LA PETIZIONE DA FIRMARE
martedì 20 luglio 2010
mercoledì 14 luglio 2010
AGENZIE 13 LUGLIO 2010
(ANSA) - ROMA, 13 LUG - ''Confermiamo la nostra solidarieta'
e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono
presi in giro dal Ministero dell'Ambiente. Avevamo accolto
positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59
giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto
dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto
dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro
dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben
otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato''. Lo
affermano i senatori Roberto Della Seta, capogruppo Pd in
Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le
politiche per i cambiamenti climatici del PD, in merito alla
protesta dei lavoratori dell'Ispra attuata oggi di fronte il
Ministero dell'Ambiente.
''E' incomprensibile - sostengono i due senatori del Pd - che
il governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale
pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di
competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura
di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in
campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca
pubblica, a cominciare dall'Ispra''. ''Mentre nel mondo i
governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive
nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13
miliardi di euro stanziati dalla Germania - concludono Ferrante
e Della Seta - pochi giorni fa, da noi si va in direzione
opposta''. (ANSA).
AGI
ISPRA: PD, LAVORATORI PRESI IN GIRO DA MINISTERO AMBIENTE (AGI) - Roma, 13 lug - "Confermiamo la nostra solidarieta' e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono presi in giro dal Ministero dell'Ambiente. Avevamo accolto positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59 giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato". Lo dichiarano i senatori Roberto Della Seta, capogruppo PD in Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del PD, in merito alla protesta dei lavoratori dell'Ispra attuata oggi di fronte il Ministero dell'Ambiente. "E' incomprensibile - continuano i senatori del Pd - che il governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca pubblica, a cominciare dall'Ispra. Mentre nel mondo i governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13 miliardi di euro stanziati dalla Germania pochi giorni fa, da noi si va in direzione opposta". "Rendere l'Ispra una scatola vuota, come sembra voler fare il Ministero dell'Ambiente - concludono gli esponenti democratici -vuol dire tagliare le gambe alla ricerca e disperdere il grande patrimonio di professionalita' dei ricercatori che si occupano, tra le altre cose, delle bonifiche di siti contaminati e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che il Ministero dell'Ambiente riveda al piu' presto la sua condotta autolesionista e antiambientalista".(AGI)
VELINO
Ispra, Realacci: dove sono finite le promesse governo?
Roma, 13 LUG (Il Velino) - "La mia solidarieta' ai
ricercatori dell'Ispra che oggi sono tornati in presidio al
Ministero dell'Ambiente per riportare l'attenzione sulla
difficile situazione in cui versa l'Istituto di ricerca e per
conoscer quali siano le sorti del protocollo siglato con il
Ministro Prestigiacomo, raggiunto dopo due mesi di presidio
sul tetto dell'istituto. Finora il Ministero dell'Ambiente
sembra del tutto latitante e l'accordo che sicuramente si
poteva considerare un primo passo positivo per l'inizio di un
processo che doveva portare piu' certezze, risorse e dignita'
alla ricerca scientifica in Italia e' a tutt'oggi lettera
morta". Lo afferma Ermete Realacci responsabile green economy
del Pd commentando il presidio dei ricercatori dell'Ispra
questa mattina al dicastero di Via Cristoforo Colombo.
"Quello dei ricercatori dell'Ispra - conclude Realacci -, non
e' un caso isolato. L'Italia deve puntare, per guardare al
futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico
all'altezza di un grande paese civile. E questo si ottiene
solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori,
valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro
paese. Non con vane promesse".
ADNKRONOS
RICERCA: PRESIDIO ISPRA AL MINISTERO AMBIENTE Roma, 13 lug. - (Adnkronos) - Presidio dei ricercatori dell'Ispra al ministero dell'Ambiente supportati dal sindacato Usi - Rdb Ricerca /Usb. In quell'occasione sono state consegnate le 5.000 firme della petizione a sostegno dell'Ispra e della ricerca pubblica ambientale che ha avuto come prima firmataria Margherita Hack. Inoltre sono stati letti i numerosi messaggi di solidarieta' e di incoraggiamento alla lotta che ci sono stati inviati. La delegazione dei lavoratori di Ispra, si legge in una nota, ha incontrato il vicecapo di gabinetto Nicotra e il dirigente del ministero Consentino insieme al rappresentante nazionale del sindacato Claudio Argentini.Sono stati presentati i punti all'ordine del giorno: applicazione del protocollo d'intesa, tema del precariato, increscioso argomento delle sedi Ispra e superamento del commissariamento dell'istituto, a due anni dalla sua nascita.
ASCA
AMBIENTE: PRESIDIO RICERCATORI ISPRA A MINISTERO, SOLIDARIETA' DEL PD
(ASCA) - Roma, 13 lug - I ricercatori dell'Ispra, precari e non, sono tornati oggi in presidio al ministero dell'Ambiente, per consegnare le 4 mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ''ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto''.
''Confermiamo la nostra solidarieta' e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono presi in giro dal ministero dell'Ambiente - hanno affermato i senatori Roberto Della Seta, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del Pd - Avevamo accolto positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59 giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato''.
''E' incomprensibile - hanno proseguito i senatori del Pd - che il Governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca pubblica, a cominciare dall'Ispra.
Mentre nel mondo i governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13 miliardi di euro stanziati dalla Germania pochi giorni fa, da noi si va in direzione opposta''.
''Rendere l'Ispra una scatola vuota, come sembra voler fare il ministero dell'Ambiente - hanno concluso gli esponenti democratici - vuol dire tagliare le gambe alla ricerca e disperdere il grande patrimonio di professionalita' dei ricercatori che si occupano, tra le altre cose, delle bonifiche di siti contaminati e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che il Ministero dell'Ambiente riveda al piu' presto la sua condotta autolesionista e antiambientalista''.
