«Sto predisponendo un sistema di filtraggio che impedisca ai dipendenti pubblici di andare su Facebook». Lo ha annunciato il ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione Renato Brunetta in un'intervista all'emittente televisiva Roma Uno. «Sembra che uno dei luoghi di maggior utilizzo del famoso social network siano proprio le postazioni pubbliche - ha spiegato Brunetta - quindi stiamo mettendo a punto un progetto che non ha nulla di vessatorio ma che vuole impedire di spendere soldi della collettività in modo non corretto». A proposito della sua pagina su Facebook il ministro ha detto di aver raggiunto oltre cinquantamila contatti: «È una bellissima esperienza perchè permette di fare i conti con un pubblico amico ma anche molto esigente e di tenere i piedi per terra».
BRUNETTA: STOP A CHI MITIZZA I PRECARI «Chi mitizza la figura del precario con attività sindacale, letteraria o filmografica, mi fa letteralmente schifo e mi fa venire l'orticaria». Così il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, a proposito delle critiche avanzate oggi dalla FP-Cgil sul monitoraggio del ministero della Funzione pubblica accusato di contenere numeri «truccati». Secondo Brunetta (intervenuto oggi al Cnel), infatti, mitizzare la figura del precario è «una strumentalizzazione politica». I precari, ha aggiunto, «non possono e non devono essere una classe sociale, ma una forma di passaggio. Chi li mitizza lo fa sulla pelle di questi giovani». Il ministro ha insistito nell'affermare che «non è utile sparare numeri a vanvera pensando che così si tutelino meglio i lavoratori. La loro tutela sta nel dire le cose come stanno. La nostra intenzione è quella di capire e far capire al Parlamento che deve legiferare. Buttare lì numeri, congestionare il dibattito o lanciare anatemi non serve a nessuno, certo non serve ai lavoratori con contratto di lavoro flessibile».
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