LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 22 dicembre 2010

IL SOLE 24 ORE 22 DICEMBRE 2010

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2010-12-21/tributi-rinvio-veneto-221022.shtml?uuid=AYtRwktC

IL VELINO 22 DICEMBRE 2010

http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1264095

giovedì 16 dicembre 2010

Per problemi tecnici non ci sarà l'intervento in studio della ricercatrice ISPRA stasera ad ANNO ZERO

Per problemi tecnici non ci sarà l'intervento in studio della ricercatrice ISPRA stasera ad ANNO ZERO

STASERA 16/12/2010 ISPRA AD ANNO ZERO

Stasera ad Anno Zero si parlerà del tetto dell'ISPRA ospite una ricercatrice del tetto...non mancate.....

martedì 7 dicembre 2010

ANSA 7 DICEMBRE 2010

AMBIENTE: ISPRA, RICONFERMATI CONTRATTI ATIPICI PER 2011

PRESTO 89 FIGURE SU 51 PROFILI;RIMANGONO DIFFICOLTA' CON RISORSE (ANSA) - ROMA, 7 DIC - ''SARANNO RICONFERMATI ANCHE PER IL
2011 I CONTRATTI ATIPICI''. LO HA ANNUNCIATO IL PRESIDENTE DELL'ISTITUTO SUPERIORE PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE (ISPRA), BERNARDO DE BERNARDINIS, OGGI A MARGINE
DELL'AUDIZIONE IN COMMISSIONE AMBIENTE AL SENATO. PRESTO, HA DETTO DE BERNARDINIS, SARANNO INDIVIDUATE ''89
FIGURE'' DA DISTRIBUIRE ''SU 51 PROFILI PROFESSIONALI''. IN COMMISSIONE, IL PRESIDENTE DELL'ISPRA HA POI ''FATTO PRESENTE LE
DIFFICOLT… AMMINISTRATIVE'' IN RELAZIONE ALLA DISPONIBILIT… DI''RISORSE'': I 5 MILIONI DI EURO IN PI— DESTINATI ALL'ISTITUTO
''COPRONO LE OPERE INCOMPRIMIBILI'' MA NON CONSENTONO DI PENSARE IN MODO PI— AMPIO AL FINANZIAMENTO DELLA RICERCA.
IN OGNI CASO - HA OSSERVATO DE BERNARDINIS - ''IN QUESTI PRIMI 35 GIORNI SI SONO MESSE A PUNTO LE STRATEGIE E NON HA
IMPEDITO LO SVILUPPO DI UN PIANO E DI LAVORARE IN ARMONIA''.(ANSA).

giovedì 25 novembre 2010

TERRA 25/11/2010

ANSA 24 NOVEMBRE 2010

(ANSA) - ROMA, 24 NOV - I PRECARI ISPRA UN ANNO DOPO. TRA LA VOGLIA DI RACCONTARSI, IN UN LIBRO CHE SI CHIAMA ''NON SPARATE ALLA RICERCA. DALLA BASE AL TETTO: CRONACA DI UNA LOTTA'' E CHERIPERCORRE I 59 GIORNI TRASCORSI SU UN TETTO PER DIFENDERE IL PROPRIO POSTO DI LAVORO, LA CONTINUA INCERTEZZA PER IL FUTURO E IL SENSO DI VICINANZA AGLI STUDENTI E AI RICERCATORI DELLEUNIVERSITA', CHE OGGI PROTESTANO IN TUTTA LA PENISOLA.CHIEDONO DI ESSERE FINALMENTE STABILIZZATI, COME HA PROMESSO BERNARDO DE BERARDINIS, CHE HA PRESO DA POCO LE REDINI DELL'ISTITUTO DOPO LA FASE DI COMMISSARIAMENTO, E VOGLIONO UNIMPEGNO FORTE SUFFRAGATO DA AZIONI CONCRETE PER IL RILANCIO DELLA RICERCA AMBIENTALE. RIFLETTE MICHELA MANNOZZI, CHE A BREVE DIVENTERA' MAMMA E SI RITIENE TRA LE PIU' FORTUNATE PERCHE' E' RIUSCITA A''STRAPPARE'' UN CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO MENTRE ALTRI DOPO DIECI ANNI LAVORANO CON ASSEGNI DI RICERCA E BORSE DI STUDIO: ''IL SENSO DI INCERTEZZA RIMANE, I NOSTRI CONTRATTI SCADONO A DICEMBRE NON E' CERTO FACILE PROGRAMMARE IL FUTURO. LA DIGNITA'DEI LAVORATORI E' ALLA BASE DEL RILANCIO DELL'ENTE. E' DIFFICILE ANCHE PROGRAMMARE IL LAVORO CON CONTRATTI CHE SCADONO OGNI ANNO, PERCHE' I PROGETTI DI RICERCA AMBIENTALE SPESSO HANNO UNA DURATA BEN PIU' LUNGA. IL PROBLEMA DELLASCARSITA' DI RISORSE MESSE A DISPOSIZIONE SECONDO MICHELA RIGUARDA L'INTERO SETTORE DELLA RICERCA PUBBLICA: '' E'SINGOLARE- SPIEGA- CHE A UN ANNO ESATTO DALLA NOSTRA PROTESTAOGGI CI SIANO SUI TETTI I RICERCATORI UNIVERSITARI. E' COME SE CI FOSSE STATO UN PASSAGGIO DI TESTIMONE''. DI ''EFFETTO DOMINO'' PARLA INVECE ANDREA, ANCHE LUI PRECARIO CON UNCONTRATTO A TEMPO DETERMINATO: ''SIAMO CONTENTI DI INIZIATIVE COME QUELLA DEGLI UNIVERSITARI. E' BENE CHE LE UNIVERSITA' DIVENTINO LUOGHI IN CUI SI PENSA, IN CUI SI GUARDA ANCHE AL FUTURO''. ''A DISTANZA DI UN ANNO ABBIAMO ANCORA LO STESSO ENTUSIASMO E LA STESSA VOGLIA DIDIFENDERE I NOSTRI DIRITTI- CONCLUDE- L'ALTRO GIORNO PARLAVO CON ALCUNI COLLEGHI E RIFLETTEVAMO SUL FATTO CHE NON AVREMMO ALCUNADIFFICOLTA' A RISALIRE''.(ANSA).

sabato 20 novembre 2010

Presentrazione del libro: "Non sparate alla Ricerca - dalla base al tetto"

Presentrazione del libro: "Non sparate alla Ricerca - dalla base al tetto"


November 24 · 11:30am - 2:30pm
Libreria Altroquando
Via del Governo Vecchio, 80, 82, 83

I ricercatori Precari dell'ISPRA ad un anno dall’inizio dei 59 giorni di protesta faranno il punto della situazione cogliendo l’occasione per presentare il libro con le testimonianze degli occupanti del tetto, “Non sparate alla Ricerca, dalla base al tetto”, pubblicato in questi giorni da USI/RdB. Si parlerà anche del Comitato per la difesa della Ricerca fondato nei mesi scorsi da USI/RdB, con aggiornamenti sulla sua costituzione e le azioni previste. A seguire, vi sarà offerto un aperitivo per ricordare il momento dell’inizio della protesta, in cui è iniziata questa storia lunga 59 giorni, ma ancora attuale dopo un anno esatto dal suo inizio.

domenica 14 novembre 2010

agenzia asca 14 novembre 2010

http://www.asca.it/news-FINANZIARIA__40_MLN_A_MINISTERO__AMBIENTE_PER_PARCHI_E_ISPRA-965644-ORA-.html

Prestigiacomo e De Bernardinis su ruolo ISPRA

sabato 6 novembre 2010

Repubblica.it 4/11/2010

SCONTRO PRESTIGIACOMO TREMONTI SUI TAGLI AL MINISTERO DELL'AMBIENTE

http://www.repubblica.it/economia/2010/11/05/news/tremonti_fiducia_finanziaria-8780284/index.html?ref=search

Repubblica.it 5 /11/2010

TAGLI AL MINISTERO DELL'AMBIENTE

http://www.repubblica.it/ambiente/2010/11/05/news/ambiente_tagli-8765493/index.html?ref=search

venerdì 15 ottobre 2010

ESPRESSO 22 SETTEMBRE 2010

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/proteste-si-ma-fin-dove/2134592/8

lunedì 27 settembre 2010

CORRIERE.IT 25/09/2010

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_settembre_25/proteste-ricercatori-1703831868323.shtml




Ricercatori e docenti insieme per creare “un coordinamento nazionale”. Appuntamento al 7 ottobre

ROMA - Ricercatori e docenti precari, insieme, per creare “un coordinamento nazionale” che serva a dare “continuità alle esperienze di lotta e a promuovere le prossime mobilitazioni”. Riuniti a Roma, sabato 25 settembre, per un incontro nazionale indetto dall'Unione sindacale di base, i precari di scuola e università lanciano inoltre una nuova assemblea cittadina per il prossimo 7 ottobre. Si prepara l'autunno caldo: i sindacati di base ribadiscono il loro “no all'attacco in corso contro il valore pubblico e sociale della formazione, dell'istruzione e della ricerca; attacco concretizzato nei tagli decisi dalle finanziarie di Tremonti e dalle controriforme Gelmini, che hanno determinato la perdita del posto di lavoro di migliaia di precari, costretti a pagare i costi della crisi”.

