Parlamento. Siamo il Paese europeo con la più bassa percentuale di Pil destinata alla ricerca, e i soldi continuano a diminuire».
All´origine dell´insolita protesta, che ha amplificato l´eco della manifestazione di un centinaio di ricercatori di fronte alla sede del Cnr, in via Ugo La Malfa, la proposta di Brunetta di cancellare il processo di stabilizzazione dei precari, previsto dalle precedenti leggi finanziarie. Bellomo si accalora: «Se dovesse passare questa proposta - spiega - centinaia di ricercatori altamente qualificati sarebbero licenziati. E questo comporterebbe il blocco quasi totale delle attività di ricerca in Italia». Sulla stessa lunghezza d´onda Paolo Madonia, 45 anni, uno dei pochi a essere già stati stabilizzati, ma anche lui in mutande: «Gli strutturati devono solidarizzare con i precari. Senza di loro la ricerca si ferma».
In Sicilia i vulcanologi precari sono le sentinelle scientifiche dell´Etna, dello Stromboli e degli altri giganti dormienti che di tanto in tanto si risvegliano minacciosamente. Un mestiere difficile, un mestiere di prima linea in una terra sismica per eccellenza. Eppure dalle parole di Lorenzo Brusca, un altro dei ricercatori desnudi, si legge la delusione di chi ha dedicato la vita allo studio e rischia il licenziamento: «Sono precario da nove anni e, prima ancora, ho fatto il volontario non retribuito per quattro. Questa novità mi costringe a considerare l´idea di andare all´estero, dove ci sono enti e istituti disposti a investire in maniera seria e continuativa sulla ricerca».
"Grazie al governo la ricerca è all´inferno", "La ricerca è per strada" sono gli slogan più ricorrenti della manifestazione di ieri mattina. Commenta Fabio Di Gangi, anche lui precario: «Nell´assemblea generale di martedì scorso abbiamo deciso che la protesta non avrebbe intralciato l´attività di altre persone. Ci siamo limitati a presidiare i cancelli del Cnr e a distribuire volantini agli automobilisti in transito. Chiediamo il rispetto delle nostre professionalità e del nostro lavoro». Insieme con i ricercatori dell´Istituto nazionale di geofisica, di fronte ai cancelli di via Ugo La Malfa c´erano anche i colleghi del Cnr, dell´Istituto nazionale di astrofisica e dell´Istituto per l´ambiente marino costiero di Mazara del Vallo.
Futuro a rischio, dunque, per i cervelli dell´Isola che sperano di mobilitare l´opinione pubblica e di fare pressione sul governo. «La verità - racconta Marcello Liotta, uno dei vulcanologi precari - è che il ministro ci vuole mandare a casa. La gente deve sapere che con questo provvedimento perderebbero il lavoro 500 precari in tutta Italia. La possibilità, prospettata da Brunetta, di rientrare negli organici degli istituti di ricerca sarebbe affidata a procedure concorsuali che si scontrano con la realtà di piante organiche sature. Sono laureato in Geologia dal 1998. E oggi, con questi chiari di luna, non ho alcuna certezza di un domani lavorativo».

Manifestazione del 02/10/2008


Della Seta (Pd): Sogesid ente inutile e costoso

Roma, 2 ott (Velino) - “Il governo con una mano azzera le stabilizzazioni dei precari della ricerca e con l’altra continua a tenere in vita un ente costoso e superfluo come la Sogesid”. Lo dichiara Roberto Della Seta, capogruppo Pd nella commissione Ambiente del Senato, preannunciando un’interrogazione al ministro dell’Ambiente. “La Sogesid – spiega l’esponente del Pd – è un ente strumentale alle finalità e alle esigenze del ministero dell’Ambiente che dal 2008 si può avvalere della collaborazione di Icram, Apat e altri soggetti pubblici e può estendere la propria azione all’intero campo ambientale. Il ruolo presente e futuro della Sogesid è però oscuro e discutibile per varie ragioni, a partire dalla recente istituzione dell’Ispra che inglobando risorse e funzioni di Apat, Icram e Infs si andrebbe a occupare delle stesse materie e ad assolvere le stesse funzioni. Bisogna inoltre evidenziare, come denunciato dalle organizzazioni sindacali, la mancanza di trasparenza da parte della Sogesid sulle modalità di assunzione del personale, in particolare quello dirigenziale, e l’ammontare di tali contratti”.
“In queste ore 5 mila ricercatori precari sono direttamente ‘a rischio posto’ per effetto dell’emendamento in Finanziaria che blocca la normativa sul graduale assorbimento del precariato nella Pubblica amministrazione e dunque – chiede il parlamentare - il ministro Prestigiacomo non ritiene questa duplicazione di enti in palese contraddizione con l’obiettivo di utilizzare al meglio le risorse umane e tecniche della pubblica amministrazione?”. “È fondamentale tutelare i lavoratori precari e atipici, dei quali il ministero dell’Ambiente si avvale largamente,e dunque – conclude Della Seta - chiedo che in nome della trasparenza e dell’efficienza il ministro Prestigiacomo renda pubblico il numero dei contratti stipulati dalla Sogesid, la natura contrattuale e il loro singolo ammontare economico e ridefinisca le competenze della società, prendendo in considerazione la possibilità di assorbirne la struttura all’interno dell’Ispra”.

