Scuola: in ottobre fitto calendario di proteste
ROMA - «È necessario inserire la lotta per la difesa della Scuola pubblica nella mobilitazione contro l'attacco al mondo del lavoro e il metodo Marchionne», per questo a ottobre ci sarà un fitto calendario di proteste nelle scuole, nelle università e negli istituti di ricerca; e il 9 ottobre i precari dell'istruzione aderiranno al presidio indetto davanti alla Fiat di Torino. Questo è emerso dall'assemblea nazionale dei precari della scuola, dell'università e della ricerca dell'Unione sindacale di base (Usb), che ha dato vita al Coordinamento nazionale precari.
All'assemblea hanno partecipato un centinaio di persone, dalla diversa provenienza e formazione: i Comitati precari della scuola, i lavoratori Co. co. co. delle segreterie scolastiche e gli ex-Lsu delle pulizie, le educatrici e le maestre di asili nido e scuola dell'infanzia del Comune di Roma, i Cobas, e ricercatori dell'Università e degli istituti di ricerca. Come quelli dell'Ispra, l'ente di ricerca e controllo sull'ambiente, che per protesta sono stati per due mesi, notte e giorno sul tetto dell'istituto.
«I tagli - dice Michela Mannozzi, ricercatrice Ispra - hanno comportato un buco di bilancio di 24 milioni, sentiamo ancora il rischio per i nostri stipendi e per la ricerca che ne risulterebbe paralizzata. Ma noi siamo pronti a risalire sui tetti».
I più attivi nelle proteste di queste ultime settimane sono risultati gli insegnanti di Calabria e Sicilia, la cui amarezza è sintetizzata da Giovanni Portas, precario reggino: «Per 20 anni abbiamo lasciato le nostre famiglie e siamo andati a fare supplenze al Nord, perché ci avevano illuso che il precariato ci avrebbe poi portato all'assunzione di ruolo. Invece mi ritrovo a 40 anni a cambiare continuamente città, tornando a casa solo da turista».
Dopo aver promosso il blocco delle nomine in varie città del Sud e la manifestazione sullo Stretto di Messina, è intenzione del movimento sindacale dare vita a una mobilitazione permanente perchè «di fronte a un attacco alto e complesso alla scuola pubblica e ai lavoratori - ha detto la responsabile Usb Scuola, Barbara Battista - la risposta deve essere organizzata e forte».
LA PETIZIONE DA FIRMARE
lunedì 27 settembre 2010
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