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I lavoratori dell'ISPRA riuniti in assemblea il giorno 31 ottobre 2008:
esprimono la propria preoccupazione per le intenzioni manifestate dal Ministro dell’Ambiente e dal Commissario dell’ISPRA in relazione ai percorsi di stabilizzazione;
contestano le cifre fornite dal Ministro durante l’audizione alla Camera;
manifestano il proprio dissenso verso le vaghe proposte dell’Amministrazione e delle Istituzioni che non configurano soluzioni certe;
condannano l’intenzione dell’Amministrazione di arrivare all’annullamento di parte della graduatoria relativa alla procedura di stabilizzazione 2007;
sottolineano come questo sia il primo caso in cui vengono messe in discussione le stabilizzazioni;
pertanto invitano tutti i lavoratori degli Enti Pubblici di Ricerca:
a sostenere e a partecipare al presidio indetto per il giorno 6 novembre 2008 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 presso la sede dell’ISPRA di via Curtatone a tutela dei precari, del processo di stabilizzazione, dell’Istituto e delle funzioni che svolge;
a partecipare al successivo presidio indetto per il giorno 6 novembre 2008 dalle ore 13.00 alle ore 17.00 presso la sede di via XX settembre del Ministero dell’Economia e delle Finanze per chiedere che siano garantiti i finanziamenti necessari a mantenere in servizio tutti i precari (inclusi assegnisti, borsisti e co.co.co.) e a procedere con i processi di stabilizzazione ai sensi delle norme contenute nella Finanziaria 2007 e ad avviare e concludere rapidamente i processi di stabilizzazione ai sensi delle norme contenute nella Finanziaria 2008.
Mozione approvata all'unanimità
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2008
ore 11:00
indetta dai precari ISPRA
e
APERTA A TUTTI
per
proporre strumenti per la stabilizzazione
e
concordare le prossime iniziative di mobilitazione
L'Iss, spiegano le Rdb Cub in una nota, si avvale ormai da anni di questi lavoratori che, "contrariamente a quanto previsto dai loro contratti, sono perfettamente interni all'organizzazione del lavoro dell'Istituto e svolgono le normali attività al pari dei loro colleghi di ruolo. Grazie a questi lavoratori l'Iss è infatti in grado di affrontare i compiti previsti dalla sua missione, comprese le attività istituzionali: dal controllo dei vaccini al controllo ambientale, le emergenze sanitarie e le ricerche di rilievo internazionale".
Per l'Usi-RdB questi lavoratori sono a pieno titolo dipendenti dell'ISS e devono pertanto avere un contratto che li restituisca alla legalità e garantisca i loro diritti finora negati. A sostegno della vertenza dei precari ISS l'Usi-RdB ha organizzato per domani, dalle 11.00, una catena umana che partirà dalla sede dell'Iss, in Viale Regina Elena 299, e raggiungerà la direzione provinciale del lavoro di Roma, in via Cesare De Lollis 12, dove si terrà un presidio dei lavoratori.
MARIO PEPE (PdL). Signor Presidente vorrei tentare, in un minuto, di convincere sua eccellenza il Ministro Brunetta a rivedere il suo parere, dato che, signor Ministro, diceva Einaudi che non c'è cosa più bella che essere costretti dai ragionamenti altrui ad ammettere di avere in tutto, o in parte, torto.
Devo dare atto al coraggio delle sue parole pronunciate davanti alla conferenza dei presidenti degli istituti di ricerca scientifica, con cui lei ha sancito il suo impegno a non «licenziare» la ricerca, perché gli istituti di ricerca scientifica sono gli unici ormai, dopo la crisi dell'università, a fare ricerca. Tuttavia, devo dire che i Governi, tutti i Governi, nei confronti degli istituti di ricerca scientifica, hanno avuto un atteggiamento bizzarro, sono stati avari nei confronti di alcuni istituti importanti per la sicurezza della nazione e sono stati prodighi nei confronti di altri istituti come, per esempio, l'agenzia spaziale italiana che ogni anno brucia centinaia di milioni come un Moloc.
