(ASCA) - Roma, 15 mag - ''Il Ministro Brunetta cede alle resistenze della burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici. Rinuncia alla class action che lui stesso aveva indicato come la rivoluzione che avrebbe finalmente tutelato i cittadini nei confronti dei soprusi delle amministrazioni e di tutti coloro che erogano servizi pubblici. Come un punto chiave della sua 'rivoluzione'. Ma, nonostante gli annunci, a dimettersi il Ministro non ci pensa per nulla. No, caro Ministro. Speravamo che avrebbe avuto piu' coerenza e piu' coraggio. Ma cosi' non e' stato''. Ad affermarlo e' Linda Lanzillotta, responsabile Funzione pubblica del Partito Democratico. ''E non accampi scuse: il parere del Consiglio di Stato -aggiunge Lanzillotta- e' un paravento per nascondere la sua sconfitta politica. Il Consiglio di Stato, infatti, in questo caso non c'entra proprio nulla. Il Consiglio di Stato si esprime quando il Governo deve adottare un regolamento. In questo caso c'e' una delega legislativa approvata dal Parlamento e il Governo deve attuarla sentendo i pareri previsti dalla legge stessa, cioe' quelli della Conferenza Stato Regioni e delle Commissioni parlamentari. Eventuali problemi di carattere giuridico andavano valutati prima dell'approvazione della legge o, dopo di essa, dalla Corte costituzionale. Altrimenti si torna in Parlamento e si dice che la class action non si puo' piu' fare e si modifica la norma''. ''La verita' e' -dice Lanzillotta- che ancora una volta il Ministro si rivela forte con i deboli e debole con i forti. Fa la faccia feroce con i dipendenti pubblici e si mette la coda tra le gambe di fronte all'alta burocrazia e alle societa' dello Stato, alle municipalizzate e a tutte le concessionarie di servizi pubblici. Ora sara' molto piu' difficile chiedere serieta', trasparenza, efficienza alla pubblica amministrazione se i primi a sottrarsi sono coloro cui spettano le maggiori responsabilita': i funzionari e le societa' di gestione. Ci dispiace molto doverlo dire, perche' ancora ieri al Forum PA avevo assicurato al Ministro che il PD lo avrebbe sostenuto nella sua battaglia per modernizzare la pubblica amministrazione. La sconfitta di oggi conferma pero' che Brunetta fa battaglie solitarie e che il suo Governo lo lascia solo. Coerenza avrebbe voluto che avesse confermato le dimissioni! Da oggi, caro Ministro, le sue battaglie saranno assai meno credibili''.
LA PETIZIONE DA FIRMARE
venerdì 15 maggio 2009
P.A.: LANZILLOTTA, BRUNETTA RINUNCIA ALLA CLASS ACTION
(ASCA) - Roma, 15 mag - ''Il Ministro Brunetta cede alle resistenze della burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici. Rinuncia alla class action che lui stesso aveva indicato come la rivoluzione che avrebbe finalmente tutelato i cittadini nei confronti dei soprusi delle amministrazioni e di tutti coloro che erogano servizi pubblici. Come un punto chiave della sua 'rivoluzione'. Ma, nonostante gli annunci, a dimettersi il Ministro non ci pensa per nulla. No, caro Ministro. Speravamo che avrebbe avuto piu' coerenza e piu' coraggio. Ma cosi' non e' stato''. Ad affermarlo e' Linda Lanzillotta, responsabile Funzione pubblica del Partito Democratico. ''E non accampi scuse: il parere del Consiglio di Stato -aggiunge Lanzillotta- e' un paravento per nascondere la sua sconfitta politica. Il Consiglio di Stato, infatti, in questo caso non c'entra proprio nulla. Il Consiglio di Stato si esprime quando il Governo deve adottare un regolamento. In questo caso c'e' una delega legislativa approvata dal Parlamento e il Governo deve attuarla sentendo i pareri previsti dalla legge stessa, cioe' quelli della Conferenza Stato Regioni e delle Commissioni parlamentari. Eventuali problemi di carattere giuridico andavano valutati prima dell'approvazione della legge o, dopo di essa, dalla Corte costituzionale. Altrimenti si torna in Parlamento e si dice che la class action non si puo' piu' fare e si modifica la norma''. ''La verita' e' -dice Lanzillotta- che ancora una volta il Ministro si rivela forte con i deboli e debole con i forti. Fa la faccia feroce con i dipendenti pubblici e si mette la coda tra le gambe di fronte all'alta burocrazia e alle societa' dello Stato, alle municipalizzate e a tutte le concessionarie di servizi pubblici. Ora sara' molto piu' difficile chiedere serieta', trasparenza, efficienza alla pubblica amministrazione se i primi a sottrarsi sono coloro cui spettano le maggiori responsabilita': i funzionari e le societa' di gestione. Ci dispiace molto doverlo dire, perche' ancora ieri al Forum PA avevo assicurato al Ministro che il PD lo avrebbe sostenuto nella sua battaglia per modernizzare la pubblica amministrazione. La sconfitta di oggi conferma pero' che Brunetta fa battaglie solitarie e che il suo Governo lo lascia solo. Coerenza avrebbe voluto che avesse confermato le dimissioni! Da oggi, caro Ministro, le sue battaglie saranno assai meno credibili''.
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