AUTUNNO CALDO – Le più diverse anime del mondo della scuola hanno aderito al nuovo Coordinamento nazionale dei precari: dai i lavoratori Co.co.co. delle segreterie scolastiche agli ex-Lsu delle pulizie, le educatrici e le maestre di asili nido e scuola dell'infanzia del Comune di Roma, i Cobas, e ricercatori dell'università e degli istituti di ricerca, a partire dai lavoratori quelli dell'Ispra, l'ente di ricerca e controllo sull'ambiente, che per protesta sono stati per due mesi, notte e giorno sul tetto dell'istituto. “I tagli - ricorda Michela Mannozzi, ricercatrice Ispra - hanno comportato un buco di bilancio di 24 milioni, sentiamo ancora il rischio per i nostri stipendi e per la ricerca che ne risulterebbe paralizzata. Ma noi siamo pronti a risalire sui tetti2.. Della situazione dei precari della scuola, nel Lazio, ha parlato la presidente della Regione, Renata Polverini: “Stiamo lavorando a due bozze di accordo con il ministro Gelmini, il primo riguarda i precari – spiega Polverini – amministrazione si farà carico dei precari della scuola della Regione Lazio. Salveremo tutti quelli che sarà possibile salvare”. A Roma, intanto, tra cortei, sit-in e manifestazioni, si attendono settimane calde fino ai primi di novembre. L'8 ottobre è in programma anche la manifestazione indetta dal Coordinamento scuole superiori di Roma.

RICERCATORI IN AGITAZIONE – E negli atenei capitolini, studenti e ricercatori sono in agitazione: alla Sapienza di Roma, l'avvio dell'anno scolastico è slittato di un mese. Per prima, la facoltà di Fisica ha deliberato lo slittamento dell'inizio delle lezioni per al 18 ottobre. E un elevato numero di ricercatori è pronto a ritirare la propria disponibilità a svolgere attività didattica. Con un risultato: il blocco degli atenei. L'Assemblea Nazionale dei Ricercatori, indetta dal Coordinamento Nazionale Ricercatori Universitari (CNRU), si è riunita invece, alla Sapienza di Roma, il 24 settembre. Ribadendo “lo stato di agitazione e la necessità per i Ricercatori universitari di mantenere le indisponibilità ad accettare gli incarichi didattici”: è necessario, chiedono i ricercatori, “che siano cancellati i tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario previsti dalla legge 133/08 per il 2011, 2012 e 2013”.

Simona De Santis
25 settembre 2010

26 settembre 2010 Libertà

Scuola: in ottobre fitto calendario di proteste

ROMA - «È necessario inserire la lotta per la difesa della Scuola pubblica nella mobilitazione contro l'attacco al mondo del lavoro e il metodo Marchionne», per questo a ottobre ci sarà un fitto calendario di proteste nelle scuole, nelle università e negli istituti di ricerca; e il 9 ottobre i precari dell'istruzione aderiranno al presidio indetto davanti alla Fiat di Torino. Questo è emerso dall'assemblea nazionale dei precari della scuola, dell'università e della ricerca dell'Unione sindacale di base (Usb), che ha dato vita al Coordinamento nazionale precari.
All'assemblea hanno partecipato un centinaio di persone, dalla diversa provenienza e formazione: i Comitati precari della scuola, i lavoratori Co. co. co. delle segreterie scolastiche e gli ex-Lsu delle pulizie, le educatrici e le maestre di asili nido e scuola dell'infanzia del Comune di Roma, i Cobas, e ricercatori dell'Università e degli istituti di ricerca. Come quelli dell'Ispra, l'ente di ricerca e controllo sull'ambiente, che per protesta sono stati per due mesi, notte e giorno sul tetto dell'istituto.
«I tagli - dice Michela Mannozzi, ricercatrice Ispra - hanno comportato un buco di bilancio di 24 milioni, sentiamo ancora il rischio per i nostri stipendi e per la ricerca che ne risulterebbe paralizzata. Ma noi siamo pronti a risalire sui tetti».
I più attivi nelle proteste di queste ultime settimane sono risultati gli insegnanti di Calabria e Sicilia, la cui amarezza è sintetizzata da Giovanni Portas, precario reggino: «Per 20 anni abbiamo lasciato le nostre famiglie e siamo andati a fare supplenze al Nord, perché ci avevano illuso che il precariato ci avrebbe poi portato all'assunzione di ruolo. Invece mi ritrovo a 40 anni a cambiare continuamente città, tornando a casa solo da turista».
Dopo aver promosso il blocco delle nomine in varie città del Sud e la manifestazione sullo Stretto di Messina, è intenzione del movimento sindacale dare vita a una mobilitazione permanente perchè «di fronte a un attacco alto e complesso alla scuola pubblica e ai lavoratori - ha detto la responsabile Usb Scuola, Barbara Battista - la risposta deve essere organizzata e forte».

sabato 25 settembre 2010

LUNEDI' 27 ALLE 12,20 SU RAITRE A TG3 FUORI TG SI PARLA DI RICERCA CI SAREMO ANCHE NOI SEGUITECI.....

LUNEDI' 27 ALLE 12,20 SU RAITRE A TG3 FUORI TG SI PARLA DI RICERCA CI SAREMO ANCHE NOI SEGUITECI.....

domenica 5 settembre 2010

sabato 4 settembre 2010

RAI NEWS 24 4 settembre 2010

http://www.rainews24.it/it/canale-tv.php?id=20246

lunedì 16 agosto 2010

mercoledì 11 agosto 2010

BLOG SUL RACCONTO DEI PRECARI ISPRA

Dall'occupazione dei precari dell'ISPRA sul tetto dell'Istituto a
Boccea nel parco della Cellulosa - da novembre 2009 a gennaio 2010 - è
nato un libello reportage che racconta la loro protesta. Cover di
Kanjano.

http://sovvertireildiluvio.blogspot.com/

venerdì 6 agosto 2010

IL FATTO 5 AGOSTO 2010

AGENZIE 4 AGOSTO 2010

ISPRA: LEGAMBIENTE, SCURE INACCETTABILE SU RICERCA FONDAMENTALE (ASCA) - Roma, 4 ago - ''E' grave e inaccettabile continuare a sottrarre fondi alla ricerca ambientale, soprattutto sulle attivita' in mare che mai come oggi sono fondamentali a proteggere gli ecosistemi marini messi a dura prova dalle attivita' umane. Questo taglio mettera' inoltre la parola fine alle indagini per scoprire la verita' sulle navi dei veleni, un'inquietante vicenda di traffico di rifiuti sulla quale permane un intollerabile immobilismo''. Cosi', il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza commenta la notizia di un imminente ulteriore taglio di 24 milioni di euro all'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. ''L'eccessiva antropizzazione delle coste, la mancata depurazione, l'intenso traffico di idrocarburi e la loro estrazione - ha aggiunto il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani - sono tra le principali cause d'inquinamento dei nostri mari e anche quest'anno il viaggio di Goletta Verde lungo le coste d'Italia ce ne da' conferma. Confidiamo dunque - concludono gli esponenti di Legambiente - che il Ministro Prestigiacomo intervenga per ripristinare i fondi utili a far proseguire la ricerca ambientale. Proteggere una risorsa vitale come il mare significa infatti salvaguardare anche la salute dei cittadini e l'economia del Paese. La rete dei controlli ambientali che in Italia fa capo ad Ispra e alle Arpa ha bisogno di essere rafforzata e questo si fa stanziando adeguate risorse economiche, non, ovviamente con i tagli del Ministero dell'Economia e Finanze''. res-mpd/mcc/alf 042052 AGO 10 NNNN

RICERCA: REALACCI, GRAVE MAXI TAGLIO ISPRA, COSI' SI UCCIDE QUELLA AMBIENTALE Roma, 4 ago. - (Adnkronos) - ''La notizia di un ulteriore taglio di ben 24 milioni all'Ispra e' grave e rischia di bloccare tutte le attivita' di ricerca e controllo sul mare e di altri progetti in atto. Il ministro Prestigiacomo ci dica quali sono le sue intenzioni sulle sorti dell'Istituto''. Ad affermarlo in una nota e' Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd presentando un'interrogazione parlamentare al Ministro dell'Ambiente sui tagli all'Ispra. E' in atto, aggiunge l'esponente del Pd, ''da troppo tempo un balletto inaccettabile, che getta una luce sinistra non solo sul destino dei ricercatori e della ricerca scientifica in campo ambientale ma sul futuro stesso del nostro paese che deve poter contare su una ricerca all'altezza di un paese civile, per la sicurezza dell'ambiente e dei cittadini''. (Sec-Eca/Ct/Adnkronos) 04-AGO-10 17:42 NNNN