Signor Ministro, se lei non allarga la pianta organica dell'istituto nazionale di geofisica - e lo può fare con una semplice ordinanza della protezione civile - l'articolo 37-ter a che cosa serve? Non si possono fare i concorsi. Concludo chiedendo all'onorevole Cazzola, con cui ho parlato, di aggiungere la sua firma al mio ordine del giorno affinché il Ministro si senta meno solo (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico)
RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Signor Presidente, confermo quanto già espresso dal collega Viespoli, rassicurando, però, i colleghi che sugli enti di ricerca stiamo lavorando, assieme alla collega Gelmini, per trovare una soluzione (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori) tale da non riguardare questo, o quell'ente, ma l'insieme degli enti di ricerca, nel rispetto delle compatibilità finanziarie e, soprattutto, nel rispetto della continuità dell'azione amministrativa degli enti ricercatori.
MARIO PEPE (PdL). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO PEPE (PdL). Signor Ministro, l'istituto nazionale di geofisica sorveglia ventiquattr'ore su ventiquattro su tutto il territorio nazionale, è membro della protezione civile, è un istituto importante per la sicurezza dello Stato: non abbiamo tempo da perdere, signor rappresentante del Governo esprima il suo parere favorevole, altrimenti chiedo...
PRESIDENTE. Onorevole Mario Pepe, accede all'invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 9/1441-quater/14?
MARIO PEPE (PdL). No e chiedo che venga posto in votazione.
MAURIZIO TURCO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURIZIO TURCO. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Mario Pepe (PdL) n. 9/1441-quater/14.
GIANCARLO LEHNER. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANCARLO LEHNER. Signor Presidente, al fine di non far rimanere da solo il Ministro Brunetta vorrei apporre la mia firma sull'ordine del giorno in esame.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mario Pepe (PdL) n. 9/1441- quater/14, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
(Presenti 496
Votanti 493
Astenuti 3
Maggioranza 247
Hanno votato sì 258
Hanno votato no 235).
La Camera,
premesso che:
l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è, ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, componente del Servizio Nazionale di Protezione Civile, assicurando un prezioso contributo alla sicurezza nazionale in occasione di eventi sismici;
esso provvede al monitoraggio dei fenomeni geofisici del territorio nazionale e di sette vulcani attivi in zone fortemente antropizzate, attraverso tre sale operative (Roma, Napoli e Catania), dove personale specializzato elabora i segnali acquisiti per ottenere i parametri dell'evento in atto per 365 giorni l'anno e per 24 ore al giorno;
l'istituto attualmente si avvale, per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali, di un consistente numero di personale con contratto a termine, di collaborazionecoord
impegna il Governo
29 ottobre 2008 - dp
Ieri Rotondi a Ballarò ha ribadito che il governo non licenzierà nessun docente. Per Rotondi (il ministro per l'attuazione del programma) le 87.000 cattedre in meno sono sedie vuote. Questa è disonestà intellettuale
150.000 precari gettati al macero. Ieri a Ballarò i rappresentanti del Governo hanno ribadito con la menzogna del "nessuno sarà licenziato". Lo stesso Floris resta allibito, " ... ma se bloccate il turn over ... ", Rotondi incalza " ... l'occupazione non subirà inflessione ...". Al Ministro per l'attuazione del programma va di scherzare. Bersani ricorda che si parla di persone fisiche.