Gli ha fatto eco Ermete Realacci responsabile green economy del Pd: ''La mia solidarieta' ai ricercatori dell'Ispra che oggi sono tornati in presidio al ministero dell'Ambiente per riportare l'attenzione sulla difficile situazione in cui versa l'Istituto di ricerca e per conoscer quali siano le sorti del protocollo siglato con il Ministro Prestigiacomo, raggiunto dopo due mesi di presidio sul tetto dell'istituto. Finora il Ministero dell'Ambiente sembra del tutto latitante e l'accordo che sicuramente si poteva considerare un primo passo positivo per l'inizio di un processo che doveva portare piu' certezze, risorse e dignita' alla ricerca scientifica in Italia e' a tutt'oggi lettera morta''.
''Quello dei ricercatori dell'Ispra - ha concluso Realacci - non e' un caso isolato. L'Italia deve puntare, per guardare al futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico all'altezza di un grande paese civile. E questo si ottiene solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori, valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro paese. Non con vane promesse''
e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono
presi in giro dal Ministero dell'Ambiente. Avevamo accolto
positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59
giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto
dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto
dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro
dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben
otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato''. Lo
affermano i senatori Roberto Della Seta, capogruppo Pd in
Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le
politiche per i cambiamenti climatici del PD, in merito alla
protesta dei lavoratori dell'Ispra attuata oggi di fronte il
Ministero dell'Ambiente.
''E' incomprensibile - sostengono i due senatori del Pd - che
il governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale
pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di
competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura
di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in
campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca
pubblica, a cominciare dall'Ispra''. ''Mentre nel mondo i
governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive
nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13
miliardi di euro stanziati dalla Germania - concludono Ferrante
e Della Seta - pochi giorni fa, da noi si va in direzione
opposta''. (ANSA).
AGI
ISPRA: PD, LAVORATORI PRESI IN GIRO DA MINISTERO AMBIENTE (AGI) - Roma, 13 lug - "Confermiamo la nostra solidarieta' e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono presi in giro dal Ministero dell'Ambiente. Avevamo accolto positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59 giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato". Lo dichiarano i senatori Roberto Della Seta, capogruppo PD in Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del PD, in merito alla protesta dei lavoratori dell'Ispra attuata oggi di fronte il Ministero dell'Ambiente. "E' incomprensibile - continuano i senatori del Pd - che il governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca pubblica, a cominciare dall'Ispra. Mentre nel mondo i governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13 miliardi di euro stanziati dalla Germania pochi giorni fa, da noi si va in direzione opposta". "Rendere l'Ispra una scatola vuota, come sembra voler fare il Ministero dell'Ambiente - concludono gli esponenti democratici -vuol dire tagliare le gambe alla ricerca e disperdere il grande patrimonio di professionalita' dei ricercatori che si occupano, tra le altre cose, delle bonifiche di siti contaminati e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che il Ministero dell'Ambiente riveda al piu' presto la sua condotta autolesionista e antiambientalista".(AGI)
VELINO
Ispra, Realacci: dove sono finite le promesse governo?
Roma, 13 LUG (Il Velino) - "La mia solidarieta' ai
ricercatori dell'Ispra che oggi sono tornati in presidio al
Ministero dell'Ambiente per riportare l'attenzione sulla
difficile situazione in cui versa l'Istituto di ricerca e per
conoscer quali siano le sorti del protocollo siglato con il
Ministro Prestigiacomo, raggiunto dopo due mesi di presidio
sul tetto dell'istituto. Finora il Ministero dell'Ambiente
sembra del tutto latitante e l'accordo che sicuramente si
poteva considerare un primo passo positivo per l'inizio di un
processo che doveva portare piu' certezze, risorse e dignita'
alla ricerca scientifica in Italia e' a tutt'oggi lettera
morta". Lo afferma Ermete Realacci responsabile green economy
del Pd commentando il presidio dei ricercatori dell'Ispra
questa mattina al dicastero di Via Cristoforo Colombo.
"Quello dei ricercatori dell'Ispra - conclude Realacci -, non
e' un caso isolato. L'Italia deve puntare, per guardare al
futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico
all'altezza di un grande paese civile. E questo si ottiene
solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori,
valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro
paese. Non con vane promesse".
ADNKRONOS
RICERCA: PRESIDIO ISPRA AL MINISTERO AMBIENTE Roma, 13 lug. - (Adnkronos) - Presidio dei ricercatori dell'Ispra al ministero dell'Ambiente supportati dal sindacato Usi - Rdb Ricerca /Usb. In quell'occasione sono state consegnate le 5.000 firme della petizione a sostegno dell'Ispra e della ricerca pubblica ambientale che ha avuto come prima firmataria Margherita Hack. Inoltre sono stati letti i numerosi messaggi di solidarieta' e di incoraggiamento alla lotta che ci sono stati inviati. La delegazione dei lavoratori di Ispra, si legge in una nota, ha incontrato il vicecapo di gabinetto Nicotra e il dirigente del ministero Consentino insieme al rappresentante nazionale del sindacato Claudio Argentini.Sono stati presentati i punti all'ordine del giorno: applicazione del protocollo d'intesa, tema del precariato, increscioso argomento delle sedi Ispra e superamento del commissariamento dell'istituto, a due anni dalla sua nascita.
ASCA
AMBIENTE: PRESIDIO RICERCATORI ISPRA A MINISTERO, SOLIDARIETA' DEL PD
(ASCA) - Roma, 13 lug - I ricercatori dell'Ispra, precari e non, sono tornati oggi in presidio al ministero dell'Ambiente, per consegnare le 4 mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ''ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto''.
''Confermiamo la nostra solidarieta' e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono presi in giro dal ministero dell'Ambiente - hanno affermato i senatori Roberto Della Seta, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del Pd - Avevamo accolto positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59 giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato''.
''E' incomprensibile - hanno proseguito i senatori del Pd - che il Governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca pubblica, a cominciare dall'Ispra.
