LA PETIZIONE DA FIRMARE
giovedì 31 marzo 2011
mercoledì 30 marzo 2011
ADN KRONOS 26/03/2011
ADN KRONOS
RICERCA: USI RDB, OGGI PRESIDIO CONTRO PRECARIETA' ISPRA =
PD LAZIO, PRONTI A MOBILITARE CITTADINI
Roma, 26 mar. - (Adnkronos) - "Oggi l'Usi Rdb Ricerca ha
organizzato un presidio presso la sede Ispra per manifestare la
preoccupazione di tanti lavoratori contro il processo di
ridimensionamento e impoverimento dell'Istituto legato alla drammatica
situazione economica in cui versa, la dismissione di sedi centrali e
prestigiose, la mancanza di un indirizzo chiaro e di fondi per le
attivita'". Lo dichiarano in una nota Alberto Filisio consigliere Pd
alla Provincia di Roma e Valentino Mancinelli, coordinatore del Pd del
XVIII Municipio.
"Tutto questo - continua la nota - mette a rischio l'assunzione
dei vincitori di concorso nonche' la regolarizzazione dei contratti
dei precari che il ministro Prestigiacomo promise un anno fa a seguito
dell'occupazione da parte dei lavoratori esasperati.Siamo solidali e
preoccupati per le sorti di un Istituto strategico per le politiche
ambientali dell'Italia. Basti pensare che in queste ore e' proprio
l'Ispra il reporting nazionale ufficiale sulla tragedia nucleare che
ha colpito il Giappone".
"Inoltre - conclude la nota degli esponenti del Pd - ci
preoccupa la dismissione di sedi prestigiose, come quella di via
Casalotti 300 nel quartiere Aurelio-Boccea sia perche' compromette la
prosecuzione delle fondamentali attivita' di ricerca sul mare, sia
perche' dietro a questa decisione potrebbero celarsi tentativi di
speculazione edilizia che comprometterebbero la realizzazione del
Parco della Cellulosa in cui gli immobili insistono. Contro questa
possibilita' vigileremo. Siamo pronti a chiamare alla mobilitazione i
cittadini, le associazioni ambientaliste e i comitati di quartiere del
municipio 18".
RICERCA: USI RDB, OGGI PRESIDIO CONTRO PRECARIETA' ISPRA =
PD LAZIO, PRONTI A MOBILITARE CITTADINI
Roma, 26 mar. - (Adnkronos) - "Oggi l'Usi Rdb Ricerca ha
organizzato un presidio presso la sede Ispra per manifestare la
preoccupazione di tanti lavoratori contro il processo di
ridimensionamento e impoverimento dell'Istituto legato alla drammatica
situazione economica in cui versa, la dismissione di sedi centrali e
prestigiose, la mancanza di un indirizzo chiaro e di fondi per le
attivita'". Lo dichiarano in una nota Alberto Filisio consigliere Pd
alla Provincia di Roma e Valentino Mancinelli, coordinatore del Pd del
XVIII Municipio.
"Tutto questo - continua la nota - mette a rischio l'assunzione
dei vincitori di concorso nonche' la regolarizzazione dei contratti
dei precari che il ministro Prestigiacomo promise un anno fa a seguito
dell'occupazione da parte dei lavoratori esasperati.Siamo solidali e
preoccupati per le sorti di un Istituto strategico per le politiche
ambientali dell'Italia. Basti pensare che in queste ore e' proprio
l'Ispra il reporting nazionale ufficiale sulla tragedia nucleare che
ha colpito il Giappone".
"Inoltre - conclude la nota degli esponenti del Pd - ci
preoccupa la dismissione di sedi prestigiose, come quella di via
Casalotti 300 nel quartiere Aurelio-Boccea sia perche' compromette la
prosecuzione delle fondamentali attivita' di ricerca sul mare, sia
perche' dietro a questa decisione potrebbero celarsi tentativi di
speculazione edilizia che comprometterebbero la realizzazione del
Parco della Cellulosa in cui gli immobili insistono. Contro questa
possibilita' vigileremo. Siamo pronti a chiamare alla mobilitazione i
cittadini, le associazioni ambientaliste e i comitati di quartiere del
municipio 18".
AGENZIA DIRE 26/03/2011
AMBIENTE. SIT IN PRECARI ISPRA: BASTA PRECARIATO, SALVARE LA SEDE
DISATTESI PUNTI PROTOCOLLO 2010, A RISCHIO FUNZIONALITA' ENTE.
(DIRE) Roma, 26 mar. - In corso il sit in dei ricercatori Ispra
alla sede principale dell'ente, in via Curtatone, a Roma. Una
manifestazione pacifica, con una cinquantina di partecipanti,
"per ora", con il controllo di un nutrito schieramento di forze
dell'ordine, ma "probabilmente solo per via della concomitante
manifestazione per l'acqua pubblica e contro il nucleare- fanno
sapere i partecipanti- alla quale ci uniremo una volta terminata
la nostra mnifestazione". Una manifestazione necessaria, spiega
un rappresentante dell'Usi Rdb Ricerca, "perche' dopo la
manifestazione dello scorso anno, quando salimmo sui tetti,
nonostante siano stati presi degli impegni con un protocollo ci
sono ancora centinaia di persone in uno stato di precarieta'".
Infatti, "89 persone avrebbero dovuto essere assunte a tempo
indetermionato ma cosi' non e' stato per mancanza di fondi, ci
hanno detto", e "per ora siamo pessimisti".