RICERCA: IN ARRIVO NUOVO TAGLIO A ISPRA, RISCHIO CHIUSURA PER ATTIVITA' IN MARE Roma, 4 ago. - (Adnkronos) - ''Arriva un altro maxi taglio all'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e stavolta rischiano di chiudere quasi tutte le attivita' di ricerca e controllo in mare, insieme ad altri progetti dell'Istituto. La decisione di tagliare ben 24 milioni di euro a causa di un assestamento di bilancio, di cui 5,5 mln solo ai progetti in mare, si legge in una nota, e' stata comunicata nei giorni scorsi dalla struttura commissariale Ispra, in carica ormai da piu' di due anni, ai capi dipartimento dell'ente, e potrebbe paralizzare da subito, ad esempio, le attivita' di monitoraggio sulle piattaforme petrolifere in adriatico''. A suonare il campanello d'allarme sono i precari dell'Istituto in un comunicato, Il taglio, rilevano, ''dovrebbe servire a ripianare un bilancio in rosso, per sanare il quale basterebbe pero', come denunciato con forza gia' in passato dai ricercatori, che il Mef restituisca i 14 milioni di euro di fondi arretrati per cui l'Ispra e' in credito, o che si trovi la maniera di utilizzare i 22,5 milioni che l'Istituto ha gia' su un conto corrente, assegnati in passato per l'adeguamento delle sedi ex Icram''. ''E' paradossale -sottolineano- che si rischi di far saltare tutte le attivita' in mare dell'Ispra, mandando a casa molti ricercatori precari, mentre l'Istituto avrebbe i fondi per andare avanti e anzi potenziare organico e progetti, come del resto ci si era impegnati a fare col protocollo d'intesa siglato a gennaio da ministero, Ispra e sindacati, dopo la lotta dei lavoratori sul tetto''. Tutto questo accade, sottolineano, ''proprio mentre i ricercatori precari incontrano la regione Lazio per chiedere alle istituzioni territoriali fondi da investire su progetti, come promesso dalla giunta precedente durante l'occupazione del tetto dell'Ispra da parte dei lavoratori, tra novembre 2009 e gennaio 2010''. Infatti, rilevano i precari, ''devono ancora essere attuati alcuni dei punti del protocollo d'intesa scaturito da quella lotta, in particolare quello relativo alla trasformazione a tempo determinato (mediante selezioni) dei contratti atipici, mentre gli stessi concorsi a tempo indeterminato gia' banditi (e in corso) sono stati dichiarati ''al momento privi di fondi'' dal capo del personale Ispra''. Mentre i ricercatori cercano fondi per nuovi contratti e attivita', quindi, concludono, ''si rischia che non vengano assunti nemmeno quelli tra loro che vinceranno un concorso pubblico nazionale; a causa di tagli in teoria inutili, se si razionalizzassero le risorse esistenti, infatti i loro progetti potrebbero essere presto chiusi''. (Sec/Ct/Adnkronos) 04-AGO-10 16:21 NNNN

ISPRA: PRECARI, NUOVO TAGLIO. A RISCHIO ATTIVITA' IN MARE (ASCA) - Roma, 4 ago - ''Arriva un altro maxi taglio all'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e stavolta rischiano di chiudere quasi tutte le attivita' di ricerca e controllo in mare, insieme ad altri progetti dell'Istituto''. E' quanto denunciano i precari dell'Istituto precisando che ''la decisione di tagliare ben 24 milioni di euro a causa di un assestamento di bilancio, di cui 5,5 milioni solo ai progetti in mare, e' stata comunicata nei giorni scorsi dalla struttura commissariale ISPRA, in carica ormai da piu' di due anni, ai capi dipartimento dell'ente, e potrebbe paralizzare da subito, ad esempio, le attivita' di monitoraggio sulle piattaforme petrolifere in adriatico''. ''Il taglio - proseguono i ricercatori precari dell'Ispra - dovrebbe servire a ripianare un bilancio in rosso, per sanare il quale basterebbe pero', come denunciato con forza gia' in passato dai ricercatori, che il MEF (Ministero dell'economia) restituisse i 14 milioni di euro di fondi arretrati per cui l'ISPRA e' in credito, o che si trovasse la maniera di utilizzare i 22,5 milioni che l'Istituto ha gia' su un conto corrente, assegnati in passato per l'adeguamento delle sedi ex ICRAM. E' paradossale che si rischi di far saltare tutte le attivita' in mare dell'ISPRA, mandando a casa molti ricercatori precari, mentre l'Istituto avrebbe i fondi per andare avanti e anzi potenziare organico e progetti, come del resto ci si era impegnati a fare col protocollo d'intesa siglato a gennaio da Ministero, ISPRA e sindacati, dopo la lotta dei lavoratori sul tetto''. E oggi alle 18 i ricercatori precari incontrano la Regione Lazio per chiedere alle istituzioni territoriali fondi da investire su progetti, ''come promesso dalla giunta precedente: devono infatti ancora essere attuati alcuni dei punti del protocollo d'intesa scaturito da quella lotta, in particolare quello relativo alla trasformazione a tempo determinato (mediante selezioni) dei contratti atipici, mentre gli stessi concorsi a tempo indeterminato gia' banditi (e in corso) sono stati dichiarati 'al momento privi di fondi' dal capo del personale ISPRA''. res-mpd/mcc/alf 041609 AGO 10 NNNN

AMBIENTE. ISPRA: ALTRO MAXI TAGLIO, A RISCHIO CONTROLLI DEL MARE
"NON RISPETTATO PROTOCOLLO D'INTESA RAGGIUNTO IN GENNAIO".

(DIRE) Roma, 4 ago. - "Arriva un altro maxi taglio all'Ispra
(Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e
stavolta rischiano di chiudere quasi tutte le attivita' di
ricerca e controllo in mare, insieme ad altri progetti
dell'Istituto. La decisione di ridurre di 24 milioni di euro il
finanziamento- fanno sapere in un comunicato- a causa di un
assestamento di bilancio, di cui 5,5 milioni solo ai progetti in
mare, e' stata comunicata nei giorni scorsi dalla struttura
commissariale Ispra, in carica ormai da piu' di due anni, ai capi
dipartimento dell'ente".
"Il taglio, che potrebbe paralizzare da subito, ad esempio, le
attivita' di monitoraggio sulle piattaforme petrolifere in
Adriatico- spiegano- dovrebbe servire a ripianare un bilancio in
rosso, per sanare il quale basterebbe pero' - come denunciato con
forza gia' in passato dai ricercatori Ispra - che il Mef
(ministero dell'Economia e delle Finanze) restituisse i 14
milioni di euro di fondi arretrati per cui l'Ispra e' in credito,
o che si trovasse la maniera di utilizzare i 22,5 milioni che
l'Istituto ha gia' su un conto corrente, assegnati in passato per
l'adeguamento delle sedi ex Icram". "E' paradossale- si apprende nella nota-
che si rischi di far saltare tutte le attivita' in mare
dell'Ispra, mandando a casa molti ricercatori precari, mentre
l'Istituto avrebbe i fondi per andare avanti e anzi potenziare
organico e progetti, come del resto ci si era impegnati a fare
col Protocollo d'intesa siglato a gennaio dal ministero, Ispra e
sindacati, dopo la lotta dei lavoratori sul tetto. Tutto questo
accade proprio mentre i ricercatori precari incontrano la Regione
Lazio per chiedere alle istituzioni territoriali fondi da
investire su progetti, come promesso dalla Giunta precedente
durante l'occupazione del tetto dell'Ispra da parte dei
lavoratori, tra novembre 2009 e gennaio 2010".
"Devono infatti ancora essere attuati- spiegano nella nota-
alcuni dei punti del Protocollo d'intesa scaturito da quella
lotta, in particolare quello relativo alla trasformazione a tempo
determinato (mediante selezioni) dei contratti atipici, mentre
gli stessi concorsi a tempo indeterminato gia' banditi (e in
corso) sono stati dichiarati al momento privi di fondi dal capo
del personale Ispra. Mentre i ricercatori- concludono- sono in
cerca di fondi per nuovi contratti e attivita', si rischia che
non vengano assunti nemmeno quelli tra loro che vinceranno un
concorso pubblico nazionale a causa di tagli in teoria inutili.
Se si razionalizzassero le risorse esistenti, questa e' la
conclusione, i loro progetti potrebbero essere presto chiusi".



AMBIENTE. ISPRA, REALACCI: TAGLI A ISPRA BLOCCANO I CONTROLLI
"E UN PAESE CIVILE DEVE CONTARE ANCHE SU RICERCA ALL'ALTEZZA".

