LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 15 maggio 2009

PIL/ Franceschini al Governo: servono misure concrete

Dario Franceschini sta girando l'Italia per le elezioni e sente che, «come avviene nei momenti di difficoltà, gli italiani hanno energie positive e voglia di uscire in fretta dalla crisi. Ma hanno diritto che il Governo faccia quello che hanno fatti i governi di tutti gli altri Paesi del mondo, cioè misure concrete per affrontare l'emergenza». In particolare - ha detto parlando con i giornalisti a Fano - «il sistema delle piccole e medie imprese ha bisogno di accedere al credito, finché non ripartono i consumi ha bisogno di credito da parte delle banche, ha bisogno di provvedimenti concreti». Franceschini ha ricordato che il Pd ha presentato in Parlamento una proposta «che prevede che l'acconto delle imposte di giugno passi dal 40 al 20%, in modo da dare respiro in attesa che ripartano i consumi». Ma «ci hanno bocciato anche questa proposta. Come ci hanno bocciato l'assegno di disoccupazione per i precari, come hanno bocciato il contributo di solidarietà sui redditi dei più ricchi per aiutare la povertà assoluta. Noi sappiamo che un grande partito può fare il bene del Paese, anche stando all'opposizione» e quindi «mettiamo in campo risposte concrete. Il Governo - ha ripetuto - sembra stare lì con le mani in mano, aspettando che la crisi globale passi da sola. Non va bene»

P. A.: ARRIVA LA 'RIVOLUZIONE BRUNETTA'


(AGI) - Roma, 15 mag. - "Parte la rivoluzione Brunetta". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e' sceso in conferenza stampa per annunciare il via libera politico allo schema di decreto legislativo delega per la produttivita' nella pubblica amministrazione. Un via libera su cui il ministro Brunetta aveva posto una questione di fiducia in prima persona.
Il via libera di oggi segue a quello gia' dato dal precedente Consiglio dei ministri ed e' in attesa del via libera definitivo dopo un iter che prevede il passaggio alle commissioni parlamentari, al Cnel, alla Conferenza Stato-Regioni. La previsione e' dunque che l'ok finale si abbia dopo le elezioni europee.
Rientra cosi' la minaccia di dimissioni del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. "Il ministro Brunetta ha messo in atto una tattica da birichino che lo ha portato a un ottimo risultato. Ma c'e' stima amicizia e affetto da parte dei ministri con lui e con tutti" ha detto il presidente Berlusconi.
Nel Dlgs, hanno spiegato il premier e il ministro c'e' una "grande riforma" che prevede la digitalizzazione di Pubblica amministrazione, famiglie e imprese e una impostazione meritocratica che prevede anche compensi economici. "Solo il 25% dei 3,5 milioni di dipendenti, avra' il 50% delle risorse premio.

P.A.: LANZILLOTTA, BRUNETTA RINUNCIA ALLA CLASS ACTION


(ASCA) - Roma, 15 mag - ''Il Ministro Brunetta cede alle resistenze della burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici. Rinuncia alla class action che lui stesso aveva indicato come la rivoluzione che avrebbe finalmente tutelato i cittadini nei confronti dei soprusi delle amministrazioni e di tutti coloro che erogano servizi pubblici. Come un punto chiave della sua 'rivoluzione'. Ma, nonostante gli annunci, a dimettersi il Ministro non ci pensa per nulla. No, caro Ministro. Speravamo che avrebbe avuto piu' coerenza e piu' coraggio. Ma cosi' non e' stato''. Ad affermarlo e' Linda Lanzillotta, responsabile Funzione pubblica del Partito Democratico. ''E non accampi scuse: il parere del Consiglio di Stato -aggiunge Lanzillotta- e' un paravento per nascondere la sua sconfitta politica. Il Consiglio di Stato, infatti, in questo caso non c'entra proprio nulla. Il Consiglio di Stato si esprime quando il Governo deve adottare un regolamento. In questo caso c'e' una delega legislativa approvata dal Parlamento e il Governo deve attuarla sentendo i pareri previsti dalla legge stessa, cioe' quelli della Conferenza Stato Regioni e delle Commissioni parlamentari. Eventuali problemi di carattere giuridico andavano valutati prima dell'approvazione della legge o, dopo di essa, dalla Corte costituzionale. Altrimenti si torna in Parlamento e si dice che la class action non si puo' piu' fare e si modifica la norma''. ''La verita' e' -dice Lanzillotta- che ancora una volta il Ministro si rivela forte con i deboli e debole con i forti. Fa la faccia feroce con i dipendenti pubblici e si mette la coda tra le gambe di fronte all'alta burocrazia e alle societa' dello Stato, alle municipalizzate e a tutte le concessionarie di servizi pubblici. Ora sara' molto piu' difficile chiedere serieta', trasparenza, efficienza alla pubblica amministrazione se i primi a sottrarsi sono coloro cui spettano le maggiori responsabilita': i funzionari e le societa' di gestione. Ci dispiace molto doverlo dire, perche' ancora ieri al Forum PA avevo assicurato al Ministro che il PD lo avrebbe sostenuto nella sua battaglia per modernizzare la pubblica amministrazione. La sconfitta di oggi conferma pero' che Brunetta fa battaglie solitarie e che il suo Governo lo lascia solo. Coerenza avrebbe voluto che avesse confermato le dimissioni! Da oggi, caro Ministro, le sue battaglie saranno assai meno credibili''.