Noi ricordiamo che si tratta di persone che lavorano da decenni nella scuola e che grazie ai tagli dell'attuale esecutivo resteranno fuori per un tempo incalcolabile, troppo per chi conta nello stipendio per pagare l'affitto o il mutuo
Dentro la maggioranza ci sono persone che sanno, conoscono approfonditamente le problematiche del precariato perchè se ne sono occupate e se ne occupano. Ad esempio il Presidente della VII commissione cultura, che di recente ha dichiarato necessari i tagli. Crediamo sia necessario sapere anche che fine faranno i precari della scuola e consideriamo disonestà intellettuale considerare il "licenziamento" di 87.000 persone solo come dato ininfluente nelle percentuali sull'occupazione
Da "LA REPUBBLICA" di martedì 28 ottobre 2008
Che cosa nasconde la campagna contro i fannulloni La ricetta ottocentesca di Brunetta il "fantuttone" FRANCESCO MERLO LE PIAGHE del lavoro italiano non sono "i fannulloni", che non esistono come categoria determinante, ma "i fantuttoni" alla Brunetta. Non quelli che "fanno nulla" ma quelli che "fanno tutto" meglio di tutti: economia, scuola, cancelli, tornelli, lucchetti, giustizia... E difatti non è più un caso di agitatissima demagogia ma di psicopatologia politica l`idea che il lavoro possa essere regolato dal cartellino e dai chiavistelli. Dalla robotizzazione dei Fantozzi e dalla fantozzizzazione degli impiegati, dei dirigenti, dei ricercatori, degli scienziati, degli in- tellettuali, dei giudici, tutti, come i cinesi di Prato, inchiodati sulla sedia a cucire le borse. Al posto dell`operaio di Jiinger, soldato (al soldo) della Tecnica, l`Italia del 2008 ha dunque il Brunetta di Berlusconi, soldato del Lavoro Forzato. Il professore Brunetta, pur gonfio di rancore, rimane infatti, come egli stesso ama scandire, un so-cia-li-sta, con intesta l`operaio ottocentesco della grande tradizione. Perciò scambia il lavoro con la maledizione biblica e l`ufficio con il campo rieducativo alla Pol Poi, in un mondo dove, al contrario, illavoro cerca di farsi creativo, divertente, ubiquo. Com`è ubiquo il lavoro del procuratore che nello stesso giorno, senza mettere piedi in ufficio, incontra la polizia in questura, interroga un detenuto in galera, indaga sul luogo del delitto e, a casa, studia i fascicoli, scrive una richiesta di archiviazione, attraverso il computer si confronta con la giurisprudenza. Ci pare roba da fantuttoni assatanati che un professore di economia pretenda di risolvere i problemi di economia del lavoro con metodi da secondino, da chiavistello, da tornello. Si sa che D`Alema gli ha dato dell"`energumeno tascabile" e Brunetta si è risentito accusandolo di razzismo. Ebbene, politicamente Brunetta è un energumeno e basta. Non tascabile, ma oversize. E lo diciamo anche per rispetto dei tanti altri brevilinei italiani (i tascabili appunto) che cercarono di riscattare l`avarizia della Natura con l`iperdinamismo, e basta ricordare Fanfani e Longanesi, il quale per esempio diceva di essere nato «nel secolo decimo nano», e di «passeggiare avanti e indietro...sotto il letto». La differenza non è tra longilinei e brevilinei, ma tra permalosi e ironici; non tra giganti e nani, ma tra intelligenti saggi e intelligenti fanatici. Il punto è che l`Italia non è il luogo dove si sono dati convegno tutti i fannulloni del mondo. Ma è purtroppo il Paese dell`oltranzismo rancoroso e ideologico che confonde la parte con il tutto. Sono esagerazioni, totalitarismi e paradossi che hanno fatto identificare l`Italia ora con il Paese dei papi omicidi ora con quello degli arlecchinie, via via, dei traditori e delle pagliette, dei Romeo e deicastrati, dei maschi virili e dei cicisbei. Oggi c`è Brunetta che, con occhio spietato e lucido, avrebbe finalmente scoperto che l`Italia realizza l`utopia rovesciata del riposo che nobilital`uomo, l`Eden del non fare nulla. Ancora una volta lontani dai primati reali, qualcuno inventa per noi primati verbali. Eravamo nullanelmondo come nazione eMussolini inventò il nazionalismo fascista. Eravamo nulla come storia moderna e ci siamo inventati