Giungono voci di dichiarazioni rilasciate da esponenti della Struttura Commissariale tendenti a dimostrare il bassissimo impatto che avrebbe avuto il licenziamento, del 30 Giugno , dei 200 dipendenti precari sul regolare svolgimento delle attività dell'ISPRA. Questa O.S. chiede una smentita ufficiale a queste voci altrimenti sarebbe costretta a biasimere e condannare l'insensibilità e l'indifferenza espressa nei confronti di tanti madri, padri e figli che sono oggi senza reddito ed ai quali si impedisce, con atti di cui si sta valutando la legalità, persino l'accesso nelle sedi dell'ISPRA che sono pur sempre edifici pubblici. Da parte della Struttura Commissariale, meriterebbe probabilmente una seria riflessione pubblica sulla perdita di patrimonio umano e intellettuale formatosi con anni di investimento di denaro pubblico. Si è a conoscenza di casi di cui è già dimostrabile il danno in termini economici per committenze non rispettate, il danno di immagine per tutte quelle che sono le sedi di rappresentanza tecnica e scientifica nazionale ed internazionale, la riduzione di servizi ai cittadini in materia di controlli e certificazione ambientale e di quelli che al momento si potrebbero eufemisticamente definire rallentamenti nell'attività di supporto amministrativo/burocratico alle funzioni dell'ISPRA. Tra l'altro, alla scrivente O.S. risulta che già prima di tale scadenza contrattuale moltissimi responsabili di attività abbiano notificato in forma scritta tutte le conseguenze che l'assenza dei propri collaboratori avrebbe arrecato alle attività di cui sono responsabili. Questa O.S invita tutto il personale a segnalare al sindacato ogni episodio di disfunzione determinato dall'assenza dei colleghi licenziati al fine di contrastare eventuali tentativi di minimizzazione dei licenziamenti messi in atto. Si rammenta che a distanza di 11 mesi dall'istituzione dell'ISPRA non è stato prodotto lo Statuto e conseguentemente le funzioni dell'Ente sono ancora la somma delle funzioni svolte da ex APAT, ex ICRAM ed ex INFS (comma 2 art. 28 L 133/2008). L'azione svolta fin qui dalla Struttura Commissariale risulta quindi in contrasto con le finalità istituzionali summenzionate riducendosi nei fatti ad una mera politica di ridimensionamento numerico del personale che ad oggi sfiora le 300 unità. Peraltro tale ridimensionamento avviene "sparando nel mucchio" e utilizzando la casualità contrattuale e relativa copertura economica come metodo di licenziamento. La scelta, operata dal Ministro dell'Ambiente un anno fa, di nominare a commissari dell'ISPRA funzionari più adatti a gestire l'ordine pubblico che un Ente pubblico di ricerca sembrerebbe coerente con un disegno preorganizzato di sistematico smantellamento della rete di controllo e ricerca sull'ambiente. USI RdB, infine, nel ribadire il massimo impegno per la riassunzione del personale licenziato esprime rispetto, solidarietà e considerazione nei confronti di tutti quei lavoratori licenziati che negli hanno prestato onestamente e nel rispetto delle direttive impartite il loro lavoro in una condizione di assenza di diritti e con una retribuzione dimezzata rispetto ai colleghi di ruolo e ai quali naturalmente garantirà supporto qualora intendessero dimostrare che si è trattato di mero "lavoro nero".
La Segreteria Nazionale USI RdB Ricerca
La Segreteria Nazionale USI RdB Ricerca
Nessun commento:
Posta un commento