Infatti, segnala il rappresentante dell'Usi Rdb Ricerca, "si
parla anche di chiusura per la sede centrale dell'Ispra", quella
teatro del sit in di oggi, e "sempre per mancanza di fondi, e si
parla di chiusura anche per la vecchia sede dell'Icram
(l'istituto di ricerca sul mare accorpato nell'Ispra, ndr) di
Casalotti, inserito in un'area naturalistica di pregio". Sede che
sarebbe potuta diventare polo d'attrazione per il pubblico,
spiegano i precari, cosi' come quella romana di via Curtatone,
"che ospita un museo con importanti reperti, di solito purtroppo
chiuso ma oggi visitabile per la Giornata di primavera del Fai"
(il Fondo per l'ambiente italiano, ndr).
Una manifestazione di chi vuol fare ricerca e vuol lavorare
alla tutela dell'ambiente e della salute, sottolinea il
rappresentante dell'Usi Rdb Ricerca, "e ci occupiamo, tra
l'altro, anche di nucleare, oggi tristemente all'onore delle
cronache, cosi' come ci siamo occupati dello sversamento di
petrolio che ha minacciato le coste della Sardegna".(SEGUE)
(DIRE) Roma, 26 mar. - L'Ispra (istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale), insomma, "rischia di finire
in cantina, come gia' successo al suo prezioso museo". Quel che
oggi si vive e' "la drammatica situazione del precariato, la
dismissione di sedi centrali e prestigiose, il trattamento
riservato ai reperti di proprieta' dell'istituto, la mancanza di
un indirizzo chiaro e di fondi per le attivita', le divisioni al
vertice dell'ente- denuncia l'Usi Rdb- tutto sembra mostrare una
volonta' di ridimensionamento e impoverimento dell'istituto".
Un'agitazione per evitare "che l'Ispra diventi una semplice
succursale del ministero vigilante (quello dell'Ambiente) o venga
smembrata, in primo luogo con la partecipazione di oggi al
presidio davanti la sede di via Curtatone, in occasione
dell'apertura straordinaria del museo per le giornata del Fai
(Fondo ambiente italiano)".
Dopo aver speso soldi e risorse umane per svolgere i concorsi
pubblici nazionali conclusi mesi fa, "vista la drammatica
necessita' di personale per il buon funzionamento dell'istituto",
denunciano i precari, l'amministrazione "dice di non aver
ricevuto, al momento, trasferimenti sufficienti dal ministero
dell'Ambiente, quindi di non poter andare avanti con le previste
assunzioni dei vincitori e tantomeno con gli attesi scorrimenti
delle graduatorie di idoneita', nonche' l'emanazione di bandi a
tempo determinato per i profili non presidiati dai concorsi
stessi". Tutti aspetti "previsti dal protocollo d'intesa siglato
lo scorso anno al termine della 'lotta del tetto', la cui
applicazione integrale consentirebbe finalmente l''emersione' di
oltre 200 lavoratori 'in nero' che ancora oggi svolgono le stesse
attivita' dei colleghi a tempo indeterminato, senza pero'
ricevere lo stesso trattamento economico e contrattuale".(SEGUE)
DIRE Roma, 26 mar. - "Il previsto abbandono della centrale sede
di via Curtatone, in nome di un dubbio risparmio economico,
comportera' l'abbandono dell'Auditorium e di qualsiasi
possibilita' per l'Ispra di avere una sede di rappresentanza a
Roma, come si addice a un istituto cosi' importante e con tanti
eventi pubblici da organizzare- denuncia l'Usi Rdb Ricerca-
proprio oggi, in occasione delle visite guidate previste al museo
per le giornate di primavera del Fai, non si puo' fare a meno di
sottolineare l'allestimento del tutto inadeguato della preziosa
collezione, con la maggior parte dei reperti chiusi in scatole di
cartone e non accessibili al pubblico, situazione destinata a
peggiorare ulteriormente con la chiusura della sede e il
trasferimento nel periferico Eur, che inoltre causera' pesanti
disagi all'organizzazione della vita di tanti lavoratori".
Discorso simile per la sede di via Casalotti, "che si trova
all'interno di un'area naturale di grande pregio e potrebbe
costituire un centro di eccellenza dedicato al mare, se solo si
decidesse di investirci invece di dismetterla, impoverendo quel
territorio e rischiando di aprire la strada alla peggiore
speculazione edilizia".(SEGUE)
LAVORO. ISPRA, PD: SOLIDARIETA' A RICERCATORI IN PRESIDIO
"CON DISMISSIONE SEDI RISCHIO SPECULAZIONE EDILIZIA".
(DIRE) Roma, 26 mar. - "Esprimiamo solidarieta' ai lavoratori
dell'Ispra oggi in presidio organizzato da l'Usi/Rdb Ricerca alla
sede di via Curtatone, per protestare contro il processo di
ridimensionamento e impoverimento dell'Istituto, la dismissione
di sedi centrali e prestigiose, la mancanza di un indirizzo
chiaro e di fondi per le attivita'". A parlare, in una nota,
Alberto Filisio consigliere provinciale del Pd, e Valentino
Mancinelli, Coordinatore del Pd del XVIII Municipio presenti al
sit-in.
"La difficile situazione economica mette a rischio
l'assunzione dei vincitori di concorso nonche' la
regolarizzazione dei contratti dei precari che il Ministro
Prestigiacomo promise un anno fa a seguito dell'occupazione del
tetto da parte di lavoratori esasperati. Siamo preoccupati per le
sorti di un Istituto strategico per le politiche ambientali
dell'Italia. Basti pensare- sottolineano gli esponenti del Pd-
che in queste ore e' proprio l'Ispra il reporting nazionale
ufficiale sulla tragedia nucleare che ha colpito il Giappone.
