Complimenti sig.ra ministra Gelmini…Ottima mossa quella delle 10.000 lavagne interattive da 2.000 euro l’una (sbaglio o fanno 20.000.000 di euro?) da regalare alle scuole di tutta italia (o forse solo quelle del nord?).
In un momento in cui la scuola italiana versa in condizioni penose (strutture edilizie precarie, arredi sgangherati all’interno di laboratori dotati di “ottime” bacinelle per la raccolta delle acque piovane, classi improvvisate in locali deposito con intonaci che vengono giù dal soffitto, scale che crollano…) che cosa si fa…? Si cerca ovviamente di salvare l’immagine di efficienza del nuovo governo, gettando acqua sul fronte delle proteste che infuocano in tutta Italia da parte di docenti, studenti e famiglie, a seguito dei tagli che impazzano di qua e di là senza alcuna razionalità.
Ma come fare?…Si chiedono Berlusconi, Gelmini-Brunetta e Tremonti ( saranno i tre…più uno, moschettieri?)
Ma sì, introduciamo nuovamente l’uso del vecchio grembiulino, poi ripristiniamo il cinque in condotta, così capiranno che facciamo sul serio, magari punendo i docenti finti malati che si vedranno decurtati soldi dallo stipendio (e quelli veri?... Già, quelli veri, … ma sì, chi se ne frega..). Riproponiamo la figura del maestro unico, stile “Libro Cuore”, riesumando la nostalgica figura del buon maestro dei vecchi tempi…Dopo tutto gli italiani sono dei romanticoni (…con cosa fa rima?), quindi accoglieranno con favore il “ritorno al passato” di una scuola che deve “proiettarsi al futuro”…!!!???.
Infine, per non rendere troppo l’idea di un governo che pensa solo a fare cassa con le tasche dei poveri docenti precari, rimasti nel frattempo in mezzo ad una strada, convochiamo una bella conferenza stampa (protagonisti i tre moschettieri) giusto per riconquistare quella fiducia dell’opinione pubblica andata un po’ allo sfascio e rilanciare l’immagine della riforma nella scuola. Una conferenza nel corso della quale si continui a gettare acqua sulle proteste, citando la condizione economica di insegnanti mal pagati, con stipendi molto al di sotto della media europea, ostentando ancora una volta lo slogan “meno docenti, meglio pagati” (come dire…chi l’ha spuntata meglio per lui, gli altri…vadano a quel paese). Raccontiamo ancora una volta l’ennesima “balla” di una riforma di successo, condivisa dalle famiglie italiane (ma quali sono queste famiglie se sono tutte scese in piazza a manifestare con studenti e docenti?). Poi riconquistiamo la fiducia degli studenti regalando mille euro ad un gruppetto di ragazzi che si sono distinti agli esami di stato con un bel cento e lode (saranno stati ancora una volta raccomandati da qualche onorevole o ministro?). Infine presentiamo agli italiani la rivoluzionaria invenzione del secolo: la “lavagna interattiva” …Bellissima…. Finalmente non usi gesso, né spugnetta…Con un semplice movimento delle braccia, apri e chiudi cartelle, esegui applicazioni di qualunque disciplina, disegni rette, cerchi e parabole…(e quando va via la luce?....Anche l’Enel taglia i fili della corrente elettrica… Catania ne sa qualcosa…purtroppo!!).
Mi consenta una domanda, caro presidente del consiglio: ma quale società o gruppo imprenditoriale provvederà alla fornitura di queste lavagne interattive e/o dei necessari software didattici compatibili con il loro uso? Non c’entreranno per caso alcuni membri della C.A.I. (cordata salva-Alitalia) convinti in extremis a rilevare ciascuno una quota dell’Alitalia in cambio di un qualche favore personale da parte del Premier? (Considerazioni spontanee nate fra i molti insegnanti precari e non precari della scuola che hanno a che fare con problemi molto più seri di una lavagna).
No!…Non ci caschiamo! Come spero non ci ricadano tutti coloro che hanno dato fiducia con il loro voto a questo governo, illusi dalle promesse di un fantomatico personaggio che ha fatto credere di essere lui solo capace di risolvere tutti i problemi dell’Italia. Come? Facendo quadrare i conti con un colpo di bacchetta magica (…in effetti c’è riuscito a far quadrare i conti, ma soltanto quelli propri…con la giustizia) e risolvendo il precariato con un bel paio di forbici, tagliando i posti nella scuola come fossero capelli aggrediti dai pidocchi e tagliando le gambe ai precari come si fa con le zecche per scongiurare il pericolo di infezioni parassitarie..(…e anche lì c’è riuscito a colpi di Decreti Legge).
Noi non ci appelliamo più alla ministra, che finora ha mostrato la sola capacità di sostenere una riforma che era già stata decisa a tavolino, né tanto meno ad un presidente del consiglio che aveva già da tempo emesso la sentenza di condanna della scuola pubblica, definendola “un potere forte nelle mani della sinistra” (cosa che sarà sfuggita a molti). Noi ci appelliamo a tutti quei parlamentari e senatori che, prescindendo dal colore politico, avranno quel minimo di buon senso che permetta loro di sfuggire ogni tanto dalle logiche di partito ed affermare che la scuola deve essere un bene condiviso da tutti e non un male da curare ricorrendo all’eutanasia!
