L'ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, struttura operativa del Servizio Nazionale della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a seguito dell'evento sismico che ha colpito l'Abruzzo, è stato chiamato a svolgere attività emergenziali e post emergenziali.
In particolare, il Dipartimento Difesa del Suolo ha coinvolto geologi, geofisici, topografi e specialisti di cartografia; il Servizio Interdipartimentale Emergenze è stato incaricato di assicurare il coordinamento di tutte le attività connesse a questa emergenza e tra le differenti strutture interne dell'ISPRA, in raccordo con il MATTM, per l'individuazione delle attività e delle risorse umane, logistiche, operative e strumentali da mettere a disposizione in questa prima fase di emergenza.
In raccordo con il Ministero dell'Ambiente è stata Istituita presso la sede dell'Ispra un'apposita Sala Emergenza quale punto di contatto dell'Istituto per assicurare il flusso delle comunicazione durante la fase dell'emergenza.
Al momento sono attivi sul territorio interessato dal sisma 9 unità di personale, suddivise in 4 squadre.
Già nel primo pomeriggio del 6, una squadra di personale geofisico si è recata in Abruzzo per l'esecuzione di misure sulle stazioni della rete di monitoraggio GPS nell'area limitrofa all'epicentro del sisma (settore SE).
I sopralluoghi sono effettuati in collaborazione con il Servizio Sismico e l'INGV.
Successivamente altre tre squadre di esperti, sono partite da Roma alla volta de l'Aquila per eseguire rilievi degli effetti geologici e ambientali del terremoto quali: frane, fratture, crolli di materiali, variazioni portata sorgenti, sia nell'area epicentrale che nella porzione di territorio a Nord Ovest de L'Aquila, dove sono in corso studi sulla pericolosità dell'area per frana.
I sopralluoghi sono svolti in coordinamento con il Servizio Sismico e Dipartimento di Protezione Civile.
Le verifiche nell'area di Onna, particolarmente colpita dal punto di vista dell'edificato, hanno evidenziato una modesta quantità di effetti geologici, limitati a frane di crollo, fratture del manto stradale, danneggiamento degli argini del fiume Aterno nei pressi del ponte lesionato tra Onna e Fossa.
Anche nell'area di Barete e Pizzoli, a Nord Ovest dell'Aquila, gli effetti sul territorio sembrano, stando alle prime valutazioni, di modesta entità.
Le osservazioni sugli effetti ambientali, di carattere preliminario, confermano gli esperti, in questa fase risultano in linea con quelli attesi in relazione all'entità del sisma.
Ulteriori sopralluoghi, richiesti direttamente dalla Protezione Civile alle squadre sul posto, sono in corso di svolgimento nell'area delle Gole di San Venanzio, dove un crollo di massi ha interrotto la SS5 Tiburtina Valeria.
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