Lavoro/ Precari ricerca sfidano Brunetta ad un incontro pubblico

Roma, 2 ott. (Apcom) - Il successo della manifestazione di questa mattina a Palazzo Vidoni e Montecitorio , non rende più tranquilli i precari della ricerca, che temono per il loro futuro ed hanno sfidato il ministro Brunetta ad un confronto pubblico. Né placa gli animi dei lavoratori della ricerca il fatto che l'emendamento presentato dal Governo all'art. 37 del disegno di legge A.C. 1441-quater sia stato rimandato a luglio del 2009, perché secondo loro mette a rischio la stabilizzazione di migliaia di precari e non blocca le proroghe dei contratti, in essere. In una nota diffusa alla stampa i ricercatori affermano che se l'emendamento il prossimo anno passa alle Camere, 8000 precari rischiano di essere espulsi dalla Pubblica Amministrazione. Per questo chiedono al ministro un confronto dove ciascuna delle due parti possa spiegare le proprie ragioni, e lasciano a Brunetta la scelta del luogo e della data. "Il successo della manifestazione di oggi - recita il comunicato - non cancella il rifiuto da parte della Commissione Lavoro della Camera di ricevere una delegazione di precari, che hanno inutilmente atteso per ore a Piazza Montecitorio per poter esporre le loro ragioni ai deputati che decidono del loro futuro". Anche il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha respinto la richiesta di incontro con una delegazione di lavoratori dell'ISPRA, ricorda la nota, nonostante il primo cittadino della Capitale non possa ignorare la ricaduta che l'emendamento avrebbe sulla città da lui amministrata, che tra qualche mese potrebbe avere migliaia di disoccupati in più e altrettante famiglie in crisi. Domani mattina, annuncia il comunicato, il Presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, terrà una conferenza stampa sull'argomento a Palazzo Valentini, insieme al presidente della Regione, Piero Marrazzo. I consiglieri comunali del Partito Democratico Masini e Valeriani hanno invece annunciato la presentazione di una mozione di solidarietà coi precari a rischio, che sarà votata in Campidoglio lunedì prossimo.

