LA PETIZIONE DA FIRMARE

sabato 18 aprile 2009

Precari Ispra bloccano presentazione del sito web

Da OnLine-News - Ieri mattina a Roma, presso la Sala Fazzini dell’Ispra di via Curtatone, i precari dell’istituto hanno bloccato il convegno "Sito WEB dei laboratori ISPRA" ed hanno proiettato un video sui lavoratori “buttati al mare”. Mancano infatti solo 74 giorni al licenziamento di centinaia di lavoratori precari che all’Ispra svolgono ricerche sull’ambiente marino, attività determinanti per lo sviluppo di un paese che vive sul e del mare, per lo sviluppo del turismo, delle politiche ambientali e della stretta correlazione con la salute dei cittadini. Più del 50% dei ricercatori e tecnici specializzati in questo ambito sono precari, e vivono dei fondi che riescono a reperire insieme con il personale di ruolo grazie alla qualità della loro ricerca. “Tra i provvedimenti del ministro Brunetta e il mancato intervento del ministro Prestigiacomo già 21 nostri colleghi sono a casa”, racconta Michela Mannozzi, del Coordinamento Precari USI-RdB Ricerca. “Neanche l’intervento del Comune di Roma ha sortito effetti, e nei fatti il ministro sta delegando funzionari ministeriali al nostro licenziamento. Ma se i provvedimenti sul precariato pubblico andranno in porto, se la struttura commissariale non varerà un piano per il mantenimento di questo personale e la stabilizzazione, nei prossimi 3 anni resteranno solo altri 500 disoccupati in più, proprio ora che c’è la crisi”. “L’intervento di oggi del Sub Commissario all’ISPRA Santori ci ha confermato il disinteresse su questo tema – aggiunge Mannozzi – noi invece vogliamo che tutti gli stabilizzandi, anche quelli esclusi ingiustamente, siano assunti entro giugno; che tutti i precari ISPRA siano assunti a tempo determinato con contratti quinquennali, che sia avviato un piano triennale di assunzione. Siamo una risorsa importante per le politiche ambientali del paese, non una spesa da tagliare, non siamo da buttare a mare. Per questo da oggi riprendiamo con forza la mobilitazione”, conclude la sindacalista Usi-RdB.

Nessun commento:

Posta un commento