(DIRE) Roma, 4 ago. - "La notizia di un ulteriore taglio di 24
milioni all'Ispra e' grave e rischia di bloccare tutte le
attivita' di ricerca e controllo sul mare e di altri progetti in
atto. Il ministro Prestigiacomo ci dica quali sono le sue
intenzioni sulle sorti dell'istituto". Lo afferma Ermete
Realacci, responsabile green economy del Pd, presentando
un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Ambiente sui
tagli all'Ispra.
"E' in atto da troppo tempo un balletto inaccettabile-
conclude- che getta una luce sinistra non solo sul destino dei
ricercatori e della ricerca scientifica in campo ambientale, ma
anche sul futuro stesso del nostro paese. Un paese civile, per la
sicurezza dell'ambiente e dei cittadini deve poter contare su una
ricerca all'altezza".




AMBIENTE. ISPRA, COGLIATI DEZZA: SCURE SU RICERCA FONDAMENTALE
CIAFANI: "MINISTRO PRESTIGIACOMO RIPRISTINI SUBITO I FONDI".

(DIRE) Roma, 4 ago. - "E' grave e inaccettabile continuare a
sottrarre fondi alla ricerca ambientale, soprattutto sulle
attivita' in mare che mai come oggi sono fondamentali a
proteggere gli ecosistemi marini messi a dura prova dalle
attivita' umane. Questo taglio mettera' inoltre la parola fine
alle indagini per scoprire la verita' sulle navi dei veleni,
un'inquietante vicenda di traffico di rifiuti sulla quale permane
un intollerabile immobilismo". Cosi' il presidente di
Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, commenta la notizia di un
ulteriore taglio di 24 milioni di euro all'Ispra, l'Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
"L'eccessiva antropizzazione delle coste, la mancata
depurazione, l'intenso traffico di idrocarburi e la loro
estrazione- ha aggiunto il responsabile scientifico di
Legambiente, Stefano Ciafani- sono tra le principali cause
d'inquinamento dei nostri mari e anche quest'anno il viaggio di
Goletta Verde lungo le coste d'Italia ce ne da' conferma".
"Confidiamo dunque- concludono gli esponenti di Legambiente-
che il ministro Prestigiacomo intervenga per ripristinare i fondi
utili a far proseguire la ricerca ambientale. Proteggere una
risorsa vitale come il mare significa infatti salvaguardare anche
la salute dei cittadini e l'economia del Paese. La rete dei
controlli ambientali che in Italia fa capo ad Ispra e alle Arpa
ha bisogno di essere rafforzata e questo si fa stanziando
adeguate risorse economiche, non, ovviamente con i tagli del
ministero dell'Economia e Finanze".

L'UNITA' 30/07/2010

martedì 20 luglio 2010

ESPRESSO 16/07/2010




mercoledì 14 luglio 2010

FOTO DEL PRESIDIO DEL 13 LUGLIO 2010








IL MANIFESTO 14 LUGLIO 2010

IL MANIFESTO 14 luglio 2010


LIBERAZIONE14 luglio 2010

IL FATTO QUOTIDIANO 14 LUGLIO 2010

terra 14 luglio 2010

AGENZIE 13 LUGLIO 2010

(ANSA) - ROMA, 13 LUG - ''Confermiamo la nostra solidarieta'
e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono
presi in giro dal Ministero dell'Ambiente. Avevamo accolto
positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59
giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto
dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto
dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro
dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben
otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato''. Lo
affermano i senatori Roberto Della Seta, capogruppo Pd in
Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le
politiche per i cambiamenti climatici del PD, in merito alla
protesta dei lavoratori dell'Ispra attuata oggi di fronte il
Ministero dell'Ambiente.
''E' incomprensibile - sostengono i due senatori del Pd - che
il governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale
pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di
competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura
di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in
campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca
pubblica, a cominciare dall'Ispra''. ''Mentre nel mondo i
governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive
nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13
miliardi di euro stanziati dalla Germania - concludono Ferrante
e Della Seta - pochi giorni fa, da noi si va in direzione
opposta''. (ANSA).

AGI

ISPRA: PD, LAVORATORI PRESI IN GIRO DA MINISTERO AMBIENTE (AGI) - Roma, 13 lug - "Confermiamo la nostra solidarieta' e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono presi in giro dal Ministero dell'Ambiente. Avevamo accolto positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59 giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato". Lo dichiarano i senatori Roberto Della Seta, capogruppo PD in Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del PD, in merito alla protesta dei lavoratori dell'Ispra attuata oggi di fronte il Ministero dell'Ambiente. "E' incomprensibile - continuano i senatori del Pd - che il governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca pubblica, a cominciare dall'Ispra. Mentre nel mondo i governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13 miliardi di euro stanziati dalla Germania pochi giorni fa, da noi si va in direzione opposta". "Rendere l'Ispra una scatola vuota, come sembra voler fare il Ministero dell'Ambiente - concludono gli esponenti democratici -vuol dire tagliare le gambe alla ricerca e disperdere il grande patrimonio di professionalita' dei ricercatori che si occupano, tra le altre cose, delle bonifiche di siti contaminati e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che il Ministero dell'Ambiente riveda al piu' presto la sua condotta autolesionista e antiambientalista".(AGI)


VELINO
Ispra, Realacci: dove sono finite le promesse governo?


Roma, 13 LUG (Il Velino) - "La mia solidarieta' ai
ricercatori dell'Ispra che oggi sono tornati in presidio al
Ministero dell'Ambiente per riportare l'attenzione sulla
difficile situazione in cui versa l'Istituto di ricerca e per
conoscer quali siano le sorti del protocollo siglato con il
Ministro Prestigiacomo, raggiunto dopo due mesi di presidio
sul tetto dell'istituto. Finora il Ministero dell'Ambiente
sembra del tutto latitante e l'accordo che sicuramente si
poteva considerare un primo passo positivo per l'inizio di un
processo che doveva portare piu' certezze, risorse e dignita'
alla ricerca scientifica in Italia e' a tutt'oggi lettera
morta". Lo afferma Ermete Realacci responsabile green economy
del Pd commentando il presidio dei ricercatori dell'Ispra
questa mattina al dicastero di Via Cristoforo Colombo.
"Quello dei ricercatori dell'Ispra - conclude Realacci -, non
e' un caso isolato. L'Italia deve puntare, per guardare al
futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico
all'altezza di un grande paese civile. E questo si ottiene
solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori,
valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro
paese. Non con vane promesse".

ADNKRONOS



RICERCA: PRESIDIO ISPRA AL MINISTERO AMBIENTE Roma, 13 lug. - (Adnkronos) - Presidio dei ricercatori dell'Ispra al ministero dell'Ambiente supportati dal sindacato Usi - Rdb Ricerca /Usb. In quell'occasione sono state consegnate le 5.000 firme della petizione a sostegno dell'Ispra e della ricerca pubblica ambientale che ha avuto come prima firmataria Margherita Hack. Inoltre sono stati letti i numerosi messaggi di solidarieta' e di incoraggiamento alla lotta che ci sono stati inviati. La delegazione dei lavoratori di Ispra, si legge in una nota, ha incontrato il vicecapo di gabinetto Nicotra e il dirigente del ministero Consentino insieme al rappresentante nazionale del sindacato Claudio Argentini.Sono stati presentati i punti all'ordine del giorno: applicazione del protocollo d'intesa, tema del precariato, increscioso argomento delle sedi Ispra e superamento del commissariamento dell'istituto, a due anni dalla sua nascita.


ASCA

AMBIENTE: PRESIDIO RICERCATORI ISPRA A MINISTERO, SOLIDARIETA' DEL PD
(ASCA) - Roma, 13 lug - I ricercatori dell'Ispra, precari e non, sono tornati oggi in presidio al ministero dell'Ambiente, per consegnare le 4 mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ''ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto''.

''Confermiamo la nostra solidarieta' e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono presi in giro dal ministero dell'Ambiente - hanno affermato i senatori Roberto Della Seta, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del Pd - Avevamo accolto positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59 giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato''.

''E' incomprensibile - hanno proseguito i senatori del Pd - che il Governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca pubblica, a cominciare dall'Ispra.

Mentre nel mondo i governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13 miliardi di euro stanziati dalla Germania pochi giorni fa, da noi si va in direzione opposta''.

''Rendere l'Ispra una scatola vuota, come sembra voler fare il ministero dell'Ambiente - hanno concluso gli esponenti democratici - vuol dire tagliare le gambe alla ricerca e disperdere il grande patrimonio di professionalita' dei ricercatori che si occupano, tra le altre cose, delle bonifiche di siti contaminati e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che il Ministero dell'Ambiente riveda al piu' presto la sua condotta autolesionista e antiambientalista''.