I precari della ricerca ora sfidano Brunetta

ROMA - 02 Ottobre - Greenreport - La protesta dei precari a Roma si trasforma da sit in a corteo: partita dal ministero della Funzione Pubblica è proseguita a Montecitorio. Alla manifestazione hanno aderito diversi istituti di ricerca. Davanti al ministero dell´Istruzione è partito, invece, il sit in di insegnanti e genitori: i manifestanti sono diverse centinaia. Tra gli slogan piu´ gridati al corteo quelli riferiti all´accesso alle graduatorie: ´Tutti dentro, tutti dentro´.
I precari della ricerca, dopo il successo della manifestazione, con circa 5000 lavoratori in piazza, ora hanno deciso di sfidare il ministro Renato Brunetta a un confronto pubblico. «Il titolare della Funzione Pubblica – si legga in una nota firmata dai precari della ricerca - continua infatti ad affermare che l’emendamento presentato dal Governo all’art. 37 del disegno di legge A.C. 1441-quater non mette a rischio le stabilizzazioni di migliaia di precari della ricerca e non blocca le proroghe dei contratti in essere».
I ricercatori, come dimostrato dalla loro massiccia presenza in piazza stamattina, sono convinti del contrario, e pensano che il testo approvato dalla Commissione Lavoro della Camera sia chiarissimo. Se l’emendamento passa alle Camere, a luglio dell’anno prossimo 8000 precari rischiano di essere espulsi dalla Pubblica Amministrazione.
Per questo chiedono al ministro un confronto, sale della democrazia, dove ciascuna delle due parti possa spiegare le proprie ragioni, e lasciano a Brunetta la scelta del luogo e della data.
Il successo della manifestazione di oggi- si legge sempre nella nota - non cancella il rifiuto da parte della Commissione Lavoro della Camera di ricevere una delegazione di precari, che hanno inutilmente atteso per ore a Piazza Montecitorio per poter esporre le loro ragioni ai deputati che decidono del loro futuro. Unico intervento quello di Cesare Damiano, ministro ombra per il Lavoro, che è stato presente alla manifestazione e ha comunicato ai manifestanti le novità sui lavori della commissione. Anche il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha respinto la richiesta di incontro con una delegazione di lavoratori dell’ISPRA, presentata da esponenti dell’opposizione in Campidoglio. Questo nonostante il primo cittadino della Capitale non possa ignorare la ricaduta che l’emendamento avrebbe sulla città da lui amministrata, che tra qualche mese potrebbe avere migliaia di disoccupati in più e altrettante famiglie in crisi.
Vicinanza ai lavoratori degli enti di ricerca è stata inoltre, espressa dal Presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che domani mattina terrà una conferenza stampa sull’argomento a Palazzo Valentini, insieme al presidente della Regione, Piero Marrazzo. I consiglieri comunali del Partito Democratico Masini e Valeriani hanno invece annunciato la presentazione di una mozione di solidarietà coi precari a rischio, che sarà votata in Campidoglio lunedì prossimo.

PRECARI RICERCA CONTRO BRUNETTA, NO A STOP STABILIZZAZIONI

Roma, 2 ott. (Adnkronos) - Rumorosa manifestazione dei ricercatori precari contro Renato Brunetta davanti a Montecitorio. La protesta di tutte le sigle sindacali e' rivolta contro un emendamento alla finanziaria che blocca la stabilizzazione (prevista in precedenza entro il 2009) dei precari. Al grido di 'buffoni buffoni', i manifestanti chiedono al governo di ritirare un testo che compromette il futuro lavorativo degli 8.000 ricercatori precari (su 20.000 lavoratori del settore). 'Chi nega un futuro ai precari nega un futuro al paese', si legge su uno striscione. Intanto Aldo Di Biagio, membro del Pdl in commissione Lavoro della Camera, annuncia che il ministro della Pubblica amministrazione si e' detto disponibile a riconsiderare la questione e a venire incontro alle richiste dei precari, anche se il testo dell'emendamento arrivera' in aula a Montecitorio cosi' come e' stato formulato.

P.A.: BRUNETTA, BASTA STORIE. SU PRECARI PRECEDENZA A VINCITORI CONCORSO

(ASCA) - Roma, 2 ott - Vita dura per i precari che lavorano nelle varie amministrazioni dello Stato. Con il turn over bloccato la precedenza all'ingresso nelle pubbliche amministrazioni verra' data a ''coloro che hanno vinto un concorso e magari da tre anni attendono a casa di essere chiamati''. Chi invece ''e' entrato al lavoro da uno, due, cinque mesi ed e' a termine puo' tranquillamente finire il suo periodo e poi andare via''. Lo sostiene il ministro della Pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, intervenendo alla trasmissione su Radio 3.

Er sor Brunetta metta all’asta i precari

Ormai per noi giovani precari della funzione pubblica non resta che metterci all’asta al miglior offerente su ebay.

Grazie all’emendamento sulla finanziaria, del nostro amatissimo ministro della funzione pubblica (come se avesse mai funzionato… n.d.r.) sono bloccati tutti i contratti a progetto o similari, impendendone il rinnovo o l’assunzione mediante concorso interno.