Mentre nel mondo i governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13 miliardi di euro stanziati dalla Germania pochi giorni fa, da noi si va in direzione opposta''.
''Rendere l'Ispra una scatola vuota, come sembra voler fare il ministero dell'Ambiente - hanno concluso gli esponenti democratici - vuol dire tagliare le gambe alla ricerca e disperdere il grande patrimonio di professionalita' dei ricercatori che si occupano, tra le altre cose, delle bonifiche di siti contaminati e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che il Ministero dell'Ambiente riveda al piu' presto la sua condotta autolesionista e antiambientalista''.
Gli ha fatto eco Ermete Realacci responsabile green economy del Pd: ''La mia solidarieta' ai ricercatori dell'Ispra che oggi sono tornati in presidio al ministero dell'Ambiente per riportare l'attenzione sulla difficile situazione in cui versa l'Istituto di ricerca e per conoscer quali siano le sorti del protocollo siglato con il Ministro Prestigiacomo, raggiunto dopo due mesi di presidio sul tetto dell'istituto. Finora il Ministero dell'Ambiente sembra del tutto latitante e l'accordo che sicuramente si poteva considerare un primo passo positivo per l'inizio di un processo che doveva portare piu' certezze, risorse e dignita' alla ricerca scientifica in Italia e' a tutt'oggi lettera morta''.
''Quello dei ricercatori dell'Ispra - ha concluso Realacci - non e' un caso isolato. L'Italia deve puntare, per guardare al futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico all'altezza di un grande paese civile. E questo si ottiene solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori, valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro paese. Non con vane promesse''
ASCA 13 LUGLIO
AMBIENTE: PRESIDIO RICERCATORI ISPRA A MINISTERO, SOLIDARIETA' DEL PD
(ASCA) - Roma, 13 lug - I ricercatori dell'Ispra, precari e non, sono tornati oggi in presidio al ministero dell'Ambiente, per consegnare le 4 mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ''ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto''.
''Confermiamo la nostra solidarieta' e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono presi in giro dal ministero dell'Ambiente - hanno affermato i senatori Roberto Della Seta, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del Pd - Avevamo accolto positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59 giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato''.
''E' incomprensibile - hanno proseguito i senatori del Pd - che il Governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca pubblica, a cominciare dall'Ispra.
Mentre nel mondo i governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13 miliardi di euro stanziati dalla Germania pochi giorni fa, da noi si va in direzione opposta''.
''Rendere l'Ispra una scatola vuota, come sembra voler fare il ministero dell'Ambiente - hanno concluso gli esponenti democratici - vuol dire tagliare le gambe alla ricerca e disperdere il grande patrimonio di professionalita' dei ricercatori che si occupano, tra le altre cose, delle bonifiche di siti contaminati e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che il Ministero dell'Ambiente riveda al piu' presto la sua condotta autolesionista e antiambientalista''.
Gli ha fatto eco Ermete Realacci responsabile green economy del Pd: ''La mia solidarieta' ai ricercatori dell'Ispra che oggi sono tornati in presidio al ministero dell'Ambiente per riportare l'attenzione sulla difficile situazione in cui versa l'Istituto di ricerca e per conoscer quali siano le sorti del protocollo siglato con il Ministro Prestigiacomo, raggiunto dopo due mesi di presidio sul tetto dell'istituto. Finora il Ministero dell'Ambiente sembra del tutto latitante e l'accordo che sicuramente si poteva considerare un primo passo positivo per l'inizio di un processo che doveva portare piu' certezze, risorse e dignita' alla ricerca scientifica in Italia e' a tutt'oggi lettera morta''.
''Quello dei ricercatori dell'Ispra - ha concluso Realacci - non e' un caso isolato. L'Italia deve puntare, per guardare al futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico all'altezza di un grande paese civile. E questo si ottiene solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori, valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro paese. Non con vane promesse''.
(ASCA) - Roma, 13 lug - I ricercatori dell'Ispra, precari e non, sono tornati oggi in presidio al ministero dell'Ambiente, per consegnare le 4 mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ''ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto''.
''Confermiamo la nostra solidarieta' e il nostro sostegno ai lavoratori dell'Ispra che da mesi sono presi in giro dal ministero dell'Ambiente - hanno affermato i senatori Roberto Della Seta, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del Pd - Avevamo accolto positivamente l'accordo dello scorso gennaio, scaturito dopo 59 giorni di permanenza dei ricercatori precari sul tetto dell'istituto, ma a distanza di mesi il comportamento assunto dai vertici commissariali dell'Istituto e del Ministro dell'Ambiente e' inqualificabile, essendo stati disattesi ben otto dei nove punti che costituivano l'accordo siglato''.
''E' incomprensibile - hanno proseguito i senatori del Pd - che il Governo non tuteli l'Ispra, l'unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale, svuotandola di competenze e, dalla prossima primavera, privandola addirittura di una sede di rappresentanza. Il governo Berlusconi ha messo in campo una strategia sistematica per indebolire la ricerca pubblica, a cominciare dall'Ispra.
Mentre nel mondo i governi per affrontare la crisi mettono risorse aggiuntive nell'innovazione e nell'economia della conoscenza, vedi i 13 miliardi di euro stanziati dalla Germania pochi giorni fa, da noi si va in direzione opposta''.
''Rendere l'Ispra una scatola vuota, come sembra voler fare il ministero dell'Ambiente - hanno concluso gli esponenti democratici - vuol dire tagliare le gambe alla ricerca e disperdere il grande patrimonio di professionalita' dei ricercatori che si occupano, tra le altre cose, delle bonifiche di siti contaminati e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che il Ministero dell'Ambiente riveda al piu' presto la sua condotta autolesionista e antiambientalista''.