Inoltre- proseguono- ci preoccupa la dismissione di sedi
prestigiose, come quella di via Casalotti 300 nel quartiere
Aurelio-Boccea; sia perche' compromette la prosecuzione delle
fondamentali attivita' di ricerca sul mare, sia perche' dietro a
questa decisione potrebbero celarsi tentativi di speculazione
edilizia che comprometterebbero la realizzazione del Parco della
Cellulosa in cui gli immobili insistono. Contro questa
possibilita' vigileremo e siamo pronti a chiamare alla
mobilitazione i cittadini, le associazioni ambientaliste e i
comitati di quartiere del Municipio XVIII".
DISATTESI PUNTI PROTOCOLLO 2010, A RISCHIO FUNZIONALITA' ENTE.
(DIRE) Roma, 26 mar. - In corso il sit in dei ricercatori Ispra
alla sede principale dell'ente, in via Curtatone, a Roma. Una
manifestazione pacifica, con una cinquantina di partecipanti,
"per ora", con il controllo di un nutrito schieramento di forze
dell'ordine, ma "probabilmente solo per via della concomitante
manifestazione per l'acqua pubblica e contro il nucleare- fanno
sapere i partecipanti- alla quale ci uniremo una volta terminata
la nostra mnifestazione". Una manifestazione necessaria, spiega
un rappresentante dell'Usi Rdb Ricerca, "perche' dopo la
manifestazione dello scorso anno, quando salimmo sui tetti,
nonostante siano stati presi degli impegni con un protocollo ci
sono ancora centinaia di persone in uno stato di precarieta'".
Infatti, "89 persone avrebbero dovuto essere assunte a tempo
indetermionato ma cosi' non e' stato per mancanza di fondi, ci
hanno detto", e "per ora siamo pessimisti".
Infatti, segnala il rappresentante dell'Usi Rdb Ricerca, "si
parla anche di chiusura per la sede centrale dell'Ispra", quella
teatro del sit in di oggi, e "sempre per mancanza di fondi, e si
parla di chiusura anche per la vecchia sede dell'Icram
(l'istituto di ricerca sul mare accorpato nell'Ispra, ndr) di
Casalotti, inserito in un'area naturalistica di pregio". Sede che
sarebbe potuta diventare polo d'attrazione per il pubblico,
spiegano i precari, cosi' come quella romana di via Curtatone,
"che ospita un museo con importanti reperti, di solito purtroppo
chiuso ma oggi visitabile per la Giornata di primavera del Fai"
(il Fondo per l'ambiente italiano, ndr).
Una manifestazione di chi vuol fare ricerca e vuol lavorare
alla tutela dell'ambiente e della salute, sottolinea il
rappresentante dell'Usi Rdb Ricerca, "e ci occupiamo, tra
l'altro, anche di nucleare, oggi tristemente all'onore delle
cronache, cosi' come ci siamo occupati dello sversamento di
petrolio che ha minacciato le coste della Sardegna".(SEGUE)
(DIRE) Roma, 26 mar. - L'Ispra (istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale), insomma, "rischia di finire
in cantina, come gia' successo al suo prezioso museo". Quel che
oggi si vive e' "la drammatica situazione del precariato, la
dismissione di sedi centrali e prestigiose, il trattamento
riservato ai reperti di proprieta' dell'istituto, la mancanza di
un indirizzo chiaro e di fondi per le attivita', le divisioni al
vertice dell'ente- denuncia l'Usi Rdb- tutto sembra mostrare una
volonta' di ridimensionamento e impoverimento dell'istituto".
Un'agitazione per evitare "che l'Ispra diventi una semplice
succursale del ministero vigilante (quello dell'Ambiente) o venga
smembrata, in primo luogo con la partecipazione di oggi al
presidio davanti la sede di via Curtatone, in occasione
dell'apertura straordinaria del museo per le giornata del Fai
(Fondo ambiente italiano)".
Dopo aver speso soldi e risorse umane per svolgere i concorsi
pubblici nazionali conclusi mesi fa, "vista la drammatica
necessita' di personale per il buon funzionamento dell'istituto",
denunciano i precari, l'amministrazione "dice di non aver
ricevuto, al momento, trasferimenti sufficienti dal ministero
dell'Ambiente, quindi di non poter andare avanti con le previste
assunzioni dei vincitori e tantomeno con gli attesi scorrimenti
delle graduatorie di idoneita', nonche' l'emanazione di bandi a
tempo determinato per i profili non presidiati dai concorsi
stessi". Tutti aspetti "previsti dal protocollo d'intesa siglato
lo scorso anno al termine della 'lotta del tetto', la cui
applicazione integrale consentirebbe finalmente l''emersione' di
oltre 200 lavoratori 'in nero' che ancora oggi svolgono le stesse
attivita' dei colleghi a tempo indeterminato, senza pero'
ricevere lo stesso trattamento economico e contrattuale".(SEGUE)
DIRE Roma, 26 mar. - "Il previsto abbandono della centrale sede
di via Curtatone, in nome di un dubbio risparmio economico,
comportera' l'abbandono dell'Auditorium e di qualsiasi
possibilita' per l'Ispra di avere una sede di rappresentanza a
Roma, come si addice a un istituto cosi' importante e con tanti
eventi pubblici da organizzare- denuncia l'Usi Rdb Ricerca-
proprio oggi, in occasione delle visite guidate previste al museo
per le giornate di primavera del Fai, non si puo' fare a meno di
sottolineare l'allestimento del tutto inadeguato della preziosa
collezione, con la maggior parte dei reperti chiusi in scatole di
cartone e non accessibili al pubblico, situazione destinata a
peggiorare ulteriormente con la chiusura della sede e il
trasferimento nel periferico Eur, che inoltre causera' pesanti
disagi all'organizzazione della vita di tanti lavoratori".