Gli ha fatto eco Ermete Realacci responsabile green economy del Pd: ''La mia solidarieta' ai ricercatori dell'Ispra che oggi sono tornati in presidio al ministero dell'Ambiente per riportare l'attenzione sulla difficile situazione in cui versa l'Istituto di ricerca e per conoscer quali siano le sorti del protocollo siglato con il Ministro Prestigiacomo, raggiunto dopo due mesi di presidio sul tetto dell'istituto. Finora il Ministero dell'Ambiente sembra del tutto latitante e l'accordo che sicuramente si poteva considerare un primo passo positivo per l'inizio di un processo che doveva portare piu' certezze, risorse e dignita' alla ricerca scientifica in Italia e' a tutt'oggi lettera morta''.

''Quello dei ricercatori dell'Ispra - ha concluso Realacci - non e' un caso isolato. L'Italia deve puntare, per guardare al futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico all'altezza di un grande paese civile. E questo si ottiene solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori, valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro paese. Non con vane promesse''

LIBERAZIONE 13 LUGLIO 2010

Liberazione 13 luglio 2010

MANIFESTO 13 LUGLIO 2010

ASCA 13 LUGLIO

AMBIENTE: PRESIDIO RICERCATORI ISPRA A MINISTERO, SOLIDARIETA' DEL PD


(ASCA) - Roma, 13 lug - I ricercatori dell'Ispra, precari e non, sono tornati oggi in presidio al ministero dell'Ambiente, per consegnare le 4 mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ''ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto''.

''Confermiamo la nostra solidarieta' e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono presi in giro dal ministero dell'Ambiente - hanno affermato i senatori Roberto Della Seta, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del Pd - Avevamo accolto positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59 giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato''.

''E' incomprensibile - hanno proseguito i senatori del Pd - che il Governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca pubblica, a cominciare dall'Ispra.

Mentre nel mondo i governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13 miliardi di euro stanziati dalla Germania pochi giorni fa, da noi si va in direzione opposta''.

''Rendere l'Ispra una scatola vuota, come sembra voler fare il ministero dell'Ambiente - hanno concluso gli esponenti democratici - vuol dire tagliare le gambe alla ricerca e disperdere il grande patrimonio di professionalita' dei ricercatori che si occupano, tra le altre cose, delle bonifiche di siti contaminati e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che il Ministero dell'Ambiente riveda al piu' presto la sua condotta autolesionista e antiambientalista''.

Gli ha fatto eco Ermete Realacci responsabile green economy del Pd: ''La mia solidarieta' ai ricercatori dell'Ispra che oggi sono tornati in presidio al ministero dell'Ambiente per riportare l'attenzione sulla difficile situazione in cui versa l'Istituto di ricerca e per conoscer quali siano le sorti del protocollo siglato con il Ministro Prestigiacomo, raggiunto dopo due mesi di presidio sul tetto dell'istituto. Finora il Ministero dell'Ambiente sembra del tutto latitante e l'accordo che sicuramente si poteva considerare un primo passo positivo per l'inizio di un processo che doveva portare piu' certezze, risorse e dignita' alla ricerca scientifica in Italia e' a tutt'oggi lettera morta''.

''Quello dei ricercatori dell'Ispra - ha concluso Realacci - non e' un caso isolato. L'Italia deve puntare, per guardare al futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico all'altezza di un grande paese civile. E questo si ottiene solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori, valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro paese. Non con vane promesse''.

13 LUGLIO 2010 ADN Kronos

13 luglio 2010 - Adnkronos

RICERCA: PRESIDIO ISPRA AL MINISTERO AMBIENTE

Roma, 13 lug. - (Adnkronos) - Presidio dei ricercatori dell'Ispra al ministero dell'Ambiente supportati dal sindacato Usi - Rdb Ricerca /Usb. In quell'occasione sono state consegnate le 5.000 firme della petizione a sostegno dell'Ispra e della ricerca pubblica ambientale che ha avuto come prima firmataria Margherita Hack. Inoltre sono stati letti i numerosi messaggi di solidarietà e di incoraggiamento alla lotta che ci sono stati inviati. La delegazione dei lavoratori di Ispra, si legge in una nota, ha incontrato il vicecapo di gabinetto Nicotra e il dirigente del ministero Consentino insieme al rappresentante nazionale del sindacato Claudio Argentini.Sono stati presentati i punti all'ordine del giorno: applicazione del protocollo d'intesa, tema del precariato, increscioso argomento delle sedi Ispra e superamento del commissariamento dell'istituto, a due anni dalla sua nascita.

martedì 13 luglio 2010

GENZIE 12 LUGLIO 2010

AMBIENTE: ISPRA, DOMANI CONSEGNA 4.500 FIRME A PRESTIGIACOMO

PETIZIONE PER CHIEDERE GARANZIE E APPLICAZIONE PROTOTOLLO INTESA

(ANSA) - ROMA, 12 LUG - Domani i ricercatori dell'Istituto

superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra),

precari e non, ''tornano in presidio al ministero dell'Ambiente- si legge in
una nota - con una 'processione' per consegnare le

4.500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del

dicastero, Stefania Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile

situazione dell' Istituto, oltre che per chiedere garanzie

sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20 gennaio,

al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di

via Casalotti''.

''In quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno

sostenuti dal sindacato Usi/RdB Ricerca, al loro fianco dall'

inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle

10 - prosegue la nota - in attesa di un incontro chiarificatore

con rappresentanti del ministero e della struttura commissariale

che gestisce l'Ispra da oltre due anni. Infatti, molti dei punti

dell'accordo sottoscritto a gennaio non sono stati ancora

applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare

sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'

Istituto''. Secondo i ricercatori Ispra ''non e' stato ancora

licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici

che il ministro aveva promesso entro marzo''. (ANSA).


AMBIENTE: DOMANI RICERCATORI ISPRA DA PRESTIGIACOMO, SALVI ISTITUTO

(ASCA) - Roma, 12 lug - I ricercatori dell'Ispra, precari e non, tornano in
presidio al ministero dell'Ambiente, per consegnare le 4mila 500 firme
raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania
Prestigiacomo, ''ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto'',
oltre che ''per chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa
siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto
della sede di via Casalotti''.

In quest'occasione, spiegano una nota dei ricercatori, ''come allora, i
lavoratori saranno sostenuti dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco
dall'inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del
13 luglio, in attesa di un incontro chiarificatore con rappresentanti del
ministero e della struttura commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due
anni. Infatti, molti dei punti dell'accordo sottoscritto a gennaio non sono
stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'Istituto: non e'
stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici
che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera
l'Ispra non avra' piu' una sede di rappresentanza''.

''Verra' infatti abbandonata - prosegue la nota - quella di via Curtatone,
che include l'auditorium, mentre sara' 'temporaneamente' trasferito in uno
scantinato il Museo con le Collezioni paleontologiche e litomineralogiche.
Una collocazione certamente adeguata per una raccolta di cosi' grande valore
scientifico, per la quale non a caso, nel marzo scorso, il Fai (Fondo
ambiente italiano) ha organizzato delle visite guidate al pubblico nel corso
delle sue 'Giornate di primavera'''.

ADNKRONOS

RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA
DOMANI A VIA COLOMBO CONSEGNERANNO FIRME RACCOLTE SU PETIZIONE A LORO
SOSTEGNO Roma, 12 lug. - (Adnkronos)- Tornano in presidio al ministero
dell'Ambiente i ricercatori dell'Ispra, precari e non, con una processione
per consegnare le 4mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la
titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, a cui "chiedono la grazia"
di "occuparsi della difficile situazione dell'Istituto". Nella petizione a
Prestigiacomo, inoltre, i ricercatori dell'Ispra chiedono anche "garanzie
sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20 gennaio", al termine
di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via Casalotti. In
quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato
Usi/RdB Ricerca, al loro fianco dall'inizio della vertenza, e saranno a via
Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, in attesa di un incontro
chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura
commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due anni. "Infatti, molti dei
punti dell'accordo sottoscritto a gennaio -sottolinea una nota- non sono
stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'Istituto". (segue)
(Ada/Pn/Adnkronos) 12-LUG-10 15:20 NNNN
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA (3)
(Adnkronos) - "Quindi, -continua ancora la nota- mentre i ricercatori
dell'unico Istituito pubblico che si occupa d'ambiente rischiano il posto di
lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il
ministero sembra sempre piu' orientato a cancellarne l'autonomia e le
peculiarita', come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo
smantellamento del museo geologico". "Forse, quello che si vuole e' un
Istituto -conclude la nota- 'imbavagliato', per usare un termine di moda,
che non svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui e' deputato, a
tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico ambientale".



AMBIENTE. PRECARI ISPRA: PRESTIGIACOMO SI OCCUPI DELL'ISTITUTO

DOMANI MANIFESTAZIONE SOTTO MINISTERO VIA CRISTOFORO COLOMBO.