P.A.: BRUNETTA, 50% DEI PREMI A 25% DEI DIPENDENTI, STAGE ALL'ESTERO


(ASCA) - Roma, 15 mag - Premialita', valutazione del merito, ma anche stage all'estero per i dirigenti. Sono alcune delle novita' contenute nel decreo legislativo di attuazione riforma della pubblica amministrazione approvato dal Consiglio dei Ministri e che da lunedi' passa all'esame delle competenti commissioni parlamentari per il previsto parere, che deve essere espresso entro 60 giorni. Il Ministro della P.A., Renato Brunetta, ha posto l'accento sull'aspetto della valutazione del merito spiegando che ''solo il 25% dei dipendenti pubblici, con le nuove norme, avra' il 50% delle risorse messe a disposizione per la premialita'. Non era mai successo. Oggi - ha sottolineato - va tutto a tutti''. Inoltre ''i dirigenti dovranno fare 6 mesi all'estero per acquisire esperienza''.

Via libera alla rivoluzione Brunetta sulla P.A.

Roma - Il testo con la riforma della pubblica ammistrazione, la cosiddetta "rivoluzione Brunetta", inizia il proprio iter. Lo ha comunicato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, sottolineando che il provvedimento "verrà sottoposto all’esame delle Camere, alla Conferenza Stato-Regioni, e al Cnel". "Tutte le famiglie - ha fatto sapere il premier - potranno tramite internet collegarsi con le istituzioni. Anche i 3,5 milioni di pubblici dipendenti potranno trarre da questa rivoluzione motivo per sentirsi realizzati".

Brunetta: entro due mesi sarà legge La riforma della Pubblica amministrazione sarà legge entro sessanta giorni. Ad assicurarlo è il ministro Renato Brunetta: "Le commissioni parlamentari di Camera e Senato hanno 60 giorni di tempo. Tutto si può concludere - afferma Brunetta - entro 60 giorni a partire da lunedì e anche prima". Il ministro ha poi chiarito che "le premialità non verranno date a tutti, ma solo ai più meritevoli".

Berlusconi: il ministro è birichino "Non c’è nessun problema, Brunetta ha adottato una tecnica da birichino che ha avuto i suoi risultati". Lo afferma il premier nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi parlando della minaccia di dimissioni avanzata dal ministro della Pubblica amministrazione.

Premialità "Solo il 25% dei dipendenti pubblici, e il sindacato è d’accordo, avrà a disposizione il 50% di tutte le risorse destinate alla premialità. Non è stato fatto mai neanche nel privato se non per qualche iniziativa singola". Brunetta annuncia alla stampa la sua riforma della pubblica amministrazione, assicurando che la meritocrazia si sentirà anche nelle differenze in busta paga. Nei giorni scorsi il ministro della Funzione pubblica aveva minacciato le dimissioni, ora è soddisfatto per aver incassato il via libera del cdm al provvedimento.

Produttività e trasparenza In particolare, spiega che il confronto sulla riforma varata oggi con il dlgs sulla produttività e la trasparenza "non è una partita che si gioca tra governo e il sindacato dei dipendenti pubblici, ma riguarda tutto il Paese". E ancora: "Questo provvedimento riguarda i cittadini, i sindacati del settore privato e anche quelli dei datori di lavoro, come la Confindustria". Il ministro conferma di aver chiesto anche un parere "molto articolato" al Cnel.

Class action Tra le novità, annuncia anche che la class action nella pubblica amministrazione "partirà dal primo gennaio 2010", spiegando l’obbligo, per i dirigenti, di un periodo di lavoro-studio all’estero presso le organizzazioni internazionali.