Roma - Il testo con la riforma della pubblica ammistrazione, la cosiddetta "rivoluzione Brunetta", inizia il proprio iter. Lo ha comunicato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, sottolineando che il provvedimento "verrà sottoposto all’esame delle Camere, alla Conferenza Stato-Regioni, e al Cnel". "Tutte le famiglie - ha fatto sapere il premier - potranno tramite internet collegarsi con le istituzioni. Anche i 3,5 milioni di pubblici dipendenti potranno trarre da questa rivoluzione motivo per sentirsi realizzati".
Brunetta: entro due mesi sarà legge La riforma della Pubblica amministrazione sarà legge entro sessanta giorni. Ad assicurarlo è il ministro Renato Brunetta: "Le commissioni parlamentari di Camera e Senato hanno 60 giorni di tempo. Tutto si può concludere - afferma Brunetta - entro 60 giorni a partire da lunedì e anche prima". Il ministro ha poi chiarito che "le premialità non verranno date a tutti, ma solo ai più meritevoli".
Berlusconi: il ministro è birichino "Non c’è nessun problema, Brunetta ha adottato una tecnica da birichino che ha avuto i suoi risultati". Lo afferma il premier nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi parlando della minaccia di dimissioni avanzata dal ministro della Pubblica amministrazione.
Premialità "Solo il 25% dei dipendenti pubblici, e il sindacato è d’accordo, avrà a disposizione il 50% di tutte le risorse destinate alla premialità. Non è stato fatto mai neanche nel privato se non per qualche iniziativa singola". Brunetta annuncia alla stampa la sua riforma della pubblica amministrazione, assicurando che la meritocrazia si sentirà anche nelle differenze in busta paga. Nei giorni scorsi il ministro della Funzione pubblica aveva minacciato le dimissioni, ora è soddisfatto per aver incassato il via libera del cdm al provvedimento.
Produttività e trasparenza In particolare, spiega che il confronto sulla riforma varata oggi con il dlgs sulla produttività e la trasparenza "non è una partita che si gioca tra governo e il sindacato dei dipendenti pubblici, ma riguarda tutto il Paese". E ancora: "Questo provvedimento riguarda i cittadini, i sindacati del settore privato e anche quelli dei datori di lavoro, come la Confindustria". Il ministro conferma di aver chiesto anche un parere "molto articolato" al Cnel.
Class action Tra le novità, annuncia anche che la class action nella pubblica amministrazione "partirà dal primo gennaio 2010", spiegando l’obbligo, per i dirigenti, di un periodo di lavoro-studio all’estero presso le organizzazioni internazionali.
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