(ASCA) - Roma, 31 mar - Sono 24 mila 252 (11mila 445 in Sicilia e 12mila 807 nel resto d'Italia) i precari presenti nelle 3.800 amministrazioni pubbliche che hanno risposto al questionario (ne sono stati inviati 10886) del dicastero per la Funzione Pubblica e l'Innovazione e i cui risultati sono stati presentati oggi dal ministro Renato Brunetta nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. I dati non comprendono i precari del mondo della scuola, il cui monitoraggio verra' effettuato dal ministero dell'Istruzione.
Dall'indagine emerge che il 22% degli enti che hanno risposto dichiara di non avere intenzione di assumere a tempo indeterminato personale, anche se esso possiede i requisiti per essere regolarizzato. Sono 18 mila 549 i precari che invece vedranno iniziare le procedure per la loro stabilizzazione: di questi, 7 mila 990 si trovano in Sicilia e 10 mila 559 nel resto d'Italia(tra questi 5306 maturano i requisiti a giugno e 2541 a dicembre). ''Nella grande maggioranza dei casi - ha spiegato Brunetta - le Amministrazioni con personale regolarizzabile dispongono di posti in pianta organica e di risorse economiche sufficienti''. Dunque, secondo il ministro, ''emerge chiaramente come il problema del precariato non sia un problema legislativo e che ogni ulteriore slittamento generico dei tempi non affronti ne' aiuti la soluzione del problema. Molte amministrazioni - ha aggiunto - hanno gia' proceduto alla regolarizzazone del proprio personale. Risulta inoltre che eccezion fatta per la Sicilia, un numero pressoche' equivalente del totale del personale regolarizzabile sia stato gia' definitivamente assunto o sia in corso di regolarizzazione''. I contratti a tempo determinato privi dei requisiti per la regolarizzazione ai sensi della legge vigente (almeno 3 anni di anzianita', secondo la normativa Nicolais) sono 17045, i contratti co.co.co. sono 12849, mentre i contratti di diretta collaborazione dei vertici politici sono 1079. ''Nel complesso - ha sottolineato Brunetta - il problema dei cosiddetti precari risulta assolutamente nei limiti fisiologici, mediamente inferiore al 2% e comunque inferiore al 5% degli organici. A chi vuole fare polemica, quindi, non rispondo perche' ho cose piu' importanti da fare e mi riferisco alla Cgil e in particolare a Podda e Gentile. Chi parla di numeri piu' alti mente sapendo di mentire e posso anche sfidarlo a duello''.
Brunetta ha infine annunciato che presentera' il rapporto sui precari della Pubblica amminstrazione prima al Parlamento e poi, probabilmente dopo Pasqua, al Cnel, dove illustrera' i dati alle parti sociali.
Dall'indagine emerge che il 22% degli enti che hanno risposto dichiara di non avere intenzione di assumere a tempo indeterminato personale, anche se esso possiede i requisiti per essere regolarizzato. Sono 18 mila 549 i precari che invece vedranno iniziare le procedure per la loro stabilizzazione: di questi, 7 mila 990 si trovano in Sicilia e 10 mila 559 nel resto d'Italia(tra questi 5306 maturano i requisiti a giugno e 2541 a dicembre). ''Nella grande maggioranza dei casi - ha spiegato Brunetta - le Amministrazioni con personale regolarizzabile dispongono di posti in pianta organica e di risorse economiche sufficienti''. Dunque, secondo il ministro, ''emerge chiaramente come il problema del precariato non sia un problema legislativo e che ogni ulteriore slittamento generico dei tempi non affronti ne' aiuti la soluzione del problema. Molte amministrazioni - ha aggiunto - hanno gia' proceduto alla regolarizzazone del proprio personale. Risulta inoltre che eccezion fatta per la Sicilia, un numero pressoche' equivalente del totale del personale regolarizzabile sia stato gia' definitivamente assunto o sia in corso di regolarizzazione''. I contratti a tempo determinato privi dei requisiti per la regolarizzazione ai sensi della legge vigente (almeno 3 anni di anzianita', secondo la normativa Nicolais) sono 17045, i contratti co.co.co. sono 12849, mentre i contratti di diretta collaborazione dei vertici politici sono 1079. ''Nel complesso - ha sottolineato Brunetta - il problema dei cosiddetti precari risulta assolutamente nei limiti fisiologici, mediamente inferiore al 2% e comunque inferiore al 5% degli organici. A chi vuole fare polemica, quindi, non rispondo perche' ho cose piu' importanti da fare e mi riferisco alla Cgil e in particolare a Podda e Gentile. Chi parla di numeri piu' alti mente sapendo di mentire e posso anche sfidarlo a duello''.
Brunetta ha infine annunciato che presentera' il rapporto sui precari della Pubblica amminstrazione prima al Parlamento e poi, probabilmente dopo Pasqua, al Cnel, dove illustrera' i dati alle parti sociali.
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