Discorso simile per la sede di via Casalotti, "che si trova
all'interno di un'area naturale di grande pregio e potrebbe
costituire un centro di eccellenza dedicato al mare, se solo si
decidesse di investirci invece di dismetterla, impoverendo quel
territorio e rischiando di aprire la strada alla peggiore
speculazione edilizia".(SEGUE)
LAVORO. ISPRA, PD: SOLIDARIETA' A RICERCATORI IN PRESIDIO
"CON DISMISSIONE SEDI RISCHIO SPECULAZIONE EDILIZIA".
(DIRE) Roma, 26 mar. - "Esprimiamo solidarieta' ai lavoratori
dell'Ispra oggi in presidio organizzato da l'Usi/Rdb Ricerca alla
sede di via Curtatone, per protestare contro il processo di
ridimensionamento e impoverimento dell'Istituto, la dismissione
di sedi centrali e prestigiose, la mancanza di un indirizzo
chiaro e di fondi per le attivita'". A parlare, in una nota,
Alberto Filisio consigliere provinciale del Pd, e Valentino
Mancinelli, Coordinatore del Pd del XVIII Municipio presenti al
sit-in.
"La difficile situazione economica mette a rischio
l'assunzione dei vincitori di concorso nonche' la
regolarizzazione dei contratti dei precari che il Ministro
Prestigiacomo promise un anno fa a seguito dell'occupazione del
tetto da parte di lavoratori esasperati. Siamo preoccupati per le
sorti di un Istituto strategico per le politiche ambientali
dell'Italia. Basti pensare- sottolineano gli esponenti del Pd-
che in queste ore e' proprio l'Ispra il reporting nazionale
ufficiale sulla tragedia nucleare che ha colpito il Giappone.
Inoltre- proseguono- ci preoccupa la dismissione di sedi
prestigiose, come quella di via Casalotti 300 nel quartiere
Aurelio-Boccea; sia perche' compromette la prosecuzione delle
fondamentali attivita' di ricerca sul mare, sia perche' dietro a
questa decisione potrebbero celarsi tentativi di speculazione
edilizia che comprometterebbero la realizzazione del Parco della
Cellulosa in cui gli immobili insistono. Contro questa
possibilita' vigileremo e siamo pronti a chiamare alla
mobilitazione i cittadini, le associazioni ambientaliste e i
comitati di quartiere del Municipio XVIII".
martedì 29 marzo 2011
Mercoledì 30 Marzo 2011 presidio dalle 12:00 alle 13:00 presso la sede ISPRA di via Brancati
riceviamo e pubblichiamo
Testardamente Determinati
A SEGUITO DELL’INCONTRO DELLO SCORSO 24 MARZO 2011
L’AMMINISTRAZIONE SI E’ IMPEGNATA A FORNIRE UN DOCUMENTO CHE
EVIDENZI LA PROPRIA INTENZIONE AD ASSUMERE
RICORDIAMO AL PRESIDENTE E ALL'AMMINISTRAZIONE
CHE NON PUO’ TRATTARSI SOLO DI UN ELENCO DI BUONE INTENZIONI, MA
DI UN DOCUMENTO PROGRAMMATICO CHE DELINEI UN PERCORSO
CONCRETO PER IL SUPERAMENTO DEL PRECARIATO ALL’INTERNO DELL’ENTE
· ASSUNZIONE DI TUTTI I VINCITORI DI CONCORSO
· ATTIVAZIONE DI UN PERCORSO CON FUNZIONE PUBBLICA PER L'APPLICAZIONE
DELL'ART. 5 DEL CCNL
· TRASFORMAZIONE DEI CONTRATTI PRECARI IN TD ATTRAVERSO LE GRADUATORIE
DEI CONCORSI ESPLETATI
· NUOVI BANDI DI CONCORSI A TEMPO DETERMINATO
ATTUABILE ATTRAVERSO UN IMPEGNO CONCRETO A OTTENERE UN
FINANZIAMENTO ORDINARIO PER L’ENTE
Mercoledì 30 Marzo 2011
IMPEGNAMOCI TUTTI PER RICORDARGLIELO
presidio dalle 12:00 alle 13:00 presso la sede ISPRA di via Brancati
……………………………………………………SOSTIENICI CON 2 MINUTI DEL TUO TEMPO!!!!!!!!!
Testardamente Determinati
A SEGUITO DELL’INCONTRO DELLO SCORSO 24 MARZO 2011
L’AMMINISTRAZIONE SI E’ IMPEGNATA A FORNIRE UN DOCUMENTO CHE
EVIDENZI LA PROPRIA INTENZIONE AD ASSUMERE
RICORDIAMO AL PRESIDENTE E ALL'AMMINISTRAZIONE
CHE NON PUO’ TRATTARSI SOLO DI UN ELENCO DI BUONE INTENZIONI, MA
DI UN DOCUMENTO PROGRAMMATICO CHE DELINEI UN PERCORSO
CONCRETO PER IL SUPERAMENTO DEL PRECARIATO ALL’INTERNO DELL’ENTE
· ASSUNZIONE DI TUTTI I VINCITORI DI CONCORSO
· ATTIVAZIONE DI UN PERCORSO CON FUNZIONE PUBBLICA PER L'APPLICAZIONE
DELL'ART. 5 DEL CCNL
· TRASFORMAZIONE DEI CONTRATTI PRECARI IN TD ATTRAVERSO LE GRADUATORIE
DEI CONCORSI ESPLETATI
· NUOVI BANDI DI CONCORSI A TEMPO DETERMINATO
ATTUABILE ATTRAVERSO UN IMPEGNO CONCRETO A OTTENERE UN
FINANZIAMENTO ORDINARIO PER L’ENTE
Mercoledì 30 Marzo 2011
IMPEGNAMOCI TUTTI PER RICORDARGLIELO
presidio dalle 12:00 alle 13:00 presso la sede ISPRA di via Brancati
……………………………………………………SOSTIENICI CON 2 MINUTI DEL TUO TEMPO!!!!!!!!!
