I precari con i contratti in scadenza dormiranno ad oltranza nella sede di via Brancati.
Duecento precari, fra collaboratori coordinati e continuativi e a tempo determinato, da domani perderanno il posto di lavoro dopo anni di servizio in Apat e Icram, gli Enti che dal 2008 hanno costituito ISPRA.
“È paradossale che il governo parli di interventi contro la crisi e per difendere l’occupazione e poi, di fatto, licenzi sui dipendenti, per giunta in un ente di ricerca”, dichiara Enrico Morreale del coordinamento nazionale precari USI RdB Ricerca.
“In un momento di crisi, con professionalità alte e specializzate, equivale a metterci sulla strade, noi e le nostre famiglie. Per questo abbiamo deciso che rimarremo ad oltranza nella sede centrale, perché noi siamo importanti per ISPRA e da ISPRA traiamo i nostri salari”.
“E’ importante che si sappia che ci sono i fondi e anche le norme per rinnovarci i contratti – prosegue Morreale - basterebbe un’autorizzazione del Ministro alla struttura commissariale. Ma fallito il tentativo di rinnovare i contratti attraverso una norma specifica il Ministro ed il Ministero ci ha abbandonato.
Chiediamo un intervento immediato della Prestigiacomo, che ha il dovere di intervenire per evitare i nostri licenziamenti.
La lotta è iniziata solo adesso e non abbandoneremo il nostro lavoro”, conclude il lavoratore licenziato.
Nessun commento:
Posta un commento