Il personale dell’Università e degli enti pubblici di ricerca è sfilato in corteo, ieri mattina, in un traffico già ampiamente congestionato dal Salone Nautico, nel centro di Genova per protestare contro la politica del governo. Fra i manifestanti, quasi un migliaio secondo i sindacati di categoria, vi erano anche docenti (fra gli altri, i presidi delle facoltà di Giurisprudenza Paolo Comanducci e di Lingue Sergio Poli) e direttori di Istituti del Cnr. Dopo aver sfilato in corteo in Via Balbi, via Cairoli, Piazza Fontane Marose, Via XXV Aprile e Via Roma, i manifestanti si sono concentrati davanti alla Prefettura, dove, in assenza del Prefetto, una delegazione è stata ricevuta dal dottor Carmine Battista, facente funzione vice prefetto vicario.
Secondo i sindacati, il blocco delle stabilizzazioni, assieme alle nuove norme che limitano a tre anni la possibilità di lavorare con contratti flessibili avrà l’effetto di licenziare, di fatto, migliaia di precari a livello nazionale. A Genova, sono a rischio 500 posti nell’Università e 200 negli Enti Pubblici di Ricerca. Poi i precari si sono spostati in Regione dove sono stati ricevuti dal presidente Burlando che dopo l’incontro ha preso contatto con il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e gli ha illustrato la pesante situazione ligure, dove alcune centinaia di precari rischiano di perdere il posto in forza delle recenti disposizioni normative nazionali. «Il ministro - ha riferito Burlando - si è dimostrato sensibile al problema, e mi ha detto di essere intenzionato a esaminare in modo approfondito la situazione nazionale approfondendo i vari casi. Esistono infatti situazioni molto diverse e Brunetta ha quindi apprezzato che anche da parte della Regione Liguria sia fornita una descrizione esatta della situazione. Mi sono quindi impegnato a fornire rapidamente al ministero una mappa ligure».
Secondo i sindacati, il blocco delle stabilizzazioni, assieme alle nuove norme che limitano a tre anni la possibilità di lavorare con contratti flessibili avrà l’effetto di licenziare, di fatto, migliaia di precari a livello nazionale. A Genova, sono a rischio 500 posti nell’Università e 200 negli Enti Pubblici di Ricerca. Poi i precari si sono spostati in Regione dove sono stati ricevuti dal presidente Burlando che dopo l’incontro ha preso contatto con il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e gli ha illustrato la pesante situazione ligure, dove alcune centinaia di precari rischiano di perdere il posto in forza delle recenti disposizioni normative nazionali. «Il ministro - ha riferito Burlando - si è dimostrato sensibile al problema, e mi ha detto di essere intenzionato a esaminare in modo approfondito la situazione nazionale approfondendo i vari casi. Esistono infatti situazioni molto diverse e Brunetta ha quindi apprezzato che anche da parte della Regione Liguria sia fornita una descrizione esatta della situazione. Mi sono quindi impegnato a fornire rapidamente al ministero una mappa ligure».
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