LA PETIZIONE DA FIRMARE
giovedì 11 giugno 2009
Crisi e licenziamenti anche all'ISPRA?
L’Istituto che si occupa della ricerca ambientale rischia di vedere licenziati oltre quattrocento lavoratori con gravi conseguenze per la sua operatività
Da Repubblica.it - Nonostante la priorità dei problemi ambientali, soprattutto in merito al rispetto dei parametri che ci impone il protocollo di Kyoto (che l'Italia ha firmato e ratificato), si profilano tagli per l'organico dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). E' in atto quindi una protesta dei lavoratori precari che ad esempio, proprio stamattina, ha interrotto un convegno all'Istituto, in seguito al licenziamento di 430 di loro, che l'amministrazione ha programmato da adesso a dicembre. Questo mancato rinnovo dei contratti, dicono i lavoratori dell'Ente, mette a serio rischio le attività dell'Istituto.AMBIENTE: PRECARI ISTITUTO ISPRA BLOCCANO CONVEGNO
''I lavoratori dell'Ispra - si legge nel comunicato - esprimono la propria preoccupazione per il futuro di oltre 400 precari; il mancato rinnovo dei loro contratti mette a rischio le attivita' dell'Istituto''. Per questo, i lavoratori dell'Ispra ''chiedono risposte per i 430 lavoratori precari, per i quali non e' stato avviato alcun tavolo di confronto presso il Ministero vigilante. I lavoratori - concludono - rimangono pertanto mobilitati a difesa dei colleghi e a tutela delle attivita' dell'ente''.
COMUNICATO DEI LAVORATORI DELL’ISPRA
I lavoratori dell’ISPRA esprimono la propria preoccupazione per il futuro lavorativo di oltre quattrocento precari, i cui contratti scadono nel corso di quest'anno; il mancato rinnovo dei loro contratti mette a rischio le attività dell'Istituto.
Ad un anno dall'istituzione dell'ISPRA, anziché cercare di perseguire delle strade che semplificassero la soluzione della questione del precariato nell'ente, sono stati frapposti conitui ostacoli causando il rallentamento e a volte il blocco delle attività.
I lavoratori dell'ISPRA chiedono risposte per i 430 lavoratori precari, per i quali, dalla fine dello scorso anno, oltre a non aver previsto alcun provvedimento che potesse portare a una positiva soluzione della questione, non è stato avviato alcun tavolo di confronto presso il Ministero vigilante.
IL NOSTRO LAVORO NON E' CARTA STRACCIA
Ispra: entro fine anno a casa 400 ricercatori precari
da bighunter.it - A fine mese scadranno i contratti di lavoro di oltre 200 ricercatori dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ed entro la fine anno altrettanti seguiranno la stessa sorte: 430 in totale. Il governo ha annunciato che non saranno rinnovati. Se ci abbia marciato o meno il ministro Brunetta dando loro dei fannulloni e degli assenteisti poco tempo fa, non è dato sapere e non siamo noi a poterlo giudicare. Spiace comunque constatare come in Italia la ricerca pubblica ambientale venga mortificata dai continui tagli di fondi e di personale, relegando quest'ultimo nella gabbia del precariato. Se vogliamo che l'ambientalismo nostrano si sposti su livelli “europei” e non sia più appannaggio dei soliti “verdastri” ideologizzati, dobbiamo pretendere anche la giusta considerazione da parte di chi ci governa sulla ricerca scientifica. Non dobbiamo dimenticare che l'Ispra è l'unico organo ritenuto idoneo a sentenziare su tempi e specie oggetto di caccia e che è l'ente di riferimento statale in tema di tutela di risorse naturali, inquinamento e fauna. Possiamo quindi ritenerci direttamente coinvolti nella questione. E' affidato all'Ispra anche il compito di vigilare sulle emissioni di gas nocivi nell'atmosfera secondo i parametri stabiliti dal protocollo di Kyoto per prevenire i danni alla salute dei cittadini, funzione esercitata da molti di quei precari che rimarranno senza lavoro. In particolare le aziende pagano 25 euro per ogni tonnellata di inquinante emessa, se nessuno potrà acquisire i dati probabilmente ciò causerà l’ennesima apertura di una procedura di infrazione europea, con multe a carico dei contribuenti. La Prestigiacomo ha finora declinato le richieste di incontro dei ricercatori ed il silenzio della stampa è pressochè totale.
Precari Ispra, protesta al ministero
La Nuova Ecologia.it - Con "il taglio del personale si fa un torto all'intero Paese, eliminando servizi essenziali". Questo il messaggio rivolto al ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo da parte di circa 200 tra precari e lavoratori a tempo indeterminato dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che hanno manifestato sotto la sede del ministero, in via Cristoforo Colombo a Roma, per chiedere garanzie occupazionali. A riferirlo il coordinamento dei precari dell'Istituto. Al momento, proseguono i precari in una nota, all'Ispra ci sono 1.600 dipendenti, di cui 430 precari e il resto a tempo indeterminato. Per molti di questi il contratto è scaduto dal 3 giugno mentre per altri scadrà nei prossimi giorni e mesi, da qui a dicembre, dice il coordinamento. Resteranno "tutti senza lavoro e senza ammortizzatori sociali", affermano ancora i precari. Alla manifestazione hanno aderito "tutti i sindacati confederali". Secondo i manifestanti "senza ricerca non c'é futuro, ma di fronte al licenziamento di 430 precari il governo non ha intenzione di prendere nessun provvedimento".
EUR, LAVORATORI E PRECARI ISPRA PROTESTANO SOTTO MINISTERO
c'è futuro - continua Cipollone - di fronte al licenziamento di 430 precari non si prende nessun provvedimento. Poi diciamo al ministro che tagliando il personale si fa torto alla nazione levando servizi essenziali. Ad un anno della definizione dell'Ispra siamo ancora commissariati e manca un dirigente, un quadro amministrativo è un istituto che viene tenuto bloccato.
Molti dei precari lo sono anche da 9-10 anni, la maggior parte da 2-3".