LA PETIZIONE DA FIRMARE

domenica 13 giugno 2010

agenzie 9 e 10 giugno 2010

Ispra, Pedica (Idv): Pronti a salire su tetto con precari


Roma, 10 GIU (Il Velino) - "Con l'Ispra si e' consumata
la solita commedia del governo, che promette promette e non
mantiene mai. Il Protocollo che il Ministro Prestigiacomo e'
stata costretta a firmare il 20 gennaio scorso, dopo le
proteste sul tetto dei ricercatori, rimane ancora in gran
parte da attuare nei suoi punti qualificanti, e dell'ordine
del giorno dell'Italia dei Valori accolto dal governo ad
aprile scorso, con cui chiedevamo la stabilizzazione dei
precari dell'ente di ricerca, non e' stato realizzato
assolutamente niente. Condividiamo pertanto la preoccupazione
dei giovani precari dell'Ispra, nonche' di quelli dell'Isae e
dell'Ispesl, due enti che la manovra Finanziara intende
sopprimere: questi ragazzi solo perche' hanno scelto di
servire l'Italia lavorando nella ricerca, a tutela
dell'ambiente i primi e dei lavoratori gli altri, devono
pagare con il posto di lavoro i buchi creati dal governo
nelle casse pubbliche. Come Italia dei valori siamo pronti a
sostenerli nelle loro battaglie e a salire su tutti i tetti
degli enti che verranno fatti fuori dalla manovra sanguisuga
del centrodestra" Lo afferma in una nota il Senatore
dell'Italia dei Valori Stefano Pedica, comunicando il
sostegno alla manifestazione dei tre enti di ricerca indetta
per oggi alle ore 17 a Piazza Navona. (com/pli)
101639 GIU 10 NNNN



RICERCA: TORNANO IN AGITAZIONE I LAVORATORI DELL'ISPRA DOMANI A ROMA PER RACCONTARE ACCANIMENTO STATO VERSO RICERCATORI
PUBBLICI

Roma, 9 giu. (Adnkronos) - Tornano in stato di agitazione i
lavoratori dell'Ispra. Domani, infatti, metteranno in scena dal vivo a
Piazza Navona (come iniziativa nell'ambito della Staffetta precaria
indetta da Usi/Rdb Ricerca) il loro cortometraggio 'Non sparate alla
ricerca', per l'occasione rinominato 'Non sparate alla ricerca e allo
stato sociale', che racconta "meglio di qualsiasi comizio
l'accanimento dello Stato nei confronti dei ricercatori pubblici in
questo paese, dimostrato anche dalla soppressione, prevista
nell'ultima manovra finanziaria, di enti di ricerca come Isae e
Ispesl".

La decisione di riprendere con forza la mobilitazione e' stata
presa nel corso di assemblee parallele convocate da Usi/Rdb Ricerca
nelle sedi dell'Ispra, nel corso delle quali tutti i lavoratori,
precari e strutturati, ricercatori e amministrativi, hanno espresso
"forte preoccupazione per le conseguenze sull'Istituto della manovra
finanziaria presentata dal governo, che va ad aggiungersi ad una
situazione pregressa gia' difficile. Si attende ancora, infatti - si
legge in una nota - l'applicazione del protocollo d'intesa firmato il
20 gennaio scorso col ministero dell'Ambiente e la struttura
commissariale Ispra, scaturito dall'occupazione di 59 giorni del tetto
della sede di via Casalotti, sostenuta come unico sindacato da Usi/Rdb
Ricerca".

Il protocollo, si ricorda, "prevede, nell'ottica di un rilancio
dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, la
valorizzazione del personale precario, attraverso la conversione dei
contratti atipici in altrettanti a tempo determinato, per sanare la
situazione di lavoro nero presente da tempo nell'Istituto; indicazioni
chiare sulle sedi, per scongiurare speculazioni e sperpero di denaro
pubblico; l'impegno a bandire nuovi concorsi, anche se al momento non
si riesce nemmeno a intravedere la conclusione di quelli gia' in
corso".
La mobilitazione e' quindi finalizzata, come ha
spiegato la coordinatrice di Usi/Rdb Ricerca Ispra, Emma Persia, ad
''ottenere garanzie, nel prossimo incontro che il capo del personale
si e' impegnato a convocare in tempi brevissimi, sull'applicazione
integrale del protocollo e il mantenimento in servizio di tutto il
personale precario, circa 250 persone in scadenza a fine 2010''. I
lavoratori chiedono poi ''modifiche alla Finanziaria, per evitare il
blocco del turnover negli Enti di ricerca (sul quale e' gia' stato
presentato un emendamento ad hoc in Parlamento) e proseguire le
assunzioni come accadra' all'Universita', e che il ministero
dell'Economia conferisca all'Istituto diversi milioni di euro di
risorse gia' ad esso assegnate ma mai arrivate''.