Gli ha fatto eco Ermete Realacci responsabile green economy del Pd: ''La mia solidarieta' ai ricercatori dell'Ispra che oggi sono tornati in presidio al ministero dell'Ambiente per riportare l'attenzione sulla difficile situazione in cui versa l'Istituto di ricerca e per conoscer quali siano le sorti del protocollo siglato con il Ministro Prestigiacomo, raggiunto dopo due mesi di presidio sul tetto dell'istituto. Finora il Ministero dell'Ambiente sembra del tutto latitante e l'accordo che sicuramente si poteva considerare un primo passo positivo per l'inizio di un processo che doveva portare piu' certezze, risorse e dignita' alla ricerca scientifica in Italia e' a tutt'oggi lettera morta''.
''Quello dei ricercatori dell'Ispra - ha concluso Realacci - non e' un caso isolato. L'Italia deve puntare, per guardare al futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico all'altezza di un grande paese civile. E questo si ottiene solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori, valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro paese. Non con vane promesse''.
13 LUGLIO 2010 ADN Kronos
13 luglio 2010 - Adnkronos
RICERCA: PRESIDIO ISPRA AL MINISTERO AMBIENTE
Roma, 13 lug. - (Adnkronos) - Presidio dei ricercatori dell'Ispra al ministero dell'Ambiente supportati dal sindacato Usi - Rdb Ricerca /Usb. In quell'occasione sono state consegnate le 5.000 firme della petizione a sostegno dell'Ispra e della ricerca pubblica ambientale che ha avuto come prima firmataria Margherita Hack. Inoltre sono stati letti i numerosi messaggi di solidarietà e di incoraggiamento alla lotta che ci sono stati inviati. La delegazione dei lavoratori di Ispra, si legge in una nota, ha incontrato il vicecapo di gabinetto Nicotra e il dirigente del ministero Consentino insieme al rappresentante nazionale del sindacato Claudio Argentini.Sono stati presentati i punti all'ordine del giorno: applicazione del protocollo d'intesa, tema del precariato, increscioso argomento delle sedi Ispra e superamento del commissariamento dell'istituto, a due anni dalla sua nascita.
RICERCA: PRESIDIO ISPRA AL MINISTERO AMBIENTE
Roma, 13 lug. - (Adnkronos) - Presidio dei ricercatori dell'Ispra al ministero dell'Ambiente supportati dal sindacato Usi - Rdb Ricerca /Usb. In quell'occasione sono state consegnate le 5.000 firme della petizione a sostegno dell'Ispra e della ricerca pubblica ambientale che ha avuto come prima firmataria Margherita Hack. Inoltre sono stati letti i numerosi messaggi di solidarietà e di incoraggiamento alla lotta che ci sono stati inviati. La delegazione dei lavoratori di Ispra, si legge in una nota, ha incontrato il vicecapo di gabinetto Nicotra e il dirigente del ministero Consentino insieme al rappresentante nazionale del sindacato Claudio Argentini.Sono stati presentati i punti all'ordine del giorno: applicazione del protocollo d'intesa, tema del precariato, increscioso argomento delle sedi Ispra e superamento del commissariamento dell'istituto, a due anni dalla sua nascita.
martedì 13 luglio 2010
GENZIE 12 LUGLIO 2010
AMBIENTE: ISPRA, DOMANI CONSEGNA 4.500 FIRME A PRESTIGIACOMO
PETIZIONE PER CHIEDERE GARANZIE E APPLICAZIONE PROTOTOLLO INTESA
(ANSA) - ROMA, 12 LUG - Domani i ricercatori dell'Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra),
precari e non, ''tornano in presidio al ministero dell'Ambiente- si legge in
una nota - con una 'processione' per consegnare le
4.500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del
dicastero, Stefania Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile
situazione dell' Istituto, oltre che per chiedere garanzie
sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20 gennaio,
al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di
via Casalotti''.
''In quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno
sostenuti dal sindacato Usi/RdB Ricerca, al loro fianco dall'
inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle
10 - prosegue la nota - in attesa di un incontro chiarificatore
con rappresentanti del ministero e della struttura commissariale
che gestisce l'Ispra da oltre due anni. Infatti, molti dei punti
dell'accordo sottoscritto a gennaio non sono stati ancora
applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'
Istituto''. Secondo i ricercatori Ispra ''non e' stato ancora
licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici
che il ministro aveva promesso entro marzo''. (ANSA).
AMBIENTE: DOMANI RICERCATORI ISPRA DA PRESTIGIACOMO, SALVI ISTITUTO
(ASCA) - Roma, 12 lug - I ricercatori dell'Ispra, precari e non, tornano in
presidio al ministero dell'Ambiente, per consegnare le 4mila 500 firme
raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania
Prestigiacomo, ''ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto'',
oltre che ''per chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa
siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto
della sede di via Casalotti''.
In quest'occasione, spiegano una nota dei ricercatori, ''come allora, i
lavoratori saranno sostenuti dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco
dall'inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del
13 luglio, in attesa di un incontro chiarificatore con rappresentanti del
ministero e della struttura commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due
anni. Infatti, molti dei punti dell'accordo sottoscritto a gennaio non sono
stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'Istituto: non e'
stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici
che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera
l'Ispra non avra' piu' una sede di rappresentanza''.
''Verra' infatti abbandonata - prosegue la nota - quella di via Curtatone,
che include l'auditorium, mentre sara' 'temporaneamente' trasferito in uno
scantinato il Museo con le Collezioni paleontologiche e litomineralogiche.
Una collocazione certamente adeguata per una raccolta di cosi' grande valore
scientifico, per la quale non a caso, nel marzo scorso, il Fai (Fondo
ambiente italiano) ha organizzato delle visite guidate al pubblico nel corso
delle sue 'Giornate di primavera'''.