venerdì 25 marzo 2011
mercoledì 23 marzo 2011
ISPRA: ULTIMA CHIAMATA PER NON FINIRE IN CANTINA
riceviamo e pubblichiamo
ISPRA: ULTIMA CHIAMATA PER NON FINIRE IN CANTINA
Tutti in piazza con USI/RdB Ricerca, per evitare che l'ISPRA finisca in cantina, come successo al suo prezioso museo: la drammatica situazione del precariato, la dismissione di sedi centrali e prestigiose, il trattamento riservato ai reperti di proprietà dell'Istituto, la mancanza di un indirizzo chiaro e di fondi per le attività. Tutto sembra mostrare una volontà di ridimensionamento e impoverimento dell'Istituto, che i lavoratori non posso accettare passivamente, visto che si tratta del LORO destino e del LORO futuro ed è nel primario interesse di tutti, precari e strutturati, evitare che l'ISPRA diventi una semplice succursale del Ministero dell'ambiente o venga smembrata.
PRECARI: ULTIMA CHIAMATA
Dopo aver speso soldi e risorse umane per svolgere i concorsi pubblici nazionali conclusi mesi fa, vista la drammatica necessità di personale per il buon funzionamento dell'Istituto, l'amministrazione ISPRA dice di non aver ricevuto, al momento, trasferimenti sufficienti dal Ministero dell'ambiente, quindi di non poter andare avanti con le previste assunzioni dei vincitori e tantomeno con gli attesi scorrimenti delle graduatorie di idoneità, attivazione di contratti a tempo determinato sia attingendo dalle graduatorie d'idoneità che con l'emanazione di bandi a tempo determinato per i profili non presidiati dai concorsi stessi. Tutti aspetti previsti dal protocollo d'intesa siglato lo scorso anno al termine della lotta del tetto, la cui applicazione integrale consentirebbe finalmente l'"emersione" di oltre 200 lavoratori "in nero" che ancora oggi svolgono le stesse attività dei colleghi a tempo indeterminato, senza però ricevere lo stesso trattamento economico e contrattuale.
SEDI: TUTTI IN PERIFERIA
Il previsto abbandono della centrale sede di via Curtatone, in nome di un dubbio risparmio economico, comporterà l'abbandono dell'Auditorium e di qualsiasi possibilità per l'ISPRA di avere una sede di rappresentanza a Roma, come si addice a un Istituto così importante e con tanti eventi pubblici da organizzare. Proprio oggi, in occasione delle visite guidate previste al museo per le giornate di primavera del FAI, non si può fare a meno di sottolineare l'allestimento del tutto inadeguato della preziosa collezione, con la maggior parte dei reperti chiusi in scatole di cartone e non accessibili al pubblico, situazione destinata a peggiorare ulteriormente con la chiusura della sede e il trasferimento nel periferico EUR, che inoltre causerà pesanti disagi all'organizzazione della vita di tanti lavoratori. Discorso simile per la sede di via Casalotti, che si trova all'interno di un'area naturale di grande pregio e potrebbe costituire un centro di eccellenza dedicato al mare, se solo si decidesse di investirci invece di dismetterla, impoverendo quel territorio e rischiando di aprire la strada alla peggiore speculazione edilizia.
LE ATTIVITA' IN CANTINA
Insieme al museo, la mancanza di fondi rischia di mandare in cantina anche molte delle attività dell'ISPRA, a partire da quelle di ricerca, per proseguire con i controlli ambientali e gli interventi sulle emergenze. In questi ultimi mesi, l'Istituto ha gestito la parte italiana dell'emergenza nucleare causata dal terremoto in Giappone, con l'emissione di bollettini quotidiani sulla situazione, dell'emergenza per lo sversamento di idrocarburi nei mari del nord Sardegna, della vicenda navi dei veleni in Calabria, del monitoraggio della biodiversità nel Canale di Sicilia, di tutti gli interventi legati al dissesto idrogeologico. Nonostante sia evidente, da questi e altri aspetti, l'importanza dell'Istituto, il Ministero dell'ambiente, da cui ISPRA è vigilata, non sembra in grado di garantire risorse adeguate al suo funzionamento e al potenziamento delle sue attività per renderlo una vera struttura d'eccellenza.
PER QUESTO, USI/RdB Ricerca ISPRA sabato 26 marzo dalle ore 13.30 sarà con i lavoratori in presidio presso la sede di Via Curtatone.
E' UNA LOTTA CHE CI RIGUARDA TUTTI, NESSUNO ESCLUSO!
TORNA PROTAGONISTA, QUESTA E' L'ULTIMA CHIAMATA!!
ISPRA: ULTIMA CHIAMATA PER NON FINIRE IN CANTINA
Tutti in piazza con USI/RdB Ricerca, per evitare che l'ISPRA finisca in cantina, come successo al suo prezioso museo: la drammatica situazione del precariato, la dismissione di sedi centrali e prestigiose, il trattamento riservato ai reperti di proprietà dell'Istituto, la mancanza di un indirizzo chiaro e di fondi per le attività. Tutto sembra mostrare una volontà di ridimensionamento e impoverimento dell'Istituto, che i lavoratori non posso accettare passivamente, visto che si tratta del LORO destino e del LORO futuro ed è nel primario interesse di tutti, precari e strutturati, evitare che l'ISPRA diventi una semplice succursale del Ministero dell'ambiente o venga smembrata.
