AMBIENTE: PRESIDIO RICERCATORI ISPRA A MINISTERO, SOLIDARIETA' DEL PD
(ASCA) - Roma, 13 lug - I ricercatori dell'Ispra, precari e non, sono tornati oggi in presidio al ministero dell'Ambiente, per consegnare le 4 mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ''ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto''.
''Confermiamo la nostra solidarieta' e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono presi in giro dal ministero dell'Ambiente - hanno affermato i senatori Roberto Della Seta, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del Pd - Avevamo accolto positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59 giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato''.
''E' incomprensibile - hanno proseguito i senatori del Pd - che il Governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca pubblica, a cominciare dall'Ispra.
Mentre nel mondo i governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13 miliardi di euro stanziati dalla Germania pochi giorni fa, da noi si va in direzione opposta''.
''Rendere l'Ispra una scatola vuota, come sembra voler fare il ministero dell'Ambiente - hanno concluso gli esponenti democratici - vuol dire tagliare le gambe alla ricerca e disperdere il grande patrimonio di professionalita' dei ricercatori che si occupano, tra le altre cose, delle bonifiche di siti contaminati e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che il Ministero dell'Ambiente riveda al piu' presto la sua condotta autolesionista e antiambientalista''.
Gli ha fatto eco Ermete Realacci responsabile green economy del Pd: ''La mia solidarieta' ai ricercatori dell'Ispra che oggi sono tornati in presidio al ministero dell'Ambiente per riportare l'attenzione sulla difficile situazione in cui versa l'Istituto di ricerca e per conoscer quali siano le sorti del protocollo siglato con il Ministro Prestigiacomo, raggiunto dopo due mesi di presidio sul tetto dell'istituto. Finora il Ministero dell'Ambiente sembra del tutto latitante e l'accordo che sicuramente si poteva considerare un primo passo positivo per l'inizio di un processo che doveva portare piu' certezze, risorse e dignita' alla ricerca scientifica in Italia e' a tutt'oggi lettera morta''.
''Quello dei ricercatori dell'Ispra - ha concluso Realacci - non e' un caso isolato. L'Italia deve puntare, per guardare al futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico all'altezza di un grande paese civile. E questo si ottiene solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori, valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro paese. Non con vane promesse''.
LA PETIZIONE DA FIRMARE
mercoledì 14 luglio 2010
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