ADNKRONOS
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA
DOMANI A VIA COLOMBO CONSEGNERANNO FIRME RACCOLTE SU PETIZIONE A LORO
SOSTEGNO Roma, 12 lug. - (Adnkronos)- Tornano in presidio al ministero
dell'Ambiente i ricercatori dell'Ispra, precari e non, con una processione
per consegnare le 4mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la
titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, a cui "chiedono la grazia"
di "occuparsi della difficile situazione dell'Istituto". Nella petizione a
Prestigiacomo, inoltre, i ricercatori dell'Ispra chiedono anche "garanzie
sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20 gennaio", al termine
di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via Casalotti. In
quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato
Usi/RdB Ricerca, al loro fianco dall'inizio della vertenza, e saranno a via
Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, in attesa di un incontro
chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura
commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due anni. "Infatti, molti dei
punti dell'accordo sottoscritto a gennaio -sottolinea una nota- non sono
stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'Istituto". (segue)
(Ada/Pn/Adnkronos) 12-LUG-10 15:20 NNNN
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA (3)
(Adnkronos) - "Quindi, -continua ancora la nota- mentre i ricercatori
dell'unico Istituito pubblico che si occupa d'ambiente rischiano il posto di
lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il
ministero sembra sempre piu' orientato a cancellarne l'autonomia e le
peculiarita', come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo
smantellamento del museo geologico". "Forse, quello che si vuole e' un
Istituto -conclude la nota- 'imbavagliato', per usare un termine di moda,
che non svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui e' deputato, a
tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico ambientale".
AMBIENTE. PRECARI ISPRA: PRESTIGIACOMO SI OCCUPI DELL'ISTITUTO
DOMANI MANIFESTAZIONE SOTTO MINISTERO VIA CRISTOFORO COLOMBO.
(DIRE) Roma, 12 lug. - I ricercatori dell'Ispra (Istituto
superiore di protezione e ricerca ambientale), precari e non,
tornano in presidio al ministero dell'Ambiente, "con una
processione" che intende "consegnare le 4.500 firme raccolte su
una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania
Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile situazione
dell'Istituto". Lo fanno sapere in una nota i precari Ispra,
spiegando che la manifestazione - al via dalle 10 di domani sotto
la sede del dicastero, a via Cristoforo Colombo - intende anche
"chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa
siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul
tetto della sede di via Casalotti".
I precari Ispra spiegano che "in quest'occasione, come allora,
i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato Usi/RdB Ricerca, al
loro fianco dall'inizio della vertenza, e saranno a via
Cristoforo Colombo in attesa di un incontro chiarificatore con
rappresentanti del ministero e della struttura commissariale che
gestisce l'Ispra da oltre due anni". I ricercatori denunciano
come "molti dei punti dell'accordo sottoscritto a gennaio non
siano stati ancora applicati", mentre le scelte della politica
"sembrano andare sempre piu' verso una dimostrazione di
disinteresse per l'Istituto". Infatti, lamentano, "non e' stato
ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei
vertici che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla
prossima primavera l'Ispra non avra' piu' una sede di
rappresentanza". (SEGUE)
ADNKRONOS
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA (2)
(Adnkronos) - "Non e' stato infatti ancora licenziato il regolamento,
propedeutico alla nomina dei vertici, che -prosegue la nota- il ministro
aveva promesso entro marzo e, dalla prossima primavera, l'Ispra non avra'
piu' una sede di rappresentanza". "Verra' infatti abbandonata quella di via
Curtatone, che include l'auditorium, mentre sara' -continua la nota-
'temporaneamente' trasferito in uno scantinato il Museo con le Collezioni
paleontologiche e litomineralogiche. Una collocazione certamente adeguata
per una raccolta di cosi' grande valore scientifico, per la quale non a
caso, nel marzo scorso, il Fai, il Fondo ambiente italiano, ha organizzato
delle visite guidate al pubblico nel corso delle sue 'Giornate di
primavera'".
APCOM
Domani ricercatori Ispra chiedono 'grazia' a ministro Ambiente Domani
ricercatori Ispra chiedono 'grazia' a ministro Ambiente Per consegnare
petizione su necessità occuparsi futuro istituto Roma, 12 lug. (Apcom) - I
ricercatori dell'Ispra, precari e non, tornano in presidio al ministero
dell'Ambiente, con una processione per consegnare le 4.500 firme raccolte su
una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo,
ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto, oltre che per
chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20
gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via
Casalotti. In quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti
dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco dall'inizio della vertenza, e
saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, 2in attesa di un
incontro chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura
commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due anni". Molti dei punti
dell'accordo sottoscritto a gennaio, denunciano i ricercatori, non sono
stati ancora applicati, "mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre più verso una dimostrazione di disinteresse per l'istituto": non è
stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici
"che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera
l'Ispra non avrà più una sede di rappresentanza". Verrà infatti abbandonata
quella di via Curtatone, che include l'auditorium, mentre sarà
"temporaneamente" trasferito in uno scantinato il Museo con le collezioni
paleontologiche e litomineralogiche. "Quindi - conclude la nota - mentre i
ricercatori dell'unico Istituito pubblico che si occupa d'ambiente rischiano
il posto di lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo,
il ministero sembra sempre più orientato a cancellarne l'autonomia e le
peculiarità, come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo
smantellamento del museo geologico. Forse, quello che si vuole è un Istituto
'imbavagliato', per usare un termine di moda, che non svolga in modo
adeguato le ricerche e i controlli cui è deputato, a tutela di tutti i
cittadini e del patrimonio pubblico ambientale".
(DIRE) Roma, 12 lug. - I precari Ispra fanno sapere che "verra'
abbandonata quella di via Curtatone, che include l'auditorium,
mentre sara' 'temporaneamente' trasferito in uno scantinato il
museo con le collezioni paleontologiche e litomineralogiche". Una
collocazione "certamente adeguata per una raccolta di cosi'
grande valore scientifico, per la quale non a caso, nel marzo
scorso, il Fai (Fondo ambiente italiano) ha organizzato delle
visite guidate al pubblico nel corso delle sue 'Giornate di
primavera'". Insomma, "mentre i ricercatori dell'unico istituto pubblico
che si occupa d'ambiente rischiano il posto di lavoro e sono
costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il ministero
sembra sempre piu' orientato a cancellarne l'autonomia e le
peculiarita'". Cio', continuano i precari Ispra "lo dimostra la
rinuncia a una sede centrale e lo smantellamento del museo
geologico". Forse, concludono, "quello che si vuole e' un
istituto 'imbavagliato', per usare un termine di moda, che non
svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui e'
deputato, a tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico
ambientale".