Da eBay alla manifestazione che si è svolta a Roma. I precari della ricerca, da ieri all’asta su internet per un centesimo di euro, gridano la rabbia di chi si sente espulso. All’improvviso, con un emendamento che li esclude da laboratori e progetti dopo anni - decenni - di lavoro incerto e sottopagato. Ieri in via Veneto erano migliaia: dipendenti di Isfol e Istituto superiore di sanità. Per chiedere al ministro del welfare Sacconi di ripensarci. È un muro contro muro. "Il loro modo per risolvere il problema dei precari è licenziarli", riferiscono i manifestanti che piegano gli striscioni e tornano al lavoro. Dopo questa protesta di piazza qualcosa si è messo, in quanto con una nota il ministero ha fatto sapere che il nuovo emendamento riformulato da Renato Brunetta rinvia gli effetti della riforma: fino all’1 luglio del 2009 resta tutto com’è (si mangia per altri 9 mesi wow!!!). Le amministrazioni avranno sei mesi in più per assumere i loro precari, ammesso che abbiano i soldi e i posti disponibili. Nel frattempo, in questi sei mesi, il Dipartimento Funzione pubblica farà un “monitoraggio” di tutti i lavoratori precari. Cosa vuol dire “monitoraggio” ancora nessuno lo sa; si pensa che il ministro ed i suoi accoliti si mettano in divisa da blues brothers a cronometrare le varie pause caffè o pranzo dei precari, si sa meno guadagnano e più mangiano… Concluso questo certosino monitoraggio, i lavoratori a termine che risulteranno in regola con i criteri dettati dalla Funzione pubblica (ideati dallo stesso ministro con l’aiuto del Cappellaio matto di Alice nel paese delle meraviglie) potranno essere stabilizzati. E se l’amministrazione non potrà farlo subito, potrà comunque prorogare il contratto a termine, (cosa che invece la precedente formulazione di Brunetta impediva). Il ministro tuttavia intende fissare una nuova scadenza: l’assunzione dovrà arrivare entro il 2011, altrimenti si perderà ogni diritto e si ritornerà a chiedere l’elemosina per le vie di Roma, sperando che non vi sia una nuova ordinanza che lo impedisca. Un esempio del disastro che poteva provocare tale emendamento, è dato dall’Istituto superiore della sanità in cui i posti a rischio sono circa settecento: 400 con un contratto a progetto e 300 a tempo determinato. Quasi la metà del personale di ruolo è composto da biologi, medici, amministrativi di primissima qualità, firmatari di progetti, autori di brevetti scientifici e articoli sulle riviste internazionali. Responsabilità e competenze che potrebbero scomparire e paralizzare l’intera attività dell’Istituto. Che vuol dire ricerca e controllo: alimenti, farmaci, ceppi influenzali, batteri, virus. "Ho colleghi anche di 50 anni con famiglia e mutuo. Fuori da qui come si riciclano? Cosa faranno? Cosa farò? Non siamo raccomandati, imbucati, infiltrati. La gente non capisce perché non sa. Abbiamo lavorato qui perché avevamo le competenze e servivamo. E ora?". (fonte Repubblica) Alla fine sembra che il nostro buon ministro ci abbia quasi ripensato, anche se le sue idee geniali sono sempre all’ordine del giorno, per poi la notte stessa ripensarci, comunque per ora Precari battono Brunetta 1-0 e palla al centro.

Statali, per i precari torna la "stabilizzazione" Brunetta ci ripensa: fino a luglio resta tutto com'è

ROMA (1 ottobre) - Cambia la norma che doveva di fatto abolire la cosiddetta “stabilizzazione”, cioè quella sorta di sanatoria per i dipendenti pubblici con contratto a termine che era stata avviata dal governo Prodi. Il nuovo emendamento riformulato da Renato Brunetta rinvia gli effetti della riforma: fino all’1 luglio del 2009 resta tutto com’è. Le amministrazioni avranno sei mesi in più per assumere i loro precari, ammesso che abbiano i soldi e i posti disponibili. Nel frattempo, in questi sei mesi, il Dipartimento Funzione pubblica farà un “monitoraggio”.
Chi prevede di assumere (dopo il primo luglio) un dipendente utilizzato fino a quel momento con contratto flessibile, dovrà comunicare alla Funzione pubblica che tipo di contratti ha avuto finora il dipendente, di che durata, che tipo di selezione ha superato. Se non si trasmette la comunicazione, non si sarà poi autorizzati ad assumere. Né sarà autorizzata l’assunzione di quei precari che non hanno già sostenuto un vero concorso pubblico.
Concluso il monitoraggio, i lavoratori a termine che risulteranno in regola con i criteri dettati dalla Funzione pubblica potranno essere stabilizzati. E se l’amministrazione non potrà farlo subito, potrà comunque prorogare il contratto a termine (cosa che invece la precedente formulazione di Brunetta impediva). Il ministro tuttavia intende fissare una nuova scadenza: l’assunzione dovrà arrivare entro il 2011, altrimenti si perderà ogni diritto.
La deputata del centrodestra Barbara Saltamartini dice: «È grazie all’intensa attività parlamentare del gruppo del Pdl in commissione Lavoro che il ministro Brunetta si è convinto a riformulare l'emendamento». In effetti le voci di Montecitorio riferivano che molti parlamentari di maggioranza (specie gli ex di An) fossero pronti a votare no.
Ieri Brunetta ha anche inviato la sua prima direttiva all’Aran per i rinnovi dei contratti. La direttiva però prevede le stesse risorse (i 3 miliardi indicati in Finanziaria) che i sindacati hanno già giudicato del tutto insufficienti. Difficile per adesso immaginare un avvio di trattativa.