In un momento in cui la scuola italiana versa in condizioni penose (strutture edilizie precarie, arredi sgangherati all’interno di laboratori dotati di “ottime” bacinelle per la raccolta delle acque piovane, classi improvvisate in locali deposito con intonaci che vengono giù dal soffitto, scale che crollano…) che cosa si fa…? Si cerca ovviamente di salvare l’immagine di efficienza del nuovo governo, gettando acqua sul fronte delle proteste che infuocano in tutta Italia da parte di docenti, studenti e famiglie, a seguito dei tagli che impazzano di qua e di là senza alcuna razionalità.
Ma come fare?…Si chiedono Berlusconi, Gelmini-Brunetta e Tremonti ( saranno i tre…più uno, moschettieri?)
Ma sì, introduciamo nuovamente l’uso del vecchio grembiulino, poi ripristiniamo il cinque in condotta, così capiranno che facciamo sul serio, magari punendo i docenti finti malati che si vedranno decurtati soldi dallo stipendio (e quelli veri?... Già, quelli veri, … ma sì, chi se ne frega..). Riproponiamo la figura del maestro unico, stile “Libro Cuore”, riesumando la nostalgica figura del buon maestro dei vecchi tempi…Dopo tutto gli italiani sono dei romanticoni (…con cosa fa rima?), quindi accoglieranno con favore il “ritorno al passato” di una scuola che deve “proiettarsi al futuro”…!!!???.
Infine, per non rendere troppo l’idea di un governo che pensa solo a fare cassa con le tasche dei poveri docenti precari, rimasti nel frattempo in mezzo ad una strada, convochiamo una bella conferenza stampa (protagonisti i tre moschettieri) giusto per riconquistare quella fiducia dell’opinione pubblica andata un po’ allo sfascio e rilanciare l’immagine della riforma nella scuola. Una conferenza nel corso della quale si continui a gettare acqua sulle proteste, citando la condizione economica di insegnanti mal pagati, con stipendi molto al di sotto della media europea, ostentando ancora una volta lo slogan “meno docenti, meglio pagati” (come dire…chi l’ha spuntata meglio per lui, gli altri…vadano a quel paese). Raccontiamo ancora una volta l’ennesima “balla” di una riforma di successo, condivisa dalle famiglie italiane (ma quali sono queste famiglie se sono tutte scese in piazza a manifestare con studenti e docenti?). Poi riconquistiamo la fiducia degli studenti regalando mille euro ad un gruppetto di ragazzi che si sono distinti agli esami di stato con un bel cento e lode (saranno stati ancora una volta raccomandati da qualche onorevole o ministro?). Infine presentiamo agli italiani la rivoluzionaria invenzione del secolo: la “lavagna interattiva” …Bellissima…. Finalmente non usi gesso, né spugnetta…Con un semplice movimento delle braccia, apri e chiudi cartelle, esegui applicazioni di qualunque disciplina, disegni rette, cerchi e parabole…(e quando va via la luce?....Anche l’Enel taglia i fili della corrente elettrica… Catania ne sa qualcosa…purtroppo!!).
Mi consenta una domanda, caro presidente del consiglio: ma quale società o gruppo imprenditoriale provvederà alla fornitura di queste lavagne interattive e/o dei necessari software didattici compatibili con il loro uso? Non c’entreranno per caso alcuni membri della C.A.I. (cordata salva-Alitalia) convinti in extremis a rilevare ciascuno una quota dell’Alitalia in cambio di un qualche favore personale da parte del Premier? (Considerazioni spontanee nate fra i molti insegnanti precari e non precari della scuola che hanno a che fare con problemi molto più seri di una lavagna).
No!…Non ci caschiamo! Come spero non ci ricadano tutti coloro che hanno dato fiducia con il loro voto a questo governo, illusi dalle promesse di un fantomatico personaggio che ha fatto credere di essere lui solo capace di risolvere tutti i problemi dell’Italia. Come? Facendo quadrare i conti con un colpo di bacchetta magica (…in effetti c’è riuscito a far quadrare i conti, ma soltanto quelli propri…con la giustizia) e risolvendo il precariato con un bel paio di forbici, tagliando i posti nella scuola come fossero capelli aggrediti dai pidocchi e tagliando le gambe ai precari come si fa con le zecche per scongiurare il pericolo di infezioni parassitarie..(…e anche lì c’è riuscito a colpi di Decreti Legge).
Noi non ci appelliamo più alla ministra, che finora ha mostrato la sola capacità di sostenere una riforma che era già stata decisa a tavolino, né tanto meno ad un presidente del consiglio che aveva già da tempo emesso la sentenza di condanna della scuola pubblica, definendola “un potere forte nelle mani della sinistra” (cosa che sarà sfuggita a molti). Noi ci appelliamo a tutti quei parlamentari e senatori che, prescindendo dal colore politico, avranno quel minimo di buon senso che permetta loro di sfuggire ogni tanto dalle logiche di partito ed affermare che la scuola deve essere un bene condiviso da tutti e non un male da curare ricorrendo all’eutanasia!
GIOVANNI LANAIA
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