PETIZIONE PER CHIEDERE GARANZIE E APPLICAZIONE PROTOTOLLO INTESA
(ANSA) - ROMA, 12 LUG - Domani i ricercatori dell'Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra),
precari e non, ''tornano in presidio al ministero dell'Ambiente- si legge in
una nota - con una 'processione' per consegnare le
4.500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del
dicastero, Stefania Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile
situazione dell' Istituto, oltre che per chiedere garanzie
sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20 gennaio,
al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di
via Casalotti''.
''In quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno
sostenuti dal sindacato Usi/RdB Ricerca, al loro fianco dall'
inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle
10 - prosegue la nota - in attesa di un incontro chiarificatore
con rappresentanti del ministero e della struttura commissariale
che gestisce l'Ispra da oltre due anni. Infatti, molti dei punti
dell'accordo sottoscritto a gennaio non sono stati ancora
applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'
Istituto''. Secondo i ricercatori Ispra ''non e' stato ancora
licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici
che il ministro aveva promesso entro marzo''. (ANSA).
AMBIENTE: DOMANI RICERCATORI ISPRA DA PRESTIGIACOMO, SALVI ISTITUTO
(ASCA) - Roma, 12 lug - I ricercatori dell'Ispra, precari e non, tornano in
presidio al ministero dell'Ambiente, per consegnare le 4mila 500 firme
raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania
Prestigiacomo, ''ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto'',
oltre che ''per chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa
siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto
della sede di via Casalotti''.
In quest'occasione, spiegano una nota dei ricercatori, ''come allora, i
lavoratori saranno sostenuti dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco
dall'inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del
13 luglio, in attesa di un incontro chiarificatore con rappresentanti del
ministero e della struttura commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due
anni. Infatti, molti dei punti dell'accordo sottoscritto a gennaio non sono
stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'Istituto: non e'
stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici
che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera
l'Ispra non avra' piu' una sede di rappresentanza''.
''Verra' infatti abbandonata - prosegue la nota - quella di via Curtatone,
che include l'auditorium, mentre sara' 'temporaneamente' trasferito in uno
scantinato il Museo con le Collezioni paleontologiche e litomineralogiche.
Una collocazione certamente adeguata per una raccolta di cosi' grande valore
scientifico, per la quale non a caso, nel marzo scorso, il Fai (Fondo
ambiente italiano) ha organizzato delle visite guidate al pubblico nel corso
delle sue 'Giornate di primavera'''.
ADNKRONOS
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA
DOMANI A VIA COLOMBO CONSEGNERANNO FIRME RACCOLTE SU PETIZIONE A LORO
SOSTEGNO Roma, 12 lug. - (Adnkronos)- Tornano in presidio al ministero
dell'Ambiente i ricercatori dell'Ispra, precari e non, con una processione
per consegnare le 4mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la
titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, a cui "chiedono la grazia"
di "occuparsi della difficile situazione dell'Istituto". Nella petizione a
Prestigiacomo, inoltre, i ricercatori dell'Ispra chiedono anche "garanzie
sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20 gennaio", al termine
di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via Casalotti. In
quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato
Usi/RdB Ricerca, al loro fianco dall'inizio della vertenza, e saranno a via
Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, in attesa di un incontro
chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura
commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due anni. "Infatti, molti dei
punti dell'accordo sottoscritto a gennaio -sottolinea una nota- non sono
stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre piu' verso una dimostrazione di disinteresse per l'Istituto". (segue)
(Ada/Pn/Adnkronos) 12-LUG-10 15:20 NNNN
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA (3)
(Adnkronos) - "Quindi, -continua ancora la nota- mentre i ricercatori
dell'unico Istituito pubblico che si occupa d'ambiente rischiano il posto di
lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il
ministero sembra sempre piu' orientato a cancellarne l'autonomia e le
peculiarita', come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo
smantellamento del museo geologico". "Forse, quello che si vuole e' un
Istituto -conclude la nota- 'imbavagliato', per usare un termine di moda,
che non svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui e' deputato, a
tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico ambientale".
AMBIENTE. PRECARI ISPRA: PRESTIGIACOMO SI OCCUPI DELL'ISTITUTO
DOMANI MANIFESTAZIONE SOTTO MINISTERO VIA CRISTOFORO COLOMBO.
(DIRE) Roma, 12 lug. - I ricercatori dell'Ispra (Istituto
superiore di protezione e ricerca ambientale), precari e non,
tornano in presidio al ministero dell'Ambiente, "con una
processione" che intende "consegnare le 4.500 firme raccolte su
una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania
Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile situazione
dell'Istituto". Lo fanno sapere in una nota i precari Ispra,
spiegando che la manifestazione - al via dalle 10 di domani sotto
la sede del dicastero, a via Cristoforo Colombo - intende anche
"chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa
siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul
tetto della sede di via Casalotti".
