Caro Severgnini, credo che alla maggior parte degli italiani sfugga la gravità della situazione economica, politica e sociale che sta colpendo il paese. Mi riferisco nello specifico ai "precari" questa classe di pseudo - persone (una persona dovrebbe avere dei diritti sanciti da una Costituzione) che gli attuali ministri vogliono mandare a casa, nella ricerca scientifica come in altri campi lavorativi. Il problema riguarda la società intera che è minata, e non si tratta dei soliti discorsi di destra e di sinistra, le bandiere ora non esistono più, purtroppo, esiste solo il non-lavoro, la non-casa e la non-pensione che ci aspettano!! Prevenendo quello che ora è sotto gli occhi di tutti, sono anni che lavoro come ricercatore scientifico in giro per il mondo (UK, Giappone, ora in Irlanda), dopo una Laurea in Fisica, perseguendo quel sogno perverso di poter un giorno fare con dignità il lavoro, per cui ho delle capacità riconosciute, nel paese in cui continuo ad avere i miei affetti di sempre, un lavoro dignitoso in un paese di gente per cui la dignità rappresenti uno dei valori principi. Il mio è e rimarrà per sempre un sogno? Nella realtà, il cittadino italiano ha perso la propria dignità che si concretizza nell'assenza del popolo intero di fronte alla minaccia aggressiva che mina le basi su cui una società è fondata, il lavoro e la famiglia. L'Italia non può garantire più ai giovani né il lavoro né la prospettiva di una famiglia tantomeno una pensione, non aspettiamoci miracoli, sono da tempo finiti. Ora che nemmeno i sindacati possono più "tutelare" i lavoratori non resta che appellarsi ai non precari e pensionati affinché si uniscano in massa al popolo che va in corteo questi giorni per dire basta in massa ad una politica che non si preoccupa del futuro di milioni di persone, che non offre un futuro ai giovani che in Italia al momento un futuro non lo posseggono. Blocchiamo il paese, imitiamo i camionisti e i francesi per una volta. Grazie.
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lunedì 20 ottobre 2008
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