l`astuzia e la forza machiavellica. Siamo nulla come governo della produttività e Brunetta si inventa la galera ai fannulloni, l`inquisizione del lavoratore, l`ufficio come espiazione e rieducazione. Eppure tutti sanno che il lavoro moderno è delocalizzato dall`informatica. Qualche anno fa JeremyRifkin spiegò in un famoso libro che come il cavallo sparì dalle strade, dalle campa- gne e dal paesaggio sociale così anche il lavoratore sparirà dagli spazi produttivi. E infatti i paesi avanzati fanno esperimenti delocalizzando, grazie a Internet, lavori qualificati: costano meno e sono più produttivi. Invece Brunetta vorrebbe inchiodarci alla scrivania forse perché, gonfio di rancore, sogna di mortificare tutti i mondi dove secondo lui ancora si annida la sinistra: gli statali, i professori, imagistrati, i giornalisti, i disabili, i donatori di sangue. Una specie di parodia all`italiana della rivoluzione culturale cinese. Ieri sul Giornale Mario Cervi, che Dure è un signore d`altri tempi, ha amplificato ni? Parla d`altro la Gelmini che invece di strazione,parla difannulloni. Chi dice che l`idea difensiva molto cara a Brunetta, secondo la quale ogni volta che egli attacca i fannulloni questi gli rispondono che "il problema è ben altro": «Il benaltrismo è un espediente dialettico grazie al quale si elude ogni questione». Saràpure vero, ma cosa dire del "parlar-altrismo", del parlare d`altro per nascondere le vere questiotagli alla scuola dibatte di grembiule e di voto in condotta. E Brunetta, anziché del cattivo governo della pubblica amminiil «problema è un altro» non ha molti argomenti, chi "parla d`altro" ha molti argomenti dentro cui nascondersi. Il primo è uno sprovveduto, il secondo è in malafede. Il primo è pavido, il secondo è arrogante. Ecco un pessimo modo di governare, fare una cosa e parlare d`altro: banche, giustizia, sicurezza... E non si illuda Brunetta perché qualche sondaggio l`ha premiato come nuovo eroe dei fantuttoni che, all`ora del caffè, riempiono i bar d`Italia, personaggi che la sanno lunga: «eh, se ci fossi stato io, quel gol l`avrei segnato», «io Bin Loden l`avrei già preso» ... Rientrati negli uffici, i fantuttoni risolvono i problemi domestici dei colleghi, senzamai marcare un`assenza. Ricordo un centralinista che aggiustava ferri da stiro, resuscitava vecchi trasformatori, riaccendeva lampade rotte. Stava sempre al suo posto e riusciva persino a rispondere al telefono. Nessuno ha mai scoperto che vendeva patacche e orologi rubati. Come Brunetta, era lui il re dei "fantuttoni", che in fondo sono solo fannulloni indaffarati.
PIETRO GARIBALDI | |
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Mentre la Borsa continua a crollare, le preoccupazioni di tecnici e politici si spostano sull’economia reale. Dai mercati finanziari la crisi è infatti destinata a colpire le decisioni di imprese, consumatori e lavoratori. I primi segnali di crisi sono già evidenti, come testimoniato dal calo della produzione industriale e della forte riduzione della fiducia dei consumatori. Il repentino aumento del numero di imprese che accedono alla cassa integrazione, denunciato in questi giorni anche dal sindacato, rappresenta un ulteriore e significativo campanello d’allarme. Tra qualche mese inizieranno a vedersi i primi licenziamenti. Una priorità quasi assoluta dovrebbe quindi essere quella di riordinare gli ammortizzatori sociali. Con l’arrivo dei licenziamenti, i primi a essere colpiti saranno i circa quattro milioni di lavoratori precari. È inevitabile. Quando un contratto è a tempo determinato, per interrompere un rapporto di lavoro non è necessario passare per il licenziamento. È sufficiente che un’impresa non rinnovi il contratto alla scadenza. Lo stesso discorso, addirittura amplificato, si applica ai lavoratori impiegati con un contratto a progetto. Paradossalmente, i lavoratori che saranno più colpiti dall’arrivo della crisi appartengono a quella crescente fascia di lavoratori che già oggi hanno una retribuzione inferiore alla media e che non hanno accesso a ferie pagate e a maternità. Tutelare