(DIRE) Roma, 12 lug. - I ricercatori dell'Ispra (Istituto

superiore di protezione e ricerca ambientale), precari e non,

tornano in presidio al ministero dell'Ambiente, "con una

processione" che intende "consegnare le 4.500 firme raccolte su

una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania

Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile situazione

dell'Istituto". Lo fanno sapere in una nota i precari Ispra,

spiegando che la manifestazione - al via dalle 10 di domani sotto

la sede del dicastero, a via Cristoforo Colombo - intende anche

"chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa

siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul

tetto della sede di via Casalotti".

I precari Ispra spiegano che "in quest'occasione, come allora,

i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato Usi/RdB Ricerca, al

loro fianco dall'inizio della vertenza, e saranno a via

Cristoforo Colombo in attesa di un incontro chiarificatore con

rappresentanti del ministero e della struttura commissariale che

gestisce l'Ispra da oltre due anni". I ricercatori denunciano

come "molti dei punti dell'accordo sottoscritto a gennaio non

siano stati ancora applicati", mentre le scelte della politica

"sembrano andare sempre piu' verso una dimostrazione di

disinteresse per l'Istituto". Infatti, lamentano, "non e' stato

ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei

vertici che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla

prossima primavera l'Ispra non avra' piu' una sede di

rappresentanza". (SEGUE)




ADNKRONOS

RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA (2)
(Adnkronos) - "Non e' stato infatti ancora licenziato il regolamento,
propedeutico alla nomina dei vertici, che -prosegue la nota- il ministro
aveva promesso entro marzo e, dalla prossima primavera, l'Ispra non avra'
piu' una sede di rappresentanza". "Verra' infatti abbandonata quella di via
Curtatone, che include l'auditorium, mentre sara' -continua la nota-
'temporaneamente' trasferito in uno scantinato il Museo con le Collezioni
paleontologiche e litomineralogiche. Una collocazione certamente adeguata
per una raccolta di cosi' grande valore scientifico, per la quale non a
caso, nel marzo scorso, il Fai, il Fondo ambiente italiano, ha organizzato
delle visite guidate al pubblico nel corso delle sue 'Giornate di
primavera'".



APCOM

Domani ricercatori Ispra chiedono 'grazia' a ministro Ambiente Domani
ricercatori Ispra chiedono 'grazia' a ministro Ambiente Per consegnare
petizione su necessità occuparsi futuro istituto Roma, 12 lug. (Apcom) - I
ricercatori dell'Ispra, precari e non, tornano in presidio al ministero
dell'Ambiente, con una processione per consegnare le 4.500 firme raccolte su
una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo,
ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto, oltre che per
chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20
gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via
Casalotti. In quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti
dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco dall'inizio della vertenza, e
saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, 2in attesa di un
incontro chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura
commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due anni". Molti dei punti
dell'accordo sottoscritto a gennaio, denunciano i ricercatori, non sono
stati ancora applicati, "mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre più verso una dimostrazione di disinteresse per l'istituto": non è
stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici
"che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera
l'Ispra non avrà più una sede di rappresentanza". Verrà infatti abbandonata
quella di via Curtatone, che include l'auditorium, mentre sarà
"temporaneamente" trasferito in uno scantinato il Museo con le collezioni
paleontologiche e litomineralogiche. "Quindi - conclude la nota - mentre i
ricercatori dell'unico Istituito pubblico che si occupa d'ambiente rischiano
il posto di lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo,
il ministero sembra sempre più orientato a cancellarne l'autonomia e le
peculiarità, come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo
smantellamento del museo geologico. Forse, quello che si vuole è un Istituto
'imbavagliato', per usare un termine di moda, che non svolga in modo
adeguato le ricerche e i controlli cui è deputato, a tutela di tutti i
cittadini e del patrimonio pubblico ambientale".


(DIRE) Roma, 12 lug. - I precari Ispra fanno sapere che "verra'

abbandonata quella di via Curtatone, che include l'auditorium,

mentre sara' 'temporaneamente' trasferito in uno scantinato il

museo con le collezioni paleontologiche e litomineralogiche". Una

collocazione "certamente adeguata per una raccolta di cosi'

grande valore scientifico, per la quale non a caso, nel marzo

scorso, il Fai (Fondo ambiente italiano) ha organizzato delle

visite guidate al pubblico nel corso delle sue 'Giornate di

primavera'". Insomma, "mentre i ricercatori dell'unico istituto pubblico

che si occupa d'ambiente rischiano il posto di lavoro e sono

costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il ministero

sembra sempre piu' orientato a cancellarne l'autonomia e le

peculiarita'". Cio', continuano i precari Ispra "lo dimostra la

rinuncia a una sede centrale e lo smantellamento del museo

geologico". Forse, concludono, "quello che si vuole e' un

istituto 'imbavagliato', per usare un termine di moda, che non

svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui e'

deputato, a tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico

ambientale".

Ricercatori in processione chiedono la grazia al Ministro Prestigiacomo

ISPRA: ricercatori in processione chiedono la grazia al Ministro Prestigiacomo

Domani a via Colombo consegneranno le firme raccolte su una petizione a loro sostegno


I ricercatori dell’ISPRA, precari e non, tornano in presidio al Ministero dell’Ambiente, con una processione per consegnare le 4mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile situazione dell’Istituto, oltre che per chiedere garanzie sull’applicazione del protocollo d’intesa siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via Casalotti.

In quest’occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco dall’inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, in attesa di un incontro chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura commissariale che gestisce l’ISPRA da oltre due anni. Infatti, molti dei punti dell’accordo sottoscritto a gennaio non sono stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare sempre più verso una dimostrazione di disinteresse per l’Istituto: non è stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera l’ISPRA non avrà più una sede di rappresentanza. Verrà infatti abbandonata quella di via Curtatone, che include l’auditorium, mentre sarà “temporaneamente” trasferito in uno scantinato il Museo con le Collezioni paleontologiche e litomineralogiche. Una collocazione certamente adeguata per una raccolta di così grande valore scientifico, per la quale non a caso, nel marzo scorso, il Fai (Fondo ambiente italiano) ha organizzato delle visite guidate al pubblico nel corso delle sue “Giornate di primavera”.

Quindi, mentre i ricercatori dell’unico Istituito pubblico che si occupa d’ambiente rischiano il posto di lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il ministero sembra sempre più orientato a cancellarne l’autonomia e le peculiarità, come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo smantellamento del museo geologico. Forse, quello che si vuole è un Istituto “imbavagliato”, per usare un termine di moda, che non svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui è deputato, a tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico ambientale.

giovedì 8 luglio 2010

Presido lavoratori ISPRA al Ministero dell’Ambiente,

Presido lavoratori ISPRA al Ministero dell’Ambiente,
martedì 13 luglio 2010
Ora:
10.00 - 13.00

Dopo 2 anni di proteste e denunce, a 6 mesi dalla firma del protocollo d’intesa tra Ministero vigilante, Struttura Commissariale e OO.SS. non c’è stato il tanto propagandato rilancio del principale organismo tecnico-scientifico del Ministero dell’Ambiente.
I tagli previsti dalla manovra finanziaria non devono mascherare la volontà di smantellare il comparto della ricerca pubblica e delle attività di controllo ambientale.
Con la scusa della crisi si sta attuando il depauperamento delle risorse e delle capacità intellettuali dei circa 1500 tra ricercatori, tecnologi, tecnici di ricerca e personale amministrativo dell’ISPRA, precari e di ruolo.
DIFENDIAMO IL POSTO DI LAVORO, IMPEDIAMO CHE L’ISPRA DIVENTI UNA INUTILE SCATOLA VUOTA
Chiediamo:
- Atti concreti da parte della struttura commissariale, che da due anni amministra l’istituto, e del Ministero dell’Ambiente nella persona del Ministro Prestigiacomo verso l’applicazione più completa del Protocollo d’Intesa siglato il 22 gennaio 2010 in seguito all’occupazione del “tetto”.
- L’impegno del Ministero dell’Ambiente verso l’adempimento degli impegni presi in materia di finanziamenti per garantire la prosecuzione delle attività di controllo e protezione ambientale.
- La fine del commissariamento, la fine di pretestuosi rinvii dell’emanazione del Regolamento di organizzazione dell’ISPRA e quindi la nomina dei vertici.
- Un celere processo di equiparazione di tutti i lavoratori ISPRA, indipendentemente dagli ex-enti di appartenenza (APAT, INFS, ICRAM), che genera differenze imbarazzanti di diritti e doveri nello stesso Istituto.
- Efficaci processi di de-burocratizzazione per un istituto efficiente e che possa rispondere alle esigenze di ricerca e controllo ambientale.
I lavoratori chiedono chiarezza e garanzie sul loro futuro e sul futuro della tutela dell’ambiente in Italia.

domenica 4 luglio 2010

Togli il bavaglio alla ricerca

martedì 29 giugno 2010

30 GIUGNO ALLA FESTA DEL PD A CARACALLA

30 giugno 2010 "TOGLIAMO IL BAVAGLIO ALLA RICERCA"
Ora: 20.30 - 22.30
Luogo: Roma-Terme di Caracalla-
Festa del Partito Democratico- Palco Cararalla

La Rete della Ricerca Pubblica sarà ospite del Partito Democratico per sostenere la propria protesta contro la Manovra Finanziaria che sopprime 4 Prestigiosi enti di Ricerca del nostro Paese e taglia i fondi a tutti gli altri!


