Berlusconi: «C'è stato un incontro sui temi del lavoro che comincia a venire meno per la crisi mondiale»
Corriere della Sera - ROMA - Per la prima volta anche il premier ha fatto trasparire un poco di preoccupazione davanti alla crisi. «Il lavoro comincia a venire meno in maniera preoccupante» ha detto Silvio Berlusconi nel corso del social summit G8 di Roma dedicato al lavoro.
20 MILIONI DI POSTI DI LAVORO IN MENO - «C'è stato un incontro molto approfondito sui temi del lavoro che comincia a venire meno a seguito di una crisi che investe tutto il mondo. Le previsioni sono negative e si parla di 20 milioni di posti di lavoro in meno entro il 2010. C'è una grande preoccupazione» ha dichiarato Berlusconi. L'economia mondiale e quella italiana dovranno affrontare «ancora almeno due anni, due anni e mezzo di difficoltà», a seguito della crisi ha detto il presidente del Consiglio, ribadendo che «la crisi sarà più o meno lunga a seconda se riusciremo a vincere o meno la paura».
COESIONE SOCIALE - «I governi debbono far sì che sia mantenuta la coesione sociale. È questo il fattore più importante» ha aggiunto Berlusconi. Il premier ha ricordato quanto detto durante il congresso del Pdl e ha ribadito: «Non lasceremo nessuno indietro e porteremo il Paese fuori dalla crisi». Berlusconi ha poi sottolineato come lo Stato «non può disinteressarsi del bene dei lavoratori».
DEFICIT - «Non sono spaventato e l'ho detto anche al ministro dell'Economia se dovessimo sfondare il tetto del deficit e del debito per affrontare spese importanti» per fronteggiare la crisi, «lo faremo» ha spiegato ancora il premier, che poi ha aggiunto: «Abbiamo già stanziato 12 miliardi di euro e nell'ultimo Cipe ne abbiamo stanziati altri 8. In tutto sono 36 miliardi, che però possono arrivare a 40 perchè gli italiani hanno di fronte uno Stato che li sosterrà».
PATTO GLOBALE - Il presidente del Consiglio si è poi detto pronto a proporre un «social pact» ai governi che parteciperanno al G20 e a quelli che poi a La Maddalena parteciperanno al G8. Un «patto globale che possa sostituire al pessimismo l'ottimismo, alla sfiducia, la fiducia e trasformare la paura in speranza».
SUSSIDI - «Interverremo sulla cassa integrazione guadagni, che darà l'80% cento e fino al 100% con diverse forme di sussidi compensantivi per l'apprendimento di altre specialità, per un arricchimento dei lavoratori» ha spiegato Berlusconi.
NO A TASSE PER NUOVE IMPRESE - «Come ho già detto non lasceremo solo nessuno ed oltre ad una cassa integrazione allargata ai precari abbiamo previsto aiuti per chi vuole diventare imprenditore fondare un'impresa. Come ho già detto se io stessi in cassa integrazione non starei in casa a guardare la televisione e girarmi i pollici. Ci saranno quindi incentivi nei confronti di nuove forme di imprenditoria. Ci sarà un aiuto importante per chi vuole diventare imprenditore un'esclusione dalla tassazione per i primi tre anni. Un incoraggiamento che però non è stato ancora tradotto in aiuti precisi. Intendiamo attivare forme di incoraggiamento all'imprenditorialità e all'autoimpiego. Anche questo significa non restare con le mani in mano: daremo incentivi a chi, nel caso restasse senza lavoro, decidesse di dedicarsi a forme di intrapresa personale»» ha precisato Berlusconi.
FIAT - Berlusconi è poi intervenuto sulle parole del presidente Usa, Barack Obama, rispetto all'intesa Fiat-Chrysler: «E' certamente per tutti gli italiani un riconoscimento della modernità e dell'eccellenza di una nostra importante impresa, spero che questo rapporto si concluda positivamente, anche con i finanziamenti necessari da parte dello stato statunitense e che quindi noi si possa essere coprotagonisti del salvataggio di una grande impresa automobilistica la cui sparizione porterebbe alla perdita di troppi posti di lavoro che nemmeno una grande democrazia e economia come quella usa può permettersi».
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