I precari Ispra spiegano che "in quest'occasione, come allora,
i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato Usi/RdB Ricerca, al
loro fianco dall'inizio della vertenza, e saranno a via
Cristoforo Colombo in attesa di un incontro chiarificatore con
rappresentanti del ministero e della struttura commissariale che
gestisce l'Ispra da oltre due anni". I ricercatori denunciano
come "molti dei punti dell'accordo sottoscritto a gennaio non
siano stati ancora applicati", mentre le scelte della politica
"sembrano andare sempre piu' verso una dimostrazione di
disinteresse per l'Istituto". Infatti, lamentano, "non e' stato
ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei
vertici che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla
prossima primavera l'Ispra non avra' piu' una sede di
rappresentanza". (SEGUE)
ADNKRONOS
RICERCA: DOMANI CORTEO RICERCATORI ISPRA, PRESTIGIACOMO FACCI LA GRAZIA (2)
(Adnkronos) - "Non e' stato infatti ancora licenziato il regolamento,
propedeutico alla nomina dei vertici, che -prosegue la nota- il ministro
aveva promesso entro marzo e, dalla prossima primavera, l'Ispra non avra'
piu' una sede di rappresentanza". "Verra' infatti abbandonata quella di via
Curtatone, che include l'auditorium, mentre sara' -continua la nota-
'temporaneamente' trasferito in uno scantinato il Museo con le Collezioni
paleontologiche e litomineralogiche. Una collocazione certamente adeguata
per una raccolta di cosi' grande valore scientifico, per la quale non a
caso, nel marzo scorso, il Fai, il Fondo ambiente italiano, ha organizzato
delle visite guidate al pubblico nel corso delle sue 'Giornate di
primavera'".
APCOM
Domani ricercatori Ispra chiedono 'grazia' a ministro Ambiente Domani
ricercatori Ispra chiedono 'grazia' a ministro Ambiente Per consegnare
petizione su necessità occuparsi futuro istituto Roma, 12 lug. (Apcom) - I
ricercatori dell'Ispra, precari e non, tornano in presidio al ministero
dell'Ambiente, con una processione per consegnare le 4.500 firme raccolte su
una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo,
ad occuparsi della difficile situazione dell'Istituto, oltre che per
chiedere garanzie sull'applicazione del protocollo d'intesa siglato il 20
gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via
Casalotti. In quest'occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti
dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco dall'inizio della vertenza, e
saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, 2in attesa di un
incontro chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura
commissariale che gestisce l'Ispra da oltre due anni". Molti dei punti
dell'accordo sottoscritto a gennaio, denunciano i ricercatori, non sono
stati ancora applicati, "mentre le scelte della politica sembrano andare
sempre più verso una dimostrazione di disinteresse per l'istituto": non è
stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici
"che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera
l'Ispra non avrà più una sede di rappresentanza". Verrà infatti abbandonata
quella di via Curtatone, che include l'auditorium, mentre sarà
"temporaneamente" trasferito in uno scantinato il Museo con le collezioni
paleontologiche e litomineralogiche. "Quindi - conclude la nota - mentre i
ricercatori dell'unico Istituito pubblico che si occupa d'ambiente rischiano
il posto di lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo,
il ministero sembra sempre più orientato a cancellarne l'autonomia e le
peculiarità, come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo
smantellamento del museo geologico. Forse, quello che si vuole è un Istituto
'imbavagliato', per usare un termine di moda, che non svolga in modo
adeguato le ricerche e i controlli cui è deputato, a tutela di tutti i
cittadini e del patrimonio pubblico ambientale".
(DIRE) Roma, 12 lug. - I precari Ispra fanno sapere che "verra'
abbandonata quella di via Curtatone, che include l'auditorium,
mentre sara' 'temporaneamente' trasferito in uno scantinato il
museo con le collezioni paleontologiche e litomineralogiche". Una
collocazione "certamente adeguata per una raccolta di cosi'
grande valore scientifico, per la quale non a caso, nel marzo
scorso, il Fai (Fondo ambiente italiano) ha organizzato delle
visite guidate al pubblico nel corso delle sue 'Giornate di
primavera'". Insomma, "mentre i ricercatori dell'unico istituto pubblico
che si occupa d'ambiente rischiano il posto di lavoro e sono
costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il ministero
sembra sempre piu' orientato a cancellarne l'autonomia e le
peculiarita'". Cio', continuano i precari Ispra "lo dimostra la
rinuncia a una sede centrale e lo smantellamento del museo
geologico". Forse, concludono, "quello che si vuole e' un
istituto 'imbavagliato', per usare un termine di moda, che non
svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui e'
deputato, a tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico
ambientale".
Ricercatori in processione chiedono la grazia al Ministro Prestigiacomo
ISPRA: ricercatori in processione chiedono la grazia al Ministro Prestigiacomo
Domani a via Colombo consegneranno le firme raccolte su una petizione a loro sostegno
I ricercatori dell’ISPRA, precari e non, tornano in presidio al Ministero dell’Ambiente, con una processione per consegnare le 4mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile situazione dell’Istituto, oltre che per chiedere garanzie sull’applicazione del protocollo d’intesa siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via Casalotti.
In quest’occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco dall’inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, in attesa di un incontro chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura commissariale che gestisce l’ISPRA da oltre due anni. Infatti, molti dei punti dell’accordo sottoscritto a gennaio non sono stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare sempre più verso una dimostrazione di disinteresse per l’Istituto: non è stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera l’ISPRA non avrà più una sede di rappresentanza. Verrà infatti abbandonata quella di via Curtatone, che include l’auditorium, mentre sarà “temporaneamente” trasferito in uno scantinato il Museo con le Collezioni paleontologiche e litomineralogiche. Una collocazione certamente adeguata per una raccolta di così grande valore scientifico, per la quale non a caso, nel marzo scorso, il Fai (Fondo ambiente italiano) ha organizzato delle visite guidate al pubblico nel corso delle sue “Giornate di primavera”.
Quindi, mentre i ricercatori dell’unico Istituito pubblico che si occupa d’ambiente rischiano il posto di lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il ministero sembra sempre più orientato a cancellarne l’autonomia e le peculiarità, come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo smantellamento del museo geologico. Forse, quello che si vuole è un Istituto “imbavagliato”, per usare un termine di moda, che non svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui è deputato, a tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico ambientale.
Domani a via Colombo consegneranno le firme raccolte su una petizione a loro sostegno
I ricercatori dell’ISPRA, precari e non, tornano in presidio al Ministero dell’Ambiente, con una processione per consegnare le 4mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, Stefania Prestigiacomo, ad occuparsi della difficile situazione dell’Istituto, oltre che per chiedere garanzie sull’applicazione del protocollo d’intesa siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via Casalotti.