STATALI: BRUNETTA; NO A 'INFORNATE', CENSIREMO I PRECARI

(AGI) - Roma, 1 ott. - "Le 'infornate' non sono nello stile di questo governo e non fanno bene alla pubblica amministrazione". Lo ribadisce il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, spiegando, durante una conferenza stampa sullo stato della P.A., l'emendamento al collegato 1441 alla Finanziaria presentato ieri dal Governo che proroga al 30 giugno del 2009 il termine per i rinnovi dei contratti a termine nello Stato. Contestualmente l'emendamento prevede un "censimento" dei precari della Pubblica Amministrazione. "Tutte le amministrazioni interessate - sottolinea il ministro - dovranno inviare al ministero della Funzione pubblica antro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, l'elenco dei precari, le loro qualifiche, l'anzianita' le modalita' d'ingresso nella P.A.". Sulla base del risultato del censimento "il Governo prendera' i provvedimenti necessari per definire le procedure concorsuali di stabilizzazione per le categorie che ne avranno diritto - aggiunge Brunetta - avendo pero' riguardo, prioritariamente, per i vincitori di concorso". Le liste delle amministrazioni con il relativo numero di precari e le loro caratteristiche verranno pubblicate, in modo che "l'opinione pubblica sappia chi ha fatto cosa". Inoltre, "se qualche amministrazione risultera' fuori legge - conclude Brunetta - invieremo le relative informazioni alla Corte dei Conti".

Brunetta: «Entro giugno la stabilizzazione dei precari»

Entro giugno «le norme che definiranno il percorso concorsuale che condurrà alla stabilizzazione di chi ne ha titolo». Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, alla conferenza stampa di presentazione della relazione al Parlamento sullo stato della Pubblica amministrazione. In base alle regole adottate dall'Esecutivo e inserite in un emendamento al ddl lavoro, tutte la amministrazioni centrali e periferiche dovranno inviare al ministero, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, l'elenco di tutti i precari in organico specificando, tipologia, anzianità e modalità di selezione: «Sulla base di questo censimento - ha detto Brunetta - il Governo prenderà i provvedimento necessari per indicare i percorsi finalizzati alla stabilizzazione», fermo restando il rispetto della norma costituzionale secondo cui nella Pubblica Amministrazione «si entra attraverso un concorso e che devono essere privilegiati i vincitori di un concorso».
La partita contrattuale del pubblico impiego parte il 7 ottobre. La nuova stagione contrattuale nel pubblico impiego prenderà il via per martedì 7 ottobre, giorno dell'incontro tra l'Aran e i sindacati. Ieri il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha inviato all'Agenzia (controparte dei sindacati nelle trattative) le direttive per i nuovi contratti che interessano circa 3,5 milioni di dipendenti. «Il mio impegno - ha sottolineato Brunetta - è quello di arrivare alla definizione dei contratti entro il 2008». I circa 3 miliardi di euro stanziati in Finanziaria «sono risorse che considero sufficienti per tutelare il potere di acquisto dei lavoratori e per premiare il merito».
Se il tavolo privato fallisce, Brunetta va avanti. Brunetta ha anche sottolineato che attende gli esiti della trattativa per la riforma del modello contrattuale tra sindacati e Confindustria, lanciando un avviso: se non si dovesse trovare un accordo parziale o se questo dovesse completamente fallire la pubblica amministrazione «dovrà riflettere se fare comunque una modifica magari, riflettendo se estendere le regole del settore pubblico al privato».
In arrivo on line le consulen ze retribuite dei dirigenti della P.A..Nuovo capitolo dell'operazione trasparenza targata Brunetta: venerdì 3 ottobre saranno pubblicate sul sito del ministero della Pubblica amministrazione le consulenze retribuite dei dirigenti della pubblica amministrazione del 2007.