"Preoccupazione" anche per il perdurare del commissariamento
all'Ispra, che ormai va avanti da due anni: per la sindacalista ''e'
grave che ancora non si veda la nomina dei vertici istituzionali,
specie se a questo si aggiunge l'elevato grado di incertezza derivante
dalla bocciatura dei direttori generali del ministero dell'Ambiente da
parte della Corte dei conti, che mette a rischio tutti gli atti da
loro firmati''.

Per tutti questi motivi, conclude Persia, i ricercatori
dell'Ispra saranno a Piazza Navona domani, dalle 17 in poi, per
mettere in scena 'Non sparate alla ricerca e allo stato sociale', ed
invitano colleghi ricercatori e cittadini a partecipare, mentre il 14
aderiranno allo sciopero del pubblico impiego indetto dal sindacato
Rdb-Usb.






RICERCA. RIPARTE MOBILITAZIONE ISPRA: DOMANI PROTESTA A ROMA


RICERCA. RIPARTE MOBILITAZIONE ISPRA: DOMANI PROTESTA A ROMA
"E LUNEDÌ ADERIREMO ALLO SCIOPERO DEL PUBBLICO IMPIEGO".

(DIRE) Roma, 9 giu. - "Tornano in stato di agitazione i
lavoratori dell'Ispra, che domani metteranno in scena dal vivo a
piazza Navona, a Roma, come iniziativa nell'ambito della
Staffetta precaria indetta da Usi/Rdb Ricerca, il loro
cortometraggio 'Non sparate alla ricerca', per l'occasione
rinominato 'Non sparate alla ricerca e allo stato sociale', che
racconta meglio di qualsiasi comizio l'accanimento dello Stato
nei confronti dei ricercatori pubblici in questo Paese,
dimostrato anche dalla soppressione, prevista nell'ultima manovra
finanziaria, di enti di ricerca come Isae e Ispesl". E' quanto si
legge in una nota dell'Ispra.
La decisione di riprendere con forza la mobilitazione, spiega
il comunicato, "e' stata presa nel corso di assemblee parallele
convocate da Usi/Rdb Ricerca nelle sedi dell'Ispra, nel corso
delle quali tutti i lavoratori, precari e strutturati,
ricercatori e amministrativi, hanno espresso forte preoccupazione
per le conseguenze sull'Istituto della manovra finanziaria
presentata dal governo, che va' ad aggiungersi ad una situazione
pregressa gia' difficile. Si attende ancora, infatti,
l'applicazione del protocollo d'intesa firmato il 20 gennaio
scorso col ministero dell'Ambiente e la struttura commissariale
Ispra, scaturito dall'occupazione di 59 giorni del tetto della
sede di via Casalotti, sostenuta come unico sindacato da Usi/Rdb
Ricerca".
Esso prevede, afferma l'Ispra, "nell'ottica di un rilancio
dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale: la valorizzazione del personale precario, attraverso
la conversione dei contratti atipici in altrettanti a tempo
determinato, per sanare la situazione di lavoro nero presente da
tempo nell'Istituto; indicazioni chiare sulle sedi, per
scongiurare speculazioni e sperpero di denaro pubblico, e
l'impegno a bandire nuovi concorsi, anche se al momento non si
riesce nemmeno a intravedere la conclusione di quelli gia' in
corso".(SEGUE)
La mobilitazione e' quindi finalizzata,
come ha spiegato la coordinatrice di Usi/Rdb Ricerca Ispra, Emma
Persia, ad "ottenere garanzie, nel prossimo incontro che il capo
del personale si e' impegnato a convocare in tempi brevissimi,
sull'applicazione integrale del protocollo e il mantenimento in
servizio di tutto il personale precario, circa 250 persone in
scadenza a fine 2010". I lavoratori chiedono poi "modifiche alla
Finanziaria, per evitare il blocco del turnover negli Enti di
ricerca (sul quale e' gia' stato presentato un emendamento ad hoc
in Parlamento) e proseguire le assunzioni come accadra'
all'Universita', e che il Ministero dell'Economia conferisca
all'Istituto diversi milioni di euro di risorse gia' ad esso
assegnate ma mai arrivate".
Preoccupazione, evidenzia la nota, "anche per il perdurare del
commissariamento all'Ispra, che ormai va avanti da due anni". Per
la sindacalista "e' grave che ancora non si veda la nomina dei
vertici istituzionali, specie se a questo si aggiunge l'elevato
grado di incertezza derivante dalla bocciatura dei direttori
generali del ministero dell'Ambiente da parte della Corte dei
conti, che mette a rischio tutti gli atti da loro firmati". Per
tutti questi motivi, conclude Persia, "i ricercatori dell'Ispra
saranno a piazza Navona domani, dalle 17 in poi, per mettere in
scena 'Non sparate alla ricerca e allo stato sociale', ed
invitano colleghi ricercatori e cittadini a partecipare, mentre
lunedi' aderiranno allo sciopero del pubblico impiego indetto dal
sindacato Rdb-Usb".

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