In quest’occasione, come allora, i lavoratori saranno sostenuti dal sindacato USI/RdB Ricerca, al loro fianco dall’inizio della vertenza, e saranno a via Cristoforo Colombo dalle 10 del 13 luglio, in attesa di un incontro chiarificatore con rappresentanti del ministero e della struttura commissariale che gestisce l’ISPRA da oltre due anni. Infatti, molti dei punti dell’accordo sottoscritto a gennaio non sono stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare sempre più verso una dimostrazione di disinteresse per l’Istituto: non è stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera l’ISPRA non avrà più una sede di rappresentanza. Verrà infatti abbandonata quella di via Curtatone, che include l’auditorium, mentre sarà “temporaneamente” trasferito in uno scantinato il Museo con le Collezioni paleontologiche e litomineralogiche. Una collocazione certamente adeguata per una raccolta di così grande valore scientifico, per la quale non a caso, nel marzo scorso, il Fai (Fondo ambiente italiano) ha organizzato delle visite guidate al pubblico nel corso delle sue “Giornate di primavera”.
Quindi, mentre i ricercatori dell’unico Istituito pubblico che si occupa d’ambiente rischiano il posto di lavoro e sono costretti a chiedere la grazia alla Prestigiacomo, il ministero sembra sempre più orientato a cancellarne l’autonomia e le peculiarità, come dimostra la rinuncia a una sede centrale e lo smantellamento del museo geologico. Forse, quello che si vuole è un Istituto “imbavagliato”, per usare un termine di moda, che non svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui è deputato, a tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico ambientale.
giovedì 8 luglio 2010
Presido lavoratori ISPRA al Ministero dell’Ambiente,
Presido lavoratori ISPRA al Ministero dell’Ambiente,
martedì 13 luglio 2010
Ora:
10.00 - 13.00
Dopo 2 anni di proteste e denunce, a 6 mesi dalla firma del protocollo d’intesa tra Ministero vigilante, Struttura Commissariale e OO.SS. non c’è stato il tanto propagandato rilancio del principale organismo tecnico-scientifico del Ministero dell’Ambiente.
I tagli previsti dalla manovra finanziaria non devono mascherare la volontà di smantellare il comparto della ricerca pubblica e delle attività di controllo ambientale.
Con la scusa della crisi si sta attuando il depauperamento delle risorse e delle capacità intellettuali dei circa 1500 tra ricercatori, tecnologi, tecnici di ricerca e personale amministrativo dell’ISPRA, precari e di ruolo.
DIFENDIAMO IL POSTO DI LAVORO, IMPEDIAMO CHE L’ISPRA DIVENTI UNA INUTILE SCATOLA VUOTA
Chiediamo:
- Atti concreti da parte della struttura commissariale, che da due anni amministra l’istituto, e del Ministero dell’Ambiente nella persona del Ministro Prestigiacomo verso l’applicazione più completa del Protocollo d’Intesa siglato il 22 gennaio 2010 in seguito all’occupazione del “tetto”.
- L’impegno del Ministero dell’Ambiente verso l’adempimento degli impegni presi in materia di finanziamenti per garantire la prosecuzione delle attività di controllo e protezione ambientale.
- La fine del commissariamento, la fine di pretestuosi rinvii dell’emanazione del Regolamento di organizzazione dell’ISPRA e quindi la nomina dei vertici.
- Un celere processo di equiparazione di tutti i lavoratori ISPRA, indipendentemente dagli ex-enti di appartenenza (APAT, INFS, ICRAM), che genera differenze imbarazzanti di diritti e doveri nello stesso Istituto.
- Efficaci processi di de-burocratizzazione per un istituto efficiente e che possa rispondere alle esigenze di ricerca e controllo ambientale.
I lavoratori chiedono chiarezza e garanzie sul loro futuro e sul futuro della tutela dell’ambiente in Italia.
martedì 13 luglio 2010
Ora:
10.00 - 13.00
Dopo 2 anni di proteste e denunce, a 6 mesi dalla firma del protocollo d’intesa tra Ministero vigilante, Struttura Commissariale e OO.SS. non c’è stato il tanto propagandato rilancio del principale organismo tecnico-scientifico del Ministero dell’Ambiente.
I tagli previsti dalla manovra finanziaria non devono mascherare la volontà di smantellare il comparto della ricerca pubblica e delle attività di controllo ambientale.
Con la scusa della crisi si sta attuando il depauperamento delle risorse e delle capacità intellettuali dei circa 1500 tra ricercatori, tecnologi, tecnici di ricerca e personale amministrativo dell’ISPRA, precari e di ruolo.
DIFENDIAMO IL POSTO DI LAVORO, IMPEDIAMO CHE L’ISPRA DIVENTI UNA INUTILE SCATOLA VUOTA
Chiediamo:
- Atti concreti da parte della struttura commissariale, che da due anni amministra l’istituto, e del Ministero dell’Ambiente nella persona del Ministro Prestigiacomo verso l’applicazione più completa del Protocollo d’Intesa siglato il 22 gennaio 2010 in seguito all’occupazione del “tetto”.
- L’impegno del Ministero dell’Ambiente verso l’adempimento degli impegni presi in materia di finanziamenti per garantire la prosecuzione delle attività di controllo e protezione ambientale.
- La fine del commissariamento, la fine di pretestuosi rinvii dell’emanazione del Regolamento di organizzazione dell’ISPRA e quindi la nomina dei vertici.
- Un celere processo di equiparazione di tutti i lavoratori ISPRA, indipendentemente dagli ex-enti di appartenenza (APAT, INFS, ICRAM), che genera differenze imbarazzanti di diritti e doveri nello stesso Istituto.
- Efficaci processi di de-burocratizzazione per un istituto efficiente e che possa rispondere alle esigenze di ricerca e controllo ambientale.
I lavoratori chiedono chiarezza e garanzie sul loro futuro e sul futuro della tutela dell’ambiente in Italia.
domenica 4 luglio 2010
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