PRECARI: ULTIMA CHIAMATA
Dopo aver speso soldi e risorse umane per svolgere i concorsi pubblici nazionali conclusi mesi fa, vista la drammatica necessità di personale per il buon funzionamento dell'Istituto, l'amministrazione ISPRA dice di non aver ricevuto, al momento, trasferimenti sufficienti dal Ministero dell'ambiente, quindi di non poter andare avanti con le previste assunzioni dei vincitori e tantomeno con gli attesi scorrimenti delle graduatorie di idoneità, attivazione di contratti a tempo determinato sia attingendo dalle graduatorie d'idoneità che con l'emanazione di bandi a tempo determinato per i profili non presidiati dai concorsi stessi. Tutti aspetti previsti dal protocollo d'intesa siglato lo scorso anno al termine della lotta del tetto, la cui applicazione integrale consentirebbe finalmente l'"emersione" di oltre 200 lavoratori "in nero" che ancora oggi svolgono le stesse attività dei colleghi a tempo indeterminato, senza però ricevere lo stesso trattamento economico e contrattuale.
SEDI: TUTTI IN PERIFERIA
Il previsto abbandono della centrale sede di via Curtatone, in nome di un dubbio risparmio economico, comporterà l'abbandono dell'Auditorium e di qualsiasi possibilità per l'ISPRA di avere una sede di rappresentanza a Roma, come si addice a un Istituto così importante e con tanti eventi pubblici da organizzare. Proprio oggi, in occasione delle visite guidate previste al museo per le giornate di primavera del FAI, non si può fare a meno di sottolineare l'allestimento del tutto inadeguato della preziosa collezione, con la maggior parte dei reperti chiusi in scatole di cartone e non accessibili al pubblico, situazione destinata a peggiorare ulteriormente con la chiusura della sede e il trasferimento nel periferico EUR, che inoltre causerà pesanti disagi all'organizzazione della vita di tanti lavoratori. Discorso simile per la sede di via Casalotti, che si trova all'interno di un'area naturale di grande pregio e potrebbe costituire un centro di eccellenza dedicato al mare, se solo si decidesse di investirci invece di dismetterla, impoverendo quel territorio e rischiando di aprire la strada alla peggiore speculazione edilizia.
LE ATTIVITA' IN CANTINA
Insieme al museo, la mancanza di fondi rischia di mandare in cantina anche molte delle attività dell'ISPRA, a partire da quelle di ricerca, per proseguire con i controlli ambientali e gli interventi sulle emergenze. In questi ultimi mesi, l'Istituto ha gestito la parte italiana dell'emergenza nucleare causata dal terremoto in Giappone, con l'emissione di bollettini quotidiani sulla situazione, dell'emergenza per lo sversamento di idrocarburi nei mari del nord Sardegna, della vicenda navi dei veleni in Calabria, del monitoraggio della biodiversità nel Canale di Sicilia, di tutti gli interventi legati al dissesto idrogeologico. Nonostante sia evidente, da questi e altri aspetti, l'importanza dell'Istituto, il Ministero dell'ambiente, da cui ISPRA è vigilata, non sembra in grado di garantire risorse adeguate al suo funzionamento e al potenziamento delle sue attività per renderlo una vera struttura d'eccellenza.
PER QUESTO, USI/RdB Ricerca ISPRA sabato 26 marzo dalle ore 13.30 sarà con i lavoratori in presidio presso la sede di Via Curtatone.
E' UNA LOTTA CHE CI RIGUARDA TUTTI, NESSUNO ESCLUSO!
TORNA PROTAGONISTA, QUESTA E' L'ULTIMA CHIAMATA!!
domenica 20 marzo 2011
I PRECARI ISPRA SUL TETTO IN QUESTO VIDEO DI LUCARIELLO "I NUOVI MILLE"
I PRECARI ISPRA SUL TETTO IN QUESTO VIDEO DI LUCARIELLO DAL TITOLO "I NUOVI MILLE"
giovedì 10 marzo 2011
SCIOPERO GENERALE 11 MARZO
Riceviamo e pubblichiamo
SCIOPERO GENERALE 11 MARZO: I LAVORATORI DELLA RICERCA
PORTANO IN PIAZZA IL “TETTO DELLA PROTESTA”
Al corteo nazionale sfileranno per le strade Roma con un vero e proprio tetto
Lo sciopero dell’11 marzo, al quale USI/RdB Ricerca aderisce, sarà caratterizzato dalla presenza in piazza di un vero e proprio tetto, portato dai lavoratori della Ricerca alla manifestazione nazionale di Roma per simboleggiare la discesa dai tetti per confluire nelle piazze della protesta.
“Riteniamo che la fase delle proteste sui tetti sia finita - spiega Cristiano Fiorentini, dell’Esecutivo nazionale di USB Pubblico Impiego - per i lavoratori della Ricerca è arrivato il momento di scendere nelle piazze e mescolarsi con le altre realtà sociali che, al pari dei ricercatori sono stati individuati come i soggetti a cui far pagare la crisi”.
“La lotta contro la precarietà - continua Fiorentini – la lotta per il diritto alla casa, a difesa di salari diritti e dignità dei lavoratori pubblici e privati, non sono distanti dalla lotta per la difesa ed il rilancio della ricerca pubblica. Sono tessere di un puzzle che descrive una società solidale, che vuole uno Stato Sociale efficiente e fatto di servizi pubblici e con una distribuzione più equa del reddito, in cui una ricerca pubblica e finalizzata al benessere collettivo è elemento fondamentale”.
“Con questi contenuti scenderemo in piazza per lo sciopero generale dell’11 marzo. Il tetto che porteremo con noi - conclude il dirigente sindacale – servirà a ricordare tutti i tetti, a partire da quello più famoso e vittorioso dell’ISPRA del quale siamo stati protagonisti, pronti a scendere nelle piazze ed unirsi a tutti coloro che non intendono accettare le politiche di chi, governo e padroni, tenta di imporci un modello di società e di sviluppo finalizzato esclusivamente ad arricchire pochi a danno di molti”.