questi lavoratori dovrebbe essere una priorità. I lavoratori a tempo indeterminato delle grandi imprese sono in larga parte coperti. In caso di crisi aziendale, da una grande impresa si accede alla cassa integrazione straordinaria e, nel caso di licenziamento, si accede alle liste di mobilità, con protezione al reddito fino a tre anni. I sette anni di sostegno al reddito promessi ai lavoratori in esubero di Alitalia sono ancora sotto gli occhi di tutti. Certamente le risorse a disposizione del governo sono poche. È comprensibile che il ministro Sacconi cerchi di rifinanziare la cassa integrazione straordinaria e i cosiddetti settori in deroga (quei settori industriali che il Ministero ritiene di dover proteggere). È anche comprensibile che il segretario della Cgil Guglielmo Epifani ricordi le poche risorse a disposizione della cassa integrazione (ma al tempo stesso non dovrebbe dimenticarsi dei lavoratori precari). Nel Paese circa 4 milioni di lavoratori rischiano di diventare dei disoccupati senza alcuna forma di sostegno, o con al più un sussidio di disoccupazione ordinario inferiore a sei mesi. Non possiamo affrontare la recessione in arrivo con disoccupati di serie A e disoccupati di serie B, dove soltanto ai primi è concesso il privilegio di un sostegno al reddito. Il riordino degli ammortizzatori sociali dovrebbe quindi essere al centro dell’azione del governo. Agendo ora si può arrivare preparati in primavera, quando inevitabilmente arriveranno i primi licenziamenti. La legge delega per riformare gli ammortizzatori sociali esiste già e potrebbe diventare esecutiva in tempi brevi. L’Italia ha urgente bisogno di introdurre un sussidio unico di disoccupazione a cui si accede indipendentemente dal tipo di contratto con cui si è stati impiegati. Questo nuovo istituto dovrebbe ovviamente essere finanziato dai contributi versati da tutti i tipi di contratto, inclusi quelli a tempo determinato e a progetto. Si dovrebbe poi introdurre anche un meccanismo di bonus-malus, in modo da aumentare i contributi al fondo di disoccupazione per quelle imprese che lo utilizzano maggiormente. Si potrebbe inoltre anche decidere di aumentare i contributi assicurativi alle imprese che utilizzano i contratti a termine, in modo da disincentivarne l’uso generalizzato. Battersi per riforme di questo tipo giustificherebbe manifestazioni e cortei. Se ne parla invece pochissimo, forse semplicemente perché i lavoratori precari sono poco organizzati e poco a contatto con Partiti politici e sindacati confederali. |
L'assemblea dei lavoratori dell'ISPRA:
respinge le proposte del Commissario relative alle strategie per affrontare il problema del precariato, giudicandole lesive dei diritti dei lavoratori e non suffragate da specifici elementi normativi;
ribadisce la propria determinazione a conseguire l'estensione della Pianta Organica dell'ISPRA e l'assunzione a Tempo Indeterminato, secondo percorsi e scadenze certi, per tutti i lavoratori precari dell'ISPRA, utilizzando gli strumenti normativi già esistenti che lo consentono;
apprezza e accoglie il sostegno manifestato dai rappresentanti di CGIL e USI RdB alle iniziative intraprese dai lavoratori;
condanna l'attacco del Governo agli Enti Pubblici di Ricerca (EPR), ai precari, che ne costituiscono una componente fondamentale per assicurarne il corretto funzionamento, e alle politiche ambientali;
delibera di continuare la mobilitazione, pianificando le iniziative, che saranno comunicate e pubblicizzate adeguatamente, e individuando gli opportuni interlocutori;
indice un presidio dell'ISPRA per il giorno martedì 4 novembre 2008 presso la sede di via Curtatone, invitando tutti i lavoratori degli EPR, dell'università e il movimento degli studenti a partecipare al presidio all'ISPRA e successivamente al Ministero dell'Economia e delle Finanze in via XX settembre, per ottenere risposte che garantiscano adeguate risorse economiche per la stabilizzazione di tutti i precari;
si riconvoca per il giorno venerdì 31 ottobre 2008 alle ore 11.00 presso la sala Fazzini della sede di via Curtatone.