P.A: NUOVO EMENDAMENTO PRECARI, SLITTA ABROGAZIONE NORME STABILIZZAZIONE

(ASCA) - Roma, 30 set - ''Il Ministro Renato Brunetta ha presentato una riformulazione dell'emendamento sui precari.
Tale emendamento sposta al 1* luglio 2009 l'abrogazione delle norme sulla stabilizzazione. Cio' al fine di avviare un monitoraggio capillare su tutte le tipologie dei contratti a tempo determinato vigenti e le relative modalita' di assunzione adottate dalle singole amministrazioni, nonche' il numero di vincitori di concorso in attesa di assunzione.
Le amministrazioni comunicheranno al Dipartimento della Funzione pubblica tali dati ed entro il mesi di maggio il Ministro Brunetta, di concerto con il Ministro Tremonti, sentiti i Ministri interessati, emanera' un decreto che stabilira' le regole per una eventuale prosecuzione dei contratti fino all'espletamento delle procedure concorsuali riservate previste dallo stesso emendamento.
La norma ribadisce il principio costituzionale del concorso pubblico per accedere alla pubblica amministrazione e garantisce un percorso a coloro che hanno avuto un rapporto di lavoro con l'amministrazione. Inoltre, la norma mira finalmente a far luce sui dati effettivi del fenomeno del precariato della Pubblica amministrazione al fine di adottare le misure appropriate per risolvere il problema senza scavalcare i principi costituzionale e i diritti di coloro che regolarmente hanno vinto un concorso pubblico e ancora attendono di essere assunti''.
Ne da' notizia un comunicato del Ministero della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione.

P.A.: BRUNETTA, BISOGNA FARE CHIAREZZA SU STABILIZZAZIONE PRECARI

Roma, 29 set. (Adnkronos) - "L'emendamento al ddl 1441 presentato in Parlamento dal ministro Renato Brunetta mira a chiarire l'ambiguita' delle disposizioni varate dal Governo Prodi sulla cosiddetta stabilizzazione dei precari nel pubblico impiego". Lo precisa in una nota il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta in riferimento ad un articolo pubblicato aoggi dal quotidiano 'La Repubblica' in merito alla vicenda di una precaria dell'Isfol. Con l'emendamento di Brunetta infatti, "viene innanzitutto ribadito il principio costituzionale del concorso pubblico, cosa che invece il Governo Prodi evitava di affrontare, prevedendo peraltro in via del tutto teorica il processo di assunzione dei lavoratori precari. Prova ne sia che nella Finanziaria per il 2008 le risorse necessarie per una simile operazione erano irrisorie e non permettevano alcuna stabilizzazione" spiega il comunicato. La norma proposta dal ministro Brunetta - che per divenire efficace deve comunque essere approvata dal Parlamento - prevede invece concorsi riservati (per una percentuale del 40%) per il personale che ha gia' lavorato nella Pubblica Amministrazione con i cosiddetti contratti atipici. Per quanto riguarda invece i casi di eccellenze nella PA pubblicate sul sito del Ministero, "occorre chiarire che i progetti sono stati valutati nel loro insieme e non verificando le singole partecipazioni dei dipendenti, le quali ovviamente rientrano nella responsabilita' gestionale di ogni singola amministrazione". Secondo Brunetta comunque, "il problema del precariato e' un problema serio, anche per l'uso che ne hanno fatto le pubbliche amministrazioni, ma occorre tener presente che vi sono anche tantissimi giovani che hanno vinto un concorso pubblico e che per i reiterati blocchi delle assunzioni non possono essere assunti. Per questo motivo occorre affrontare i problemi dell'occupazione nel settore pubblico senza creare corsie preferenziali e nel rispetto delle norme costituzionali".