Appuntamento a Roma Piazza della Repubblica ore 9:30
SCIOPERO GENERALE 11 MARZO: I LAVORATORI DELLA RICERCA
PORTANO IN PIAZZA IL “TETTO DELLA PROTESTA”
Al corteo nazionale sfileranno per le strade Roma con un vero e proprio tetto
Lo sciopero dell’11 marzo, al quale USI/RdB Ricerca aderisce, sarà caratterizzato dalla presenza in piazza di un vero e proprio tetto, portato dai lavoratori della Ricerca alla manifestazione nazionale di Roma per simboleggiare la discesa dai tetti per confluire nelle piazze della protesta.
“Riteniamo che la fase delle proteste sui tetti sia finita - spiega Cristiano Fiorentini, dell’Esecutivo nazionale di USB Pubblico Impiego - per i lavoratori della Ricerca è arrivato il momento di scendere nelle piazze e mescolarsi con le altre realtà sociali che, al pari dei ricercatori sono stati individuati come i soggetti a cui far pagare la crisi”.
“La lotta contro la precarietà - continua Fiorentini – la lotta per il diritto alla casa, a difesa di salari diritti e dignità dei lavoratori pubblici e privati, non sono distanti dalla lotta per la difesa ed il rilancio della ricerca pubblica. Sono tessere di un puzzle che descrive una società solidale, che vuole uno Stato Sociale efficiente e fatto di servizi pubblici e con una distribuzione più equa del reddito, in cui una ricerca pubblica e finalizzata al benessere collettivo è elemento fondamentale”.
“Con questi contenuti scenderemo in piazza per lo sciopero generale dell’11 marzo. Il tetto che porteremo con noi - conclude il dirigente sindacale – servirà a ricordare tutti i tetti, a partire da quello più famoso e vittorioso dell’ISPRA del quale siamo stati protagonisti, pronti a scendere nelle piazze ed unirsi a tutti coloro che non intendono accettare le politiche di chi, governo e padroni, tenta di imporci un modello di società e di sviluppo finalizzato esclusivamente ad arricchire pochi a danno di molti”.
Appuntamento a Roma Piazza della Repubblica ore 9:30
Venerdì 11 Marzo 2011
I precari ISPRA danno appuntamento a tutti per domani mattina alle 9:30 a piazza della Repubblica davanti alla chiesa per partecipare al corteo in occasione dello sciopero nazionale generale e generalizzato indetto da USB
martedì 8 marzo 2011
AGGIORNAMENTI RIUNIONI SINDACALI
riceviamo da USI RDB RICERCA e pubblichiamo
Venerdì u.s. abbiamo avuto un tavolo tecnico sul precariato Di seguito viene riportato il resoconto:
In generale, sulle questioni legate al precariato si è riscontrata una disponibilità a parole a realizzare quanto richiesto dall’organizzazione, evitando però accuratamente di prendere impegni concreti in termini di tempi ed economici.
Il capo del personale è infatti sembrato d’accordo sull’idea di una serie di incontri periodici per esaminare le graduatorie dei concorsi a tempo indeterminato, in modo da comprendere nel modo migliore quali scorrimenti e di che tipo possono essere attuati a favore dei precari che hanno ottenuto l’idoneità (a tale scopo è fissato un incontro per la prossima settimana). In particolare, è sembrato disponibile a discutere di trasformazione a tempo determinato per i colleghi con Assegni di ricerca che scadono nei prossimi mesi e non sono più rinnovabili, ma al tempo stesso ha evitato di offrire certezze, anche sotto il profilo economico, ribadendo che permane un “problema di fondi”.
Riguardo alle risorse economiche che il presidente si era impegnato a reperire entro fine febbraio, il capo del personale ha annunciato che “sono in arrivo”, lasciando intendere che potrebbe trattarsi dei 22 milioni di euro stanziati per le sedi ex ICRAM, fondi che sono già nelle casse dell’istituto ma che andrebbero “sbloccati” con un provvedimento ad hoc, in modo da poter essere usati anche per spese legate alle assunzioni. Ha comunque precisato che su questi argomenti sarà il presidente ad essere più preciso nel prossimo incontro con le OO.SS., previsto comunque dopo il 20 di marzo, per una serie di impegni pregressi dei vertici. Dal canto suo, non ha voluto/potuto fornire maggiori dettagli sulle modalità ne sui tempi di questo sblocco dei fondi.
Alla disponibilità di questi fondi secondo l’amministrazione è legata anche la possibilità dell’assunzione, a breve termine, dei vincitori dei concorsi a III e VI livello, anche se su questo il responsabile del Servizio Reclutamento ha affermato che sarebbe possibile emettere entro fine marzo una disposizione che autorizzi gli uffici preposti a predisporre i contratti e farli firmare agli interessati, riservandosi poi di compiere effettivamente queste operazioni nei prossimi mesi, compatibilmente con la disponibilità di cassa dell’istituto.
Questo, per evitare la possibile fine dell’autorizzazione ad assumere in deroga al blocco ottenuta da ISPRA nell’ultimo milleproroghe, in scadenza il 31 marzo, che necessita di un decreto del presidente del consiglio per essere prorogata fino al 31 dicembre di quest’anno. Su questo aspetto il capo del personale si è detto fiducioso, visto che tale provvedimento sarebbe fondamentale anche per quanto riguarda gli scorrimenti delle graduatorie o l’avvio di nuovi bandi, ma anche qui non ha saputo fornire alcuna certezza e non ha parlato in concreto di tempi.