Mozione approvata all'unanimità
I dipendenti del settore Giustizia stanno studiando il modo per presentare una denuncia collettiva contro il Ministro della Funzione Pubblica, Roberto Brunetta, per diffamazione. La decisione è stata presa dopo le affermazioni fatte ieri dal Ministro, in cui accusava i magistrati di lavorare poco, perchè stanno due o tre giorni e due o tre pomeriggi a settimana al lavoro; tanto che ha proposto di mettere i tornelli nei tribunali italiani. In effetti il rilievo del Ministro è profondamente ingiusto. La maggior parte dei giudici lavorano ben oltre quelli che sono i limiti contrattuali di orario. I giudici che lavorano di pomeriggio, o a casa, magari anche il sabato e la domenica sono la stragrande maggioranza, perchè sono sovraccarichi di lavoro. Se si limitassero a fare le 40 ore settimanali, dovrebbero scegliere se fare le indagini o prepararsi le udienze del giorno successivo.
L’Amministrazione avvia le procedure di rettifica alla graduatoria delle stabilizzazioni 2007 ex APAT. Le rettifiche verranno eseguite anche alla luce della Finanziaria 2008 onde recuperare le unità escluse dalla suddetta graduatoria.
Viene considerata valida la graduatoria di stabilizzazione 2007 ex ICRAM a meno che non si intenda inserire eventuale personale che avesse i requisiti ai sensi della Finanziaria 2008.
Verranno reclutate a Tempo Indeterminato, in virtù del turn-over e dei dispositivi normativi riservati alle categorie protette, 79 unità di personale di cui:
- 25 tra cui i 14 dipendenti ex APAT già assunti con requisiti di stabilizzazione imperfetti;
- i 14 già vincitori di concorso pubblico nazionale a Tempo Indeterminato;
- 40 unità appartenenti alle categorie protette reclutate principalmente tra i precari già presenti nei tre Enti soppressi.
Attraverso l’emanazione di un dispositivo normativo ad hoc sarà possibile la proroga dei contratti di tipo COCOCO fino al 30/06/2009.
Lo stesso dispositivo normativo conterrà la nuova Pianta Organica che sarà numericamente la somma delle tre piante organiche dei tre Enti disciolti (decurtate del 10%) circa 1380, di cui 61 dirigenti di I e II fascia e al netto dei dipendenti di ruolo avrà 399 posti liberi. Nello stesso dispositivo sarà prevista l’emanazione di un concorso pubblico nazionale ai sensi dell’art. 347 Legge 244/2008 (dispositivo per l’assunzione nell’ex APAT).
Entro il 2009 saranno reclutati 289 lavoratori di cui 79 come specificato sopra e 210 con una riserva di posti del 60-70% (126-147) basata sui seguenti criteri:
- personale TD che abbia superato un concorso pubblico nazionale;
- personale con tre anni di TD nell’ultimo quinquennio.
Entro il 2010 saranno reclutati altre 110 unità e verrà considerato titolo preferenziale l’aver prestato servizio a qualunque titolo presso i tre Enti disciolti.
USI RdB Ricerca chiede rapidissime procedure di rettifica e pubblicazione di una nuova graduatoria di stabilizzazione unica per ISPRA con conseguenti stabilizzazioni entro il 2008.
Applicazione dell’art.5 del CCNL e attivazione di un concorso pubblico nazionale per l’assunzione dei precari che non rientrino nei processi di stabilizzazione.
Sottolinea, infine, che il totale dei precari a qualunque titolo presenti oggi in ISPRA è di circa 670 unità a fronte dei 399 posti liberi in pianta organica e individua come azione di lotta volta all’ampliamento della Pianta Organica la sospensione delle attività e il presidio continuativo sotto il Ministero dell'Ambiente a partire da lunedì 27 ottobre 2008