Sarà proiettato un Video-Spot realizzato e Prodotto dalla Rete della Ricerca Pubblica.

Alcuni lavoratori degli Enti soppressi saranno ospiti sul Palco per esprimere dissenso e protesta contro l'ennesimo bavaglio alla democrazia!

IL BLOG DELLA RETA RICERCA PUBBLICA

http://retericercapubblica.blogspot.com/

martedì 22 giugno 2010

GIOVEDI’ 24 GIUGNO PRESIDIO DAVANTI AL DIPARTIMENTO DIELLA PROTEZIONE CIVILE Roma - Via Ulpiano 11 (Angolo Lungotevere) Ore 10,30

riceviamo e pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA





P.I.: BERTOLASO ASSUME I PRECARI DELLA PROTEZIONE CIVILE.

RDB/USB P.I., IL SOTTOSEGRETARIO “ADOTTI” TUTTI I PRECARI PUBBLICI



GIOVEDI’ 24 GIUGNO PRESIDIO DAVANTI AL DIPARTIMENTO DIELLA PROTEZIONE CIVILE

Roma - Via Ulpiano 11 (Angolo Lungotevere) Ore 10,30





Mentre i precari storici di tutto il Pubblico Impiego vedono bloccate piante organiche e turn over, col Dl 195/2009 Bertolaso predispone l’assunzione di circa 145 precari nella Protezione Civile.



RdB-USB P.I. organizza pertanto una “staffetta precaria”, che giovedì 24 giugno presidierà la sede del Dipartimento di Protezione Civile in via Ulpiano a Roma, per chiedere al Sottosegretario Bertolaso l’ “adozione” di tutti i precari della Ricerca (ISS, ISPRA, CRA, CNR, ENEA, INEA, INRAN, ISFOL, INGV, INFN), di quelli della Croce Rossa, degli Enti Locali e della Scuola.



“Una ristretta enclave sta resistendo alla scellerata distruzione dello Stato Sociale: la Protezione Civile!”, ironizza Bruno Stramaccioni, del Coordinamento Nazionale RdB-USB Pubblico Impiego. “Mentre questo Governo ha bloccato i diritti del personale precario, questi diritti vengono stranamente riconosciuti alla Protezione Civile. Ma è tutto il Pubblico Impiego ad aver necessità di stabilizzare i precari che quotidianamente forniscono servizi alla cittadinanza”.



Precisa Stramaccioni: “Noi chiediamo di allargare le garanzie di cui sta godendo la Protezione Civile a tutta la cosa pubblica: vogliamo assunti tutti ed assunti davvero, se necessario attraverso una ´adozione` diretta da parte di Bertolaso. Se questo porterà alla soppressione del blocco delle assunzioni previsto dal DL 78 e ad un serio programma di stabilizzazioni, con i relativi benefici che ne deriverebbero alla collettività, il Governo avrà fatto un atto giusto e coerente. Altrimenti la sensazione di essere di fronte ad un provvedimento mirato a pochi privilegiati, con parentele influenti, sarà pienamente confermata”, conclude Stramaccioni.



Roma, 22 giugno 2010

domenica 20 giugno 2010

23 giugno 2010 CNR P.le Aldo Moro, 5 aula Marconi FLC CGIL Assemblea della Ricerca in movimento

riceviamo e pubblichiamo


Verso lo sciopero generale: assemblea della ricerca in mobilitazione, il 23 giugno 2010 a Roma
18-06-2010 | Ricerca

La manovra economica, prevista dal DL 78/2010 rappresenta un attacco grave e ingiustificato non solo alle lavoratrici e ai lavoratori dei settori pubblici ma a servizi collettivi di fondamentale importanza. Il settore della Ricerca pubblica è particolarmente penalizzato.

Soppressione degli enti, licenziamento dei precari e tagli mettono in discussione la sopravvivenza della ricerca pubblica nel nostro paese già ultima in Europa per gli investimenti in rapporto al PIL che sono uguali a quelli del 1985.

Tutto questo si abbatte sul già disastrato settore della ricerca italiana, fra gli ultimi in Europa per gli investimenti in rapporto al PIL.

Come FLC Cgil chiediamo che queste norme vengano soppresse e la ricerca pubblica rilanciata per uscire dalla crisi economica e per ridare un futuro al nostro paese.

Per discutere nel merito di questi provvedimenti e presentare le nostre proposte il 23 giugno alle ore 10 presso la sede centrale del CNR in piazzale Aldo Moro a Roma si svolgerà una assemblea pubblica.

All’assemblea sono invitati i parlamentari delle Commissioni cultura e lavoro di Camera e Senato. Concluderà i lavori il segretario generale della FLC Cgil Domenico Pantaleo.

A questo appuntamento stava lavorando Salvo Merlo, che ci ha lasciato. L’assemblea si aprirà con un ricordo della sua persona e del suo impegno per la CGIL e i lavoratori della ricerca.

Roma, 18 Giugno 2010

23 giugno 2010 CNR P.le Aldo Moro, 5 aula Marconi FLC CGIL Assemblea della Ricerca in movimento

riceviamo e pubblichiamo


Verso lo sciopero generale: assemblea della ricerca in mobilitazione, il 23 giugno 2010 a Roma
18-06-2010 | Ricerca

La manovra economica, prevista dal DL 78/2010 rappresenta un attacco grave e ingiustificato non solo alle lavoratrici e ai lavoratori dei settori pubblici ma a servizi collettivi di fondamentale importanza. Il settore della Ricerca pubblica è particolarmente penalizzato.

Soppressione degli enti, licenziamento dei precari e tagli mettono in discussione la sopravvivenza della ricerca pubblica nel nostro paese già ultima in Europa per gli investimenti in rapporto al PIL che sono uguali a quelli del 1985.

Tutto questo si abbatte sul già disastrato settore della ricerca italiana, fra gli ultimi in Europa per gli investimenti in rapporto al PIL.

Come FLC Cgil chiediamo che queste norme vengano soppresse e la ricerca pubblica rilanciata per uscire dalla crisi economica e per ridare un futuro al nostro paese.

Per discutere nel merito di questi provvedimenti e presentare le nostre proposte il 23 giugno alle ore 10 presso la sede centrale del CNR in piazzale Aldo Moro a Roma si svolgerà una assemblea pubblica.

All’assemblea sono invitati i parlamentari delle Commissioni cultura e lavoro di Camera e Senato. Concluderà i lavori il segretario generale della FLC Cgil Domenico Pantaleo.

A questo appuntamento stava lavorando Salvo Merlo, che ci ha lasciato. L’assemblea si aprirà con un ricordo della sua persona e del suo impegno per la CGIL e i lavoratori della ricerca.

Roma, 18 Giugno 2010

giovedì 17 giugno 2010

Precari ISPRA a piazza Navona

domenica 13 giugno 2010

DOMANI SCIOPERO E CORTEO DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA

DOMANI SCIOPERO E CORTEO DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA
APPUNTAMENTO EPR DAVANTI S. MARIA DEGLI ANGELI

CORRIERE DELLA SERA 10 GIUGNO 2010

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10_giugno_10/ispra-torna-protesta-ricercatori-1703172550029.shtml

GREENREPORT 9 GIUGNO 2010

http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=+5273

POLITCA LIVE 9 GIUGNO 2010

http://www.politicalive.com/ispra-mobilitazione-navona-10204.html

agenzie 9 e 10 giugno 2010

Ispra, Pedica (Idv): Pronti a salire su tetto con precari


Roma, 10 GIU (Il Velino) - "Con l'Ispra si e' consumata
la solita commedia del governo, che promette promette e non
mantiene mai. Il Protocollo che il Ministro Prestigiacomo e'
stata costretta a firmare il 20 gennaio scorso, dopo le
proteste sul tetto dei ricercatori, rimane ancora in gran
parte da attuare nei suoi punti qualificanti, e dell'ordine
del giorno dell'Italia dei Valori accolto dal governo ad
aprile scorso, con cui chiedevamo la stabilizzazione dei
precari dell'ente di ricerca, non e' stato realizzato
assolutamente niente. Condividiamo pertanto la preoccupazione
dei giovani precari dell'Ispra, nonche' di quelli dell'Isae e
dell'Ispesl, due enti che la manovra Finanziara intende
sopprimere: questi ragazzi solo perche' hanno scelto di
servire l'Italia lavorando nella ricerca, a tutela
dell'ambiente i primi e dei lavoratori gli altri, devono
pagare con il posto di lavoro i buchi creati dal governo
nelle casse pubbliche. Come Italia dei valori siamo pronti a
sostenerli nelle loro battaglie e a salire su tutti i tetti
degli enti che verranno fatti fuori dalla manovra sanguisuga
del centrodestra" Lo afferma in una nota il Senatore
dell'Italia dei Valori Stefano Pedica, comunicando il
sostegno alla manifestazione dei tre enti di ricerca indetta
per oggi alle ore 17 a Piazza Navona. (com/pli)
101639 GIU 10 NNNN