Sulla richiesta di nuovi bandi, in particolare per i collaboratori tecnici di laboratorio, richiesti per l’ennesima volta al capo del personale, la risposta è stata vaga, lasciando intendere che al momento le priorità sono l’assunzione dei vincitori e lo scorrimento delle graduatorie a T.I., nonostante sia stata da lui stesso consegnata una versione “rivista” dei profili per i concorsi a tempo determinato a suo tempo presentati dal sindacato. Nella nuova versione, modificata direttamente dal presidente, sono presenti nuovi profili come quelli del settore sicurezza nucleare e per posizioni di autista , naturalmente come O.S. ci riserviamo di fornire controproposte.
Sugli assegni di ricerca che non erano stati rinnovati alla scadenza del 31 dicembre, il capo del personale ha ribadito che la vicenda è in via di soluzione, visto che due delle tre persone interessate hanno già firmato la proroga, mentre la disposizione relativa alla terza si trova alla firma del direttore generale. Preoccupante invece l’opinione espressa sui co.co.co. amministrativi attualmente in servizio in ISPRA, per il quale viene considerato molto difficile un rinnovo dei contratti dopo giugno (soprattutto se dovessero esserci gli auspicati scorrimenti nelle graduatorie del personale amministrativo, mentre dovrebbe essere in via di sblocco l’invio di una serie di nuovi contratti di collaborazione alla Corte dei conti, tra cui alcuni con procedura avviata da circa un anno, sul cui ritardo la controparte non ha saputo fornire alcuna spiegazione precisa
Venerdì u.s. abbiamo avuto un tavolo tecnico sul precariato Di seguito viene riportato il resoconto:
In generale, sulle questioni legate al precariato si è riscontrata una disponibilità a parole a realizzare quanto richiesto dall’organizzazione, evitando però accuratamente di prendere impegni concreti in termini di tempi ed economici.
Il capo del personale è infatti sembrato d’accordo sull’idea di una serie di incontri periodici per esaminare le graduatorie dei concorsi a tempo indeterminato, in modo da comprendere nel modo migliore quali scorrimenti e di che tipo possono essere attuati a favore dei precari che hanno ottenuto l’idoneità (a tale scopo è fissato un incontro per la prossima settimana). In particolare, è sembrato disponibile a discutere di trasformazione a tempo determinato per i colleghi con Assegni di ricerca che scadono nei prossimi mesi e non sono più rinnovabili, ma al tempo stesso ha evitato di offrire certezze, anche sotto il profilo economico, ribadendo che permane un “problema di fondi”.
Riguardo alle risorse economiche che il presidente si era impegnato a reperire entro fine febbraio, il capo del personale ha annunciato che “sono in arrivo”, lasciando intendere che potrebbe trattarsi dei 22 milioni di euro stanziati per le sedi ex ICRAM, fondi che sono già nelle casse dell’istituto ma che andrebbero “sbloccati” con un provvedimento ad hoc, in modo da poter essere usati anche per spese legate alle assunzioni. Ha comunque precisato che su questi argomenti sarà il presidente ad essere più preciso nel prossimo incontro con le OO.SS., previsto comunque dopo il 20 di marzo, per una serie di impegni pregressi dei vertici. Dal canto suo, non ha voluto/potuto fornire maggiori dettagli sulle modalità ne sui tempi di questo sblocco dei fondi.
Alla disponibilità di questi fondi secondo l’amministrazione è legata anche la possibilità dell’assunzione, a breve termine, dei vincitori dei concorsi a III e VI livello, anche se su questo il responsabile del Servizio Reclutamento ha affermato che sarebbe possibile emettere entro fine marzo una disposizione che autorizzi gli uffici preposti a predisporre i contratti e farli firmare agli interessati, riservandosi poi di compiere effettivamente queste operazioni nei prossimi mesi, compatibilmente con la disponibilità di cassa dell’istituto.
Questo, per evitare la possibile fine dell’autorizzazione ad assumere in deroga al blocco ottenuta da ISPRA nell’ultimo milleproroghe, in scadenza il 31 marzo, che necessita di un decreto del presidente del consiglio per essere prorogata fino al 31 dicembre di quest’anno. Su questo aspetto il capo del personale si è detto fiducioso, visto che tale provvedimento sarebbe fondamentale anche per quanto riguarda gli scorrimenti delle graduatorie o l’avvio di nuovi bandi, ma anche qui non ha saputo fornire alcuna certezza e non ha parlato in concreto di tempi.
Sulla richiesta di nuovi bandi, in particolare per i collaboratori tecnici di laboratorio, richiesti per l’ennesima volta al capo del personale, la risposta è stata vaga, lasciando intendere che al momento le priorità sono l’assunzione dei vincitori e lo scorrimento delle graduatorie a T.I., nonostante sia stata da lui stesso consegnata una versione “rivista” dei profili per i concorsi a tempo determinato a suo tempo presentati dal sindacato. Nella nuova versione, modificata direttamente dal presidente, sono presenti nuovi profili come quelli del settore sicurezza nucleare e per posizioni di autista , naturalmente come O.S. ci riserviamo di fornire controproposte.
Sugli assegni di ricerca che non erano stati rinnovati alla scadenza del 31 dicembre, il capo del personale ha ribadito che la vicenda è in via di soluzione, visto che due delle tre persone interessate hanno già firmato la proroga, mentre la disposizione relativa alla terza si trova alla firma del direttore generale. Preoccupante invece l’opinione espressa sui co.co.co. amministrativi attualmente in servizio in ISPRA, per il quale viene considerato molto difficile un rinnovo dei contratti dopo giugno (soprattutto se dovessero esserci gli auspicati scorrimenti nelle graduatorie del personale amministrativo, mentre dovrebbe essere in via di sblocco l’invio di una serie di nuovi contratti di collaborazione alla Corte dei conti, tra cui alcuni con procedura avviata da circa un anno, sul cui ritardo la controparte non ha saputo fornire alcuna spiegazione precisa
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