RICERCA: TORNANO IN AGITAZIONE I LAVORATORI DELL'ISPRA DOMANI A ROMA PER RACCONTARE ACCANIMENTO STATO VERSO RICERCATORI
PUBBLICI

Roma, 9 giu. (Adnkronos) - Tornano in stato di agitazione i
lavoratori dell'Ispra. Domani, infatti, metteranno in scena dal vivo a
Piazza Navona (come iniziativa nell'ambito della Staffetta precaria
indetta da Usi/Rdb Ricerca) il loro cortometraggio 'Non sparate alla
ricerca', per l'occasione rinominato 'Non sparate alla ricerca e allo
stato sociale', che racconta "meglio di qualsiasi comizio
l'accanimento dello Stato nei confronti dei ricercatori pubblici in
questo paese, dimostrato anche dalla soppressione, prevista
nell'ultima manovra finanziaria, di enti di ricerca come Isae e
Ispesl".

La decisione di riprendere con forza la mobilitazione e' stata
presa nel corso di assemblee parallele convocate da Usi/Rdb Ricerca
nelle sedi dell'Ispra, nel corso delle quali tutti i lavoratori,
precari e strutturati, ricercatori e amministrativi, hanno espresso
"forte preoccupazione per le conseguenze sull'Istituto della manovra
finanziaria presentata dal governo, che va ad aggiungersi ad una
situazione pregressa gia' difficile. Si attende ancora, infatti - si
legge in una nota - l'applicazione del protocollo d'intesa firmato il
20 gennaio scorso col ministero dell'Ambiente e la struttura
commissariale Ispra, scaturito dall'occupazione di 59 giorni del tetto
della sede di via Casalotti, sostenuta come unico sindacato da Usi/Rdb
Ricerca".

Il protocollo, si ricorda, "prevede, nell'ottica di un rilancio
dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, la
valorizzazione del personale precario, attraverso la conversione dei
contratti atipici in altrettanti a tempo determinato, per sanare la
situazione di lavoro nero presente da tempo nell'Istituto; indicazioni
chiare sulle sedi, per scongiurare speculazioni e sperpero di denaro
pubblico; l'impegno a bandire nuovi concorsi, anche se al momento non
si riesce nemmeno a intravedere la conclusione di quelli gia' in
corso".
La mobilitazione e' quindi finalizzata, come ha
spiegato la coordinatrice di Usi/Rdb Ricerca Ispra, Emma Persia, ad
''ottenere garanzie, nel prossimo incontro che il capo del personale
si e' impegnato a convocare in tempi brevissimi, sull'applicazione
integrale del protocollo e il mantenimento in servizio di tutto il
personale precario, circa 250 persone in scadenza a fine 2010''. I
lavoratori chiedono poi ''modifiche alla Finanziaria, per evitare il
blocco del turnover negli Enti di ricerca (sul quale e' gia' stato
presentato un emendamento ad hoc in Parlamento) e proseguire le
assunzioni come accadra' all'Universita', e che il ministero
dell'Economia conferisca all'Istituto diversi milioni di euro di
risorse gia' ad esso assegnate ma mai arrivate''.

"Preoccupazione" anche per il perdurare del commissariamento
all'Ispra, che ormai va avanti da due anni: per la sindacalista ''e'
grave che ancora non si veda la nomina dei vertici istituzionali,
specie se a questo si aggiunge l'elevato grado di incertezza derivante
dalla bocciatura dei direttori generali del ministero dell'Ambiente da
parte della Corte dei conti, che mette a rischio tutti gli atti da
loro firmati''.

Per tutti questi motivi, conclude Persia, i ricercatori
dell'Ispra saranno a Piazza Navona domani, dalle 17 in poi, per
mettere in scena 'Non sparate alla ricerca e allo stato sociale', ed
invitano colleghi ricercatori e cittadini a partecipare, mentre il 14
aderiranno allo sciopero del pubblico impiego indetto dal sindacato
Rdb-Usb.






RICERCA. RIPARTE MOBILITAZIONE ISPRA: DOMANI PROTESTA A ROMA


RICERCA. RIPARTE MOBILITAZIONE ISPRA: DOMANI PROTESTA A ROMA
"E LUNEDÌ ADERIREMO ALLO SCIOPERO DEL PUBBLICO IMPIEGO".

(DIRE) Roma, 9 giu. - "Tornano in stato di agitazione i
lavoratori dell'Ispra, che domani metteranno in scena dal vivo a
piazza Navona, a Roma, come iniziativa nell'ambito della
Staffetta precaria indetta da Usi/Rdb Ricerca, il loro
cortometraggio 'Non sparate alla ricerca', per l'occasione
rinominato 'Non sparate alla ricerca e allo stato sociale', che
racconta meglio di qualsiasi comizio l'accanimento dello Stato
nei confronti dei ricercatori pubblici in questo Paese,
dimostrato anche dalla soppressione, prevista nell'ultima manovra
finanziaria, di enti di ricerca come Isae e Ispesl". E' quanto si
legge in una nota dell'Ispra.
La decisione di riprendere con forza la mobilitazione, spiega
il comunicato, "e' stata presa nel corso di assemblee parallele
convocate da Usi/Rdb Ricerca nelle sedi dell'Ispra, nel corso
delle quali tutti i lavoratori, precari e strutturati,
ricercatori e amministrativi, hanno espresso forte preoccupazione
per le conseguenze sull'Istituto della manovra finanziaria
presentata dal governo, che va' ad aggiungersi ad una situazione
pregressa gia' difficile. Si attende ancora, infatti,
l'applicazione del protocollo d'intesa firmato il 20 gennaio
scorso col ministero dell'Ambiente e la struttura commissariale
Ispra, scaturito dall'occupazione di 59 giorni del tetto della
sede di via Casalotti, sostenuta come unico sindacato da Usi/Rdb
Ricerca".
Esso prevede, afferma l'Ispra, "nell'ottica di un rilancio
dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale: la valorizzazione del personale precario, attraverso
la conversione dei contratti atipici in altrettanti a tempo
determinato, per sanare la situazione di lavoro nero presente da
tempo nell'Istituto; indicazioni chiare sulle sedi, per
scongiurare speculazioni e sperpero di denaro pubblico, e
l'impegno a bandire nuovi concorsi, anche se al momento non si
riesce nemmeno a intravedere la conclusione di quelli gia' in
corso".(SEGUE)
La mobilitazione e' quindi finalizzata,
come ha spiegato la coordinatrice di Usi/Rdb Ricerca Ispra, Emma
Persia, ad "ottenere garanzie, nel prossimo incontro che il capo
del personale si e' impegnato a convocare in tempi brevissimi,
sull'applicazione integrale del protocollo e il mantenimento in
servizio di tutto il personale precario, circa 250 persone in
scadenza a fine 2010". I lavoratori chiedono poi "modifiche alla
Finanziaria, per evitare il blocco del turnover negli Enti di
ricerca (sul quale e' gia' stato presentato un emendamento ad hoc
in Parlamento) e proseguire le assunzioni come accadra'
all'Universita', e che il Ministero dell'Economia conferisca
all'Istituto diversi milioni di euro di risorse gia' ad esso
assegnate ma mai arrivate".
Preoccupazione, evidenzia la nota, "anche per il perdurare del
commissariamento all'Ispra, che ormai va avanti da due anni". Per
la sindacalista "e' grave che ancora non si veda la nomina dei
vertici istituzionali, specie se a questo si aggiunge l'elevato
grado di incertezza derivante dalla bocciatura dei direttori
generali del ministero dell'Ambiente da parte della Corte dei
conti, che mette a rischio tutti gli atti da loro firmati". Per
tutti questi motivi, conclude Persia, "i ricercatori dell'Ispra
saranno a piazza Navona domani, dalle 17 in poi, per mettere in
scena 'Non sparate alla ricerca e allo stato sociale', ed
invitano colleghi ricercatori e cittadini a partecipare, mentre
lunedi' aderiranno allo sciopero del pubblico impiego indetto dal
sindacato Rdb-Usb".